Recensione

Fifa 2003

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a cura di Yoshi

Come spesso accade nel mondo dei videogiochi, il settore dei titoli calcistici vive ormai da qualche anno sulla contrapposizione diretta di due serie storiche, anche se sarebbe più corretto parlare di scuole di pensiero: da una parte la nipponica Konami, con le sue sage International Superstar Soccer e Pro evolution Soccer, dall’altra la statunitense EA con l’ormai eterna serie Fifa. A ben voler vedere, è curioso che in questa competizione non sia mai riuscito a inserirsi recentemente un competitor europeo, continente ben più legato al gioco della pedata rispetto a Giappone e Stati Uniti.Restringendo la nostra visuale alla piattaforma Gamecube, il discorso si semplifica parecchio, vista la presenza fino ad oggi di soli due titoli di spessore (con all’orizzonte l’atteso WE6: FE, per ora riservato al mercato Jap). Konami ha lanciato con risultati discreti il suo ISS2, che Spaziogames non ha mancato di analizzare nella sua recensione, ed EA non si è tirata indietro proponendo l’ultimo Fifa 2003. Analizziamo in questa sede proprio quest’ultimo gioco, anche se i paragoni con il primo si sprecheranno durante l’articolo.

L’abito non fa il monaco (ma può aiutare!)Il primo aspetto che colpisce in Fifa è, come consuetudine, la cura con cui EA ha “confezionato” il prodotto: il budget di Electronic Arts non è certo poca cosa, e infatti come tutti gli anni fanno bella mostra di sé personaggi da cover appositamente ingaggiati (questa volta è il turno dello juventino Davids, del gallese Giggs e del mai troppo rimpianto, per chi come il sottoscritto è interista, Roberto Carlos), una colonna sonora da urlo, si tratta principalmente di remix di pezzi sulla cresta dell’onda, e la cardinale licenza Fifa, che porta in dote agli sviluppatori l’intero parco di giocatori e squadre dei principali campionati nazionali e le selezioni dei paesi calcisticamente più rappresentativi. Le licenze Fifa sono sicuramente uno dei principali punti di forza del titolo EA, ma come effetto collaterale pongono l’accento su uno dei suoi primi difetti: la presenza di alcune inesattezze, a volte clamorose, nella ricostruzione delle statistiche dei giocatori. Ci rendiamo conto che gestire una database di calciatori così ampio come quello utilizzato da Fifa 2003 sia impresa alquanto ardua, ma constatare che la seconda punta del Milan risponde al nome di Costacurta (!), o che nella nazionale brasiliana non è previsto tal Ronaldo (peraltro al suo posto, da titolare, nel club madrileno), lascia alquanto basiti. Altri particolari discutibili, ma meno gravi, riguardano il valore di alcuni giocatori, che appare sproporzionato rispetto alle abilità della controparte reale. Il problema non è certo catastrofico, ma riduce sensibilmente il fascino principale del titolo EA; cioè la pretesa di ricostruire con assoluta fedeltà il panorama calcistico internazionale.Per quanto concerne le modalità di gioco presenti, sono disponibili la classica amichevole di precampionato, l’opzione sicuramente più indicata anche per le sfide multiplayer, la stagione (in cui, alle redini di una squadra, affronterete tutte le competizioni previste nell’arco dell’anno, dal campionato alle coppe), campionati personalizzati e coppe singole. Le opzioni di gioco consentono di selezionare difficoltà, inquadrature e di configurare l’Hud. Se non ci si può certo lamentare del numero di competizioni disponibili, la sezione di management delle squadre lascia più a desiderare: da un lato abbiamo una buona gestione dei movimenti di mercato, con la possibilità di scambiare giocatori fra le varie squadre di club (ma non fra le selezioni nazionali, come logica consiglia), ma dall’altro la componente strategica è ridotta allo scheletro. In questo senso il paragone con ISS2, e più in generale con la filosofia Konami, è impietoso: gli unici accorgimenti che si possono adottare sono circa la scelta di titolari e sostituti, sul modulo di gioco da utilizzare e su chi batte i calci piazzati. Funzioni avanzate come l’atteggiamento dei singoli giocatori, la difesa a uomo, le strategie multiple non sono previsti. Ancora più grave è l’impossibilità di cambiare la formazione prima dell’inizio di una partita amichevole: in questo caso è necessario modificare l’11 titolare nella sezione separata di gestione squadre.

