Recensione

FOTONICA

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a cura di Domenico Musicò

Deputy Editor

Ciò che il team di sviluppo nostrano Santa Ragione ha voluto comunicare con FOTONICA, è un senso di libertà nella corsa che non è di questo mondo. Dove c’è l’ebbrezza della velocità senza fatica, il libero fluire in linea retta su binari interrotti, e la forza di una progressione che non conosce limiti, c’è la filosofia di gioco di FOTONICA: un endless runner decisamente diverso dal solito.
Non fermarti
FOTONICA non si fa condizionare da strampalati sistemi di controllo o dalla loro complessità spesso superflua; al contrario, decide di proporsi al giocatore con una semplicità disarmante: un tasto a scelta della vostra tastiera per far eseguire al personaggio tutte le azioni necessarie, che sono tre. La logica del minimalismo si estende anche alla grafica vettoriale, fatta di linee rette e poligoni integri, spogliati da ogni tipo di texture e privi dell’effettistica moderna. Il risultato è un titolo che riesce a proporsi visivamente come un esperimento che riesce a funzionare piuttosto bene, adattandosi anche ai diversi gusti dei giocatori grazie a tre modalità di visualizzazione, utili per non infastidire l’occhio più sensibile. Selezionando infatti la prima tipologia, è difficile far finta che certi riverberi non stonino con l’alternanza azzeccata di bianco e nero, ed è per questo assai probabile che la modalità di default di visualizzazione venga immediatamente disabilitata. L’altro colore che vedrete è il viola acceso di alcune sfere che vedrete fluttuare durante la rapida traversata orizzontale, da ottenere per far aumentare il proprio punteggio finale, calcolato anche in base ai chilometri percorsi. Per far partire (e per mantenere) la corsa, l’unica cosa da fare è tenere premuto un tasto. Nel momento in cui questo viene lasciato, si effettuerà un salto, e se terrete premuto il tasto mentre siete in volo, controllerete l’atterraggio, che diventa fondamentale nel momento in cui bisogna accorciare le distanze tra un baratro e una piattaforma sospesa nel vuoto. Il gioco è davvero tutto qui e non vi servono altre spiegazioni per comprendere al meglio ciò che farete – dall’inizio alla fine – in FOTONICA. Inanellando una serie di salti, poi, vi accorgerete come aumenti la velocità del personaggio (di cui vedrete solo le braccia). Se da una parte lo sprint vi aiuterà ad arrivare più facilmente al traguardo, il rovescio della medaglia è rappresentato da una maggiore difficoltà nello scorgere gli ostacoli e i punti in cui bisognerà eseguire un salto. Allo stesso modo, i vostri riflessi verranno messi più spesso alla prova, e non saranno poche le volte in cui dovrete cedere al richiamo dell’oblio e ricominciare tutto da capo.
In fuga perenne
Le modalità di gioco di FOTONICA sono tre, e si configurano sostanzialmente come delle varianti allo stesso concetto di base, che rimane in fin dei conti sempre lo stesso. Tra arcade, endless e multiplayer, l’obiettivo è infatti sempre quello di correre, correre e correre, cercando nel frattempo di totalizzare il maggior numero di punti concesso. In arcade si avranno otto livelli dai nomi fantasiosi che hanno sempre un punto di arrivo, e una struttura degli stage fissa che richiede al giocatore una buona memoria e un livello di attenzione che non deve mai cedere il passo al rilassamento. Ciò che è infatti motivo di frustrazione per il giocatore della domenica, diventa una buona sfida per l’utente che si avvicina a FOTONICA con un minimo di dedizione. Proprio per questo motivo, in arcade diventa necessario tenere a mente la fotografia dei punti nevralgici in cui si perde spesso la vita, così da non incappare continuamente negli stessi tranelli di design che vengono puntualmente tesi dagli sviluppatori. In endless, come suggerisce il nome, si corre finché si è in grado di farlo, lungo tre livelli che mutano la loro struttura a ogni morte subita. Il multiplayer è invece locale e permette di affrontare le partite con un’altra persona che si trova nelle vicinanze. Il gioco, soprattutto in virtù del suo sistema di controllo asciugato all’osso, ben si adatta anche ai dispositivi mobile, pertanto preferire di acquistarlo eventualmente per iOS non ci sembra affatto una cattiva idea. Non si perde niente e ci sembra in effetti essere anche più adatto e immediato per delle partite lampo, maggiormente indicate per il genere di giochi “numero uno” per telefonini. A impreziosire l’endless running alternativo di FOTONICA c’è anche una colonna sonora soft-trance davvero niente male, che ci ha ricordato alcune delle tracce presenti in Mirror’s Edge. Sono sempre azzeccate e sanno come adattarsi alla perfezione alle forme gentili e semplici dei livelli, come vibrazioni che si estendono lungo un orizzonte sconfinato che non conosce il cupo abbraccio dell’oscurità.

– Grafica vettoriale usata come si deve

– Buona colonna sonora

– Livelli dell’arcade buoni…

– … ma un po’ troppo brevi

– La formula può annoiare in breve tempo

– Poche varianti

7.0

FOTONICA è un buon endless runner che per via della sua natura è più adatto alla fruizione tramite dispositivi mobile, ma che non sfigura troppo su PC grazie soprattutto al suo particolare stile grafico. Se non ne avete mai abbastanza di questa tipologia di prodotti e cercate qualcosa di diverso dai soliti giochi-clone, il titolo dei Santa Ragione può fare al caso vostro. Ma attenzione, se non siete fan del genere probabilmente lo metterete via dopo qualche partita.

Voto Recensione di FOTONICA - Recensione


7

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