Recensione

Faster Than Light

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a cura di Sora

Il Verdetto di SpazioGames

8

L’universo è ormai da secoli oggetto di studio, qualcosa di infinito e indefinito a cui l’uomo non può dare spiegazioni né limiti. Viaggiare verso l’ignoto alla scoperta di informazioni utili per colmare i nostri dubbi, è un compito ambizioso nel quale egli si è buttato a capofitto, vuoi per fame di potere o per semplice conoscenza. Da qui, il mistero che avvolge lo spazio intorno a noi è divenuto lo sfondo di lungometraggi, serie televisive, cartoni animati e videogiochi. Recentemente ci hanno pensato Matthew Davis e Justin Ma di Subset Games a portare a galla un piccolo progetto con lo Spazio come nucleo centrale. Faster Than Light è stato pubblicizzato su Kickstarter in punta di piedi, come titolo umile e nulla di più ma, inaspettatamente, il successo che ha ottenuto lo ha fatto emergere come piccola stella luminosa nell’universo dei videogiochi.

Verso l’infinito… e oltre!Forse ispirati dall’immensità dell’universo, forse no, gli sviluppatori di FTL hanno voluto dare un senso all’infinito che lo caratterizza: l’idea di creare un roguelike, infatti, si sposa perfettamente con questo aspetto. Altro non è che un sottogenere del gioco di ruolo, caratterizzato da tre aspetti fondamentali, cui la morte permanente dei personaggi, livelli randomici e mosse basate sui turni. Il nome roguelike, viene appunto dal videogioco precursore di questo genere che uscì nel lontano 1980, Rogue. Sembra strano ma è proprio così, morte permanente sta a significare dover ricominciare tutto da capo una volta che il nostro protagonista perisce, gettando le basi per un titolo rigiocabile piuttosto che longevo. Le sessioni di gioco hanno infatti una durata variabile, a seconda degli eventi che ci si pareranno davanti e soprattutto dipenderà molto dalla nostra capacità di gestire la situazione. A capo di un equipaggio da noi stessi creato cominceremo la nostra avventura nell’universo, alla guida di un’astronave che dovrà viaggiare per diversi sistemi. L’esplosione della suddetta, con il conseguente decesso di tutti i membri del team comporterà l’inevitabile game over, ma è proprio qui che si vede il punto forte del gioco. Cominciando una nuova sessione daremo vita ad un’avventura completamente nuova, sì, perché saranno centinaia di eventi a condire la nostra esperienza di gioco in FTL, molti dei quali generati casualmente. Tale espediente renderà diversa ogni campagna, donando quella profondità e quello spessore degni di un vero gioiello videoludico. Seguendo questa linea, l’unico piccolo difetto che potremmo incontrare sarà la ripetizione di un evento in due sessioni di gioco vicine ma, dato il vasto database, è molto difficile che si presenteranno gli stessi avvenimenti. Per dare delle basi solide al lancio di ogni missione, gli sviluppatori hanno pensato di darci come compito quello di portare importantissime informazioni alla Federazione, sfuggendo all’inseguimento dei Ribelli, che saranno costantemente alle nostre calcagna. Pensata fondamentale, dato che non ci sarà permesso tornare sui nostri passi vista l’urgenza di procedere. La mappa è suddivisa in otto settori, e sarà nostra premura giungere fino all’ultimo sani e salvi, incappando in eventi sempre diversi che ci garantiranno un’alta qualità di gioco. Sarà quindi determinante la scelta del giocatore, che dovrà prendere repentine decisioni assumendosi tutte le conseguenze di ciò che succede in seguito, come fa un vero capitano. Per i neofiti, tuttavia, è stata data la possibilità di mettere il gioco in pausa con la pressione della barra spaziatrice, consentendo di fare scelte più ragionate. Oltre ad altri piccoli comandi rapidi assegnati sempre alla tastiera, l’intero titolo ruoterà intorno all’uso del mouse, come vuole la tradizione dei migliori giochi strategici. Nella schermata principale, la prima volta che avremo a che fare con il gioco, saremo invitati a provare il tutorial, che romperà subito il ghiaccio con il gameplay apparentemente complesso. In pochi passi ci verrà spiegato come poter sopravvivere a bordo di una navicella nell’immensità dello spazio, affrontando razze aliene nemiche o stringendo alleanze importanti, salvando superstiti sopravvissuti ad un disastro o fermarsi a fare il pieno di carburante. Una volta concluso il tutorial e presa confidenza con le meccaniche di gioco, daremo inizio ad una delle nostre avventure.