Lasciamo parlare i fatti… anche se non sono molto lucidiUna volta scesi in campo tutto il contorno svanisce per lasciare spazio alla giocabilità, ed è proprio qui che si para la nobiltà di ogni titolo calcistico. Fifa 2003 offre una meccanica di gioco non esente da difetti ma tutto sommato efficace, con qualche spunto originale.In primo luogo analizziamo i controlli messi a punto da EA: i quattro tasti principali sono assegnati ai calci: il pulsante A al passaggio “guidato” verso il compagno di squadra più vicino alla direzione verso cui ci indirizzeremo, B al tiro in porta o al rilancio lungo, Y al passaggio filtrante e X alle palle alte, i cross e i pallonetti. Per quanto riguarda i due grilletti L ed R, essi attivano rispettivamente lo scatto smarcante, di cui parleremo in seguito, e la corsa. Non è purtroppo prevista alcuna combinazione specifica per le triangolazioni. La leva analogica C è utilizzata per il controlli freestyle di EA, ovvero i doppi passi o i dribbling con la palla al piede.I comandi in mancanza del possesso di palla sono relativamente semplici: con A si cambia il giocatore controllato, con B si procede al contrasto leggero e con X al tackle. Completa il quadro il colpo di testa (X) e l’uscita del portiere (Y o, in alternativa, L).Al di là dello schema di configurazione del joypad, peraltro azzeccato (salvo la presenza di A per il cambio giocatore, difficile da digerire per chi è abituato a ISS2) come si gioca a Fifa 2003? Diciamo subito che, a dispetto dei proclami EA, il titolo risulta sbilanciato verso la componente arcade: le azioni che si possono impostare non raggiungono il livello di complessità di Winning Eleven o dello stesso ISS2, e gli scambi sono spesso sacrificati a vantaggio delle azioni personali. Iniziando l’analisi con i problemi principali, per poi passare agli aspetti positivi, dobbiamo innanzitutto citare il gioco aereo: intervenire su un pallone alto, sia di testa che con i piedi, richiede un tempismo e una posizione fin troppo precisi. Questo penalizza non poco le trame strutturate su palle alte, rendendo molto più redditizio il gioco palla a terra, fattore di per sé non negativo ma indubbiamente limitante. Tutti i tiri, ad eccezione del passaggio guidato, dispongono di una barra che indica la potenza del calcio, comandata dalla durata della pressione sul pulsante relativo. Nel caso del tiro in porta il livello di potenza influisce anche sull’elevazione della traettoria. A tal proposito è bene ricordare che i tiri a palombella devono essere eseguiti tramite il tasto apposito (X) e non con una combinazione di leva e tiro classico.Le punizioni sono invece gestite attraverso una barra mobile che deve essere bloccata al momento giusto con la pressione di B per ottenere la traettoria desiderata, e impostata tramite un cursore prima della battuta. Con C si seleziona l’effetto da imprimere al pallone. Nel complesso il sistema di calci da fermo è più che soddisfacente e consente, soprattutto controllando i giocatori più dotati come Recoba, di segnare senza eccessivo sforzo.I portieri sono dotati di una buona intelligenza artificiale e segnare con improbabili tiri dalla distanza è impresa alquanto ardua.Concludiamo la disamina sulla giocabilità con le due new entry: il taglio smarcante e il freestyle. Quest’ultimo è in particolare il metodo studiato da EA per eseguire giocate spettacolari e dribbling efficaci: in realtà gli effetti dell’impiego della leva C variano sensibilmente in base alle doti del giocatore controllato, e spesso si riducono all’effetto “scattino” tipico dei gioco Konami. Probabilmente l’idea va sviluppata ancora per rendere al meglio, ma le potenzialità ci sono tutte.Venendo invece al controllo dei tagli, sicuramente si tratta di una delle trovate più azzeccate dell’intero gioco: essenzialmente la pressione della leva L comanda a un giocatore non in possesso di palla di eseguire un taglio tra i difensori, nel tentativo di smarcarsi. A quel punto il passaggio filtrante può risultare letale per la retroguardia avversaria, e spesso gli assist che ne derivano sono tra le tecniche di gioco più efficaci. Bella idea, senza dubbio.Tirando le somme sul fattore giocabilità, non ci sentiamo di promuovere Fifa 2003 al livello di ISS2 (il principale concorrente su Gamecube Pal, in attesa di ISS3 a marzo e di un’eventuale conversione di WE6). Il titolo Konami non è sicuramente esente da difetti, ma costituisce un’esperienza nel complesso superiore, sia sul campo che dal punto di vista strategico.

