Recensione

Freedom Fighters

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a cura di Fabfab

Anche se la Storia insegnata nei nostri beneamati istituti scolastici di solito non riesce ad andare oltre la Seconda Guerra Mondiale, immagino siate tutti consapevoli di quello che è accaduto dopo: i vincitori del conflitto si sono divisi in due blocchi contrapposti ed hanno dato inizio al periodo della cosiddetta Guerra Fredda.La prima prova di forza tra “sovietici” (U.R.S.S.) ed “occidentali” (U.S.A. ed alleati) è avvenuta con la poco nota Guerra di Corea, i cui deleteri effetti permangono ancor oggi, con la penisola coreana divisa tra due stati nemici sotto la costante minaccia dell’incubo nucleare.Probabilmente il momento più critico della Guerra Fredda lo si è vissuto negli anni ’60, inaugurati dalla crisi dei missili a Cuba (guardatevi il film “Thirteen Days” di Roger Donaldson per capire cosa abbiamo rischiato) e conclusisi con quell’immane ed insensato spargimento di sangue che è stata la guerra del Vietnam.Dagli anni ’70 in poi si sono cominciati a registrare piccoli passi verso la distensione che, nonostante lo sciovinismo americano degli anni ’80, hanno portato al riavvicinamento tra Usa e Urss ed allo storico incontro tra Regan e Gorbaciov a cui sono seguiti cambiamenti epocali che, dal crollo del muro di Berlino in poi, hanno segnato apparentemente in positivo la storia dell’umanità.

What if?E se tutto quanto sopra riportato non fosse successo?Poniamo, ad esempio, che la Seconda Guerra Mondiale non sia stata vinta da occidentali e sovietici assieme, ma che sia stata l’Unione Sovietica a porvi fine per prima, grazie alla scoperta della bomba atomica: questa svolta permette ai russi di prendere ben presto il controllo dell’intera Europa, Gran Bretagna compresa!Negli anni successivi un’aggressiva politica estera porta i rossi ad espandere la propria influenza mentre un’America stranamente apatica e, soprattutto, tecnologicamente e militarmente arretrata sta a guardare; la crisi dei missili a Cuba si verifica, ma con esito ben diverso (le armi vengono installate e ivi rimangono), consiglieri e truppe dell’Urss cominciano a vedersi anche in Sud America…Si arriva così ai giorni nostri, con gli Stati Uniti ultimo baluardo della libertà in un mondo quasi interamente oppresso dalla tirannia dei rossi ma, nonostante ciò, quasi inconsapevoli del pericolo che corrono: solo poche, isolate figure carismatiche predicono la sventura e cercano di organizzarsi per tempo per affrontare ciò che sembra ormai inevitabile.Per Christopher Stone, idraulico in quel di New York convinto che tutti questi allarmismi siano eccessivi ed ingiustificati, il risveglio avviene quando, in un’assolata, afosa giornata estiva i sottomarini sovietici emergono davanti alla Statua della Libertà: in un attimo è l’inferno, le truppe d’invasione sovietiche occupano tutti i quartieri ed effettuano rastrellamenti per stroncare sul nascere ogni possibile resistenza. Sfortuna vuole che il nostro Chris si trovi nel posto sbagliato al momento sbagliato, chiamato per un lavoro proprio nel palazzo in cui abita un’accesa militante anticomunista: le circostanze lo spingono a trasformarsi in un ribelle, un partigiano che lotta per la liberazione di New York è dell’intera America!

Eroe per casoCome avrete (spero per voi) ormai intuito, nel gioco dovrete impersonare un eroico partigiano in lotta contro gli invasori.Anni di palestra, di hot-dogs e di birrozze davanti alla tv mentre guardava le partite di baseball, oltre alla naturale dimestichezza (?!?) che ogni americano ha con le armi, rendono da subito il nostro Chris un guerrigliero perfetto ed un leader nato.Se le sue abilità strategiche e con le armi non si discutono, per vincere una guerra non bastano, occorrono anche dei soldati con cui combatterla e da guidare fino alla vittoria! Il primo elemento di originalità di questo Freedom Fighters è rappresentato dall’implementazione, proprio sotto la barra dell’energia vitale, di un altro indicatore specificamente dedicato al carisma del personaggio: ogni volta che curate una persona, liberate dei prigionieri o comunque compite una qualsiasi azione meritevole, la barra si riempie. Una volta piena voi acquisite un punto carisma, mentre la barra si riazzera pronta a ricominciare daccapo.I punti carisma così guadagnati sono importantissimi perché per ognuno di essi potrete arruolare un combattente che vi fiancheggi nelle varie missioni, fino ad un massimo di 12. Guidare i vostri uomini in battaglia è molto semplice ed intuitivo: con il tasto Quadrato ordiniamo loro di seguirci ed appoggiarci in caso di scontri col nemico, col Triangolo di precederci per esplorare un’area e bonificarla dai nemici presenti, col Cerchio di presidiare la zona in cui si trovano. Pochi comandi, quindi, ma proprio per questo l’azione risulta più immediata e facile da padroneggiare della maggior parte degli strategici di questo tipo (come “Socom”): peccato che i vari partigiani si differenzino tra loro unicamente per l’aspetto! D’altronde una buona IA li rende alleati preziosi, in grado di combattere efficacemente, di ripararsi o coprirvi, evitando di trasformarli nella classica palla al piede: peccato che la stessa cosa non possa dirsi dei nemici, fin troppo propensi a farsi massacrare sparando senza proteggersi od avanzando incautamente allo scoperto sotto il nostro fuoco di fila, difetto comunque compensato dal vantaggio numerico sempre preponderante rispetto alle vostre forze.Quando non siete occupati a dare ordini ai vostri soldati, dovrete manovrare al meglio il vostro Chris che è in grado di utilizzare diversi tipi di armi – dalla pistola, alla molotov, al lanciarazzi -, di curare se stesso o gli altri, di piazzare bombe, arrampicarsi, accovacciarsi e saltare.L’ottima trama (che sembra derivare direttamente da uno di quei film ultra-patriottici degli anni ’80 come “Rambo 2” o quelli con Chuck Norris) fa da collegamento tra una serie più o meno libera di missioni da portare a termine; dalla vostra base segreta (una specie di cittadella alla “Mad Max” situata nelle fogne di Manhattan) potrete, di volta in volta, scegliere quali missioni affrontare ed il bello è che non solo l’ordine non è prestabilito, ma spesso occorrerà cercare in una missione gli elementi per completarne un’altra. L’unica pecca riscontrabile, in tale ambito, è una certa linearità dell’azione presente in molte delle missioni che, per essere superate, debbono essere affrontate unicamente in una certa maniera.

