Recensione

Fight Night 2004

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a cura di Tyrandom

Quasi venti anni fa un gioco di pugilato monopolizzava il divertimento di milioni di persone in sala giochi e a casa, grazie a una fantastica console chiamata Nes: si trattava di Punch Out, autentica icona dei videogiochi anni ’80, capace di meritarsi una citazione perfino nella serie TV “the Simpsons”.Il titolo era rivoluzionario, sia per la grafica (da dietro il pugile in trasparenza) che per la giocabilità (immediato e divertentissimo).Negli anni di videogiochi dedicati alla noble art ne sono usciti diversi e si sono evoluti, certo, ma non si può negare come siano stati considerati i cugini “poveri” rispetto al successo dei picchiaduro; tutto ciò nonostante il potenziale che questo bellissimo sport può offrire in termini di profondità e tecnica, e sicuramente anche come fascino della competizione, del sangue e del sudore, delle gioie e delle paure.Il titolo EA recepisce questi aspetti e li rielabora in un’ottima simulazione, cambiando la sostanza, ancor prima del nome, dei suoi Knockout Kings.Questi prequel erano sicuramente dei titoli apprezzabili, ma recentemente (con l’edizione 2002) l’ago della bilancia aveva iniziato a pendere troppo verso l’aspetto arcade; non che sia necessariamente un male, anzi, però per una disciplina così tecnica è un peccato sacrificare gli aspetti più realistici.

Tutta la grande Boxe, solo la grande Boxe!Una volta introdotto il disco argentato, skippata l’introduzione, il gioco si apre con la scelta tra cinque voci; oltre alle canoniche opzioni, troviamo le modalità Play Now e Carriera, il My Corner e dei tutorial.In Play Now possiamo disputare un semplice incontro senza troppe preoccupazioni, ci basta selezionare un atleta tra quelli che EA ci mette a disposizione, e non si può negare che il carnet sia davvero ottimo, tantissimi sono i pugili presenti, tra cui: Mohammed Ali, Gorge Foreman, Rocky Marciano, Evander Holyfield, Roy Jones Jr, Lennox Lewis, Jake La Motta e molte altre leggende .I più attenti avranno notato come questi pugili appartengano a generazioni diverse: è infatti stupendo per un patito di boxe scegliere se disputare un incontro tra vecchie glorie (a scopo quasi documentaristico) oppure un match cronologicamente impossibile…Grazie al My Corner è possibile creare il proprio pugile con un valido editor, apprezzabile soprattutto per le capacità di modellazione fisionomica del volto, scegliere a quale categoria della WBF appartenere (sono presenti quasi tutte) e in essa caratterizzare l’aspetto fisico (corpulento, asciutto o muscoloso, scegliere l’altezza); non è stato sottovalutato però neanche l’aspetto “tecnico”: infatti è possibile gestire la distribuzione delle varie abilità e fare crescere così il proprio atleta.Tutto ciò non è molto dissimile a quanto visto in Top Spin, ma c’è poco da recriminare, quando le idee funzionano alla grande; le abilità sono otto, ovvero: velocità, potenza, agilità, stamina, ferite, cuore, mento e corpo (le ultime quattro rappresentano rispettivamente la capacità di perdere sangue, la velocità nel rialzarsi coi KO e il quantitativo di danni incassabile alla testa e al torso); di sicuro alla EA non hanno lasciato niente al caso…Sempre in My Corner ci verrà data la possibilità di visionare i risultati conseguiti nella modalità Carriera e quella di poter ascoltare la colonna sonora del titolo.La modalità Carriera logicamente costituisce il vero nocciolo di Fight Night 2004, partendo dai bassifondi di una metropoli americana dovremo scalare la classifica della nostra classe per aspirare al titolo di campione… il bello è che il viatico per l’Olimpo (bando alle metafore, la mecca della Boxe è il Caesar Palace di Las Vegas!) sarà scandito da vittorie sudate e sconfitte brucianti come da soddisfazioni e frustrazioni, uno scenario in cui sudore e fatica la faranno da protagonisti.Eh già; infatti non basterà scegliere l’avversario con cui programmare il match, dovremo dedicare del tempo ad allenarci (i pigri potranno delegare l’Xbox a tal scopo, ma è un peccato dal punto di vista immersivo e poco fruttuoso) col sacco, coi guantoni, con un manichino o con lo sparring partner e migliorare le abilità che abbiamo citato prima.Certo, qualche modalità di gioco in più non avrebbe guastato, ma direi che ci si può accontentare, visto che il prodotto risulta lungo e impegnativo in ogni caso.

