Recensione

Final Fantasy Record Keeper

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a cura di erik369

Ci è stato insegnato che tutto, prima o poi, deve finire. Ogni cosa nell’universo possiede un ciclo vitale, che indipendentemente dalla sua durata finisce sempre per terminare, così da lasciare spazio ad altri cicli. E’ una verità assoluta, che tuttavia non riusciamo ad accettare. Il pensiero che qualcosa di a noi caro si concluderà o si è già concluso, ha sempre causato la comparsa di quella nostalgia dal sapore agrodolce, che ci rinfranca e intristisce allo stesso tempo. Proprio adesso chi scrive queste parole è vittima di tale nostalgia, accompagnata da timore e speranza per il futuro incerto di qualcosa a lui estremamente caro, che ha segnato indelebilmente la sua infanzia e la sua adolescenza. Non è un segreto che Final Fantasy stia attraversando un periodo delicato. Dopo una serie di capitoli apprezzabili, ma privi di quel qualcosa che contraddistingueva i blasonati predecessori, la serie si prepara a tornare in una forma estremamente ambiziosa, come una sorta di scommessa finale, in cui la posta in gioco è talmente elevata da decidere il futuro stesso dello scommettitore. Tutto questo è il risultato di un cammino lungo e tortuoso, di cui ancora non riusciamo a vedere la fine. L’attesa sembra essere interminabile e struggente, ma Square-Enix si è prodigata di offrire a queste anime in pena qualcosa che potesse alleviare tale sofferenza, in una forma solitamente non apprezzata, ma proprio per questo ancora più sorprendente. Ci riferiamo a Final Fantasy Record Keeper, titolo free-to-play su dispositivi mobile, che ci farà affondare nei dolci ricordi del passato. 

Memorie preziose    Lo sappiamo, dopo aver letto parole come free-to-play e mobile starete di certo già storcendo il naso, consapevoli di quanta mediocrità affligga queste due tipologie di videogame. Solitamente vi daremmo ragione, ma in questo caso ci fa piacere ricordarvi come le eccezioni esistano, e Final Fantasy Record Keeper è certamente una di esse. Ma partiamo con ordine. In un antico regno la prosperità non scaturiva dalla mera ricchezza, ma dalle storie. Queste ultime venivano preservate non i vecchi libri polverosi, ma bensì in magnifici quadri, grazie alla magia. Le tele venivano custodite con grande solerzia, poiché costituivano una fonte di sapere incommensurabile. Tuttavia in un giorno funesto, i quadri iniziarono a sparire, portando il mondo nel caos e nell’oscurità. Ci ritroveremo così nei panni di uno dei cosiddetti Keeper, dei veri e propri guardiani che tutelano e preservano i preziosi dipinti. Nostro compito sarà quello di ripristinare le storie perdute, leggendone gli eventi e affrontandone le battaglie. Questo è l’incipit estremamente elementare realizzato per giustificare l’esperienza offerta dal titolo, la quale ci porterà ad affrontare gli eventi caratterizzanti tutti i principali titoli della serie. Purtroppo non è assolutamente presente una trama inedita, cosa che costituisce forse la maggior mancanza del titolo in questione. Tale aspetto tuttavia incarna perfettamente lo spirito con la quale Record Keeper è stato realizzato, manifestando la volontà di suscitare un’emozione da un ricordo, piuttosto che da qualcosa di nuovo.Differente invece è il gameplay, il quale può essere facilmente considerato come uno dei più complessi e articolati presenti su mobile. L’intera struttura del titolo ruota sulle battaglie, le quali vengono eseguite adottando il celebre sistema dell’Active Time Battle, in scontri su fondali in 2D, con sprite in 16-bit di creature e personaggi. Per affrontare tali combattimenti potremo assemblare un gruppo di cinque membri, grazie ad un roster estremamente ampio   in cui figurano personaggi di ogni capitolo della serie. Ogni quadro ci porterà ad affrontare un dungeon più o meno breve comprendente più scontri consecutivi, concludendosi solitamente con un boss finale. Al termine di ogni battaglia riceveremo una valutazione, garantita da variabili come il numero di azioni compiute, il quantitativo di danno subito e la presenza di caduti tra le nostre file. I boss inoltre presentano ulteriori richieste, le quali prevedono solitamente l’utilizzo di specifiche abilità o magie a cui sono particolarmente vulnerabili. Ottenere la valutazione migliore non è complesso (almeno nelle battaglie più semplici) e permetterà al giocatore di ottenere un moltiplicatore dei punti esperienza e  ricompense ulteriori oltre a quelle canoniche del completamento del dungeon. Non mancano poi feature celebri del sistema di combattimento, come la possibilità di posizionare i personaggi in fila avanzata o arretrata, modificare la velocità di battaglia e abilitare il comodo auto-battle. Ogni personaggio possiede statistiche ben specifiche, consentendogli di eccellere in determinati tipologie di combattimento. Ci saranno dunque personaggi più avvezzi all’uso della magia, mentre altri risulteranno migliori in termini di difesa e forza fisica. A testimonianza di questo aspetto, anche equipaggiamento, abilità e magie utilizzabili dipenderanno dal tipo di personaggio di cui si fa uso. Come già detto il roster è decisamente ampio, ma non sarà a nostra disposizione fin da subito. Sbloccare i combattenti migliori potrà richiedere del tempo, poiché ottenibili solo con eventi periodici o affrontando dungeon impegnativi. Come da tradizione ogni personaggio possiede un livello specifico, che determina le sue statistiche, e andrà ad incrementarsi con l’accumulo di punti esperienza. Il level cap è normalmente al 50, ma tramite oggetti molto rari chiamati Memory Crystal (specifici per ogni personaggio), potremo innalzarlo ulteriormente, fino a raggiungere il livello 65.

