Final Fantasy Tactics: The War of the Lions
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a cura di BerryVox
Passport to IvaliceDopo ben dieci anni dalla sua prima uscita è con il dovuto rispetto e con una specie di impazienza elettrizzante che accogliamo sul portatile di casa Sony un grande ritorno, un capolavoro assoluto davanti al quale bisogna togliersi il cappello e fare i complimenti(ancora una volta) a mamma Square che in quel lontano 1997 seppe davvero come far sognare tantissimi videogiocatori in tutto il mondo(o quasi).E’ bene ricordare, infatti, che all’epoca Final Fantasy Tactics venne commercializzato solamente nella Terra del Sol Levante e successivamente negli Stati Uniti. Il Vecchio Continente dovette arrangiarsi procurandosi delle copie di importazione.Per noi europei quindi, in teoria, è la prima versione PAL del gioco disponibile e possiamo sentirci finalmente legittimati a giocarci! Per molti la trama, i personaggi e il sistema di combattimento non saranno una novità, il gioco è sostanzialmente lo stesso visto su PSone, ma è doveroso, nei confronti di chi non ci ha mai giocato, riportare i tratti essenziali di questo Final Fantasy Tactics: The War of the Lions(FFT The War of the Lions abbreviato).Ivalice è un mondo spaccato da una crisi politica creatasi successivamente alla morte improvvisa e inaspettata del proprio re e dovuta anche ai 50 anni di guerra appena trascorsi e che hanno seriamente compromesso e messo in ginocchio l’intero Paese. E’ in questo contesto che vestiremo i panni del protagonista, Ramza Beoulve, un ragazzo dalle forti ambizioni e con un cognome pesante da portare sulle spalle vista l’importanza della famiglia dalla quale proviene. Insieme al suo migliore amico Delita Heiral comincerà un’avventura che già fin da subito si rivelerà più intricata e contorta del previsto. La trama di FFT The War of the Lions raggiunge dei livelli di profondità e di sviluppo che ancora adesso rimangono insuperati, la bellezza della storia e il grande carisma dei personaggi che le ruotano attorno rendono questa parte del gioco una delle migliori e una delle più esaltanti.
Tattica e strategia dietro ogni azioneIl gameplay di FFT The War of the Lions non è cambiato rispetto all’originale e adotta quindi tutte le componenti di quello che possiamo considerare “il” GDR tattico per eccellenza. Il gioco è suddiviso in capitoli e per ogni capitolo sono previste un determinato numero di battaglie-evento o battaglie principali, sarà necessario portare a termine queste battaglie per proseguire l’avventura e per venire a conoscenza dei fatti che via via la trama ci svelerà. Ovviamente oltre alla battaglie principali sarà possibile affrontare numerose battaglie random, utilissime per fare esperienza e per ottenere oggetti e guil. I combattimenti si svolgono in mappe 3D isometriche, ognuna delle quali è, nel momento delle nostre azioni, ruotabile con lo stick analogico e viene suddivisa in pratiche caselle sulle quali potremo spostare i nostri personaggi e farli agire come meglio crediamo. Ogni singola azione è necessario ponderarla al meglio, valutando tutte le variabili e le dinamiche in gioco, anticipando i possibili movimenti dei nemici e cercando di prevederne le mosse. Il carattere strategico di FFT The War of the Lions è altissimo, come nel gioco degli scacchi basterà una sola mossa errata per far prendere una brutta piega a uno scontro che sembrava volgere per il meglio, spesso una distrazione, seppur minima, potrà costare davvero caro. Prima di ogni battaglia ci verrà chiesto di formare e disporre la squadra che scenderà in campo, potremo quindi scegliere tra i nostri personaggi quelli che riterremo più adatti per quel determinato scontro e associarli a una determinata posizione di partenza. Il numero dei personaggi che possono essere utilizzati in ogni battaglia è limitato e questo non può che aumentare