Recensione

F1 2015

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a cura di ViKtor

Il campionato di Formula 1 che si avvicina alla pausa estiva sta confermando i valori visti nel 2014: le Mercedes volano, nemiche solo di loro stesse e della guerra fredda interna tra Hamilton e Rosberg, con le Ferrari e le Williams a fare da sparring partner e il povero Alonso cupo e chino al volante di una McLaren disastrosa e disastrata.
Videoludicamente parlando, il 2015 era indicato come l’anno dello sbarco su next-gen della simulazione ufficiale su licenza; noi abbiamo atteso Codemasters al varco, carichi di hype ed aspettative dopo un F1 2014 insoddisfacente. Siamo stati ripagati? Non del tutto.
Tu non farai mai carriera!
Veniamo al dunque ed iniziamo a giustificare il voto appena al di sopra della sufficienza, partendo dalle modalità di gioco. Come ormai anche i sassolini di Spa sanno, F1 2015 non ripropone la Carriera presente nei predecessori: niente creazione del proprio alter ego, niente avanzamento spalmato su più anni, né evoluzione della vettura o confronto col compagno di squadra. Tutto spazzato via, senza un motivo logico.
Lo scarno menu affianca alla gara veloce due diverse possibilità di affrontare un campionato completo: la “Stagione del campionato”, i cui settaggi sono a discrezione del giocatore, e la “Stagione Pro”, variante decisamente più hard-core in cui tutto è configurato alla massima difficoltà e non c’è spazio di scelta: si corre in sessioni complete (gare al 100%), senza aiuti alla guida e con la visuale bloccata all’abitacolo. Un approccio da veri puristi che richiede, oltre ad una buona dose di tempo e pazienza, anche un ottimo volante.
Se consideriamo la “Stagione Pro” appetibile per una ristrettissima cerchia di pubblico, il giocatore “medio” si troverà in mano sostanzialmente solo la “Stagione”, il cui core è basato sul mero progredire gran premio dopo gran premio. Un pugno alla longevità, insomma, che rischia di portare molti ad abbandonare il gioco prima rispetto a quanto accaduto con le altre versioni. Peraltro, la Carriera è in buona compagnia: è sparito anche il multiplayer in cooperativa, modalità certo meno importante, ma comunque apprezzata da una discreta fetta di community; community che, dal canto suo, non ha perso tempo ed ha alzato la voce nei canali di comunicazione con Codemasters. Come biasimarla.
Da segnalare, ad onor del vero, la presenza del Campionato 2014 interamente giocabile: quello che sarebbe stato un valore aggiunto non da poco, però, diventa un piccolo contentino, utile se non altro a permetterci di correre ancora in Germania (tappa cancellata quest’anno dal calendario).
Tra TV e bug assortiti
Avviata una gara veloce ci si imbatte in alcune piccole aggiunte di contorno da tempo reclamate. La presentazione televisiva porta al debutto di un commentatore (no, non è né Gianfranco Mazzoni né Carlo Vanzini purtroppo) e, soprattutto, della tanto agognata cerimonia sul podio. L’atmosfera ne guadagna, per quanto la voce fuori campo si limiti all’introduzione delle varie sessioni e al riepilogo. Degne di nota, a proposito delle sessioni, un ritorno e un’introduzione gradevoli: le prove libere nella loro interezza e la possibilità di seguire i piloti avversari tramite le camera car mentre si è comodamente seduti sulla propria monoposto.
Al semaforo verde, però, tutti questi orpelli lasciano il posto ad una serie di bug spesso divertenti, spesso solo fastidiosi. Tra tempi assurdi in qualifica (ci è capitato di vedere Rosberg chiudere il Q1 a Monza con il tempo di 59 secondi netti), trenini ai box dovuti all’ingresso contemporaneo dei piloti della stessa scuderia e Lotus che al livello di difficoltà massimo sverniciano in rettilineo anche la miglior Mercedes, il gioco offre un campionario di glitch e cattive ottimizzazioni degne di una versione beta. Certo, nulla che non sia risolvibile con una serie di patch, ma al momento in cui scriviamo è un problema serio che incide inevitabilmente sul giudizio finale. Così come non possiamo non riportare la mancanza della Safety Car: ci abbiamo provato in tutti i modi, credeteci, ma neanche con il peggior Maldonado siamo riusciti a far uscire quella maledetta AMG, anche perché la fisica dei danni, seppur meno permissiva, rimane abbastanza superficiale.