A Place to call HomeOgni giocatore di ruolo sa bene che un’attenta gestione del proprio equipaggiamento è importante tanto quanto la battaglia che ci si appresta ad affrontare. Record Keeper offre in termini di personalizzazione dei personaggi un numero estremamente elevato di possibilità e variabili, in grado di rendere sostanzialmente unico ogni combattente. Gli slot di equipaggiamento disponibili per personaggio sono tre, dividendosi in armi, armature e accessori. Questi possono essere potenziati sensibilmente tramite dispendiosi processi che prevedono l’uso di altri equipaggiamenti come materiale di potenziamento. Oltre agli equipaggiamenti sono presenti anche le abilità, le quali si dividono in base alla tipologia di appartenenza. Tra di esse figurano le magie nere e bianche, le abilità fisiche e spirituali, ed infine le invocazioni. E’ possibile far utilizzare ad ogni personaggio soltanto due abilità alla volta. Al contrario degli HP, che sono presenti nella forma classica, nel titolo non figurano gli MP, sostituiti da un numero di utilizzi specifico dipendente dall’abilità e aumentabile tramite la spesa di risorse e denaro. Entrambi gli elementi di personalizzazione sono contrassegnati da un numero di stelle che va da uno a cinque, indicandone la rarità e di conseguenza l’efficacia. Nonostante abilità ed equipaggiamenti condividano la rarità, le loro modalità di acquisizione sono sensibilmente differenti: le prime possono essere solo create utilizzando gil e particolari drop, mentre i secondi possono essere ottenuti solo come drop o con la “Relic Draw”, modalità di cui parleremo in seguito. Un ulteriore tassello nella diversificazione dei personaggi è rappresentato dalle Souls Break, tecniche estremamente potenti, utilizzabili solo dopo il riempimento in combattimento di una specifica barra influenzata dai colpi subiti e ricevuti. Ogni personaggio possiede normalmente una Soul Break base, la quale può essere affiancata da altre generiche ottenibili solo indossando equipaggiamenti solitamente molto rari. Inoltre esiste anche una versione totalmente unica di Soul Break, variabile da combattente in combattente, utilizzabile solo quando si accoppia un personaggio con un suo caratteristico equipaggiamento (si pensi a Cloud e la Buster Sword).Una delle componenti meglio riuscite di Record Keeper è sicuramente quella strategica, indispensabile nei dungeon più avanzati, e in grado di richiedere l’uso attento di tutte le variabili appena descritte. Sia i normali nemici, che i boss possiedono delle debolezze e delle resistenze ben specifiche, che devono essere sfruttate non solo per ottenere la valutazione migliore, ma persino per uscire vittoriosi dallo scontro in molti casi. Infliggere status alterati, applicare buff e debuff, sfruttare gli elementi di magie e abilità, difendersi quando necessario, tutte queste sono solo alcune delle opzioni tattiche utilizzabili dal giocatore. Una delle trovate più interessanti ed efficaci all’interno del titolo è certamente quella della Series Origin, in grado di modificare sensibilmente l’andamento delle battaglie. Solitamente con un roster così ampio di personaggi succede spesso che ne esistano alcuni semplicemente migliori di altri, e il titolo mobile di Square-Enix non fa eccezione. Tuttavia in Record Keeper vi capiterà di utilizzare un numero estremamente vario di combattenti, anche nel caso non siano i più forti a vostra disposizione. Sia i personaggi che gli equipaggiamenti sono contrassegnati da una dicitura in numeri romani che ne indica il capitolo di provenienza. Quando quest’ultimi vengono utilizzati in un dungeon appartenente al loro mondo d’origine guadagnano un significativo aumento delle loro statistiche, che arrivano in certi casi quasi a raddoppiare. Tale è la Series Origin, la quale garantisce un vantaggio talmente considerevole da far propendere i giocatori più avanzati a comporre un party specifico per ogni capitolo della serie, in modo da trarre il massimo giovamento possibile.

