A guardarlo distrattamente, Fight the Dragon potrebbe essere scambiato per una versione più pixellosa e giocattolosa di Bastion, pur se con meno raffinatezze grafiche e senza quel comparto narrativo così originale (la voce fuori campo) che ha reso così interessante l’action-GdR di Supergiant Games. Anche il contesto produttivo comunque è del tutto diverso, ovvero molto più indie. Fight the Dragon è un titolo disponibile fino a pochi giorni fa su Steam in Early Access, ma dal 4 dicembre si può acquistare in una versione pressoché definitiva e momentaneamente in offerta a 8,99 euro. Questo nuovo aggiornamento porta infatti il gioco alla versione pre-release 1.0, introducendo nuove armi e oggetti, aumentando il level-cap a 60 e aggiungendo molti altri elementi del gioco. Grazie a un codice review fornito dallo sviluppatore australiano 3 Sprockets, abbiamo voluto provare Fight the Dragon per capire se questo ennesimo action-GdR ha abbastanza armi per competere con l’agguerrita concorrenza.
Cercasi sceneggiatore
Il primo motivo di interesse del gioco è la sua natura collaborativa, nel senso che l’editor incluso, oltre a essere di facile utilizzo, permette a tutti di costruire dei livelli anche piuttosto articolati da condividere con tutti gli altri giocatori. La community diventa quindi fondamentale per godersi appieno il gioco e creare un livello da zero si è dimostrata un’operazione alla portata di tutti, sebbene per ottenere qualcosa di più complesso, ampio e sfaccettato bisogna comunque trascorrere un po’ di tempo con l’editor. Se invece non siete interessati a tutta questa parte creativa, potete iniziare a giocare fin da subito con i livelli già presenti e prendere confidenza con le meccaniche di gioco. Purtroppo Fight the Dragon non offre alcun tipo di trama o svolgimento narrativo, avendo come solo scopo finale quello di sconfiggere un immenso drago (ecco spiegato il titolo) a cui possiamo accedere dopo aver raggiunto un certo livello di esperienza. La sfida con il drago è davvero ciclopica ed è anche per questo che dovremo tornare più volte nel suo antro per infliggergli sempre più danni, meglio ancora se in compagnia di altri giocatori.
Tutto al suo posto
Se infatti il gioco può essere affrontato in completa solitudine, il co-op riserva molto più divertimento, ma al momento trovare un match a cui aggregarsi è un’impresa visti i pochi giocatori online. In ogni caso il funzionamento del gioco rimane lo stesso in entrambe le modalità. Si sceglie un dungeon a seconda del livello di difficoltà, si uccidono i nemici, si raccoglie il loot (pozioni, scudi, armi, pezzi di armatura, monete d’oro) e si risolvono alcuni puzzle, incentrati per lo più su barili da spostare e su meccanismi per aprire i passaggi. Il salto e l’arrampicata sono automatici non appena ci si ritrova di fronte un muro da scavalcare o piattaforme su cui saltare, mentre per gli altri comandi abbiamo a disposizione un attacco normale, uno speciale, la corsa (ma occhio alla stamina), una capriola per evitare gli attacchi e una parata, il tutto comodamente controllabile tramite un pad (noi abbiamo usato quello per Xbox 360). C’è ancora da migliorare il sistema di collisione e i nemici visti finora tendono un po’ a ripetersi, ma ne verranno aggiunti altri con futuri aggiornamenti e già ora ci si può godere il gioco quasi nella sua interezza (aspettiamoci però anche una sezione dedicata al PvP).
Un futuro promettente
Il loot raccolto può essere trasformato in oro e l’hub centrale dove torniamo dopo ogni dungeon si arricchisce mano a mano di nuovi elementi, come appunto la “banca”, l’arena del drago e altre utili aggiunte. Bisogna giusto lavorare sulla varietà dei dungeon (ma c’è l’editor apposta) e sulle classi disponibili; per ora ce ne sono quattro (un guerriero, due maghi e un ladro) e possono anche bastare, ma l’impressione è che in chiave cooperativa qualche differenziazione in più possa essere utile. Non manca infine la possibilità di aumentare le statistiche del nostro alter-ego dopo ogni passaggio di livello, mentre a livello grafico siamo di fronte a un titolo molto essenziale ma ben fatto, con in più la possibilità di gestire la telecamera a 360 gradi e di sfruttare un discreto numero di punti di salvataggio all’interno dei dungeon.
– Editor di livelli
– I puzzle hanno un ruolo fondamentale
– Impronta cooperativa molto accentuata
– Modesta varietà di nemici
– Alla lunga può diventare ripetitivo
Gli amanti del genere possono acquistare Fight the Dragon avendo in cambio un titolo molto gustoso e simpatico, con tutti gli elementi classici del genere al loro posto, qualche gradita novità (l’editor, il mega-drago da sconfiggere) e un comparto tecnico limitato ma gradevole. In futuro aspettiamoci ulteriori aggiunte (PvP, nemici più vari, nuovi level-cap), ma già ora Fight the Dragon è già un action-GdR solido e completo.