Final Fantasy VII - Dirge of Cerberus (Jap)
Advertisement
a cura di rspecial1
Final Fanatsy 7 rappresenta ad oggi il miglior gioco di ruolo mai realizzato, una pietra miliare nel panorama videoludico e per molti un’opera d’arte; un titolo che nonostante gli anni ed innumerevoli tentativi d’imitazione, Square-Enix non è mai riuscita ad eguagliare, sia per la qualità che per il successo riscontrato nei fan del genere. Un gioco simile era quindi logico dovesse tornare prima o poi a far parlare di sé, di conseguenza, in un periodo certamente non roseo per le finanze della società giapponese, la scelta di crearci attorno un progetto intero che ne sfruttasse il nome non appare poi cosi scontata, anche se ha alzato non pochi dubbi ai fan. Dopo aver ammirato il lungometraggio di Final Fantasy 7: Advent Children ed in attesa dell’arrivo del videogioco per cellulari Bifore Crisis, ambientato sei anni prima delle vicende che tutti noi abbiamo vissuto con Cloud Strife e compagni, eccoci qui a provare “su strada” Dirge of Cerberus, gioco ambizioso ma anche carico di grandi responsabilità, visto il nome altisonante e sinonimo per tutti noi di grandissima qualità.
Cosa c’è dopo la fine?Una delle curiosità più grandi di ogni videogiocatore, e non solo, è sempre stata quella di sapere cosa succede ai propri eroi dopo il finale, quando poi ci si affeziona ad essi e vorremo fossero realizzati sequel come se piovessero; alla Square-Enix avranno pensato di esaudire i desideri di tutti i fan di Final Fantasy 7 ambientando questo titolo ben 3 anni dopo il disastro causato dalla meteora scagliata da Sephirot. Purtroppo però si sono dimenticati della parte relativa ai personaggi a cui ci si affeziona: ecco, infatti, che ci ritroveremo nei panni del tenebroso e con il passato non molto chiaro, Vincent Valentie; per chi non lo ricordasse il nostro nuovo eroe non si alleava direttamente con Cloud e la sua cricca ma era ben nascosto e bisognava cercarlo per unirlo al party. Ex membro dei Turks (la squadra d’elite della Shinra), fu in passato inviato a controllare gli esperimenti del Dott. Hojo finendo per innamorarsi della bellissima Lucrecia, madre di Sephirot. Purtroppo dopo la morte della donna, il baldo giovane si scontra contro il dottore che lo rende un ibrido-mutante compiendo su esso innumerevoli esperimenti. Ci ritroveremo in un mondo ancora non del tutto in pace a cercare di sgominare la nuova minaccia dei DeepGround, ex soldati della Shinra Corporation, pronti a massacrare ogni civile per i loro piani di conquista. Nel corso dell’avventura incontreremo nuovi personaggi ma anche vecchie conoscenze, chiarendo alcuni punti oscuri della storia originale e facendo sempre più luce su Vincent, su cui si baserà l’intero gioco, giusto per spezzare subito le speranze di chi credeva di poter trovare qualche extra o bonus con Cloud o chi per esso.
Da RPG ad Action…Una delle poche sicurezze che si aveva nel mondo dei videogiochi era quella di associare il nome di Final Fanatsy ai giochi di ruolo dall’impostazione tipicamente giapponese. Si aveva appunto, perché Dirge of Cerberus non ha nulla a che fare con il passato ma si colloca nella schiera di action per Playstation 2 dominata da due colossi quali Dante, Devil May Cry, e Kratos, God of War. Dopo aver scelto il livello di difficoltà potremo iniziare subito a giocare; le altre opzioni riguardano l’online ed il tutorial (in cui vi verrà spiegato passo passo ogni tipo di azione che potremo compiere), assistendo alla solita presentazione in computer grafica tipica della società ed immergendoci nell’azione non senza qualche difficoltà, dovuta al sistema di gioco ideato dai programmatori che definire poco intuitivo è alquanto riduttivo. Con lo stick di sinistra muoveremo il nostro Vincent, con quello di destra potremo spostare la telecamera, il tasto L1 ed R1 servono a mirare e R1 diverrà anche il grilletto per sparare una volta visualizzato il mirino su schermo. Il quadrato serve per accovacciarsi, la X per tirare pugni ed eseguire le combo, il cerchio per saltare ed il triangolo per accedere alla schermata delle opzioni. L2 servirà a cambiare arma in tempo reale: ne potremo selezionare fino a 3 da “inserire” sul tasto, mentre R2 lo utilizzeremo per ricaricare; anche la croce direzionale ha le sue funzioni: premendo in alto vedrete la mappa di gioco mentre a destra potrete curare immediatamente Vincent se disporrete degli appositi items. Da notare che sebbene il titolo sia in terza persona nelle sezioni d’avventura consiglio caldamente di premere R3 e trasformare il tutto in un classico FPS, avendo quindi la visuale in soggettiva. Il sistema di gioco è molto complesso e poco intuitivo, non basteranno pochi minuti per prenderci la mano ma un paio d’ore. Pensate che anche solo per spostare la visuale le direzioni sono invertite, ovvero se andate con lo stick a destra la visuale si sposta a sinistra e viceversa: non proprio naturale. Con dei comandi simili ci troveremo immersi in sparatorie continue, a salvare i civili imprigionati o sotto minaccia, oppure ancora a dare una mano ai soldati della resistenza della WRO (i vostri unici alleati), in ogni livello fino al confronto con il classico boss. Tutti i livelli hanno un percorso prefissato in cui dovrete recuperare le chiavi d’accesso per aprire le barriere che vi porteranno avanti, cosi fino alla fine del gioco che si preannuncia molto ripetitivo e con un gameplay non vario e ricco come quello della concorrenza. Come ogni action/sparatutto che si rispetti anche in questo Dirge of Cerberus avrete la possibilità di trovare in giro per i livelli oggetti di vario tipo, che vanno dalle semplici munizioni, alle medicine, ai soldi, alle nuove armi ecc. ecc. La peculiarità maggiore sarà costituita da zone di luce azzurra che caricheranno la vostra energia magica: a cosa serve? Semplice, premendo L1 ed R1 il nostro Vincent si trasformerà in una belva potentissima, per la felicità di chi ama l’originalità e lo sconforto di chi odia il “già visto”.