la componente tattica che richiederà una discreta capacità gestionale e un certo ingegno necessario a formare ogni volta un buon team di personaggi ben assortiti tra di loro a seconda della classe(Job) alla quale appartengono. Il nodo centrale del gioco risiede infatti nello sviluppo delle classi alle quali i personaggi potranno essere associati e dalle quali potranno apprendere, spendendo degli appositi “job points”, interessanti abilità e magie sfruttabili poi in combattimento. Più classi svilupperemo e più i nostri personaggi potranno imparare nuove abilità o cambiare la loro classe precedente con un’altra. Il menù di gestione dei personaggi è molto semplice da utilizzare, basterà selezionarne uno tra i disponibili, poi con i tasti dorali L e R si potranno scorrere gli altri e sarà così facilissimo interagire con l’equipaggiamento, le magie e le abilità di tutti. Durante i combattimenti la X confermerà le nostre scelte, mentre con il D-Pad, oltre a navigare all’interno dei vari menù, selezioneremo le caselle nelle quali decideremo di spostarci. Come detto precedentemente il sistema di combattimento e di gioco mantiene l’ossatura classica e, quindi, è caratterizzato da una notevole solidità e precisione. Apprendere le meccaniche di gioco non sarà quindi difficile, meno semplice sarà, invece, per il giocatore trovare quel giusto equilibrio necessario per collaudare delle efficaci manovre di attacco e di difesa in grado di farlo sopravvivere alla maggior parte degli scontri. Inevitabilmente(e non poche volte) si andrà contro a un Game Over, vuoi perché non si era abbastanza preparati o per qualche errore personale ed è proprio qui che le potenzialità di FFT The War of the Lions emergono e stimolano il giocatore a provare nuove strategie, a formulare nuove soluzioni che possano aiutarlo a risolvere i momenti più difficili e sarà davvero appagante quando, mediante alcune mosse sognate la notte, si riuscirà a portare a buon esito un combattimento particolarmente complesso.
Niente di nuovo sotto al sole?Square-Enix ha sfruttato la PSP per (ri)proporre all’utenza della piccola di casa Sony un grande classico e come si può intuire facilmente non ha sentito il bisogno di fare grandi stravolgimenti all’interno di un gioco che già raggiungeva livelli ideali e quasi perfetti in termini di sviluppo e realizzazione. C’è anche da considerare che in Europa questa è la prima occasione che viene data a questo gioco per farsi conoscere(sempre che ce ne sia il bisogno) e, anche se in ritardo, non ci si può non accontentare. Vi sono comunque delle piccole implementazioni e novità, molto circoscritte, ma assolutamente da segnalare. Per prima cosa è stata inserita una interessante modalità Multiplayer Ad Hoc. Se quando si è sulla mappa ci si dirige nella taverna di una città sarà da qui possibile accedere a due differenti modalità, una denominata Melee e l’altra Rendezvous. Rispettivamente la prima ci permetterà di sfidare un nostro amico in un testa a testa dove sarà possibile entrare in possesso di oggetti rari, la seconda, invece, ci vedrà collaborare con un nostro amico in una serie di missioni con obiettivi differenti, le quali al termine offriranno le dovute ricompense. A differenza delle battaglie della storyline, quelle in Multiplayer non causeranno la perdita definitiva dei personaggi caduti in combattimento. Oltre alla possibilità di giocare in Wi-Fi con un altro giocatore sono stati cambiati i filmati di intermezzo, i quali sono stati completamente rifatti in stile anime e rendono davvero molto bene, impreziosendo non poco il titolo e svelando ulteriori dettagli della trama poco chiari o addirittura inediti. Saranno poi presenti due classi inedite, rispetto all’originale, da poter sviluppare, Dark Knight e Onion Knight, e anche qualche nuovo personaggio preso da altri Final Fantasy già usciti per altri sistemi o di imminente uscita.
