Ogni autunno, puntuale come il cambio di stagione si ripresenta, su tutte le console da gioco, una sfida molto cara soprattutto ai fan italiani, da sempre drogati dello sport di squadra per eccellenza: il calcio.Dopo anni di dominio incontrastato, PES ha dovuto cedere il passo al rivale FIFA che, dopo anni di oscurantismo, fatto di portieri inetti e azioni di gioco sviluppate su binari, ha dato alla propria incarnazione del 2008 le prime parvenze di una simulazione, per poi sbocciare definitivamente lo scorso anno come il miglior gioco di calcio simulato disponibile su console. O meglio, su quasi tutte le console. Alle due macchine Nintendo, infatti, diversamente da PS3, Xbox360 e finanche PSP, è stato riservato un trattamento diverso, con delle versioni che, pur sfruttando le specifiche dei due sistemi, non erano all’altezza delle altre.Il 2010 avrà portato una svolta su DS o ci ritroveremo al punto di partenza?
Ma è la versione italiana?Qualcosa inizia a puzzare già dal primo match, quando, selezionate Juventus e Inter (ovviamente la prima per noi, e la seconda per la CPU) e scesi in campo nel minor tempo possibile, ci accorgiamo subito di due mancanze gravi, se non gravissime: come l’anno scorso, e differentemente da tutti gli altri sistemi di gioco, la telecronaca delle partite è in lingua inglese, peraltro abbastanza stretta, tanto da risultare praticamente incomprensibile nella maggioranza dei casi, e noi con l’inglese ce la caviamo più che egregiamente.Come se non bastasse, sono andate inspiegabilmente perse alcune licenze che invece fanno bella mostra di sé nelle altre versioni: la divisa e lo stemma del Parma neopromosso in serie A sono fittizie, mentre, guardando solo dall’altra parte della barricata, su PlaystationPortable, sono perfettamente riprodotti.Potrete intuire quanto sia stato traumatico il nostro impatto con il gioco, che appare più come un FIFA 09 versione 1.5 che come un titolo del tutto nuovo.Pur gravemente monche, sono almeno state mantenute le modalità PRO e Allenatore, sfolgoranti aggiunte alle altre versioni e qui pallidi palliativi ad un’esperienza di gioco largamente insufficiente.Nella sua quasi quinquennale storia, il portatile di casa Nintendo ha dimostrato di non essere secondo a nessuno, nonostante i conclamati limiti tecnici: qui però parliamo di una conversione nella quale non sembra essere stato profuso nessuno sforzo, nemmeno quello minimo di aggiornamento delle rose, e questo ci meraviglia perché alla EA sono in genere molto attenti a questi particolari.
Tutti in campoCon uno sforzo titanico, avremmo anche potuto sorvolare sui gravi problemi di presentazione e contorno se almeno l’esperienza di gioco vera e propria, cioè il match, fosse stata di livello almeno paragonabile a quella offerta sulle altre console su cui FIFA 10 è uscito: anche qui, ahinoi, proprio non possiamo non notare come questo gioco non abbia nulla a che fare con l’accurata simulazione osannata sulle console next gen, e ben fatta anche sulla PSP, ma si accosti piuttosto ai FIFA di sei – sette anni fa, quando, non a caso, la concorrente saga calcistica di Konami dominava incontrastata il mercato.Scesi in campo, ci troviamo infatti di fronte a un’arcade sfrenato, certo veloce e a volta spettacolare, ma che sta al calcio come NBA JAM (ve lo ricordate?) stava al basket.Giocatori dallo sprint infinito, ugualmente freschi dal primo al novantesimo minuto, arbitro praticamente assente (oltre che invisibile sul campo), falli che si addicono più ad un film di Bruce Lee che ad una competizione sportiva, e portieri che spaziano, nel giro di un paio di azioni, da saracinesche con lucchetto a doppia mandata a clown in calzoncini.Dopo aver assistito, anno dopo anno, all’avvicinamento della serie di Electronic Arts allo standard stabilito da PES e poi al suo graduale superamento, faticheremmo a dire che questo gioco appartenga alla stessa casa produttrice se non fosse per il marchio apposto sulla confezione.In sé, vista anche la penuria di buoni titoli concorrenti sulla piattaforma, FIFA 10 sarebbe anche un arcade calcistico appena sufficiente, con una discreta fase di prepartita, in cui il mister ci fornisce delle dritte sul tipo di gioco dei nostri avversari, e con l’apprezzata possibilità di rivedere le azioni salienti del match a partita finita, così da godersi i replay dei goal che, siamo purtroppo sicuri, arriveranno a grappoli.Chiuso il primo match con un eloquente 3-0 (per la cronaca, doppio Amauri e Del Piero), proviamo ad alzare il livello di difficoltà, scegliamo altre due squadre (più o meno dello stesso livello) e scendiamo nuovamente in campo, sperando che, quasi per magia, stavolta vada meglio; dopo pochi minuti dall’inizio del match, l’arbitro sanziona un fallo da ultimo uomo ad uno dei difensori centrali della CPU, che, subita l’espulsione, non effettua alcun cambio, giocando il resto della partita con delle praterie davanti al proprio portiere, che finisce con il raccogliere sette palloni (e dico sette) in fondo alla propria rete.Se questo è calcio…questo esempio può darvi un’idea dell’intelligenza artificiale di cui sono dotati gli altri ventuno giocatori in campo e di quanto questa versione per DS disconosca completamente l’approccio simulativo delle controparti per home console.Unica ancora di salvataggio è data dal sistema di controllo via touch screen, che fa di ogni punizione un minigioco a sé, discretamente divertente, e nel quale migliorerete solo con la pratica, vista la grande sensibilità con cui sono tarati i controlli dello schermo tattile.Per il resto, aspettatevi qualcosa che sembra calcio, senza esserlo.