Vincent VS Dante o VS Master Chief?Il titolo si presenta con un gameplay molto particolare, che ci permetterà di passare da una visuale in terza persona ad una in prima in ogni momento, per dare al giocatore la possibilità di scegliere il proprio stile; purtroppo però le cose non devono essere andate come si attendevano i programmatori e quello che ci si presenterà sarà un mix non troppo riuscito tra un classico action ed uno sparatutto. Nonostante la possibilità di trasformarsi, di usare diversi tipi di arma, di potenziare il proprio equipaggiamento e di poter passare velocemente da uno stile all’altro manca, nell’ultima fatica di Square-Enix, l’immediatezza e semplicità di Dante o la varietà di Kratos, risultando macchinoso e poco impreciso anche se sceglieremo di giocarlo come se fosse un FPS. Da segnalare l’IA dei nemici più che discreta, anche se spesso sarà prevedibile, visto che risponderanno ad ogni vostra azione in modo realistico: quindi scordatevi di tenerli sotto mira e sperare che non inizino a muoversi per sfuggire ai vostri colpi; nulla di eccezionale però: ad esempio, potrete far esplodere un barile e questi se lontani non batteranno ciglio nonostante il botto. Un’ultima considerazione va fatta sul protagonista: in un titolo del genere infatti l’attenzione cade proprio sul personaggio principale che dev’essere all’altezza della situazione. Vincent non è propriamente un tipo carismatico, dalle battute facili, o con un fascino particolare, ma neanche un bast…cioè un ragazzaccio. Ci troviamo di fronte un uomo misterioso che farà di tutto per non far emergere il proprio carattere: una scelta ambigua, visto che cosi non riuscirete ad affezzionarvici od ad immedesimarvi in esso, quindi inutile paragonarlo ai già citati padroni del settore action. La modalità online è costituita da sfide impiegabili in vari deathmatch in cui vincerà colui che otterrà il maggior numero di uccisioni fatte nel tempo prestabilito. Si potrà giocare tutti contro tutti oppure creare delle vere e proprie squadre nelle lobby.
Assaggi di Playstation 3La grafica del gioco è realizzata con cura, sia per i vari livelli che presentano molti particolari e sono strutturati adeguatamente bene, con effetti grafici gradevoli come il fuoco o le scie di energia sia per le animazioni dei personaggi, fluide e realistiche, anche se la varietà non è propriamente il massimo, con una cura identica per tutti, sia personaggi principali che comprimari, a differenza di quanto capita spesso in questo tipo di titoli. In generale non ci troviamo di fronte la miglior grafica vista su Playstation 2 ma l’engine poligonale è sopra la media, a differenza dei filmati in computer grafica…spaventosi! I filmati di Dirge of Cerberus sono i migliori mai visti su console, paragonabili solo al film d’animazione Final Fantasy 7: Advent Children, stupendi…varrebbero da soli l’acquisto del titolo. Le musiche sono carine e diverse a seconda della situazione di gioco, ma nulla di sconvolgente o che vi rimarrà in testa e vi farà fischiettare in giro per il metrò; gli effetti sonori sono nella media, curati molto bene e con realismo sia le varie esplosioni e colpi d’arma da fuoco che tutti i sottofondi del paesaggio e dell’ambiente circostante. Il parlato è completamente in giapponese, ottimo e doppiato adeguatamente.
– FMV
– Storia
– Sistema di Controllo
– Gameplay Ripetitivo
– Longevità Ridotta
– Personaggio Scialbo
6.0
Quando parliamo di Final Fantasy pensiamo ai giochi di ruolo, questa volta Square-Enix ha provato a sfruttare il buon periodo che hanno gli action insieme al titolo di maggior richiamo della sua scuderia. Il risultato è un titolo nella media, che non riesce ad emergere per colpa di un sistema di controllo poco intuitivo e molto macchinoso ed un gameplay ripetitivo ed alla lunga noioso. Gli unici veramente interessati saranno gli appassionati della serie, che però storceranno il naso di fronte ad un personaggio senza carisma e molto scialbo, visto che vorranno sapere cosa è successo dopo e compreranno il titolo più per la scritta in piccolo Final Fantasy 7 che per il nome bello grosso…ma forse è proprio quello che si auguravano i dirigenti nipponici. Se avete già Devil May Cry e God of War il titolo può risultare come un buon passatempo, non durerà neanche molto vista la scarsa longevità, che però essendo in giapponese precluderà la storia a chi non capisce kanji ecc. ecc. meglio per questo attendere una versione più comprensibile a tutti. Unica nota personale sullo sfruttamento di questo importante franchise, non penso che Cloud e compagni meritino titoli mediocri accostati alla loro grande avventura, se proprio devono tornare che lo facciano quindi su un bel remake.
Voto Recensione di Final Fantasy VII - Dirge of Cerberus (Jap) - Recensione
Advertisement