Recensione

Fashion Designer: I-Style

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a cura di momo

Fashion Designer: I-Style è l’ennesimo titolo di moda su Nintendo DS, l’ennesimo ad essere strutturato sotto forma di missioni e l’ennesimo destinato al baratro della mediocrità.Il perché di tanta acredine è presto detto.

Esordi da pseudo stilistaAppena accenderete il Nintendo DS e creerete il vostro nuovo profilo vi troverete nel menù iniziale dove sono elencate le modalità principali del gioco. A prima vista le opzioni disponibili sembrano essere almeno quattro (escludendo i credits) ma in realtà, e ve ne accorgerete ben presto, l’unica scelta sensata che potrete fare sarà affrontare la modalità “carriera”. Perché vi starete chiedendo? Semplice: la modalità “missioni” vi offrirà la possibilità di tornare ad affrontare i capitoli che avrete già completato nella carriera con l’unico scopo di tentare di migliorare il vostro punteggio. Cos’ha di positivo? Non sarete costretti a sorbirvi gli inutili dialoghi e a vedere i personaggi.La modalità “gioco libero” vi consentirà di creare senza limiti i vostri abiti, o almeno così verrebbe da pensare. In teoria dovreste essere liberi di farlo, in realtà dovrete comunque seguire i temi proposti i quali, guarda caso, saranno gli stessi, ancora una volta, della modalità carriera. La libertà di gioco pertanto sarà limitata all’effettuazione di quattro o cinque scelte tra i pochi vestiti e tessuti disponibili.La quarta opzione è per la gestione dei profili di gioco e quindi non è una modalità di gioco. In buona sostanza, siamo a tre possibilità due delle quali sono semplicemente varianti della prima. Andiamo allora a parlare dell’opzione “carriera” che rappresenta il 90% di questo titolo.

Taglia, cuci, stira, piega e ancora taglia.Una volta superata l’introduzione, nella quale vi verrà mostrato come diventerete l’assistente di una giovane stilista (e noterete anche con gioia che per tutto il resto del gioco verrete chiamati amichevolmente “Tu”, con buona pace del nome che vi siete scelti), inizierete subito con la prima missione-tutorial che vi aiuterà a prendere confidenza con l’incredibile numero di comandi di cui disponete.Le operazioni che dovrete effettuare, infatti, sono ben cinque e tutte “molto” diverse tra di loro.In pratica vi sarà concesso di: tagliare i tessuti, selezionando l’icona delle forbici e seguendo con lo stilo la linea rossa tratteggiata sul touch screen; cucire i vestiti, selezionando l’icona della macchina per cucire e seguendo con lo stilo la linea (stavolta verde!) tratteggiata sul touch screen; piegare gli abiti, toccando l’icona della mano e seguendo le frecce sullo schermo; stirare con l’apposito ferro le pieghe, di cui apparirà l’icona ma che stranamente non si vedranno sui vestiti; cucire i bottoni se e quando dovesse essercene bisogno (quindi non sempre).Fondamentalmente, farete sempre le stesse quattro cose e, se sarete fortunati, potrete anche attaccare qualche bottone!Credo che l’esorbitante monotonia di questo gioco appaia evidente anche a chi non dovesse essere particolarmente perspicace.

Anche le tarme vi odierannoQuale migliore scelta se non quella di infarcire la trama con un’epica guerra tra voi e le tarme che infestano il vostro atelier, combattuta all’ultima stoffa sul bancone per cucire?Certo, appare accettabile l’idea che, essendo questo un titolo principalmente destinato ad un pubblico infantile (tremo solo a pensare il contrario), gli ideatori della trama possano aver prediletto per questa uno svolgimento fantasioso condito da humour puerile; peraltro, non sono comunque giustificabili i dialoghi stucchevoli spesso e volentieri rasentanti il nonsense ed i personaggi assolutamente insopportabili; le tarme risulteranno di gran lunga più simpatiche dei vostri colleghi di lavoro, e ho detto tutto.

Confezionamento senza stileLe sequenze di intermezzo appaiono in stile avventura grafica giapponese: fondali statici sui quali presenziano portraits di personaggi vittime di un characters design non particolarmente ispirato (il modello è quello di Phoenix Wright, per intenderci, ma il risultato è…diciamo inferiore).Nelle fasi di gioco noterete che i vestiti ed i tessuti sui quali dovrete operare sembrano essere troppo piccoli, sono realizzati in maniera approssimativa (niente ombre per creare spessore e conferire ai tessuti una qualche parvenza di consistenza) e senza tener conto dei colori che avrete scelto (che abbiate deciso indifferentemente di creare un paio pantaloni a pois rossi o a righe beige, quando andrete a cucirli i tessuti saranno sempre di colore neutro ed appariranno conformi alla vostra scelta solo a lavoro ultimato, nello screen finale). Inoltre le vostre operazioni non saranno accompagnate da quasi nessun tipo di animazione.Un esempio: quando andrete a piegare il bordo di una stoffa non vedrete il tessuto “muoversi” torcendosi, ma alla vecchia immagine se ne sostituirà semplicemente una nuova con la piega che avete effettuato. All’animazione è stato preferito un effetto “diapositiva”, per così dire, che dà tanto l’idea di un lavoro approssimativo.Dulcis in fundo, la colonna sonora in questo titolo è quasi del tutto inesistente. I brani che potrete sentire saranno in tutto quattro, o forse cinque. Uno per ogni fase di gioco: intermezzi, personalizzazione dei modelli, fase di cucito ed il motivetto personale delle tarme.

– I livelli non sono pochi

– I livelli non sono pochi, purtroppo.

– Grafica inesistente

– Sonoro inesistente

– Tremendamente semplice

5.0

Fashion Designer: I-Style sicuramente non raggiunge la sufficienza per l’esiguità di divertimento che offre ed una realizzazione tecnica davvero sotto gli standard che altri giochi del genere su Nintendo DS hanno dettato (si pensi a Cooking Mama ad esempio).

Il voto tuttavia non è eccessivamente basso perché forse qualche bambino o bambina, preferibilmente, potrebbe accontentarsi di un’esperienza non esaltante di gioco sorvolando, grazie alla fantasia ed all’ingenuità infantile, le enormi lacune che affliggono questo titolo.

Voto Recensione di Fashion Designer: I-Style - Recensione


5

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