Recensione

F1 2011

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Da quando esistono le console portatili, il software per queste macchine da gioco in movimento può essere sostanzialmente diviso in due categorie, ognuna, a sua volta, divisa nelle sue sottocategorie: quella tra giochi appositamente pensati per la fruizione on the go e le riduzioni di titoli da salotto è sicuramente una delle più pregnanti, che comprende la stragrande maggioranza delle produzioni portatili da oltre vent’anni a questa parte.Come avranno intuito coloro che già hanno avuto modo di confrontarsi con la versione per home console, F1 2011 non è un’esclusiva per Nintendo 3DS. Vediamo con quanta cura è stato realizzato questo porting tridimensionale.

Codemasters si dà al SumoGià autrice della versione in HD del gioco e conosciuta tra i fan dell’alta velocità per titoli di grande spessore (Colin McRae Rally su tutti), Codemasters ha ritenuto opportuno “appaltare” nuovamente lo sviluppo della declinazione portatile del franchise di cui detiene i diritti, a Sumo Digital. Infatti avvenne la medesima cosa due anni or sono, quando la versione 2009, un’esclusiva Wii e PSP, si rivelò essere un gioco appena sufficiente, minato da un’intelligenza artificiale funesta, che rovinava aspetti anche ben realizzati.F1 2011 si rivela subito quanto di meglio Nintendo 3DS possa offrire in ambito corsistico a livello di opzioni e modalità di gioco: l’intero Circus è fedelmente riprodotto, dalle livree delle autovetture ai circuiti, passando per tutti i 24 piloti ufficiali, due per scuderia.La possibilità di riprodurre fedelmente un’intera stagione, tanto quanto un singolo weekend di gara, correndo per quarantacinque minuti ininterrottamente alla ricerca del giro perfetto, sono più che benvenute tra gli appassionati, da troppi anni a digiuno di titoli davvero degni di nota dedicati a questo nobile sport.Fatta eccezione per un effetto tridimensionale male implementato, quindi, il primo approccio con il gioco è dei più promettenti e i primi problemi, dopo diversi minuti passati a settare anche i più piccoli dettagli nel menu delle opzioni, si palesano, purtroppo, nel momento peggiore: in pista.

Le prime impressioni mentono…oppure no? Grazie alle diverse ore di test dedicate al titolo, possiamo affermare che i primi 30-35 minuti di gioco siano i più emblematici del valore del gioco: la gamma di opzioni non può non soddisfare anche il più esigente dei palati, permettendo di attivare o disattivare a piacimento i numerosi aiuti alla guida, il cambio automatico, i danni in gara, l’assetto del mezzo e l’usura dei pneumatici, facendo del gioco quello che l’utente vuole, dalla simulazione più pignola e rigorosa all’arcade più smodato, secondo solo alle recenti evoluzioni sui circuiti di Mario Kart 7.Al momento di scendere in pista le prime impressioni sembrano confermate: il frame rate non tradisce, le vetture risultano riconoscibili e composte da un numero di poligoni più che accettabile, i circuiti, pur nella loro semplicità, riproducono fedelmente le controparti reali, facendosi perdonare qualche texture non all’altezza delle promesse fatte da Nintendo al lancio di 3DS.Il terzo di 6 giri si rivela il migliore del lotto e, sfruttando l’opzione per far scorrere il tempo mentre la prima tranche di prove volge al termine, ci accorgiamo del baratro tra il nostro tempo e quello del secondo miglior classificato: 9 secondi e passa.Ci diciamo che siamo solo al venerdì, ma, ad onor del vero, va detto che siamo alla guida della Ferrari di Alonso, e, come purtroppo tutti i tifosi del Cavallino sapranno, quest’anno non è stata proprio un fulmine di guerra. Le prove del sabato non dissipano le paure, e finiamo in pole position senza alcuno sforzo, con un tesoretto di quasi 5 secondi su Jenson Button, secondo classificato sulla sua Red Bull. Il peggio deve ancora venire: la gara della domenica, punto culmine del gioco e, sulla carta molla che dovrebbe spingere all’esborso tutti i possessori di Nintendo 3DS, si rivela, paradossalmente, la parte meno riuscita del titolo sviluppato da Sumo.La colpa non è dei controlli, mai davvero convincenti ma passabili, se si considera che Nintendo 3DS non è esattamente un capolavoro di ergonomia, né di un effetto 3D che, già a mezzo servizio, riduce considerevolmente la fluidità di gioco, elemento imprescindibile in un titolo del genere.No, la colpa è di un’intelligenza artificiale risibile, ancorata ai peggiori episodi delle generazioni passate, con vetture avversarie perennemente incollate al nostro retrotreno, che mai si arrischiano a sorpassare né ad aggredirci, se non in fase di partenza, dove la bagarre è assicurata: ne deriva un titolo monotono, brutta copia del primo Gran Turismo uscito oltre un decennio fa su Playstation, che peccava proprio nel comparto dell’I.A.Triste come da un gioco che ha cambiato per sempre il modo di vedere e giocare ai giochi di corse si sia preso l’unico aspetto poco riuscito: gli altri piloti, dai più blasonati alle mere comparse, non hanno alcuna remora nel venirci addosso, rendendo di fatto impraticabile l’attivazione dei danni e con essa il raggiungimento del più alto livello simulativo concesso dal gioco che, crediamo, fosse, nelle intenzioni degli sviluppatori, il lascito più prezioso per tutti i fan della Formula 1.Pure con questo handicap gravoso, il gioco ha i suoi momenti, riuscendo a ricreare l’atmosfera del Circus e facendo affrontare al giocatore alcuni tra i circuiti più affascinanti del globo terracqueo, la cui difficoltà varia, anche consistentemente, a seconda del mezzo scelto: Montecarlo non sarà lo stesso se ci si troverà al volante della Red Bull campione del mondo piuttosto che della pallida McLaren delle ultime stagioni.

