Recensione

Farming Simulator 17

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a cura di DjPralla

Finalmente la bolla dei “Cosa a caso” Simulator sta andando sgonfiandosi; da questa relativamente breve parentesi del mercato videoludico i capostipiti che hanno dato il là ai vari cloni parodistici non ne escono sconfitti anzi, hanno saputo sfruttare il momento per allargare le proprie vedute e migliorare i proprio prodotti. Farming Simulator è di certo un esempio lampante, che con l’iterazione per l’anno 2017 punta forte sulle console con alcune novità, tra piccole e grandi, che rendono il prodotto sempre più appetibile e fruibile, un passettino avanti al precedente.
La politica del figlio unico ha fallito
Certo, stiamo comunque parlando di prodotti destinati ad una cerchia ben distinta di videogiocatori, che sanno quel che vogliono e ormai hanno imparato verso chi rivolgere lo sguardo in cerca di risposte. Farming Simulator 17 segue pedissequamente le orme del suo predecessore (no, non il 16 che è uscito solo per PsVita, ma il 15 uscito su PC e in seguito su console), proseguendo la strada verso nuovi traguardi. Come prima cosa Giants Software ha concentrato i suoi sforzi al fine di portare alla convergenza le varie versioni del gioco; numeri alla mano, la simulazione agricola non è più cosa strettamente legata al mondo dei personal computer, ma ha dimostrato d’interessare anche l’utenza da tv e divano. La prima novità in questo senso è l’uscita in contemporanea su Pc, PS4 e Xbox One, là dove nei titoli precedenti era necessario attendere mesi prima di potersi approcciare al gioco pad alla mano. La seconda, ma non meno importante, è l’introduzione delle mod anche su console; Farming Simulator, negli anni, si è rivelato un’esperienza che sa andare ben oltre ai pochi GB contenuti sul disco, concedendo agli utenti di spaziare nelle più disparate modifiche e aggiunte create da altri appassionati: nuovi trattori, vecchie glorie, attrezzature particolari o addirittura nuove mappe, su PC c’è solo l’imbarazzo della scelta su come personalizzare la propria partita. Da questo 17 anche su Xbox One e PS4 avremo la possibilità di andare ad espandere il nostro mondo attraverso le creazioni degli altri utenti caricate su ModHub. Purtroppo al momento sono presenti solo una manciata di opportunità, tutte create dal team di sviluppo, quindi non è possibile valutare come funziona il sistema di approvazione ne quanto possano effettivamente reggere nell’ambiente tanto chiuso e serrato delle console.
Vassalli, valvassori e valvassini
Sebbene la struttura di gioco sia rimasta esattamente la stessa negli anni, in questa edizioni sono state apportate alcune modifiche atte a rendere meno ripida la difficoltà in entrata e consentire così a più giocatori di restare al volante. Innanzitutto ora il negozio, accessibile con un rapido tocco al touchpad del DualShock 4, dà la possibilità di noleggiare l’attrezzatura; questo significa che, pagando comunque una quota iniziale e man mano in base alle ore di utilizzo, avremo accesso molto prima ai nostri oggetti del desiderio, ma anche che potremmo testarli per benino prima di effettuare effettivamente l’acquisto. Con questo piccolo accorgimento il gioco diventa molto più dinamico e plasmabile a seconda delle nostre esigenze. A modificare drasticamente l’approccio al gioco è però la possibilità di lavorare per conto terzi: come noi possiamo prendere trattore, attrezzo e assumere un operaio che faccia il lavoro manuale al posto nostro, così faranno anche gli altri proprietari terrieri presenti sulla mappa. Basterà quindi avvicinarsi all’ormai iconico cerchio blu presente al bordo di un capo per vedere i dettagli dell’appezzamento e la richiesta di lavoro, con tanto di prezzo pagato e tempo massimo entro cui svolgere il lavoro. Con questa introduzione le prime ore di gioco cambiano drasticamente: si passa dal cercare di vendere pian piano il frumento del nostro piccolo podere, al scorrazzare con il pickup in cerca di lavoro per accumulare un bel gruzzolo ed entrare di prepotenza nell’imprenditoria. Questi, consentite la riduzione videoludica, challenge danno la possibilità di utilizzare parecchi macchinari diversi e in tutti i vari stadi delle coltivazioni, risultando quindi stimolanti non solo dal punto di vista monetario, dato che il nostro lavoro verrà pagato veramente a peso d’oro, ma anche da quello videoludico, dal momento che potremo esplorare sin da subito buona parte del parco macchine e dei lavori disponibili.
Muri invisibili in aperta campagna
