Data di uscita: 29 novembre 2016 - 6 marzo 2018 (PC, Royal Edition)
Siamo giunti, con un anno di distanza dall’arrivo di Final Fantasy XV, alla conclusione della prima stagione di DLC della fantasia e del sogno targato Hajime Tabata. Le precedenti esperienze, dedicate a Gladioe Prompto, si erano dimostrate abbastanza claudicanti, sia dal punto di vista narrativo che per quanto riguardava il gameplay puro. È indubbio, però, che va apprezzato il lavoro svolto da parte di Square-Enix, che è riuscita a offrire con lo stesso titolo tre modalità di combattimento diverse tra loro, che tra l’altro sono andate a confluire, poi, nel gioco originale. Senza, però, ulteriori lungaggini e introduzioni a un prodotto che oramai non ne ha più bisogno, andiamo a scoprire cosa ha in serbo per noi Episode Ignis.
Lo sfregioAncor prima di essere una delle sue fedeli guardie del corpo, Ignis aveva dalla sua un forte legame emozionale con Noctis: da giovanissimo, il re Regis gli aveva affidato il compito di proteggere suo figlio, di farlo diventare come un fratello e di averne sempre cura. Un compito che Scientia ha portato a termine fino alla fine, standogli accanto nonostante gli avvenimenti lo avessero provato maggiormente rispetto agli altri due compagni di viaggio. La nostra avventura, dopo un flashback sul passato, riparte proprio da Altissia, allo snodo delle nostre vicende, nel momento in cui il gruppo si divide e Ignis si ritrova, dopo l’attacco di Leviatano alla città, nei canali della città, a dover lottare contro le forze dell’Impero. L’intera vicenda si sviluppa ad Altissia, con Ignis che avrà la possibilità di fare luce anche sugli avvenimenti che hanno visto Ravus acquisire un ruolo ambiguo, a metà tra due realtà, quella da antagonista e quella da alleato silente. Ciò che, quindi, la trama ci offre in Episode Ignis riguarda per lo più dei buchi che vengono finalmente riempiti, accompagnandoci fino agli avvenimenti cui abbiamo potuto assistere durante il titolo principale. Fino all’inevitabile menomazione subita da Ignis, che dovrà terminare il proprio percorso con il grave peso di una visione sul futuro, ma con la vista inevitabilmente perduta. Il dramma di Ravus, la dicotomia tra i due schieramenti rappresentati da due grandi combattenti, che dovranno lottare con i rispettivi drammi emozionali e con le inevitabili conclusioni delle vite che cessano, fanno da fulcro all’ora di gioco totale, attraverso i tre capitoli che fanno da divisorio nell’Episode, che con i suoi colpi di scena riesce a intessere una proposta narrativa migliore degli altri DLC e indubbiamente affascinante.
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Croce elementaleIgnis Scientia, che probabilmente dal punto di vista del combattimento non era la guardia del corpo più in vista nel gruppo di Noctis, in questo DLC riesce a esaltarsi molto dal punto di vista del battle system. Il gameplay propostoci è indubbiamente il migliore fino a ora tra i vari contenuti aggiuntivi: ben distante dalle meccaniche coriacee ma legnose di Gladio, dai tentativi di stravolgere un gameplay basato sul corpo a corpo di Prompto, le daghe elementali di Ignis rappresentano una rapida, agile e indubbiamente sagace trasformazione del battle system di Final Fantasy XV. A nostra disposizione avremo tre elementi: fuoco, ghiaccio e tuono. Ognuno di essi avrà la possibilità di offrire una specifica azione, con il tuono che ci permetterà di muoverci rapidamente tra i vari avversari, il fuoco che ci donerà maggior potenza nello scontro uno contro uno e il ghiaccio che ci darà la forza di domare gli attacchi ad area: lo switch tra un comando e l’altro è immediato, facile e affidato alla croce direzionale, che ci aiuterà nell’inanellare delle combo molto rapide ed efficaci. Vedere Scientia muoversi con tanta agilità e con una tale rapidità è solo che un piacere per un gameplay che troppo spesso sembrava piantato a terra, quasi con i piedi crollati nel cemento fresco. Nei minuti finali, inoltre, grazie a un cambiamento di Ignis, che non vi racconteremo per evitare spoiler troppo grandi, riuscirete a ottenere ancora più velocità, potenziando ed esasperando, nell’accezione positiva del termine, quello che è il flow dei combattimenti, che viene esaltato ancora di più. In nostro soccorso, inoltre, per dare ancora più potenza al nostro eroe avremo l’abilità Multimira, che ci permetterà di targettizzare più di un avversario e lanciargli contro uno degli elementi di cui sopra. Chiaramente per poter essere caricata al massimo dovrete inanellare una buona serie di combo e cercare, di conseguenza, di tenere sempre alto il moltiplicatore dei danni, che potrete portare fino a un massimo di 10x. A fare da contraltare, purtroppo, c’è una difficoltà che non è mai abbastanza elevata: la presenza di numerosi oggetti curativi, anche nella modalità standard, ci eviterà praticamente sempre il game over e per il resto non ci ritroveremo mai in reali difficoltà nei combattimenti. In chiusura, cercando di toccare tutti gli elementi proposti dal team di sviluppo, ci sarebbe piaciuto approfondire la visione tattica della città di Altissia che ci viene proposta prima di un combattimento con un ingente numero di avversari: si esalta, in questo caso, la verticalità del level design, che grazie a una sorta di rampino ci permette di arrampicarci sui tetti della città, finalmente esplorabile dall’acqua al cielo e non vincolata a un design claustrofobico e dedalico, ma che è limitata, purtroppo, a soli pochi minuti dell’intera ora a disposizione.
