Nel 2004 il vecchio Fable aveva una forza dirompente. Peter Molyneux usciva dal successo di Black & White, con il quale aveva spiegato nella maniera più esplicita possibile il significato di “god game”. Ma quello che interessava a Molyneux, forse, non era tanto il fatto che il giocatore potesse interpretare dio, quanto piuttosto la meccanica che lo obbligava a scegliere tra il bene e il male, senza mai condizionarlo verso una strada piuttosto che un’altra. Così, con Fable spostò il soggetto da dio a un uomo qualunque, plasmato dal libero arbitrio del giocatore e senza mai dare un giudizio morale sulle sue azioni. Tutti potevano giocare a fare i buoni o i cattivi, senza per questo incorrere in sanzioni o in premi derivanti dalle proprie scelte. All’epoca, ripetiamo, era qualcosa di assolutamente incredibile.
Così, nel 2014, ci ritroviamo a celebrare l’importante decimo compleanno di questo gioco, che Microsoft ha deciso di riportare nelle nostre mani in una versione rimasterizzata. Il punto è che, in questi dieci anni, di acqua sotto i ponti ne è passata parecchia: Molyneux non lavora più con Microsoft e la cosa, purtroppo, si vede. Anche in questo remake in alta definizione.
Un’operazione affrettata?
Per ogni gioco che celebra un grande titolo del passato ci attendiamo una cura particolare. Ormai
The Legend of Zelda: Wind Waker HD è diventato il nuovo benchmark dei remake in alta definizione, e quando un titolo si pone l’obiettivo di rievocare le emozioni di un tempo, opportunamente ripulite dalla polvere e dal peso degli anni, il nostro pensiero va all’opera di Nintendo. In
Fable Anniversary siamo lontani anni luce: gli sviluppatori hanno preso il classico originale per Xbox e lo hanno convertito su Xbox 360 senza curarsi minimamente dell’ottimizzazione.
Quello che abbiamo fra le mani, dunque, è un prodotto scadente sul piano prettamente tecnico: vi sono vistosi cali di frame rate, che nelle mappe più grandi raggiunge il limite della sopportazione visiva. Le animazioni sono spesso scattose, con evidenti problemi nelle frequenti cutscene che sono stati maldestramente mascherati da un effetto “calza sull’obiettivo” aggiunto dagli sviluppatori per ammorbidire la resa grafica. I personaggi, a volte, sembrano scivolare sul terreno piuttosto che camminare, un elemento che si aggiunge a svariati bug di posizionamento che si riscontrano nei combattimenti. Alcune texture vengono caricate in ritardo, oltre al popup di nemici e personaggi visibili sulla mappa, ma non dalla distanza. Una patch al day one ha parzialmente risolto alcuni problemi, ma nel complesso Fable Anniversary è un prodotto pieno di problemi.
Al contempo, alcuni aspetti di questa versione non fanno altro che mettere in risalto l’età di questo prodotto, piuttosto che ringiovanirlo. Nello specifico, il titolo originale era caratterizzato da tante piccole aree interconnesse tra loro e interrotte da un caricamento. Anche in Anniversary è stata mantenuta questa formula, ma i continui caricamenti della durata anche superiore a trenta secondi, attivati soltanto per recarsi da un luogo a un’altro, sono tremendamente fastidiosi. Dieci anni fa avremmo chiuso un occhio, oggi non possiamo certamente farlo. Poco importano il nuovo sistema di salvataggio più permissivo e la presenza del supporto alla tecnologia SmartGlass, per visualizzare la mappa di gioco dal proprio tablet: la sensazione è quella di un porting affrettato, realizzato senza la cura tecnica che un classico di questo calibro meriterebbe.
Il fascino di Fable
Se su di un piatto della bilancia troviamo un prodotto caratterizzato da una realizzazione tecnica gravemente insufficiente, dall’altro lato troviamo un titolo che ha ancora uno straordinario fascino. Molte delle idee che ritrovammo qualche anno fa in Fable III derivano in realtà dal primissimo gioco: le scelte del giocatore determinano il suo aspetto e quello delle sue armi, vi è una sensazione di libertà incredibile e, allo stesso modo, il mondo di gioco sembra “vivo” e influenzato realmente dalla nostra presenza. Il continuo chiacchiericcio della gente attorno a noi e le sequenze sempre doppiate in italiano (discretamente bene, per giunta) non fanno altro che arricchire ulteriormente il tutto, rendendo Fable – scusate il gioco di parole – davvero favoloso e magico.
Riguardo all’interfaccia utente, lo strano sistema che permette di livellare il personaggio sulla base delle sue azioni compiute in gioco è funzionale e particolarmente intuitivo. Lo stesso non si può dire dei complessi menù dedicati all’equipaggiamento, che mostrano tutti i limiti di Molyneux, al tempo dedito principalmente allo sviluppo di giochi PC. Navigare tra le varie opzioni è tutt’altro che facile, e ben presto vi ritroverete innervositi da schede, sottoschede ed elenchi di oggetti. Allo stesso modo, il sistema di controllo è piuttosto complesso, e nella foga della battaglia un’operazione semplice come un cambio della magia equipaggiata può diventare frustrante. La versione PC abusava dei pulsanti numerici, mentre qui siamo costretti ad azioni funamboliche con le dita per ricordarci il tutto. Ogni errore può essere fatale e frustrante: sbagliando un semplice pulsante potreste ritrovarvi a scoreggiare nel bel mezzo di una battaglia al posto di bere una pozione salvavita (esatto: anche nel primo Fable si potevano fare i peti).
– Il gioco è ancora affascinante
– Nuovo sistema di salvataggio e supporto SmartGlass
– Buon doppiaggio e belle musiche
– Conversione molto scadente dal lato tecnico
– L’interfaccia utente e i controlli mostrano i loro limiti
– In generale, sembra un lavoro affrettato
Fable Anniversary è una pessima conversione in alta definizione di uno splendido gioco del passato. Sarebbe bastato poco per rendere giustizia a questo titolo: si potevano ridurre i tempi di caricamento, migliorare le animazioni, studiare un sistema di controllo più moderno. Al contrario, Microsoft sembra avere avuto fretta di rispettare le scadenze dell’anniversario, presentandoci un prodotto che meritava più dei 15 mesi di sviluppo dichiarati da Lionhead. Il gioco si salva dal baratro dell’insufficienza soltanto perché il prodotto di partenza è semplicemente senza tempo, e la patch del day one ha messo il freno ad alcuni dei problemi più evidenti. Un vero peccato.