Il comparto tecnicoGraficamente “Freedom Fighters” non fa certo gridare al miracolo, tuttavia il motore grafico compie in maniera egregia il proprio dovere: l’atmosfera di una New York in stato d’assedio è stata eccellentemente resa. Strade piene di macerie e detriti, vicoli stretti e maleodoranti, manifesti di propaganda o graffiti inneggianti alla libertà appesi sui muri, carri armati, posti di blocco, torrette difensive, auto abbandonate, roghi, costellano l’ambiente in cui vi troverete ad operare.Peccato per lo scarso dettaglio con cui sono stati realizzati i vari personaggi, protagonista compreso, assai poco carismatico.Rimarchevole la cura profusa nei dettagli degli ambienti, nelle animazioni dei personaggi (soprattutto quelle di morte, parecchio realistiche) e nelle varie esplosioni che vi accompagneranno nel corso delle varie battaglie.Grandiosa la colonna sonora, che offre tracce ricche ed elaborate, quasi eroiche, che contribuiscono ad esaltare l’esperienza di gioco.Qualche problema sorge invece con la telecamera e col sistema di controllo che, per quanto semplice, non appare del tutto ottimizzato. La regia virtuale ci segue fedelmente nei nostri movimenti ma purtroppo spetta sempre al giocatore ruotare manualmente la telecamera per posizionarla sempre alle spalle del protagonista: sembrerebbe un problema da poco ma non è cosi perché il nostro Chris, quando spara, non punta nella direzione in cui è orientato lui ma dove guarda la telecamera! L’ovvia conseguenza è di trovarsi spesso i situazione in cui i nemici sbucano alla nostra destra, Chris si volta a destra ma lo sparo va in tutt’altra direzione perché non abbiamo fatto in tempo a ruotare la visuale con lo stick destro…decisamente seccante, senza contare che la necessità di ruotare continuamente la telecamera può talvolta generare confusione e disorientamento!Anche i controlli lasciano a desiderare nelle fasi più complicate, vista l’eccessiva macchinosità richiesta per cambiare arma o utilizzare un medi-kit: l’accesso al menù di scelta non blocca lo scorrere del tempo e così capita che un’arma scaricatasi nel corso di un feroce scontro a fuoco segni la differenza tra la vita e la morte e che il povero Chris venga allegramente crivellato di proiettili mentre tenta disperatamente di imbracciare un’altra arma o di curarsi.Difetti questi ulteriormente accentuati da uno scomodo sistema di salvataggio che obbliga il giocatore a terminare l’intero livello per poter memorizzare i propri progressi: in ogni livello, infatti, i tombini rappresentano veri e propri save points. Tramite questi il giocatore può usufruire di un salvataggio parziale che gli permette di ricominciare da quel punto qualora muoia in una fase successiva della missione; d’altronde questi salvataggi non rimangono in memoria se si spegne la PS2. Il vero salvataggio è possibile effettuarlo unicamente ritornando alla nostra base nelle fogne ma in questo caso, se la missione non è stata del tutto completata, ci toccherà ricominciarla interamente daccapo (anche se potremo mantenere i punti carisma guadagnati finora).Discreta, infine, la longevità del titolo, grazie ai quattro diversi livelli di difficoltà ed all’inclusione di una speciale modalità a due: in quest’ultima, variante del classico rubabandiera, alla testa dei vostri uomini dovrete conquistare e conservare per un determinato periodo il vessillo dell’avversario. Divertente, ma il fatto di doverlo giocare sul medesimo televisore, potendo così osservare le mosse del nemico, inficia buona parte del divertimento.

– Trama originale

– Giocabile ed immediato

– Quattro livelli di difficoltà

– Strategicamente poco complesso

– Longevità non infinita

7.5

Un ottimo prodotto questo Freedom Fighters, grazie anche ad una trama piuttosto originale, che sembra mutuata direttamente dai film d’azione degli anni ’80, in cui i russi erano i cattivi ed i Rambo americani li facevano allegramente a pezzi. Un sistema di controllo ben congegnato, immediato ma allo stesso tempo non troppo superficiale, pur con qualche pecca, ha il merito di rendere l’esperienza di gioco coinvolgente e parecchio gratificante, una colonna sonora travolgente contribuisce all’esaltazione generale.

Arruolate il vostro manipolo di coraggiosi, guidateli attraverso l’impervio sentiero della guerriglia urbana, eliminate ogni russo che incontrate, fate saltare in aria le basi nemiche e liberate New York dalla loro fastidiosa presenza!

Un titolo immediato, divertente e vario quanto basta: peccato solo per la non certo esaltante IA dei nemici, ma almeno il vostro team è in grado di seguirvi ed appoggiarvi senza farsi ammazzare…

Voto Recensione di Freedom Fighters - Recensione


7.5

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