In un periodo come questo dove il prezzo del petrolio al barile raggiunge record storici, l’uscita di un gioco che racconta una guerra su scala mondiale proprio a causa dell’oro nero da un po’ da pensare. I numerosi fans degli sparatutto però non si sono certo abbattuti e hanno seguito con attenzione lo sviluppo del titolo dei Kaos Studios, team che, senza nascondersi dietro a un dito, si è apertamente ispirato alla serie Battlefield proponendo battaglie numerose e ricche di armi e veicoli.Nell’attesa di mettere le proprie mani sulla versione definitiva però i giocatori hanno potuto “ingannare l’attesa” con titoli del calibro di Call of Duty 4 e Halo 3, prodotti decisamente ottimi che hanno spostato sempre più in là lo standard per proporre un gioco innovativo e che sappia offrire quel qualcosa in più di cui i giocatori di FPS sono ghiotti. Vediamo se nonostante il numero di titoli analoghi, questo talentuoso team è riuscito a modernizzare un concept di deathmatch che ci portiamo dietro da Doom.
Chi ha detto che è semplice superare il confine?In un FPS è ormai consuetudine sviluppare due parti ben distinte: una per il single player e una per il multiplayer. Tra queste due da un po’ di tempo la bilancia pende decisamente a favore della sezione online concedendo al giocatore una campagna piuttosto breve ma, soprattutto nei due titoli citati qualche riga sopra, decisamente appagante e intensa. In Frontlines: Fuel of War questa tradizione si consolida lasciando al giocatore il compito di svolgere solo sette missioni prima di arrivare ai titoli di coda. Questa brevità ci ha lasciato con la strana impressione di aver giocato ad un grande tutorial piuttosto che ad una campagna vera e propria anche perchè durante queste missioni saranno presenti tutte le opzioni che vi ritroverete davanti una volta scesi in campo su Xbox Live. Saranno presenti tre livelli di difficoltà e se siete intenzionati a diventare in fretta competitivi nella modalità online, il nostro consiglio è di scegliere fin da subito il più arduo visto che le battaglie contro altri giocatori saranno davvero accese. Frontlines è ambientato in un futuro prossimo e gli armamenti e i veicoli, pur rivelando in alcuni casi un design un po’ più futuristico, rispecchiano ancora le armi attuali e l’unica concessione in questo campo è fatto per quanto riguarda l’HUD che simula la vostra visuale. Giocando da soli infatti i nemici saranno avvistati in automatico anche da parecchio lontano e saranno segnati come bersaglio (un po’ come accadeva già in Ghost Recon) da un cerchio rosso. La vera peculiarità del sistema di gioco sono però le linee del fronte, che danno il titolo al prodotto THQ.Appena inizierete una missione vi verranno evidenziati in giallo uno o più obiettivi che dovrete raggiungere. Potrete fare affidamento su una squadra che vi seguirà e che rispetterà alcuni semplici ordini che potrete impartire tramite il d-pad, ma il tutto non si rivela mai fondamentale. Una volta arrivati nel punto indicato potreste dovervi connettere ad un terminale oppure potreste trovarvi di fronte ad armamenti da sabotare. Solitamente tutto quello che dovrete fare sarà avvicinarvi e tener premuto X fino al completamento di una barra che indica il tempo necessario all’acquisizione. Una volta che avrete completato gli obiettivi proposti il vostro territorio aumenterà e appariranno altri indicatori da raggiungere e conquistare. Giocando la breve Campagna in singolo questo sistema delle frontlines appare molto (forse troppo…) simile a qualunque altro gioco in cui si procede in modo piuttosto lineare verso diversi bersagli posti lungo la mappa. Inoltre il tipo di gioco più simile ad un’arcade piuttosto che ad una simulazione, fa sì che la sfida si basi più sul numero di nemici piuttosto che sulla qualità della loro intelligenza artificiale, che, comunque, al livello di difficoltà più alto, regala qualche tattica di accerchiamento e di copertura da non sottovalutare.
