Recensione

G1 Jockey 4

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a cura di Ryoku

In un mondo al passo con la tecnologia, ove il termine anglosassone ” Racing ” è spesso sinonimo di competizione automobilistica, esistono ancora antiche discipline che emergono dal turbo dei pistoni e dai motori tuoneggianti, tra le quali trionfa quella dell’ equitazione, laddove le muscolature massicce dei cavalli e l’ abilità dei loro fantini, fungono da fondamenta per il raggiungimento della vittoria, ottenuta dai più svariati ed appassionanti confronti che si evidenzieranno in tale campo. Il mondo videoludico si discosterà per l’ occasione dalle comuni simulazioni dedicate ai motori, facendo posto ad una delle ultime fatiche della Koei, il cui titolo è ” G1 Jockey 4 “, dove dirette interessate saranno questa volta le imprese ippiche.

La dura vita di un videogame d’ equitazioneIndipendentemente dalla piattaforma, sono molteplici i prodotti dedicati alla guida che hanno saputo intrattenere videogiocatori di ogni età, c’è solo l’ imbarazzo della scelta tra i vari Gran Turismo, Toca o Forza motorsport, opere dall’ aspetto accattivante sia grafico che per le affascinanti macchine da quest’ ultime proposte, e vista la grande utenza interessata ed appassionata ai titoli ora citati, videogiochi come questo G1 Jockey 4 passano sicuramente di sottopiano, visto che il mondo dei cavalli non attrae particolarmente il vecchio continente se non per le scommesse. Koei, coraggiosamente propone quindi un articolo di nicchia, nel quale con grande impegno vede di rapprensentare il duro ma affascinante universo dell’ equitazione, con la speranza di mettere maggiormente in evidenza una disciplina che nonostante tutto presenta una notevole importanza.

La dura vita dell’ equitazioneOgni fantino che si rispetti, sa che il raggiungimento della vittoria sarà dato unicamente dal feeling che quest’ ultimo otterrà col proprio cavallo. A differenza di una macchina, un quadrupede ha i suoi limiti, esigenze, l’ abilità da implementare sta nel saper entrare in sintonia con esso, conoscerne il carattere e le potenzialità, questa volta dobbiamo capacitarci che non basterà la pressione di un tasto per simulare la messa in moto dovuta all’ accelleratore, ma come vi ho poc’ anzi scritto, saranno ben’ altri quindi i parametri da prendere in considerazione. A disposizione avremo un ricco database, nel cui interno sarà presente un invidiabile lista inerente alle numerose specie di cavalli, ognuno dei quali con diverse caratteristiche in funzione della velocità, della resistenza, della natura, dello scatto, e del carattere. Tali paramentri sono tral’ altro indispensabili per ogni determinato tipo di competizione da sostenere. Diverse sono le modalità a noi accessibili, tra le quali: la classica gara Arcade, che ci permetterà di partecipare immediatamente ad una corsa sia in singolo o con un compagno, la gara di durata, di velocità e la story-mode. Quest’ ultima, si dimostrerà essere il fulcro del gioco, visto che metterà in evidenza la faticosa vita del fantino, che dovrà prima di tutto farsi accettare da una scuderia ed accasarsi in essa, dopodichè, affidatogli un cavallo, sarà suo interesse dare il meglio nella gara. Riuscire in una corsa risulterà vitale per la sua carriera, visto che solo il successo gli aprirebbe le vie verso la possibilità di diventare un fantino professionista ed avere successivamente un cavallo proprio con cui crescere la propria esperienza e vincere grandi premi. L’ animale non sarà il solo a tenerci impegnati per la nostra maturità, ma ottenuto un manager, saremo costretti a sottostare alle sue regole, seppur quest’ ultimo saprà aiutarci con utili consigli. Creato il nostro alter-ego, daremo così il via alle danze.

La giocabilitàG1 Jockey è un titolo abbastanza difficile, che darà del filo da torcere anche a livello facile. Ciò è dovuto ad un gameplay che si dimostra tutt’ altro che intuitivo, che potremo però di seguito assimilare grazie alla modalità tutorial, che ci darà le nozioni base necessarie per affrontare successivamente ogni tipo di gara. Il movimento del cavallo sarà pressocchè automatico, ma starà a noi decidere quando far accellerare o meno il nostro stallone, in base allo schiocco di frusta che faremo partire premendo il tasto triangolo. Basarsi col presupposto di raggiungere immediatamente la testa della corsa non è mai una scelta valida, dato che il cavallo potrebbe stancarsi più rapidamente rallentando di conseguenza, come azzardata sarebbe l’ idea di rimanere troppo nelle retrovie ritrovandoci poi impossibilitati nel raggiungimento degli avversari. Altra difficoltà sta quindi nel trovare un giusto equilibrio che ci permetta di intuire quando è giunto il momento di effettuare la volata finale.

La grafica, il sonoro e la mancata localizzazioneTecnicamente parlando, possiamo suddividere il comparto grafico in due parti. Nella prima, analizziamo il dettaglio grafico inerente alla muscolatura dei cavalli, trattato con una cura maniacale che li rende notevolmente realistici, dove sono perfino evidenti le loro nervature. Al contrario, nella seconda parte, valutiamo la veste grafica degli ippodromi ( che si presentano tutti identici tra loro ), che si rivela essere alquanto scarna con un pubblico che sembra fatto di cartone. Nonostante la possibilità di affrontare competizioni che vedono all ‘opera un massimo di 18 giocatori, il suddetto titolo non presenta cali di frame rate, presentando per nostra fortuna, una gradevole e sempre continua fluidità. Anche il sonoro va valutato a mio avviso in due fazioni: in una interessata a quelli che sono gli effetti sonori, di buona se non ottima fattura, molto realistici sono ad esempio i suoni emessi dal galoppo del cavallo, ed una associata alle colonne sonore di sottofondo, che reputo per niente azzeccate per l’ ambito trattato, dato che consistono in motivi rockeggianti che vanno a rovinare l’ atmosfera rappresentata dalle classiche gare equestri. Infine, una particolare nota dolente, viene riscontrata per la mancata traduzione in italiano del prodotto, una mancanza paradossale visto che il miglior cavallo al mondo conosciuto come Varenne, apparteneva proprio ad una scuderia italiana.

– La rappresentazione dei quadrupedi

– Tante modalità

– Vasto database sulle specie dei cavalli

– Story-mode appassionante

– Non per tutti

– Colonne sonore poco azzeccate

– Mancata localizzazione

7.5

In conclusione, abbiamo di fronte un titolo discreto che farà felice gli appassionati più incalliti, ma che simultaneamente farà storcere il naso a chi vive di soli motori. Un titolo dunque di nicchia, che legherà allo schermo chi prende possesso della giocabilità proposta, facendo trascorrere a quest’ ultimo molte ore di gioco per la conquista degli innumerevoli trofei qui presenti, o al contrario, questo G1 Jockey 4 potrà spingere al suo immediato abbandono il videogiocatore. Un articolo che va quindi provato prima di affrontare una spesa avventata.

Voto Recensione di G1 Jockey 4 - Recensione


7.5

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