Cristalli opachiDopo tutte queste parole spese ad illustrare gli aspetti più riusciti del titolo, è giunto il momento di passare alle note dolenti. Iniziamo subito col precisare che Final Fantasy Record Keeper è un free-to-play di nome e di fatto: è infatti effettivamente possibile giocare e godersi l’intera esperienza senza sborsare un centesimo, arrivando senza problemi alle parti di gioco più avanzate con un po’ di dedizione e pazienza. Tuttavia, sebbene non in forma compromettente, il titolo mantiene alcune delle dinamiche tipiche del genere, le quali  potrebbero far storcere il naso a molti. Una di esse è il sistema della stamina: affrontare un dungeon richiede un quantitativo di stamina ben preciso, dipendente dalla difficoltà stessa  degli scontri. Il giocatore dispone anch’esso di un quantitativo di stamina ben preciso, il quale viene automaticamente rigenerato col tempo e che può essere aumentato permanentemente tramite l’acquisizione di particolari frammenti, ottenibili solitamente quando si completa un dungeon per la prima volta. Risulta quindi evidente come questo meccanismo impedisca in certi casi di fare lunghe sessioni di gioco, costringendo il giocatore ad interrompere la propria partita in attesa che la stamina si rigeneri.In Record Keeper oltre ai gil, esistono altre due tipi di valuta: il mythril e le gemme. Il primo può essere ottenuto soltanto in gioco, come ricompensa per aver superato un dungeon o aver completato determinate quest. Le seconde invece sono acquisibili solo tramite denaro reale. Entrambe le valute vengono impiegate per gli stessi scopi, come ripristinare completamente le condizioni del proprio party all’interno di un dungeon, rigenerare istantaneamente tutta la stamina, o utilizzare la già citata Relic Draw. Quest’ultima è una modalità speciale, con la quale è possibile ottenere i migliori equipaggiamenti del gioco, tramite una sorta di lotteria. Spendendo un numero specifico di gemme o Mythril è possibile ottenere più o meno equipaggiamenti di rarità variabile, con tassi ritrovamento differente in base alla rarità stessa. Il prezzo di acquisto per le gemme è veramente elevato, ma fortunatamente è piuttosto facile reperire il prezioso Mythril con sessioni di gioco regolari, il che rende tali acquisti in-app molto meno invasivi di quanto si possa pensare. Consigliamo caldamente a tutti i nuovi giocatori di utilizzare tale risorsa solo per la Relic Draw, realmente indispensabile nelle parti più avanzate di gioco. Il titolo offre anche una risicatissima componente social, chiamata Roaming Warrior. Tramite essa potrete utilizzare una specifica Soul Break di un altro giocatore per due volte nello stesso dungeon, ottenendo un significativo vantaggio in caso si scelgano personaggi particolarmente avanzati. Dall’altra parte il giocatore in possesso del combattente guadagnerà una discreta somma in gil. Durante la scelta del personaggio è bene tenere a mente che persino i Roaming Warrior godono dei benefici concessi dalla Series Origin. Nonostante un gameplay così profondo e ricco (soprattuto per un titolo mobile), dobbiamo precisare che la struttura di gioco arriva comunque ad essere limitata, in quanto ruota unicamente sulle battaglie, le quali costituiscono la sola modalità di gioco effettivo. Segnaliamo inoltre la presenza di menù decisamente migliorabili nell’interfaccia, afflitti in alcuni casi da un inspiegabile input lag.Il vero cavallo di Troia di Final Fantasy Record Keeper è però la componente audio-visiva, la quale non potrà non raggiungere subdolamente il cuore di ogni amante della serie. Ogni singolo elemento del titolo è stato realizzato per suscitare un’emozione nostalgica nei giocatore di vecchia data, in quanto ogni immagine ed effetto sonoro è stato preso da uno dei capitoli della serie, raggiungendo un grado di fanservice incredibilmente elevato. Le tracce sonore in particolare faranno la gioia di innumerevoli giocatori, riportandoli con la mente e lo spirito nel passato. Volendo fare un ulteriore esempio di fanservice potremo citare i dialoghi di alcuni boss, i quali sono stati riportati in modo assolutamente fedele. Con una mole di contenuti così ampia Record Keeper potrebbe tenervi compagnia per ore e ore, soprattutto in virtù dell’elevato numero di dungeon presenti, degli eventi giornalieri e settimanali, delle tante quest disponibili e dei continui aggiornamenti rilasciati. Purtroppo il titolo è completamente in inglese, caratteristica che potrebbe frenare i meno avvezzi alla lingua, a causa del buon numero di testi presenti in gioco.

