Recensione

Fable: The Journey

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a cura di FireZdragon

Kinect ci ha ormai abituato ad avere a che fare con titoli poco ispirati, poco precisi e, soprattutto, poco divertenti. I giochi di successo in grado di dare lustro, e togliere un po’ di polvere, dalla periferica Microsoft si contano veramente sulle dita di un pugno, ma non per questo gli sviluppatori si danno per vinti, rilasciando mese dopo mese titoli sulle cui spalle gravano grosse aspettative ma che all’atto pratico, poi, mancano di convincere.Quando a scendere in campo sono però direttamente Microsoft e Lionhed Studios la cosa inizia a farsi interessante dato che nessuno più di loro stessi dovrebbe essere in grado di sfruttare a dovere il sensore di movimento proprietario e regalare all’utenza finalmente un prodotto di qualità per questa innovativa periferica. Arriva così sugli scaffali dei negozi Fable: The Journey e noi ovviamente non potevamo lasciarci sfuggire l’occasione di recensirlo. Tutti in carrozza quindi, si parte!

Una fiaba d’altri tempiIn Fable the Journey impersoneremo Gabriel, un giovane nomade con la testa fra le nuvole, interessato solo a fantasticare sugli eroi, sulla magia e a prendersi cura della sua cavalla Stella, compagna di mille avventure nonché vera forza trainante della nostra carrozza.E’ proprio durante uno spostamento con la propria tribù, però, che il ragazzo si addormenta, perdendo di vista la carovana e finendo per rimanere staccato dal gruppo. Il giocatore, al suo risveglio, si troverà quindi redini in mano a dover recuperare il terreno perduto, attraverso una strada tranquilla e adattissima per prendere confidenza con le sterzate, il galoppo e il brusco arresto. Tutti gli sforzi, tuttavia, non saranno sufficienti visto che un fulmine misterioso finirà per cadere proprio sul ponte che ci separava dal nostro obiettivo facendolo crollare, costringendoci per forza di cose a cercare una via alternativa per riunirci alle nostre genti.E’ così dunque che inizia il viaggio di Gabriel, un percorso che lo porterà dall’essere un piccolo e sfaticato giovane a divenire un eroe vero e proprio, oppure a rimetterci la vita nel tentativo.La narrazione, infatti, dopo questo breve preambolo inizia a galoppare sulle ali della fantasia ed il ritmo diventa serrato. L’incontro con la mistica Theresa è solo il primo passo verso l’escalation di eventi che da lì a breve si presenteranno, accadimenti che ci faranno entrare in possesso di un paio di manopole magiche(simili ai guanti ma più lunghi sulle braccia) capaci di permetterci di lanciare incantesimi di varia natura ed in grado di sconfiggere il male che si sta liberando ancora una volta sulle terre di Albion.Lionhead ha infatti deciso di ambientare il titolo ancora una volta in un mondo già creato e vivo, affondando le mani nella storia e nelle ambientazioni della serie per dare maggior profondità e una sorta di continuità alle gesta del protagonista, legandolo in maniera indissolubile con i precedenti capitoli.Una scelta riuscita, che da spessore al titolo e alimenta una trama che non mancherà di strapparvi qualche sorriso e, perché no, anche intristirvi in determinati momenti, sicuramente superiore a tutti gli altri lavori visti fino ad oggi per la console di Microsoft.

Di corsa! No, al galoppo!Il gameplay di Fable The journey si divide principalmente in due sezioni principali: una a bordo della nostra carrozza durante la quale dovremo guidare la cavalla su stradine più o meno impervie ed un’altra nella quale invece saremo a piedi all’interno di dungeon sotterranei dove il nostro unico pensiero sarà quello di far fuori con velocità e precisione i nemici che ci si scaglieranno addosso da ogni parte.Andiamo con ordine tuttavia e prendiamo in esame innanzitutto la parte relativa agli spostamenti chiarendo come prima cosa, importantissima, che questa volta potremo finalmente giocare da seduti per tutta la durata dell’avventura. Proprio così, niente lunghe sessioni di gioco in piedi davanti allo schermo saltando e dando calci, il titolo ci permetterà di stare comodamente seduti sul divano ed agitare esclusivamente le braccia per impartire tutti gli ordini necessari. Sulla carrozza potremo infatti far schioccare le redini per scegliere l’andatura del cavallo, passando dalla semplice camminata, così da evitare di farle ferire gli zoccoli tra sassi e detriti, al trotto fino alla veloce galoppata. Passare da uno all’altro risulta immediato e semplice e nel caso stessimo per perdere il controllo potremo sempre alzare le mani e far inchiodare il ronzino sul posto.Kinect in questo caso ha risposto alla perfezione e non abbiamo rilevato alcun tipo di problema a far sterzare il cavallo con l’angolazione voluta, cosa che ci ha regalato ottime sensazioni durante la guida. Per animare queste sezioni i ragazzi di Lionhead hanno sparso sul percorso decine di gemme colorate. Queste si presentano in tre colori, ognuno corrispondente ad una velocità, e per raccoglierle dovremo ovviamente passarci sopra alla giusta andatura. Le libertà offerte dal gioco per gli spostamenti sono tuttavia limitate: le strade infatti saranno sempre molto strette anche se capiterà di poter scegliere la direzione da seguire a determinati bivi, mettendo sul piatto un fattore di scelte che influirà direttamente sui posti che visiteremo e sugli sbloccabili che andremo a recuperare durante l’avventura.Ogni gemma raccolta finirà direttamente in una sorta di barra per l’esperienza che, una volta riempita ci permetterà ci acquistare tutta una serie di potenziamenti, sia per il cavallo sia per le nostre doti magiche e fisiche. Interessante anche in questo caso la possibilità di optare solo per uno dei due bonus disponibili, obbligando il giocatore a compiere con attenzione le sue scelte. Purtroppo il sistema non è stato approfondito a dovere e, verso la fine dell’avventura, avrete comunque in mano tutti i potenziamenti a patto che abbiate esplorato a fondo tutte le soste opzionali durante il percorso, che spesso portano a imboscate o nuovi nemici da affrontare.

