Recensione

Fifa 08

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a cura di Hisham86

Storia del calcio… virtualeLa storia della saga calcistica Fifa è parte integrante della storia dei videogiochi. Il primo capitolo uscì tra il 93 e il 94 e fu subito un grande successo di critica e vendite. A quei tempi, come per gli anni che seguirono, il gioco era nettamente improntato su uno stile Arcade ed aveva una grafica rivoluzionaria per le consolle del tempo. Successivamente arrivò Konami a farsi spazio nel mercato dei giochi di calcio e nonostante la grafica scarna e le zero licenze ufficiali si ritagliò uno spazio notevole puntando tutto su un’impronta simulativa di qualità altissima. L’Arcade di Fifa vs. la simulazione di casa Konami – è stato questo l’estremo succo di una dozzina d’anni di sfide a suon di titoli calcistici. Ma da qualche anno la fetta di mercato dei vari Pro Evolution Soccer e Winning Eleven è cresciuta notevolmente, tanto da spingere la EA Sports a una sorta di crisi esistenziale. Il 2006 è stato l’anno della prima svolta simulativa, proseguita poi nel 2007 con un ulteriore perfezionamento in questo senso e con l’implicita conferma di un vero e proprio cambio di rotta. Come è stato affermato dai vertici della software house canadese l’estremismo arcade della serie stava ormai portando ad un deterioramento della serie e una svolta in chiave simulativa era necessaria. Siamo dunque giunti a Fifa 08 e possiamo già anticipare che la EA Sports ha deciso di continuare un vero e proprio inseguimento al realismo “alla PES”.

Ronaldinho e i suoi fratelliRonaldinho Gaucho ci da il benvenuto sulla copertina. L’ex pallone d’oro non è il solo ad avere avuto questo onore in questa edizione, in giro per il mondo abbiamo tantissimi campioni ad accompagnare il dentone brasiliano, ma l’unico a comparire in tutte le regioni è proprio il talento del Barcellona, con gente del calibro di Klose (Germania), Ochoa (Messico), Sergio Ramos (Spagna), Ribery (Francia), Smolarek (Polonia), Rooney (Inghilterra), Ivanschitz (Austria) e Barnetta (Svizzera) a fargli compagnia nei paesi d’origine. In Italia come risulta chiaramente da questo elenco Ronaldinho figura da solo.

Un gioco infinitoLa prima cosa che balza agli occhi del videogiocatore è la gran varietà di modalità di gioco presenti, ancora maggiore rispetto a quella – rispettabilissima – di Fifa 07. E’ stata introdotta la modalità professionista-cooperativa in cui si può giocare una stagione con degli amici gestendo un calciatore ciascuno per tutto il campionato e avendo ad ogni match degli obbiettivi da raggiungere che dipenderanno dal ruolo del calciatore selezionato. In base all’esito della partita ai vari giocatori coinvolti verranno assegnati dei punti esperienza, con un bonus speciale per il migliore in campo, da distribuire tra le abilità del vostro giocatore, cercando di farlo diventare al più presto un campioncino (ricorda molto il vecchio gioco Libero Grande). Questa modalità è sicuramente la più innovativa dell’edizione di quest’anno e siamo convinti possa risultare molto divertente da giocare con gli amici.

La semplice partita singola la si può disputare in tre modi diversi, quella classica, quella professionista (comandando un solo calciatore) e quella che permette di comandare un singolo reparto della squadra. E’ poi presente la modalità manager, una delle più complete e curate nel gioco. Certo, non può mai arrivare a insidiare titoli manageriali puri come Football Manager, ma per chi è cresciuto costruendo squadre di Master League potrebbe essere davvero la modalità di gioco definitiva. E’ poi presente la modalità tornei con cui è possibile cimentarsi in tantissime competizioni in giro per il mondo. Volete provare l’ebbrezza di alzare al cielo la FA Cup? Volete sapere cosa si prova a far bene nel campionato di clausura messicano? Volete portare in Serie A il Pisa e rinverdire i fasti dei tempi di Dunga? Fifa vi permette sicuramente una gamma di imprese da compiere fuori dalla portata dei rivali giapponesi e come diremo tra poco, il tutto licenziato in modo perfetto. Oltre alle modalità di gioco già citate, è molto longeva e stimolante anche la sezione dedicata alle sfide. Sono suddivise per regione e permettono una vasta scelta di situazioni e obbiettivi da raggiungere per conquistare punti e sbloccare altre sfide. Insomma, le possibilità offerte da questo titolo sono quasi infinite e non è poco per un titolo calcistico che per natura ha già una longevità altissima dovuta alle sfide in multiplayer. Proprio le sfide in multi-giocatore non possono che trarre enorme beneficio dalla quantità industriale di squadre presenti. Chi ama il calcio non potrà che essere felice di poter scegliere i Galaxy di Beckham o il Vasco di Romario. Oppure perché non inscenare una sfida tutta sudafricana tra l’Arminia Bielefeld di Sibusiso Zuma (campionato tedesco) e l’Aalborg di Siyabonga Nomvethe (campionato danese)? Il limite è solo la vostra fantasia.

