Recensione

Fate of the dragon

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a cura di Davide

Fate of the dragons è un gioco strategico in tempo reale ambientato nella Cina del 184 d.c. , periodo nel quale, dopo la morte dell’imperatore, tre “Signori della Guerra” decisero di combattersi per la successione al trono del vastissimo impero. Il giocatore è chiamato a prendere le parti di uno di questi condottieri e buttarsi nella mischia in un tremendo susseguirsi di assalti a città e scontri tra eserciti.Le partite richiedono una discreta preparazione prima di cimentarsi nella battaglia vera e propria: l’utente deve essere sicuro di avere un’ottima scorta di risorse e di uomini per poter affrontare in maniera dignitosa gli avversari. Le risorse da accumulare sono molte: legno, grano, carne, alimenti, bevande e metallo, ottenibili tramite il lavoro dei propri cittadini, mentre l’oro, indispensabile per lo sviluppo delle tecnologie, può essere ottenuto dalle tasse pagate dalla propria citta o da quelle conquistate. Le strutture da costruire sono innumerevoli e vanno dalle classiche case, alle fattorie, fino alle accademie; una citazione a parte meritano le mura cittadine che svolgono un ruolo fondamentale nell’andamento delle partite, infatti, queste sono indistruttibili e sono valicabili solamente abbattendo la porta di accesso o costruendo scale per arrampicarsi. Le unità da controllare sono i cittadini e i soldati: questi ultimi possono essere semplici guerrieri, arceri, lancieri o degli eroi, ovvero delle unità speciali più resistenti e dotate di particolari poteri che possono potenziare se stessi o il proprio esercito o indebolire l’avversario.L’intelligenza artificiale del gioco è molto avanzata ed il controllo delle unità è molto semplificato, per cui l’utente potrà dedicarsi con maggiore intensità alle fasi di guerra e non a quelle di gestione della città, anche se i programmatori hanno cercato di arricchire la struttura strategica inserendo parametri quali la politica estera e l’insoddisfazione dei cittadini. Altra peculiarità risiede nella gestione “multimappa” del gioco, in cui ogni città è racchiusa in una mappa ed è collegata alle altre tramite dei “portali” disseminati in un’altra mappa generale. Benchè questo possa sembrare difficile da gestire, il tutto rimane intuitivo e divertente. Collegata a questa suddivisione del territorio, è la gestione dell’esercito, che, fuori dalle proprie mura necessita di continui rifornimenti di viveri agli accampamenti a meno di non voler veder calare la combattività e la resistenza degli uomoni. Per ultima lascio una nota che mi ha un poco deluso: la risoluzione massima è 1024×768, questo, non interferisce tanto nell’aspetto estetico, ma nella facilità di controllo dell’intera mappa di gioco.

HARDWARE

La configurazione minima richiede: processore Intel o AMD a 133 MHz, 32 MB di RAM, un lettore 4X e scheda video con 2 MB di memoria.E’ comunque consigliato avere una CPU con una frequenza di almeno 300 MHz, 64 MB di RAM e 8 MB di memoria video.

MULTIPLAYER

E’ presente una modalità di gioco via Internet oppure è possibile utilizzare una rete locale o anche giocare tramite collegamento seriale utilizzando un cavo parallelo.

8

Fate of the Dragon è un gioco divertente e godibile senza introdurre quell’innovazione che si attende da tempo nel settore degli strategici; i programmatori hanno cercato di aumentare gli aspetti simulativi mescolando alcuni elementi alla Caesar III con quelli dei normali strategici ( cosa già provata con parziale successo da Microsoft in Age of Empires II ) allargando la gamma dei paramentri da controllare, senza però riuscire a cambiare lo stile e le sensazioni di gioco dei soliti RTS.

Voto Recensione di Fate of the dragon - Recensione


8

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