Siamo soldati ma siamo un squadraQuando si decide di mettere piede in una battaglia online il modo di giocare si differenzia molto da quanto visto in single player, eccezion fatta per gli obiettivi che andranno conquistati mentre una seconda squadra alleata ne conquista un altro. Per portare avanti la linea del fronte e avvicinarsi sempre più alla base nemica bisogna avere quindi il controllo di due obiettivi contemporaneamente. Solo allora si conquisterà territorio e si potranno diminuire le possibilità e i rifornimenti nemici. Inoltre si potranno ottenere nuovi punti di respawn nel caso di dipartita.Le mappe per il gioco online sono piuttosto varie e viene offerta la possibilità di combattere in ambienti enormi. Per riempirle di giocatori sono ammessi fino a 32 partecipanti che potranno ambire al dominio del territorio altrui. In ambientazioni così vaste si rendono utili e spesso necessari i veicoli terrestri e aerei che potrete trovare nella vostra base o abbandonati sul campo di scontro. Potrete trovare carri armati, elicotteri, jet, veicoli da ricognizione e antiaerei e la loro gestione si rivelerà spesso fondamentale.Interessantissima la possibilità di scegliere il ruolo del vostro soldato e la sua specializzazione ad ogni respawn. Le possibilità sono: assalto, anticarro, cecchino, armi anticarro, distanza ravvicinata e missione speciale. Ad ognuna di queste sei corrisponde una dotazione di armi predefinita che potrà essere cambiata solo dopo essere stati eliminati. Al vostro equipaggiamento si aggiungono quattro specialità con abilità differenti. Queste abilità hanno tre diversi livelli e per guadagnare l’”esperienza” necessaria ad attivarli dovrete eliminare nemici e acquisire punti strategici. Si passa da abilità sul campo che permettono di aggiustare i veicoli e di montare torrette armate, ad altre che utilizzano attacchi aerei, ad altre ancora che si basano sui droni (macchine di piccole dimensioni comandate a distanza dal potere spesso distruttivo) o le ultime che fanno affidamento agli impulsi EMP per disattivare i veicoli. Tutte queste possibilità rendono l’esperienza di gioco davvero varia e appagante, ma quello che può rendere davvero godibile Frontlines: Fuel of War è far parte di un gruppo di amici. Giocare buttandosi allo sbaraglio non da mai buoni frutti e organizzarsi con i propri compagni decidendo chi sta in difesa e chi deve invece andare in attacco, quali armamenti e abilità si ritengono maggiormente utili e come colpire, fanno parte di un gioco in cui anche la strategia ha un suo peso e spesso può fare la differenza contro la semplice forza bruta.
Pregi e difettiGraficamente il titolo di Kaos Studios si presenta con molti alti e alcuni bassi. Il motore grafico del titolo si basa sull’ormai mitico Unreal Engine ed i veicoli, i soldati e le ambientazioni risultano discretamente dettagliati, pur senza raggiungere la qualità di titoli simili. Nonostante graficamente il lavoro svolto si possa quindi considerare piuttosto buono con visuali ampie e abbastanza curate, si possono avvertire alcuni rari ma evidentissimi effetti di pop-up e dei cali del frame rate durante le esplosioni, la cui messa in scena è però davvero ben realizzata con detriti che volano per aria e lasciano un bel po’ di polvere sulla scena del bombardamento dando proprio l’idea della potenza dell’arma appena usata.Il sonoro ci accompagna con dei pezzi piuttosto adrenalinici e fa vibrare le casse con esplosioni e colpi piuttosto convincenti e pronti a farvi saltare sulla sedia.La giocabilità ora come ora è il fattore più penalizzato a causa di diversi problemi di lag riscontrati anche con una connessione in fibra ottica. A volte ci è addirittura capitato di morire prima ancora di aver messo piede sul campo di battaglia perchè un nemico ha cominciato a vederci alcuni secondi in anticipo rispetto a noi. Questi bug minano un lavoro veramente curato e si spera che vengano risolti in fretta. Nonostante tutto, il gioco risulta ben più che godibile e la sua longevità è garantita da una modalità multiplayer di tutto rispetto che però a differenza di tanti altri FPS non comprende modalità classiche come per esempio i tanto abusati (ma comunque divertenti) deathmatch classici. Per i giocatori solitari invece l’acquisto va ponderato molto attentamente vista la breve durata della campagna e una narrazione un po’ approssimativa che difficilmente vi appassionerà.
– Supporto multiplayer massiccio
– Armi e veicoli in grande quantità
– Mappe molto ampie
– Battaglie coinvolgenti
– Tecnicamente non eccelso
– Una sola modalità per il multiplayer
– Diversi problemi di lag, urge una patch
7.6
Nonostante delle premesse veramente rosee, che comprendono un numero di partecipanti che ammonta a trentadue durante le sessioni online più accese e sessanta strumenti di morte tra armi, droni e veicoli, l’obiettivo di poter competere con i grossi calibri non viene centrato in pieno a causa di una modalità single player breve (6/7 ore al massimo) e non molto ispirata in fatto di narrazione. Per il lato multiplayer invece il discorso cambia notevolmente, nonostante si lamenti l’assenza di alcune modalità di gioco più classiche e si senta la necessità di una patch che corregga alcuni problemi. Di benzina per arrivare al fronte però ce n’è più che a sufficenza.
Voto Recensione di Frontlines: Fuel of War - Recensione