Fluttuare per le galassieSaranno nove le astronavi disponibili, composte da diversi equipaggi ed esperienze di gioco, con differenti obiettivi da raggiungere di conseguenza. La gestione rimane comunque invariata per tutte le navicelle, specialmente se si tratta dei sistemi e sottosistemi. Il fattore ruolistico che accompagna sempre il giocatore, sarà riscontrabile nel potenziamento delle armi e delle altre tecnologie in generale, nello svolgimento di una battaglia e nelle scelte minuziose che ci verranno a proporre i vari eventi. Quando decideremo di attaccare, o verremo attaccati da un’astronave nemica, avremo la possibilità di decidere con quale delle nostre armi colpire e verso quale zona fare fuoco. Le battaglie saranno sempre e solo uno contro uno, rendendo gli scontri più equilibrati ed avvincenti. Come soltanto un vero capitano sa fare, avremo tutto l’equipaggio da gestire: ogni membro avrà delle particolari capacità, per cui se un incendio si sta sviluppando in una zona precisa dell’astronave, dovremo sapere subito chi è meglio che vada a spegnerlo. Gli eventi saranno tutti quanti in forma scritta, che appariranno sul display ogni qual volta ci sposteremo. Possono essere sia negativi, che positivi: ad esempio una razza aliena piuttosto forte che ci attacca annientando la nostra navicella, oppure aiutare la popolazione locale di un determinato luogo per ottenere un po’ di carburante, che non fa mai male. Non mancheranno ovviamente le piogge di meteoriti o l’attraversamento di una nebulosa. La profondità del gameplay, infatti, è frutto della grande fantasia degli sviluppatori, che hanno pensato a tante di quelle situazioni da fare invidia anche ad Armageddon. Per quanto riguarda la grafica, siamo davanti ad un 2D ben curato con telecamera dall’alto, perfettamente funzionale visto il genere in questione. Con la piantina della nostra astronave saremo in grado di gestire al meglio l’equipaggio, avendo ben visibili tutte le varie zone di cui è composta. La diversità è sicuramente il fattore caratterizzante di FTL, che lo rende fruibile proprio grazie alle sue innovazioni.

HARDWARE

OS:Windows XP / Vista / 7Processor:2 GHzMemory:1 GB RAMGraphics:1280×720 minimum resolution, OpenGL 2.0 Support, and recommended dedicated graphics card with 128 MB of RAMHard Drive:175 MB HD space

– Tanti, tanti eventi!

– Equipaggio da gestire come un vero capitano

– Combattimenti divertenti

– Importante peso alle decisioni del giocatore

– Genere particolare

– Alcuni potrebbero trovarlo complesso

8.0

Faster Than Light è un titolo anomalo, probabilmente perché non siamo abituati a questo genere di videogioco. L’idea di basarsi sul fattore rigiocabilità piuttosto che sulla longevità potrebbe sembrare una scelta discutibile, visto che non siamo abituati a tali standard, tuttavia lo spessore di cui vanta è degno di nota, merito della fantasia degli sviluppatori. Non è un titolo per tutti, questo è chiaro anche soltanto a vedere gli screenshots. Le meccaniche di gioco ben studiate e la scelta di dare grande peso alle decisioni del giocatore, rendono comunque il titolo davvero stimolante, facendo della varietà il suo punto cardine.

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