La magia nelle mie mani.Durante le fasi a piedi la telecamera, rigorosamente in prima persona e ancorata ai classici binari per il movimento, mostrerà solo le mani del giocatore ed il potere ad esso relativo. Fable the Journey mette a disposizione infatti cinque abilità distinte, due da utilizzare con la mano sinistra e tre con la destra, ottenute gradualmente durante l’avventura e di semplice utilizzo, oltre alla capacità di alzare barriere per rispedire frecce e sassi ai nemici semplicemente alzando il gomito.Di base avrete la possibilità di gettare una sorta di lazo per afferrare i nemici e lanciarli in giro per lo schermo, o spostare leve e attivare interruttori sulla distanza in determinati casi, e la magia del fulmine, nient’altro che proiettili luminosi da scagliare in rapida successione sui malcapitati. Nelle fasi avanzate imparerete a padroneggiare i poteri e alcuni bonus aumenteranno l’efficacia delle magie. La presa, per esempio, colpirà più nemici, mentre i fulmini potranno essere ridirezionati per colpire dietro ripari o muri. Gli altri poteri, acquisiti dopo la metà della storia vi daranno la capacità di scagliare una palla infuocata o lanciare saette, sempre con semplici gesti facilmente riconoscibili da Kinect. Il consueto problema della precisione si ripresenta ancora una volta, sintomo che programmare la periferica Microsoft alla perfezione è un’impresa davvero ardua se anche chi dovrebbe averne maggior conoscenza fatica in questo modo. Tuttavia l’intelligenza dei ragazzi di Lionhead ha fatto in modo che i problemi di riconoscimento e precisione venissero limati dal gioco stesso, inserendo una sorta di leggero auto-aim e la possibilità di reindirizzare i colpi nel caso questi manchino il bersaglio. La somma di tutti questi fattori riesce a rendere il titolo piacevole e non nascondiamo di esserci divertiti ad utilizzare più poteri contemporaneamente utilizzando entrambi le mani, scagliando per esempio in aria i nemici per poi farli deflagrare colpendoli con una sfera infuocata in pieno petto.

Stella più espressiva di BellaTecnicamente il titolo si difende più che discretamente. I movimenti di Stella sono stati riprodotti con cura e la possibilità di poterla ammirare nelle aree di sosta, oltre che a lavarla, curarle le ferite e nutrirla fa nascere con il giocatore un forte legame, rendendola davvero coprotagonista nonostante sia solo una bestia da tiro. L’espressività del cavallo e certi comportamenti sono indubbiamente superiori all’espressività di alcuni dei personaggi secondari, sintomo che Stella è stata studiata a tavolino con discreta attenzione. Buoni i vestiti e la caratterizzazione generale in puro stile fable, con diversi panorami piacevoli da osservare e ottime ambientazioni, anche se secondo noi si poteva fare qualcosa di più per quanto riguarda gli oggetti lontani. Con il ritorno dell’Unreal Engine tornano anche gli annosi problemi con il caricamento di alcune texture, alle volte in maniera davvero evidente e fastidiosa. Piacevoli invece le musiche che ci accompagneranno durante tutta la campagna, terminabile esplorando a fondo ogni via in circa una decina di ore. Sebbene difficilmente la riprenderete in mano una volta completata, ad aumentare ulteriormente la longevità ci pensa la modalità arcade che vi permetterà di rivivere le battaglie più intense nel tentativo di battere il proprio punteggio per poi caricarlo su internet e sfidare gli altri giocatori in giro per il mondo.

– Kinect funziona a dovere…

– Graficamente piacevole

– Riesce a divertire

-…grazie alla malizia degli sviluppatori

– Non lo rigiocherete

– Alcune sezioni ripetitive

7.0

Fable The Journey ha dimostrato in maniera definitiva che Kinect ha diversi problemi. Solo l’astuzia e l’esperienza dei programmatori è riuscita a salvare il progetto dall’abisso dei titoli kinect fallimentari, regalando al pubblico un prodotto piacevole da giocare e che sarà intrattenere per almeno una decina d’ore. Graficamente piacevole e con una storia in grado di suscitare diverse emozioni, Fable he Journey merita almeno una prova. Allenate le braccia Albion vi attende!

Voto Recensione di Fable: The Journey - Recensione


7

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