Qualcosa è cambiatoTutto questo apparato di gioco sarebbe stato sprecato se non fosse coadiuvato da un sistema di controllo all’altezza capace di essere immediato, preciso ed elastico.Alla Electronic Arts devono averlo capito meglio che in passato e (come in Tiger Woods) devono essersi resi conto che i joypad attuali permettono una svolta concettuale nel gameplay davvero innovativa e intelligente: infatti lo spostamento del character avviene come di consueto con il thumbnail analogico sinistro, l’esecuzione dei colpi invece non è più delegata ai tasti tradizionali, bensì al thumbnail destro, al cosiddetto “Total Punch Control”. L’idea è semplice ma geniale: i diretti si eseguono muovendo la levetta rapidamente nelle diagonali in alto a destra e a sinistra a seconda dell’arto che vorremo utilizzare, i ganci spostando la levetta a destra o a sinistra e portandola verso l’alto con una mezzaluna, gli uppercut con mezzelune più ampie dal basso verso l’alto.La parata è ottimamente implementata tramite la pressione del trigger L e l’azione combinata sulla leva direzionale sinistra: il torso del pugile, svincolato dal suo asse, potrà spostarsi ed evitare pericolosi attacchi, rendendo gli incontri molto più simili a partite di scacchi e porterà ad apprezzare in pieno la cerebralità della noble art.Questo si ripercuote in una logica conseguenza: il diretto è semplice da eseguire ma debole, l’uppercut è difficile da eseguire ma efficace.I tradizionali A,B,X,Y invece sono dedicati alle varie taunt (provocazioni) o attacchi secondari come testate o altro.Personalmente però, per quanto abbia apprezzato questo sistema di controllo, ho scoperto, con leggero rammarico, di preferire per comodità un uso del pad più tradizionale (cambiando configurazione) perché dopo alcuni incontri i pollici reclamavano vendetta.Molto simpatica la possibilità di rialzarsi previa rimessa a fuoco dell’arbitro: praticamente dovremo fare combaciare due immagini (una per occhio) con le due leve analogiche.Forse in uno scenario così ricco e curato dal punto di vista simulativo guasta un po’ l’impossibilità di abbracciare l’avversario per recuperare un po’ la situazione, ma non si può avere tutto…

Aspetti tecniciFight Night si presenta davvero bene, una volta tanto non si assiste allo scempio delle conversioni votate al multipiattaforma a tutti i costi.I modelli dei pugili sono bellissimi, senza lesinare assolutamente sui poligoni e creando delle controparti assolutamente fedeli agli atleti reali; per non parlare di effetti come il sudore o le ecchimosi che scandiscono il veloce incedere dell’incontro, le corde che si flettono realisticamente col nostro peso, o ancora, le varie ambientazioni, credibili e gremite da un pubblico poligonale vario e dinamico; certo non aspettatevi di dover raccogliere la mascella da terra, ma quello che ci deve essere c’è ed è stato implementato bene.Molto buono il frame rate, fluido in ogni occasione, ma soprattutto, e qui ci tengo a sottolinearlo, è encomiabile il grande lavoro svolto sulle collisioni e le animazioni.Una texture in bassa risoluzione ai lati del ring o uno spettatore parco di poligoni (cose visibili di tanto in tanto) non avrebbero compromesso assolutamente un gioco di questo fattura, una scarsa attenzione ai movimenti avrebbe invece rovinato la grande restituzione della realtà che il gioco è in grado di trasmettere.I grafici sono riusciti a riversare migliaia di movimenti, il risultato è davvero eccezionale, vedere per credere!L’audio segue di pari passo l’aspetto visivo, sul ring riesce ad essere sobrio e “vero” ripudiando gli effettacci simil-onomatopeici che negli anni hanno contaminato il genere, ciò che sentirete è un guantone contro la faccia dell’avversario di turno.Oltre a una buona telecronaca e un pubblico pronto a incitarvi o ad affossarvi.Unico appunto le musiche quasi esclusivamente hip hop, quindi o vi piace o lasciate perdere (il mio caso), a mio parere sono abbastanza fuori luogo appena usciti dal ghetto e comunque niente di trascendentale in assoluto (nonostante i grossi nomi in gioco, come Puff Daddy).

– Grande simulazione!

– Sistema di controllo intelligente e innovativo

– Realizzazione tecnica molto curata

– Impegnativo e longevo

– Localizzazione in game assente

– Qualche caricamento potrebbe essere più veloce

– Colonna sonora insipida

-2 sole modalità di gioco

8.4

Fight Night 2004 è la chiave di volta del genere, il titolo che ogni appassionato non dovrebbe mai lasciare sullo scaffale del negozio di fiducia.

La svolta verso la simulazione e il nuovo sistema di sfruttamento del pad sono da applauso.

Non sono un grande intenditore di ring e guantoni, ma questo gioco l’ho davvero apprezzato, anche in multiplayer (per carità, non è una sorpresa per un gioco di boxe), ma soprattutto per l’inaspettato sistema di controllo e la profondità tecnica; ogni tanto gli arbitri magari commettono qualche svista, e non sono presenti proprio tutte le regole… ma è inutile andare tanto per il sottile: questo è quanto di meglio offre il mercato, e non è assolutamente poco!

Ciò che mi trattiene dal dare un voto più alto è la mancata localizzazione in italiano, qualche caricamento fastidioso e un audio buono ma forse penalizzato dalla scelta delle tracce, niente di grave in ogni caso… se amate il genere il globale vola su di almeno mezzo punto.

Speriamo magari nella buona implementazione del Live nella prossima incarnazione di questo ottimo franchise e che vanga aggiunta qualche modalità di gioco in più.

Voto Recensione di Fight Night 2004 - Recensione


8.4

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