– Gameplay complesso e articolato

– Tantissimi personaggi, abilità ed equipaggiamenti

– Meccaniche da free-to-play non compromettenti…

– Componente audio-visiva squisitamente finalizzata al fanservice

– Longevità estremamente elevata

– Nessuna trama inedita

– Menù migliorabili

– …ma comunque presenti

– Struttura di gioco limitata

8.0

Final Fantasy Record Keeper è un vero e proprio palliativo, una cura provvisoria per un male chiamato attesa, che sembra non finire mai. Il titolo non solo offre uno dei gameplay più ricchi e sfaccettati su mobile, ma rappresenta un vero e proprio tributo ad un passato magnifico, che riporterà il giocatore indietro negli anni, sotto l’influsso di un’emozione nostalgica dal sapore agrodolce. Nonostante siano effettivamente presenti alcuni degli stilemi tipici del genere free-to-play, essi non solo assolutamente compromettenti, permettendo ad ogni giocatore di godersi l’esperienza senza spendere un centesimo. Nell’attesa di un futuro incerto non possiamo non consigliare il titolo a tutti i fan della serie Final Fantasy, consapevoli del fatto che ognuno di essi apprezzerà quanto di buono c’è in esso.

Voto Recensione di Final Fantasy Record Keeper - Recensione


8

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