Sono passati quasi due anni da Forza Motorsport 5 e finalmente per Turn10 è arrivata la bandiera a scacchi dell’ultima di tante corse, che li ha portati alla realizzazione del sesto capitolo principale di questa apprezzatissima serie. Anche quest’anno il titolo si presenta in esclusiva Xbox One, cercando di colmare quei difetti e migliorare quegli aspetti che hanno influenzato negativamente il predecessore, il tutto nell’ottica di riportare il brand ai livelli di Forza Motorsport 4, ancora oggi osannato dai fan.
Il primo aspetto che si nota è un massiccio ritorno alla spettacolarità del pre e post gara. Prima di ogni corsa possiamo infatti goderci una nostra spettacolare entrata ai box in puro stile televisivo sul veicolo che abbiamo scelto per gareggiare. Già dalla pit-lane è possibile effettuare tutte le modifiche del caso, dall’assetto dell’auto agli aiuti alla guida, fino all’impostazione della difficoltà dei Drivatar avversari.
Le prime tre gare affrontate ci forniscono una panoramica generale su tutte le novità che sono state introdotte, ma le vecchie conoscenze non mancano. Ritroviamo la classica voce femminile che ci accompagna di gara in gara e di location in location, il tutto condito anche da alcune incursioni da parte di Richard Hammond e James May, orfani purtroppo dell’iconico Jeremy Clarkson di recente licenziato dalla BBC.
Forza Motorsport 6, come detto, mantiene a livello di gameplay la formula vincente del suo diretto predecessore, con la sua gigantesca scalabilità. Si può mettere mano letteralmente ad ogni aspetto, dall’ABS al controllo della trazione, dalla frenata assistita al tipo di danno e di sterzo – simulativo o normale – passando anche per la traiettoria ideale totale o solo per le curve. Il rewind, marchio di fabbrica del gioco sviluppato da Turn10, è presente, ma anch’esso completamente disattivabile, in modo da fornire una esperienza di gioco più realistica. Ovviamente, per i giocatori più esperti della serie, tutta questa generosità non sarà utile, anzi. Disattivando tali aiuti si andrà ad incrementare in maniera importante il nostro bottino di crediti al termine di ogni gara, permettendoci di accumulare più rapidamente una somma considerevole da spendere in modifiche e nuove vetture da aggiungere al nostro parco auto personale. Una novità introdotta consiste nell’inserimento dei “tiri” o spin: ogniqualvolta saliremo di un livello pilota, si potrà giocare un tiro a una sorta di roulette dove è possibile vincere gratuitamente nuovi veicoli o CR aggiuntivi per i nostri fondi.
Un aspetto controverso di Forza Motorsport 6 riguarda invece l’arrivo delle carte modifica, disponibili solo per la modalità single player. Tramite pacchetti acquistabili con crediti guadagnati in-game otterremo dei modificatori, alcuni ad utilizzo illimitato, altri temporanei, applicabili ad innumerevoli aspetti. Si potranno trovare bonus per l’aderenza su di uno specifico circuito, un miglioramento sulla nostra posizione in griglia, ma anche carte azzardo, cioè delle “penalizzazioni” che vi forniranno entrate extra se soddisferete determinate condizioni – come ad esempio guidare senza traiettoria ideale in curva e con la visuale bloccata a quella interna nell’abitacolo. Queste carte, se utilizzate, andranno a riempire 3 slot modifica disponibili, oppure potranno essere vendute in cambio di valuta in-game, il cui importo varierà a seconda della rarità della carta. Va detto che l’utilizzo delle carte modifica è totalmente facoltativo, e i giocatori che storceranno il naso di fronte a quelli che sono – a tutti gli effetti – dei perk per Forza Motorsport 6 possono semplicemente ignorare questo aspetto.
Le carte, in ogni caso, non sostituiscono le modifiche alle componenti dell’auto: come in ogni capitolo della saga, è possibile accedere a una lunga lista di elementi da modificare, che spaziano dalle componenti interne del motore fino agli elementi che modificano l’assetto aerodinamico dell’auto, senza dimenticare – naturalmente – le ampie possibilità di personalizzare la carrozzeria con skin realizzate dalla community o, perché no, da noi stessi.
Ma piove? E chi ha spento la luce?
Tutto questo, però, fa da contorno alle grosse novità che mancarono in Forza Motorsort 5: il meteo e l’ora di gara variabili, liberamente selezionabili in modalità partita libera ma non durante la carriera. Proprio così: in questo capitolo correremo non solo di giorno, ma anche di notte oppure sul bagnato. Ed ecco che, in questo modo, il vostro stile di guida dovrà obbligatoriamente adattarsi alla situazione cui vi troverete di fronte. Con il buio, specialmente su circuiti poco illuminati, è importantissimo memorizzare i punti di staccata delle curve, onde evitare dei lunghi sulla ghiaia, sull’erba o, peggio ancora, contro un muretto. Con la pioggia, al contrario, tutto sarà molto più “scivoloso”, le frenate irrimediabilmente si allungheranno e le pozze d’acqua lungo la pista vi faranno sperimentare il fenomeno dell’aquaplaning, che vi richiederà una sensibilità ancor maggiore sulle levette per tenere in strada la vostra vettura. Se gli effetti dei riflessi notturni e della pioggia sullo schermo sono scelte veramente azzeccate e ben realizzate, così non si può dire per il criterio di posizionamento delle pozzanghere su certe piste, dove ne troveremo alcune anche in tratti di salita o discesa, un aspetto impensabile nella realtà.