Sufficienza, mia sufficienzaNei paragrafi precedenti abbiamo già accennato ad un comparto tecnico sicuramente al di sotto del meglio che la console ospite può offrire al momento ma che, comunque, riesce a fare il suo sporco lavoro, sacrificando particolari e lustrini grafici sull’altare di un frame rate buono, che va in difficoltà raramente e solo in situazioni davvero caotiche, con diversi mezzi a schermo.D’altronde, chi è alla ricerca di grafica strabiliante e di alta definizione difficilmente ha preferito la console a due schermi di Nintendo: se il gameplay convincesse di più, insomma, non avremmo molto da eccepire sul versante grafico.Più carente, invece, quello sonoro che, a parte le discrete comunicazioni radio (doppiate, come tutto il resto del titolo, in italiano), non offre una tracklist degna di questo nome, e abbandona l’utente nel silenzio più assordante mentre naviga tra i menù.Rimandato a settembre l’effetto 3D, non possiamo che promuovere invece la longevità, che gode dell’alto grado di personalizzazione che il gioco consente (potrebbe essere anche il vostro primo gioco di Formula Uno, non temete) e della profondità e durata offerte dalla modalità Carriera, indiscutibilmente quella meglio strutturata dell’intera offerta ludica.

– Una marea di opzioni ne faranno il gioco che vorrete

– La Formula Uno a tutto tondo, dovunque

– Deficienza artificiale

– Sistema di collisioni irrealistico e penalizzante

– Colonna sonora povera

6.0

La domanda che probabilmente vi frulla in testa, arrivati alla fine dell’articolo, è “dovremmo o non dovremmo comprare F1 2011 per Nintendo 3DS?” Altre volte siamo stati molto più netti nel consigliarvi caldamente un gioco, piuttosto che intimarvi di starvene alla larga, ma questa volta un giudizio univoco è quantomai arduo e soggetto ai gusti personali.

Il gioco, pur affossato in parte da un’intelligenza artificiale a tratti davvero offensiva, riesce a offrire un discreto divertimento, controbilanciando le sue pecche con l’inimitabile sensazione di prendere parte al Circus più veloce del mondo e con un modello di guida flessibile e sfaccettato, atto ad accontentare tanto i neofiti quanto i vecchi volponi dell’alta velocità.

Provatelo, se potete, e giudicate voi stessi quanto la passione che nutrite per la Formula Uno possa farvi chiudere un occhio su certe magagne.

Voto Recensione di F1 2011 - Recensione


6

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