Grafica e LicenzeLa grafica dello scorso anno era già buona, nonostante qualche imperfezione, quella di quest’anno parte da quella base e vi si discosta in maniera impercettibile. Probabilmente gli sforzi più grossi sono stati fatti per le consolle next-gen e dunque possiamo parlare soltanto di lievi miglioramenti. L’impatto visivo comunque risulta ancora una volta come il migliore per quel che riguarda le simulazioni calcistiche su PS2, forse aiutato dalla grandissima quantità di licenze ufficiali, come sempre l’autentico punto forte della serie. Anche i menù si rivelano molto simili a quelli dello scorso capitolo, ma anche sotto questo aspetto non è un peccato perché si tratta comunque di menu sufficientemente gradevoli e funzionali. Come già anticipato, il classico punto forte di Fifa è da sempre quello delle licenze ufficiali. A cominciare dal 2000 furono introdotti i kit ufficiali di alcune squadre e finalmente nel 2003 praticamente tutti i team (i tifosi di Napoli e Genoa sanno che tutt’oggi continua ad esserci qualche dolorosa eccezione) avevano riprodotti fedelmente maglie, pantaloncini e calzettoni. Durante le partite però la resa di queste maglie è piuttosto scadente nelle inquadrature da vicino, si ha come l’impressione che siano state realizzate in modo un po’ grossolano.

Le squadre presenti provengono da ogni angolo del globo, con l’eccezione della J-League giapponese, rivendicata in esclusiva dalla Konami. Per la precisione possiamo scegliere la nostra squadra tra Serie A e Serie B italiana, Liga Spagnola e Seconda divisione, Premier League Scozzese, Toppeligen Svizzera, Prima divisione Turca, Prima divisione Messicana, Prima divisione Svedese, Bundesliga Austriaca, Super League Danese, Premier League Inglese e poi tutte le serie inferiori fino alla Third Division (la nostra C-2), Bundesgliga Tedesca e Bundesliga-2, Campionato Brasiliano, Campionato Irlandese, Campionato portoghese, Campionato Danese, Campionato Olandese, Campionato Ceco, Hyunday League Australiana, Jupiter League Belga, K-League Coreana, Ligue 1 e Ligue 2 Francese, Major League Soccer Statunitense, Campionato Polacco, tante nazionali e una selezione di squadre del resto del mondo. Con tutto questo ben di Dio però c’è una pecca neanche tanto piccola: la selezione di squadre dal resto del mondo è stata fatta piuttosto male, sono presenti ulteriori squadre brasiliane, svizzere e polacche per compiacere la clientela di questi paesi, ma se fosse stata fatta per motivi di completezza si sarebbe optato per squadre clamorosamente escluse come Dinamo Kiev, CSKA Mosca, Shakhtar Donetsk, Dinamo Zagabria, CSKA Sofia, Steaua Bucarest, Stella Rossa, Partizan o per le tantissime squadre argentine mancanti. Forse significa voler trovare il pelo nell’uovo, ma alcune delle squadre mancanti sono stabilmente nel salotto buono del calcio del vecchio e del nuovo continente e sarebbe bastato inserire una dozzina di squadre in più nel resto del mondo per rendere il tutto più completo.

