La lunga strada verso il successo
F1 2016 segna innanzitutto il prestigioso ritorno della Carriera, l’attesissima modalità che nella scorsa edizione era stata rimossa per questioni di carattere tecnico e che quest’anno porta con sé importanti novità. Prima di lanciarci nel Circus, avremo la possibilità di personalizzare il nostro alter ego virtuale; saremo chiamati a scegliere il nome con la relativa abbreviazione, la nazionalità, i tratti del volto, il numero della monoposto e la livrea del nostro casco, partendo da un buon numero di modelli predefiniti, completamente modificabili. Una volta creato il personaggio, dovremo scegliere la scuderia da cui iniziare la nostra avventura in F1. A differenza di quanto visto in passato, si tratta di una scelta completamente libera; infatti, potremo decidere di partire dal basso e firmare con un team di terza fascia, ma nessuno ci vieterà di optare fin da subito per il sedile di una Mercedes o di una Ferrari. Quella che a prima vista potrebbe sembrare una decisione controversa da parte degli sviluppatori, in realtà è una scelta a nostro avviso assolutamente condivisibile, che non toglie nulla a chi continua a preferire l’esordio in un piccolo team, ma che al contrario aggiunge nuove possibilità di sfida.
Per l’occasione, Codemasters ha diviso le Scuderie in tre fasce: appartengono alla prima fascia la Mercedes, la Ferrari, la Williams e la Red Bull, in seconda fascia troviamo la Force India, la Toro Rosso, la McLaren e la Haas, mentre in terza fascia ci sono la Renault, la Sauber e la Manor.
Appare subito chiaro come la scelta iniziale finisca per riflettersi sulla tipologia di carriera che vogliamo effettuare. Le scuderie di prima fascia ci garantiranno una monoposto competitiva fin dalle prime gare, ma una competitività maggiore si tradurrà inevitabilmente in aspettative decisamente più alte e in costi di sviluppo largamente più esosi. Scegliere un team di seconda fascia significherà metterci alla guida di una vettura con buone potenzialità sul medio periodo, senza la pressione di dover necessariamente puntare al titolo nella prima stagione, pur con aspettative che diventeranno via via sempre maggiori. Per chi ama partire dal basso ci sono le scuderie di terza fascia, con monoposto inizialmente poco competitive ma con aspettative più basse e costi di sviluppo contenuti.
Una volta effettuata la nostra scelta, con tutte le rilevanti conseguenze del caso, saremo subito catapultati in Australia, dove ci attenderà la prima gara della stagione e dove avremo modo sia di conoscere la manager che curerà i nostri interessi in F1, sia di prendere confidenza col nostro computer portatile, dal quale potremo controllare tutta una serie di attività, come seguire i progressi della stagione in corso, valutare il nostro rendimento, controllare lo stato della rivalità col nostro compagno di squadra e pianificare lo sviluppo della monoposto, investendo i punti risorse che guadagneremo durante ogni weekend di gara, completando i programmi di prova e ottenendo prestazioni degne di nota in pista. Lo sviluppo delle monoposto, portato avanti parallelamente anche dai team controllati dall’intelligenza artificiale, rappresenta un elemento di fondamentale importanza, dal momento che andrà a influenzare direttamente i valori in gioco di tutte le vetture, sia all’interno della singola stagione, sia nell’arco delle dieci stagioni in cui è articolata la rinnovata modalità.
Gara dopo gara, stagione dopo stagione, in base al livello delle nostre prestazioni potremo strappare contratti sempre più importanti, approdare in altri team o ritrovarci inaspettatamente senza un sedile, qualora il nostro andamento dovesse rivelarsi particolarmente deludente agli occhi dei nostri ingegneri.
Inoltre, per i piloti più esperti e per chi cerca un livello di sfida veramente impegnativo, è disponibile la Carriera Pro, con opzioni pensate per garantire non soltanto la massima difficoltà, ma anche il massimo livello di coinvolgimento nel mondo della F1.
Oltre alla Carriera, il cui ritorno rappresenta senza dubbio uno dei principali punti di forza di questa edizione e il cui peso specifico all’interno del titolo è particolarmente elevato, F1 2016 offre il consueto ventaglio di modalità, che ci permetteranno di disputare un singolo weekend di gara o l’intera stagione 2016 nei panni di uno dei piloti ufficiali, nonché di girare su un qualsiasi circuito alla ricerca del miglior tempo. Presente anche un ricco comparto multiplayer, che garantirà la possibilità per la prima volta di gareggiare online con 22 monoposto, la cui stabilità andrà però valutata nelle prossime settimane, soprattutto nelle fasi di maggior stress dei server.
Il dolce profumo dell’asfalto bagnato…
Una volta indossato il casco e scesi in pista, possiamo subito renderci conto dei notevoli passi avanti compiuti in questa edizione, con un ricco carnet di aggiunte che rendono F1 2016 un titolo sempre più completo e ispirato al realismo.
Per prima cosa, vanno salutati con estrema soddisfazione il ritorno della Safety Car e l’implementazione della Virtual Safety Car, che potranno incidere in modo considerevole sulle sorti di un Gran Premio, garantendo quel pizzico di imprevedibilità che in F1 può fare la differenza. Malgrado la complessità di tali aggiunte, va detto che il lavoro svolto dai ragazzi di Codemasters ci è sembrato realmente buono, eccezion fatta per qualche piccola e perdonabile imperfezione.