E se non finisse così?Così come nei precedenti DLC, anche terminare questo significa sbloccare dei contenuti aggiuntivi all’interno di Final Fantasy XV – Episode Ignis: il primo riguarda un cammino alternativo nel capitolo 3, quindi un capitolo extra e il confronto marziale. Quest’ultimo non è altri che uno scontro uno contro uno che non si distanzia eccessivamente da quelli compiuti da Gladio e Prompto, con la differenza che stavolta Ignis dovrà vedersela con Noctis, l’erede al trono, che non sarà un avversario molto facile da fronteggiare, anzi. Lo scontro marziale propostoci è probabilmente il più ostico dei tre fino a oggi, ma indubbiamente vi darà soddisfazione ed esalterà ancora di più l’utilizzo dei tre elementi, spingendovi a giostrarvi tra fuoco e tuono al meglio. Per quanto riguarda il capitolo alternativo, invece, dobbiamo necessariamente alzare una coltre di nubi e dubbi sull’operato svolto da Square-Enix. Decidendo di percorrere questa strada alternativa ci ritroveremo a pochi istanti prima della battaglia finale del nostro DLC: arrivando fino in fondo e sconfiggendo il nostro avversario, avremo la possibilità di assistere a un finale completamente diverso, ma non dell’Episode Ignis, bensì di tutto Final Fantasy XV. Un alternative ending che stravolge quanto visto nel gioco completo e che un anno fa ci aveva accompagnato attraverso una straziante conclusione per le vicende di Lucis: una scelta, quella di Tabata, che è difficile da comprendere, ma che probabilmente ci vuole trasmettere una sensazione in particolare. La Division 2, il team che ha lavorato a Final Fantasy XV, aveva previsto un altro finale, che ci è stato propinato in questo DLC e che, per il gioco originale, non era stato più approvato e anzi era stato cambiato. Quale sia, a conti fatti, il finale canonico non ci è dato ancora saperlo (ma basterà chiederlo a Tabata), ma c’è da dire che tale operazione fa storcere moltissimo il naso e ci fornisce un’aggiunta alla narrazione che confonde soltanto il giocatore e va oltre la semplice necessità di colmare delle lacune lasciate dallo scenario originale.
– Battle system dinamico, agile, avvincente
– Colpi di scena che esaltano la narrazione
– Il miglior DLC proposto fino a oggi
– Un alternative ending che confonde soltanto
N.P.
Episode Ignis è sicuramente il miglior DLC propostoci da Final Fantasy XV: il gameplay è piacevole e con la sua velocità riesce a non annoiare mai, anzi tiene alta l’atmosfera in ogni momento del gioco. Ambientando, inoltre, il tutto ad Altissia sfrutta anche un level design che non guasta, permettendoci di esplorarlo anche nella sua verticalità. Inoltre la trama ci fornisce degli spunti non indifferenti, che esulano dalla banale motivazione legata alla perdita della vista di Ignis: c’è di più da scoprire su quello che è il personaggio più morigerato e più composto del quartetto, c’è tanto da empatizzare nei confronti di un uomo che ha perso la vista per sempre. Finalmente Hajime Tabata ci ha donato un’ora aggiuntiva affascinante e che ci dà degli elementi in più che hanno davvero senso per Final Fantasy XV. Appuntamento alla Season 2, adesso.