Visuale televisivaNonostante la bassa definizione non giovi a questa incarnazione di FIFA 10, è paradossalmente il lato estetico quello che meno è stato deturpato dal pessimo lavoro di conversione del team di sviluppo: le texture sono piatte e non particolarmente morbide, gli atleti sono tutto tranne che riconoscibili ma, in accordo con la sua natura arcade, il gioco viaggia ad un framerate sempre più che buono, garantendo una velocità innaturale (ma tecnicamente apprezzabile) nello sviluppo delle trame di gioco.I replay, soprattutto considerando che stiamo parlando di un DS, sono più che dignitosi, segnalandosi tra le cose meglio realizzate, mentre stenderemmo un velo pietoso sugli effetti sonori, degni dei tempi del grande Super Nintendo.A noi è risultata abbastanza fastidiosa anche la visuale, troppo vicina al nocciolo dell’azione per offrire una visione di gioco sufficientemente ampia per cambiare fascia o premiare l’inserimento dalle retrovie di un compagno: è pur vero che questo dipende dai gusti, e comunque, visto che il gioco non ha alcuna velleità simulativa, la cosa risulta meno grave di quanto dovrebbe essere.Anche la longevità, per questo gioco, è un valore strettamente personale e risulta difficile da giudicare: i livelli di difficoltà sono “solo” quattro ( a fronte dei 5 delle altre versioni), e solo l’ultimo potrà offrirvi un livello di sfida che possa chiamarsi tale.I campionati, se non vi pesa giocare con le rose del 2009, ci sono tutti e, come detto, sono state mantenute anche la modalità che vi permette di allenare il vostro team all’inglese (occupandovi quindi anche del mercato) e quella in cui dovrete impersonare un solo giocatore degli undici che vanno in campo; in altre parole, le cose da fare non mancano, ma se cercavate una simulazione di calcio sul vostro DS abbandonerete questo FIFA 10 molto presto.
– Ogni punizione è un minigioco ben fatto
– Possibile rivedere gli highlights del match
– Niente a che fare con il calcio giocato
– Commento saltuario e in inglese
– Un omaggio a Fifa com’era 5 anni fa
5.4
Da affezionati possessori della console a due schermi di Nintendo, ci sentiamo quasi offesi da questa iterazione portatile di FIFA 10.
Proporre un gioco vecchio nelle meccaniche, nei contenuti e nello stile di gioco, nascondendosi dietro i limiti hardware di una macchina che ha dato spesso prova di sé ci sembra sinceramente squallido.
Il gioco non sarebbe nemmeno ingiocabile, se portasse un altro nome e non lo si fosse presentato come la simulazione definitiva per console, avvalendosi, sin dalla copertina, di alcuni tra i protagonisti di quello che molti ritengono lo sport più bello del mondo.
A chi ha apprezzato il cuore simulativo delle ultime due edizioni di FIFA consigliamo di giocare questa versione 2010 su un’altra console e non sul fido DS, in attesa di tempi migliori.
Chi invece cercasse un arcade che ricordi vagamente lo svolgimento di una partita di calcio, potrebbe passare qualche ora piacevole in compagnia di questo “cugino di terzo grado” di FIFA 10.