Final Fantasy V Advance
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a cura di Dosse
Ci sono giochi che fanno fatica a passare di moda o comunque riescono a divertire ancora dopo che sono passati anni e anni dalla loro pubblicazione. Sono titoli dunque senza tempo, memorabili, che hanno posto, nei loro rispettivi generi, una base fondamentale per i giochi a seguire. Quello dei GdR è forse il genere che, più di ogni altro, possiede quella categoria di titoli memorabili di cui si faceva riferimento poco fa e senza dubbio il qui analizzato Final Fantasy V Advance è uno di questi. Anche tale riedizione (perchè di questo si tratta e non di un remake) fa parte di quel processo che, dal 2003, ha portato Square Enix a costruire un nuovo idillio con Nintendo, dopo svariati anni di “muro”, iniziato all’epoca del Nintendo 64. Per la verità non sono ancora del tutto chiari i motivi che portarono a tale spaccatura tra le due software house: ciò che conta, è che nel 2003 il problema fu risolto e negli anni successivi i possessori delle console Nintendo poterono godere di riedizioni, spin off e remake di una delle sage più amate in assoluto.
Final Fantasy è come il buon vino…Come si è accennato nell’introduzione, anche il quinto capitolo della “Fantasia Finale” può essere tranquillamente identificato come un classico senza tempo, di quelli che fanno la gioia degli appassionati anche negli anni a venire. Chi ha amato questa perla o chi lo sta facendo tuttora, converrà con me sul fatto che i motivi di tale affermazione sono molteplici e tutti assolutamente giustificati.La trama forse è l’elemento che è invecchiato peggio, ma non perchè non fosse valida ai tempi dell’originale pubblicazione, ma perchè i recenti GdR hanno effettuato un miglioramento eccezionale da questo punto di vista. Ancora una volta ci troveremo di fronte a un gruppo eterogeneo di quattro eroi che devono sconfiggere il cattivo di turno, il quale sta seriamente minacciando i classici cristalli che danno vita a tutto quanto nel mondo. Come potrete capire, la trama non è certo un punto di forza di FF5, ma nonostante questo, la perfetta caratterizzazione dei personaggi ma soprattutto la localizzazione nella nostra amata lingua garantiscono un buon sviluppo narrativo. Già, perchè la caratteristica della maggior parte dei GdR in fatti di narrazione non sta tanto nella trama che sta alla base di tutto, quando nel modo in cui viene narrata. E anche Final Fantasy V ci riesce alla perfezione e ancor di più su GBA, grazie all’impeccabile traduzione. L’elemento cardine che da sempre tiene incollato allo schermo ogni appassionato di Final Fantasy che si rispetti è senza dubbio il Job System, introdotto per la prima in Final Fantasy III (e ulteriormente arricchito nel remake per DS) ma che trova uno splendore tutto suo in questa quinta apparizione. Il nostro obiettivo, GBA alla mano, sarà quello di potenziare il party composto dai quattro personaggi, cercando di accrescere i loro livelli combattendo con i nemici casuali (ahimè, ancora una volta presenti in maniera massiccia), incrementando al tempo stesso i valori delle statistiche che caratterizzano ciascun membro. Come in ogni GdR “d’annata” che si rispetti, la fase di addestramento del party è un elemento essenziale se si vuole venire a capo ad ogni situazione, così come la gestione dei vari Jobs. Tra le altre cose, in questa riedizione ne sono stati introdotti quattro inediti, ovvero Necromante, Cannoniere, Gladiatore e Oracolo, sbloccabili con il procedere dell’avventura. Un’implementazione interessantissima che fu introdotta nel 1992, fu la possibilità di mixare due Job differente grazie alla funzionalità Freelancer; una volta che il personaggio ha acquisito tale potenziamento, egli potrà fare sfoggio di due classi in una, con l’enorme vantaggio di “mescolare” abilità, armi e magia che caratterizzano ogni mestiere. Inutile affermare che, oggi come quindici anni fa, è un sistema sempre azzeccato che terrà incollati al GBA moltissimi fan per ore ed ore.
…migliora col tempo!Come accaduto per le precedenti riedizioni, da un punto di vista squisitamente tecnologico anche FF5 Advance è poca cosa, ma non è certo questo che conta. Ma da un punto di vista dello stile, ci siamo anche stavolta. Ciò che ci troveremo ad esplorare, sarà un mondo ancora una volta fatato e splendidamente caratterizzato, il tutto racchiuso in un’avventura lunghissima e mai noiosa (escludendo forse qualche scontro casuale di troppo e un calo del ritmo in alcuni frangenti). FF5 è un capolavoro anche oggi, nonostante ne sia passata di acqua sotto i ponti, in fatto di GdR. Se dunque siete amanti del retrogames nudo e crudo, non dovreste assolutamente lasciarvi sfuggire uno dei migliori GdR di sempre. Se, al contrario, siete poco avvezzi agli scavi videoludici, allora fareste bene a guardare da altre parti.
– Un gioco splendido, ora come nel 1992
– Ottima traduzione
– Caricamenti pressochè insesistenti
– Non adatto a chi odia il retrogames
– Qualche scontro casuale di troppo
8.0
Il piccolo GBA riesce ancora una volta a rendere giustizia ad un capolavoro senza tempo, non solo conservando tutti gli elementi positivi (ma anche negativi purtroppo) della versione originale per SNES, ma arricchendola ulteriormente con quattro nuovi Jobs, nuovi dungeon, una traduzione di assoluto spessore e caricamenti pressoché nulli. Se sarete in grado di soprassedere ad una grafica ormai datata e a qualche scontro casuale di troppo, potreste trovare in Final Fantasy V un altro capolavoro, dal fascino indiscutibile. Perchè il tempo, per certi titoli, non passa proprio mai…
Voto Recensione di Final Fantasy V Advance - Recensione
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