GiocabilitàQuesto è forse l’argomento più importante quando si parla di un titolo calcistico. Come anticipato, da ormai un paio d’anni Fifa ha cominciato a percorrere una strada che lo sta portando progressivamente ad assomigliare sempre di più ai vari giochi della Konami, tanto che persino i comandi sono facilmente personalizzabili in modo da diventare identici a quelli della casa giapponese. Ciò non può che far piacere ai videogiocatori non occasionali, visto che anche quest’anno è stato fatto un altro passettino in avanti verso il rivale nipponico. Le novità di questo capitolo sono soprattutto 3, il controllo del portiere attivabile a piacimento, i cross e i passaggi calibrabili e infine il cambio di giocatore gestibile tramite la levetta analogica. Ad avere un peso rilevante nell’economia della giocabilità sono soprattutto le innovazioni relative a passaggi e cross, adesso completamente controllati dall’utente per quel che riguarda potenza e direzione. Per certi versi la libertà di cui si dispone è superiore a quella di WE e PES e questo se da una parte è gratificante dall’altra complica molto la curva d’apprendimento del gioco. Evidentemente la EA ha deciso di abbandonare la consueta immediatezza per regalare ai fan della serie un prodotto più completo e realistico. L’era dei punteggi tennistici era già giunta al suo crepuscolo con gli scorsi capitoli e questa edizione non fa altro che confermare tale svolta: i portieri sono molto più difficili da superare, le marcature e i raddoppi sono molto più frequenti e in generale l’intelligenza artificiale dei giocatori non controllati dall’utente sembra essere stata perfezionata. Rimane una pecca piuttosto grossa la scarsa personalizzazione dei moduli tattici, soprattutto per quel che riguarda le modifiche prima e durante la partita. Su questo la Konami rimane un milione di passi avanti, ma comincia ad essere uno dei pochi aspetti su cui Fifa è nettamente inferiore a PES & Company.

Parole e MusicaIl commento di questo capitolo è affidato ancora una volta alla coppia Caressa-Bergomi. L’interpretazione del telecronista di Sky è uno spettacolo ed è una spanna sopra qualsiasi altro titolo calcistico per spontaneità e realismo. Un po’ meno ispirata la prova di Bergomi, lo storico numero 2 nerazzurro è certamente più rigido di Caressa nei suoi interventi e sembra spesso artificioso come il Sandreani di PES. Il giudizio globale comunque è alto e senza dubbio si tratta di un piccolo capolavoro nel campo delle telecronache per titoli sportivi. Senza sbavature l’audio da stadio, con cori dei tifosi e rumori di sottofondo molto credibili e ben fatti, anche se non molto vari. Una parentesi merita sicuramente la colonna sonora di buona qualità presente nel gioco che cerca di conciliare artisti provenienti da ogni parte del mondo. Potrebbe essere l’occasione giusta per conoscere gli australiani Vassy, o Lukas Kasha dalla Norvegia, Tumi and The Volume dal Sud Africa e Kenna dall’Etiopia, tanto per citare qualche nome sconosciuto ai più. Come la EA ci ha abituato la quantità di tracce presenti è notevole e ciò allunga di molto la longevità della colonna sonora.

– Grafica sempre di ottimo livello

– Caressa strepitoso

– Quantità di licenze impressionante

– Giocabilità migliorata

– Maglie migliorabili

– Bergomi a volte un po’ troppo rigido

– Manca qualche squadra importante

– Parte tattica troppo banale

8.5

Fifa 08 è certamente il miglior Fifa di sempre. La sua giocabilità è ormai vicina al livello di quella Konami e probabilmente tra non troppo tempo risulterà problematico scegliere il titolo che si esprime meglio sotto questo aspetto. La grafica non è migliorata quasi per nulla, ma si mantiene su ottimi livelli. La quantità straordinaria di licenze ufficiali, tutto il comparto audio (soundtrack, effetti stadio e telecronaca) e una longevità senza pari ne fanno un ottimo gioco sotto quasi tutti i punti di vista. Manca solo qualche altro piccolo passo in avanti sotto il profilo della giocabilità e si potrà parlare di uno storico sorpasso, quel che è certo è che la sfida alla Konami sulle consolle next-gen sarà entusiasmante e finalmente incerta.

Voto Recensione di Fifa 08 - Recensione


8.5

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