Far Cry Primal è approdato su PC qualche giorno dopo la versione per Xbox One e PlayStation 4, che pur riservando più di una sorpresa agli appassionati della serie non ci ha particolarmente entusiasmati, come potete capire anche
dalla nostra recensione. Un titolo sicuramente vasto, pieno di cose da fare e tecnicamente solido, ma che rispetto agli ultimi due capitoli della serie non è risultato altrettanto valido nell’unire una bella storia (che qui latita paurosamente) con un gameplay vario e interessante per l’intera durata del gioco. Apprezzabile insomma lo sforzo di Ubisoft Montreal di trasformare la sua serie, ma il risultato non è proprio di quelli indimenticabili. Qui però non vogliamo tanto parlare del gioco in sé, quanto più della versione PC e del comparto grafico generato dal Dunia Engine 2. Abbiamo testato il gioco su un PC dotato di un processore Intel Core i5-4690K, 16 GB di RAM, SSD Kingston da 480 GB e una GeForce GTX 970 Gainward Phantom con core overcloccato di fabbrica a 1152 MHz (1304 MHz in boost), il tutto con driver Nvidia 362.00. Ci ricordavamo ancora di un Far Cry 4 al day one piuttosto problematico e non ottimizzato al meglio, con frequenti crash, fenomeni di stuttering e una certa pesantezza di fondo. In seguito Ubisoft ha sistemato decisamente le cose con almeno due o tre aggiornamenti “critici” e temevamo che anche per Far Cry Primal si potesse ripetere un day one altrettanto problematico. Invece, forse anche grazie a una patch rilasciata proprio il giorno stesso dell’uscita, la situazione si è rivelata più favorevole del previsto.
No Nvidia? No party
Far Cry Primal in effetti ha moltissimo a che spartire con Far Cry 4 a livello grafico (dopotutto l’engine è lo stesso) e di setting, con alcuni elementi dello scenario e non solo (rocce, piante, espressioni facciali, animazioni) che paiono presi pari pari dal precedente episodio della serie. Qui però la vegetazione gioca un ruolo ancor più determinante e su questo versante Ubisoft ha fatto un lavoro davvero egregio nel restituirci distese di erba, boschi fittissimi, fiumi, cascate, grotte e villaggi (con tanto di variante notturna). Anche certi animali richiamano molto da vicino quelli di Far Cry 4 (qui però le animazioni ci sono sembrate più curate) e, come il gioco di due anni fa, anche qui ritroviamo quell’effetto un po’ bizzarro e “tremolante” sulle pellicce quando ci avviciniamo a certe belve o le accarezziamo. A livello di prestazioni il nostro PC non ha fatto particolare fatica a mantenere i 60 fps fissi in Full HD con impostazioni su Molto Alto, mentre alzando il tutto a Ultra abbiamo raggiunto al massimo i 56 fps, seppur lo stacco qualitativo tra le due impostazioni sia piuttosto basso. Tra i vari setting non troviamo purtroppo esclusive di Nvidia (quindi niente PCSS, HBAO+ e Hairworks, per le pellicce degli animali) e anche l’antialiasing prevede solo FXAA e SMAA. Se il vostro PC ve lo permette, la seconda scelta ha il merito di rendere il quadro più compatto e netto e ciò, visto il tipo di ambientazione con una vegetazione a dir poco lussureggiante (e a tratti persino esagerata), non è cosa da poco; l’SMAA non impatta tra l’altro in modo significativo sulle prestazioni (circa 3-4 fps) e l’FXAA è davvero troppo leggerino per risultare efficace. Per il resto troviamo voci come Texture (peccato non si possano impostare su Ultra), Ombre, Post FX, Geometrie, Terreno, Acqua, Ambiente e Nebbia volumetrica.
Il fuoco si fa preistorico
Potete insomma sperimentare un po’ e trovare le combinazioni giuste per il vostro PC, ma nel nostro caso abbiamo preferito puntare più sulla fluidità (impostazioni Molto Alto) che non sulla massima qualità, godendoci quasi sempre i 60 fps con V-Sync attivato e non incontrando problemi di sorta dopo quasi 15 ore di gioco. Non un crash, nessun episodio di stuttering o caricamenti eccessivi negli spostamenti istantanei da una parte all’altra della mappa (merito comunque anche del SSD). Insomma un gioco ben ottimizzato, a tratti bellissimo da vedere e stabile fin dal day one, al quale rimproveriamo giusto l’eccessiva somiglianza con Far Cry 4 in molti setting grafici e una resa del fuoco non proprio eccezionale. Non che le sterpaglie che bruciano siano le stesse di Far Cry 2, ma poco ci manca e soprattutto nelle caverne, quando per esempio incendiamo dei rami che bloccano un passaggio, l’effetto finale fa un po’ ridere e non è all’altezza di un tripla A di inizio 2016. Detto questo (e anche le ombre non sono proprio al top), se temevate un day one problematico per questo survival-action preistorico potete stare tranquilli. Se puntate direttamente su Ultra e volete i 60 fps e qualcosa di più, allora potreste overcloccare la vostra GTX 970 e sperare di aggiungere quei 4-5 fps che mancano, ma vi assicuriamo che già su Molto Alto in pochi riusciranno a scorgere differenze significative.
– Gioco ben ottimizzato e stabile
– Graficamente solido e a tratti bellissimo
– Ambiente di gioco vasto e affascinante
– Gameplay non sempre all’altezza
– Qualche opzione grafica in più non avrebbe fatto male
Far Cry Primal su PC è un titolo dall’indubbio fascino grafico e per fortuna Ubisoft Monstreal non ha commesso gli stessi errori fatti con Far Cry 4, consegnandoci fin dal day one un titolo solido, ben ottimizzato e non bisognoso di chissà quali patch correttive. Solo impostando la qualità grafica su Ultra, i 60 fps in Full HD non sono alla portata di molti, ma scendendo a Molto Alto si può godere ugualmente di un quadro grafico di ottimo livello e l’unico rammarico riguarda sia l’assenza di alcune opzioni grafiche (soprattutto per i possessori di schede Nvidia), sia qualche caduta di tono come le pellicce degli animali e gli effetti del fuoco.