Do you understand…?Ebbene sì, è un vero peccato, ma non possiamo farci nulla. Lo abbiamo detto poco sopra e lo ripetiamo : bisogna accontentarsi e il “non si può avere tutto dalla vita” è qui una più che legittima consolazione anche se lascia un po’ di amaro in bocca. FFT The War of the Lions non è stato infatti localizzato in italiano così come in nessun’altra lingua che non sia l’inglese. Sarà quindi necessario armarsi di buona pazienza, tenere a portata di mano un piccolo dizionario di facile consultazione e essere disposti a riconoscere come necessari alcuni piccoli sforzi in cambio della possibilità di giocare a un grande gioco al quale per l’occasione sono stati riscritti tutti i dialoghi, resi ora più corposi e precisi rispetto a dieci anni fa, ma anche leggermente più difficili da comprendere. E’ strano come di questi tempi non si sia ancora arrivati ad assicurare a ogni gioco PAL un Multi-5 di buon livello, sarebbe interessante poter approfondire questo punto poiché non mancherà di certo chi sosterrà che alcuni giochi localizzati perdono la loro natura originaria, altri che, giustamente, rivendicheranno i diritti della propria lingua e altri ancora che non si farebbero nessun problema nemmeno di fronte al dialetto sardo più stretto. Rimane, a parte gli scherzi, il fatto che in giochi come FFT The War of the Lions, dove la trama e i dialoghi svolgono un ruolo di assoluto rilievo, la lingua può fungere da vero ostacolo per chi l’inglese non lo conosce o lo mastica appena, sminuendo così l’esperienza di gioco.
Bellezza che non sente il passaggio del tempoGraficamente FFT The War of the Lions è un buonissimo titolo, in sostanza non vi è nulla in più rispetto al vecchio motore grafico(già di per sé di buon livello su un portatile), anche se è da notare una maggiore pulizia e definizione dell’immagine segno evidente che lo schermo PSP e l’adattamento ai 16:9 non hanno che giovato al gioco da questo punto di vista. Il reparto audio è rimasto come allora un vero e proprio punto di forza del gioco e le musiche non mancheranno di accompagnare in modo impeccabile lo svolgersi della trama regalando un tono epico e drammatico alle vicende. Tecnicamente FFT The War of the Lions non andrebbe contro a nessuna critica, ma è inspiegabile la presenza di fastidiosissimi rallentamenti ogni volta che in battaglia viene lanciata una magia o viene effettuato un colpo speciale. L’hardware della PSP ha mostrato più volte di poter gestire e sopportare carichi poligonali di un certo livello e a maggior ragione non ci si spiega questa smagliatura in un titolo non particolarmente votato alla prestazione grafica da record.
– Tatticamente insuperabile
– Trama profonda e matura
– Personaggi carismatici e indimenticabili
– Giocabilità ottima
– Mancata localizzazione
– Rallentamenti inspiegabili
8.8
FFT The War of the Lions è da considerarsi come la massima espressione di un genere, quello dei GDR strategici, e la sua presenza all’interno del parco giochi della PSP è da riconoscere come importante e estremamente efficace. Nonostante sia un remake il suo è un graditissimo ritorno e, per noi europei, uno stra-invocato arrivo. E’ un gioco da avere, senza troppi pensieri o esclusioni, lo consiglio vivamente a tutti. Chiunque ci abbia già giocato indubbiamente non potrà non aver voglia di rigiocarci e per chi, invece, non ha avuto l’opportunità di passarci un po’ di tempo sopra in passato, questa è la volta buona per non mancare all’appuntamento con un titolo che ha davvero segnato la storia dei videogiochi. Tecnicamente ancora validissimo per una console portatile, con l’aggiunta di qualche piccola novità è indubbiamente un acquisto quasi obbligato anche se il gioco Square-Enix non è esente da difetti, i quali si riscontrano abbastanza palesemente nella mancata localizzazione e nella presenza di fastidiosi rallentamenti. Niente di allarmante o che non giustifichi la scelta, non compratelo se proprio odiate in modo irreversibile il genere. A tutti gli altri non posso che augurare buon divertimento.
Voto Recensione di Final Fantasy Tactics: The War of the Lions - Recensione
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