Questo aspetto, tuttavia, giunge con alcuni importanti limiti: meteo e tempo non sono dinamici. Ciò significa che, una volta selezionata una gara di giorno, di notte o sul bagnato, non è possibile vedere il sole tramontare o sorgere, ne è possibile che una gara bagnata termini con il sole, e viceversa. A questo aspetto si aggiunge il fatto che solo una piccolissima percentuale dei tracciati può effettivamente essere giocato nelle tre configurazioni giorno, notte e bagnato e, cosa ancora più strana, nel gioco non vi sono gare in notturna con la pioggia. Turn10, insomma, ha risposto alle critiche dei fan con una soluzione che certamente compie degli enormi passi in avanti rispetto al precedente capitolo, ma siamo ancora lontani anni luce dalla versatilità di Project CARS.
Tutto ok con il pad
Ancora una volta sono risultate degne di nota le prestazioni del pad Xbox One associate a questo titolo. Il controller permette di vivere la sensazione di trovarsi all’interno della vettura grazie alle numerose vibrazioni che si attivano ad ogni movimento, ad esempio se freniamo un po’ più forte portando al bloccaggio delle ruote, o quando passiamo sopra un cordolo, fino a percepire quando il nostro veicolo stia per entrare in sottosterzo. Certo, con un volante tutto acquisterebbe ancora più realismo e divertimento, ma il pad fa comunque il suo “sporco” lavoro, a patto di controbilanciare il tutto con i giusti aiuti. Il pad di Xbox One, insomma, si rivela eccellente anche in questa occasione, e i Turn10 hanno saputo sfruttarne a dovere le peculiarità.
Quantità e Qualità
La campagna di lancio di Forza si è fondata su innumerevoli cifre: 450, 26, 24, 70+, e 1080/60. Effettivamente, in termini di dimensioni il titolo è letteralmente enorme.
Oltre 450 veicoli, completamente dettagliati ed analizzabili con Forzavista, riprodotti in maniera fedele anche nel sound del motore. Per la gioia di tutti, i DLC sono presenti in misura encomiabilmente minore rispetto a Forza Motorsport 5, permettendo così ad ognuno di godere appieno di modelli classici ma anche di supersportive precedentemente non disponibili all’acquisto tramite valuta del gioco.
Il sistema di danni poi funziona bene. Pur non potendo mai distruggere la propria vettura con ruote che volano da un lato e paraurti dall’altro a causa delle restrizioni imposte dai produttori, i graffi, gli scontri e le sportellate lasceranno dei segni visibili sul vostro veicolo. Se volete vivere un’esperienza ancor più realistica, troverete pane per i vostri denti attivando la modalità danni simulativa, dove uno scontro a velocità sostenuta, ad esempio, contro un muro vi porterà alla rottura di numerosi componenti fondamentali e di conseguenza dritti ai box.
Il numero 26 si rifà alle location presenti nel titolo, ognuna suddivisa in sottolocazioni, che portano ad oltre 100 le piste disponibili in Forza Motorsport 6. Accanto ai circuiti già noti e conosciuti – come ad esempio Le Mans oppure le Alpi Bernesi – troviamo piste completamente nuove che necessitano di qualche giro in modalità libera per impararne le curve e le staccate in frenata, al fine di non ritrovarsi spaesati nelle corse offline ed online.
Bisogna anche spezzare una lancia in favore del miglioramento dell’ambiente che circonda la pista: gli alberi non sembrano più dei cartonati immobili che ruotano al nostro passaggio e i riflessi delle luci nelle gare in notturna rendono gli edifici ed il pubblico vivi e “solidi”.
In ogni gara, oltre alle condizioni climatiche, avremo anche a che fare con gli ormai noti Drivatar avversari. La tecnologia Drivatar, rodata in questi due anni di Forza Motorsport 5, funziona ancora egregiamente: l’IA si adatta in base all’atteggiamento che l’utente reale adotta sulla pista e la sua controparte virtuale la replica in maniera fedele, cercando sempre di sporcarvi la traiettoria, e ricorrendo anche a qualche manovra quasi scorretta se si presenterà l’occasione. In totale, in questo capitolo, dovremo affrontare fino a 24 Drivatar per ogni gara, rendendo la nostra rimonta ancor più complicata e frenetica per cercare di agguantare il primo posto prima di tagliare la linea del traguardo.
Come da tradizione, la nostra esperienza in questo nuovo episodio sviluppato da Turn10 Studios si articola principalmente nella modalità carriera. Questa, della durata di più di 70 ore, porta a solcare tutte le piste del gioco ma non lo fa nel modo ripetitivo del suo predecessore, poiché verremo spesso gettati in una sezione di sfide pensate per arricchire la varietà degli eventi. Ad esempio, potremo affrontare Stig in un uno contro uno, partecipare ad eventi endurance a Le Mans, oppure abbattere un certo numero di birilli lungo il tracciato di Top Gear. La scelta della sfida in cui cimentarsi, ovviamente, è nelle vostre mani.
Il tutto, come promesso da Microsoft e dagli sviluppatori, gira a un granitico 1080p a 60 FPS, senza mai un calo o un’imperfezione. Le uniche note stonate si palesano nell’aliasing presente in alcune sezioni in galleria e, raramente, in Forzavista, nonché nel frame rate notevolmente ridotto degli specchietti retrovisori. Tutto ciò, ad ogni modo, non va affatto ad intaccare l’ottimo lavoro svolto da Turn10.
Il matchmaking – da noi testato in fase di recensione – sembra comportarsi bene, per quanto limitato all’esiguo numero di giocatori in possesso di una copia per la recensione. Se i server reggeranno al day one, si prevede un’ottima esperienza online per tutti i giocatori.