Nonostante tutto quello accennato prima, Farming Simulator 17 resta sempre e comunque un titolo difficile da approcciare, fatto di spigoli e porte chiuse che potrebbero spazientire anche i più dediti videogiocatori. I menù, ad esempio, di anno in anno tendono a semplificarsi, ma rimangono sempre e comunque tanti, difficilmente navigabili e poco interconnessi tra loro stessi, costringendo quindi il giocatore a imparare qualcosa da una parte e applicarla in un’altra sezione di un altro menu. Per quanto riguarda i controlli, invece, è evidente lo sforzo dello sviluppatore nel cercare di raggruppare il tutto sotto l’utilizzo dei tasti dorsali, che poi vanno a combinarsi con i tasti frontali e le leve analogiche, ma in più di qualche situazione, specie con i sollevatori frontali, vi troverete a fare dei giochi di prestigio con le dita per riuscire a muovere il tutto in modo coerente e consono al lavoro da svolgere. La natura di titolo budget, prodotto da un piccolo team, si evince anche dalla mancanza totale di voice-over che contestualizzino le varie situazioni o di qualsivoglia altra figura con cui interagire che ci faccia sentire un po’ meno soli e spaesati in un mondo che necessita di parecchia immaginazione per non sembrare meramente virtuale. In sostanza tutti questi compromessi sono già ben conosciuti dallo zoccolo duro che segue Giants da anni ed è fuori dal dubbio che in questa versione per l’anno 2017 la situazione sia comunque migliorata rispetto alle iterazioni precedenti, ma resta sempre l’amaro in bocca nel pensare a come potrebbe presentarsi il gioco qualora venisse sviluppato con un finanziamento da tripla A: chissà se in futuro riusciremo a vedere la stessa cura e dedizione profuse nel realizzare i dettagli e nelle animazioni delle attrezzature, trasparire anche nella creazione di un vero open world vivo e al passo con gli standard dei giochi recenti.
Come l’albero degli zoccoli
Uno dei più grandi problemi dell’agricoltura, da sempre, è la solitudine: la solitudine contro cui gli agricoltori devo combattere durante ore e ore di lavoro sullo stesso campo, o in attesa giorno dopo giorno che le colture arrivino a maturazione. Come accennato poco prima, anche in Farming Simulator 17 questo problema è presente. Nonostante possiate demandare alcuni lavori agli aiutanti, vi ritrovare prima o poi a volgere dei lavori ripetitivi anche per un’ora. Certo si sta parlando di un gioco che fa del relax e dei tempi dilatati il suo mantra, ma in certi frangenti è veramente difficile restare concentrati e coinvolti. Per tentare di lenire in parte la problematica è ora possibile ascoltare la radio, con quattro stazioni dedicate ad altrettanti generi musicali; non aspettativi qualcosa del calibro di Base Arena da Forza Horizon, stiamo comunque parlando di un manciata di canzoni per stazione che vengono messe una dopo l’altra, finché non riprende il loop.
La svolta vera invece la si ha aprendo la propria partita ad altri giocatori online, andando così a creare dei veri e propri lavori di gruppo che, una volta portati a termine sanno appagare e fanno sentire parte di un team. Purtroppo anche qui è meglio farsi trovare preparati, preferibilmente con amici fidati al seguito, perché (allo stato attuale) provare ad entrare in una partita casuale tra quelle proposte è praticamente impossibile e nei rari casi in cui si riesce, bisogna fare i conti con una totale mancanza di comunicazione.

– La migliore simulazione agricola sul mercato

– Il noleggio e i contratti aiutano parecchio nella fase iniziale

– Video introduttivo tra i più epici nella storia dei videogiochi

– Dà il meglio di se in multiplayer…

– …quando funziona

– Resta riflessivo e pacato

– Tecnicamente ancora parecchio grezzo

8.0

Anche con questo giro Giants Software ha dimostrato che Farming Simulator 17 nasce da fondamenta consolidate e ben conosciute dall’utenza, cercando comunque dei modi per proiettare la serie verso il futuro e verso l’ampliamento del pubblico. L’introduzione del noleggio e del lavoro per conto terzi dimostrano come sia possibile far evolvere pian piano una saga verso qualcosa di più fruibile e più videoludico. Resta purtroppo il muro massiccio dei tutorial scarni, dei controlli ostici e dei menù contorti, tipico delle produzioni a budget ristretto. Sarebbe bello se un ingente investimento travestito da “Demolition Simulator” potesse abbattere questo muro in vista dei giochi futuri.

Voto Recensione di Farming Simulator 17 - Recensione


8

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