L’aspetto tecnico! (come dissi al telefono con l’idraulico)Se Fifa 2003 lascia più di una perplessità dal punto di vista strutturale, la grafica è invece indubbiamente di livello altissimo. Il primo aspetto a colpire è la regia, di ottima fattura, che contribuisce al coinvolgimento del giocatore: prima di una partita l’ingresso delle squadre è sottolineato da primi piani sui giocatori che discutono e si scambiano le ultime frasi di rito. Anche l’intervallo indugia sui volti dei calciatori, oltre ad offrire un ottimo highlight delle azioni della prima frazione. Al termine della gara le espressioni dei protagonisti accompagnano il risultato del match con imprecazioni, sconforto o sussulti di gioia.La riproduzione dei volti dei giocatori è di buona fattura, anche se pure questa è molto variabile. Campioni come Ronaldo, Batistuta, o i tre testimonial del gioco sono pressoché identici alle controparti reali, mentre in altri casi la somiglianza è meno evidente. Le animazioni sono pregevoli e i festeggiamenti dopo i goal convincenti e vari. L’unico difetto che ci sentiamo di attribuire ai modelli poligonali è relativo a qualche discutibile proporzione e all’ormai noto effetto “scimmia” causato da un movimento delle spalle del tutto innaturale. Trascurando questo dettaglio, e considerando anche la favolosa cura nella riproduzione di stadi, palloni e manto erboso, Fifa 2003 si afferma come il gioco di calcio graficamente migliore a oggi sul mercato.Passando al sonoro, la telecronaca è ben realizzata con i commenti in italiano di Bruno Longhi e Giovanni Galli: il numero di frasi campionate è alto e questo permette di evitare una ripetizione eccessiva delle stesse espressioni. Pregevole anche qualche commento relativo a specifici giocatori e alla loro carriera (Batistuta e il deludente mondiale, Recoba punto di riferimento dell’Uruguay) o alle sfide in corso (i derby, le sfide storiche tra Inter e Real Madrid). Non mancano i problemi, come il “ritardo” rispetto all’azione reale, ma sono quelli tipici delle telecronache nei giochi di calcio, e in questo senso EA non ha certo colpe specifiche.Della musica si è già detto, e ribadiamo l’eccellente colonna sonora, mentre gli effetti fanno onestamente il loro dovere.

Tecnicamente ottimo

Uno dei migliori capitoli della saga

Qualche buona nuova introduzione

L’ombra di Konami

Troppo Arcade

7.8

Fifa 2003 non può che essere giudicato in relazione alle saghe calcistiche Konami. Su Gamecube al momento l’unico rappresentate di suddette serie, almeno per il mercato europeo, è ISS2, un gioco di cui abbiamo già sottolineato pregi e difetti in fase di recensione. Rispetto a esso Fifa si pone più sul versante arcade, ma risulta penalizzato da una meccanica di gioco che manca di quella varietà e profondità necessarie a un moderno titolo calcistico. Dalla sua può comunque contare su alcune buone trovate (il taglio smarcante), su altre scelte non ancora perfezionate ma dal buon potenziale (freestyle) e soprattutto sulla licenza Fifa e su un impianto tecnico di assoluto prim’ordine. È sicuramente uno dei capitoli EA più azzeccati, ma al momento Konami mantiene ancora le distanze con ISS2. Se poi includiamo in questa analisi anche il titolo di importazione Winning Eleven 6: Final Edition, la lotta diviene impari.

Voto Recensione di Fifa 2003 - Recensione


7.8

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