Un’altra novità interessante è l’inserimento del giro di ricognizione, utile a scaldare le gomme e a controllare le condizioni dell’asfalto, soprattutto in caso di pista bagnata. Tale implementazione, per quanto a prima vista possa non rappresentare un’aggiunta indispensabile in un videogioco, contribuisce invece a conferire a F1 2016 un carattere spiccatamente simulativo anche negli elementi di contorno. Va però rilevato, con un pizzico di delusione, che durante il giro di ricognizione non è possibile danneggiare la monoposto; nonostante gli incidenti in questo giro siano storicamente pochi, sarebbe stato bello e coerente con lo spirito del titolo poter compromettere la gara proprio a seguito di un errore durante il giro di ricognizione o subire un clamoroso guasto meccanico, come accaduto in questa stagione a Sebastian Vettel nel Gran Premio del Bahrain.
A proposito di danni, F1 2016 segna finalmente un notevole passo avanti anche in quest’ambito, al netto di alcune sbavature. Va subito premesso che anche in questa edizione non sarà possibile danneggiare la propria vettura oltre una certa misura, ma il sistema dei danni alle monoposto ci è sembrato decisamente migliore rispetto al passato; basta poco per compromettere l’ala anteriore e sarà sufficiente anche solo sfiorare le barriere per vedere la propria sospensione irrimediabilmente danneggiata, con la relativa bellissima animazione della ruota che resta legata alla nostra vettura dagli appositi cavi. Per contro, l’ala posteriore sembra pressoché indistruttibile anche in seguito agli urti più violenti; inoltre, in seguito ad alcune collisioni, il comportamento della monoposto ci è sembrato poco credibile, con una serie di testacoda in dispregio delle più elementari leggi della fisica, nonostante l’EGO Engine 3.0 ci sia comunque sembrato complessivamente all’altezza della situazione. Ci auguriamo che tutto ciò possa essere sistemato con i prossimi aggiornamenti, ma in ogni caso il lavoro di Codemasters non va messo in discussione.
Un’altra importante aggiunta è costituita dalla partenza manuale e dall’ingresso manuale nella corsia dei box. In particolare, la partenza aggiunge ulteriore imprevedibilità a questa delicatissima fase di ogni Gran Premio; attivando questa opzione, sarà necessario controllare i giri del motore tenendo premuta la frizione e rilasciandola al momento giusto, facendo attenzione a non incorrere nella falsa partenza e a non far andare in stallo la propria monoposto.
Puro piacere di guida
F1 2016 offre sensazioni di guida di pregevole fattura e questo è senz’altro uno dei principali punti di forza del titolo. Vedere e sentire la propria macchina affrontare curve veloci, tornanti, chicane, vederla scorrere a pochi centimetri dalle barriere o saltare sui cordoli, è un piacere immenso per tutti coloro che amano questo sport. Il modello di guida, che già in F1 2015 aveva raggiunto livelli importanti, è stato ulteriormente migliorato; appare evidente che il titolo meriti di essere giocato con volante e pedaliera, ma possiamo garantire che l’esperienza di guida risulta tutto sommato più che soddisfacente anche joypad alla mano.
Come già anticipato all’inizio della nostra recensione, F1 2016 vira decisamente verso il realismo, ma lo fa senza mai giungere a conseguenze estreme e senza impedire ai giocatori meno smaliziati di godere appieno delle bellezza del gioco. F1 2016, infatti, è un titolo adatto ad ogni stile di utente, da quelli più competitivi ed esigenti a quelli che preferiranno un approccio più morbido, grazie a un ventaglio di opzioni che riuscirà ad abbracciare ogni tipo di esigenza e ad accontentare aspiranti piloti di ogni genere e categoria.
Sul piano della realizzazione grafica, F1 2016 mantiene ampiamente le promesse e segue il solco già tracciato dal suo predecessore. Le monoposto, il paddock, l’area hospitality, i circuiti, e insomma tutti gli elementi del gioco sono stati realizzati in modo eccellente fin nei minimi particolari, sfruttando nel migliore dei modi le potenzialità dell’EGO Game Technology Engine. Su PlayStation 4, piattaforma utilizzata per la nostra prova, il gioco mantiene i 60 frame al secondo promessi, anche nelle situazioni di gara più caotiche, il che conferisce al modello di guida una sensazione di velocità decisamente appagante.
Quanto al sonoro, le vostre gare saranno accompagnate dalla telecronaca di Carlo Vanzini e dal commento tecnico di Luca Filippi. Ben riprodotto anche il rombo delle monoposto in gara: saranno loro e solo loro le vere protagoniste!
– Ritorna la modalità carriera
– Approccio maggiormente improntato alla simulazione
– Livello di difficoltà ottimamente tarato
– Regolamento 2016 implementato in modo pregevole
– Piccole sbavature nel sistema dei danni e nella fisica
– Provoca dipendenza tra gli appassionati di F1
F1 2016 rappresenta il riscatto furente di Codemasters, che ci propone un titolo confezionato a dovere per tutti gli amanti della F1. Senza mezzi termini e senza ulteriori giri di parole, F1 2016 è semplicemente un gran bel gioco, acquisto assolutamente imprescindibile per gli amanti dei motori e ancor di più per chi ha il Circus nel sangue.