E’ un tremendo peccato che F1 2015 presenti queste carenze, perché in pista le sensazioni di guida sono buone. Preso sul giro singolo, il gameplay mostra i muscoli regalando all’appassionato ciò che si aspetterebbe dal proprio propulsore turbo ibrido V6 che, rispetto alla stagione 2014, ha guadagnato in cavalli ed in efficienza delle batterie con ciò che ne consegue a livello di prestazioni (si parla di un ricavo di circa 2 secondi a giro). La vettura è agile e scattante, veloce in rettilineo e nervosetta in accelerazione, guidabile da chiunque grazie alla consueta scalabilità degli aiuti. Premesso che come ovvio la user experience migliore si ottiene con un buon volante dotato di force feedback, il pad può compiere egregiamente il suo dovere a patto di attivare il traction control.
Le differenze rispetto a F1 2014 sono evidenti fin dalla prima staccata, quando si coglie un altro miglioramento sostanziale: la frenata è molto più “modulata” e gentile, riducendo drasticamente il pericolo di bloccaggio e permettendoci finalmente di rinunciare all’ABS. Tale correzione si riflette anche sul bagnato, dove essere competitivi alle difficoltà maggiori non è più una chimera.
Insomma, i passi avanti sul gameplay ci sono, così come alcune conferme (vedi l’ottima simulazione del consumo delle gomme e degli stint) e Codemasters sembra aver recepito i feedback della community anche per quanto riguarda la IA, adesso aggressiva ed umana nel commettere errori, nonché nel ritirarsi per problemi meccanici, donando alle gare un pizzico di imprevedibilità. Ma a che prezzo? L’idea è che siano stati sacrificati aspetti dal peso specifico altissimo (la modalità carriera su tutti) per concentrarsi su altri della stessa caratura ed uscire così sul mercato a metà stagione, come promesso dopo la pubblicazione di F1 2014. E’ evidente che, a conti fatti, il gioco non sia valso totalmente la candela, se la percezione finale è quella di trovarsi di fronte ad un prodotto incompleto.
Team radio per Vettel
Se cercate la vera next-gen sotto forma di simulazione di guida, qui la troverete solo in parte. F1 2015 è spinto ancora una volta dall’EGO Engine che, seppur spremuto fino all’ultima goccia, rimane un motore nato e concepito per la passata generazione. Fortunatamente, almeno da questo punto di vista, Codemasters salva la baracca, perché nonostante tutto l’impatto grafico nel suo complesso rimane soddisfacente. Il vantaggio più grande, naturalmente, è la garanzia di fluidità in qualunque situazione. La versione PS4 (quella utilizzata per la recensione), viaggia che è un piacere a 1080p e 60 fps, offrendo una buona cura nella riproduzione delle livree e un antialiasing generalmente sufficiente, salvo qualche singhiozzo nelle piste “complesse” o sul frame rate degli specchietti retrovisori. Su PC le cose vanno un pelino meglio, grazie ai filtri post-processo ed una resa dei riflessi più realistica, a patto di avere l’hardware adatto a sparare il tutto al massimo livello di dettaglio.
Il comparto sonoro è forse quello che ha goduto di maggiori novità, partendo dalle comunicazioni con l’ingegnere ai box. In qualunque momento della sessione premendo l’apposito tasto sul pad è possibile richiedere informazioni su pista, meteo, condizioni della vettura e piloti avversari, sia tramite una scelta multipla sia parlando direttamente nel microfono del proprio head set. Una volta imparate a memoria le parole chiave, diventa una feature più utile di quanto si possa immaginare inizialmente. Certo, rimane borderline se consideriamo i divieti imposti dalla FIA in materia team radio, ma è un dettaglio.
Degna di segnalazione, poi, la correzione del bug che funestava il rombo del motore a giri alti, difetto che, soprattutto nella versione dello scorso anno, complicava non poco la vita nel cambio di marcia.
Note negative invece sul fronte multiplayer online: ad oggi il matchmaking fatica tremendamente a trovare una lobby disponibile e non mancano segnalazioni di sporadici bug nelle classifiche. Altro lavoro per gli sviluppatori, per farla breve: da qui a fine stagione il tempo per fixare le magagne più grosse non manca.

– Modello di guida soddisfacente

– Campionato 2014 e 2015 in un unico pacchetto

– 1080p e 60 fps su console

– Non è il nuovo inizio che ci si aspettava

– Bug e glitch invadenti

– Niente modalità carriera

– Niente Safety Car

6.5

F1 2015 non è la rivoluzione che ci saremmo aspettati, né dal punto di vista tecnico né da quello dell’offerta videoludica. Codemasters, anzi, tradisce l’appassionato sacrificando malamente contenuti di fondamentale importanza, a fronte di un gameplay che rimane invece soddisfacente. Sta a voi decidere quanto questo compromesso sia accettabile, fermo restando che se le patch risolveranno i bug ad oggi presenti potrete alzare di mezzo punto il voto complessivo. Per la vera Formula 1 next-gen, però, non ci resta che sperare nel 2016. Quando, potete scommetterci, non saremo così magnanimi.

Voto Recensione di F1 2015 - Recensione


6.5

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