Recensione

Everquest 2: Rise of Kunark

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a cura di andymonza

Dal suo lancio nel 2004 fino ad oggi, Everquest II si è rivelato un prodotto valido sotto molti profili, in grado di accontentare quella fascia di appassionati di MMORPG che richiedono un intrattenimento un po’ più “impegnato” di quello offerto dal concorrente n. 1, il colosso di Blizzard. Data anche la parziale delusione dell’erede spirituale Vanguard, EQII rimane a tutt’oggi l’unica vera alternativa a World of Warcraft per profondità di background e vastità di ambientazioni. Con questa nuova espansione il fine degli sviluppatori è evidentemente quello di svecchiare alcuni sistemi un po’ macchinosi ed obsoleti, come il crafting, ed allo stesso tempo offrire un nuovo punto di partenza per i nuovi arrivati, oltre naturalmente a nuove sfide per i veterani. Tutto questo è il frutto di una scelta precisa da parte degli sviluppatori, che hanno deciso di mettere al primo posto l’utenza e le sue richieste al nobile fine di realizzare un’espansione basata su ciò che la comunità chiede ormai da tempo.

See You Later, AlligatorRise of Kunark si presenta come un’espansione piuttosto classica, offrendo un innalzamento dei level cap (di avventura, di crafting e di gilda) dal 70 all’80, una nuova razza con allineamento “evil” e relativa starting area, oltre a cinque nuove regioni solo per giocatori di alto livello; a contorno, tutta una serie di revamp e fix grandi e piccoli, sia tecnici che di contenuto. I Sarnak, lucertoloni antropomorfi e draconiani, li avevamo già visti nel predecessore Everquest, sotto forma di NPC. Li rincontriamo oggi come razza giocabile, con qualche differenza: i “nuovi” Sarnak sono stati potenziati con tecniche magiche per combattere nella guerra contro l’impero Iksar. Esiliati e tenuti a lungo nascosti, cominciano lentamente a venire alla luce, un’alba destinata ad influenzare il destino di tutta Norrath. La loro terra natìa, Timorous Deep, ha tutte le caratteristiche per assolvere egregiamente al suo compito di starting area: vi troverete infatti una grandissima quantità di quest di basso livello che, oltre ad insegnare ai novellini le basi del gioco, si concatenano narrando la storia dei Sarnak.Gorowyn, la città capitale, è uno straordinario intrico di piattaforme sospese, collegate da rampe ed ascensori a non finire: orientarsi non sarà facile, ma (prima o poi) troverete certamente qualunque cosa abbiate bisogno; la quantità di NPC con cui interagire è eccezionale.Se deciderete di impersonare un Sarnak, la vostra storia comincerà durante il conflitto contro gli Spirok, per poi evolversi ed arricchirsi notevolmente di fazioni e personalità interessanti. Per quanto tutto questo assicuri un nuovo inizio interessante ed immersivo, il filo conduttore delle quest si interrompe bruscamente e lascia purtroppo la nuova razza un po’ slegata da tutto il resto di Norrath; quando, intorno al livello 20, lascerete Timorous Deep per tornare nelle regioni preesistenti, non lo farete per un motivo preciso a livello di background, ma semplicemente perchè avrete affrontato tutte le quest a disposizione. E’ un vero peccato che questo aspetto non sia stato curato, magari dando ai Sarnak un motivo valido per fare il grande passo ed esplorare le terre di Norrath.

Al lavoro!Tralasciando le canoniche aggiunte di razza e le nuove aree esplorabili, Rise of Kunark porta una ventata d’aria fresca anche in diverse meccaniche di gioco già presenti fin dalla release. Tra queste il crafting era una di quelle più bisognose d’attenzioni: se da una parte infatti esso rappresenta da sempre uno degli elementi distintivi del brand Everquest per la sua notevole profondità ed utilità (soprattutto se confrontato con quelli un po’ leggerini della concorrenza), dall’altra l’interfaccia ostica ed una curva d’apprendimento ripida lo rendevano a tratti frustrante.Tra i miglioramenti, sicuramente da sottolineare è il posizionamento delle skill direttamente nella finestra di craft, pur mantenendo la possibilità di utilizzare i tasti numerici per attivarle. Per rendere il procedimento più semplice e meno frustrante, nel caso si ottengano prodotti con una qualità inferiore a “pristine” i reagenti verranno dati indietro, ed a patto di avere altra materia prima si potrà ricominciare immediatamente. Gli stacks di materie e reagenti sono stati tutti aumentati, a gran beneficio dello spazio nell’inventario.Con l’innalzamento del livello di crafting massimo ad 80, vedremo tutta una serie di nuovi recipe e l’introduzione di una nuova fazione artigiana, l’”Academy of Logistics”, che porta con sé una moltitudine di titoli e nuovi pezzi d’arredamento per le case.Dulcis in fundo, la quest introduttiva dedicata al crafting è stata completamente rivista, e risulta molto più leggera ed in grado di appassionare i nuovi giocatori a questo interessantissimo e fondamentale aspetto di Everquest II.

Alfa ed OmegaMan mano che si analizzano le novità portate da Rise of Kunark, ci si rende conto che la via di mezzo non è stata contemplata. Quest’ultima espansione si rivolge esclusivamente a due categorie di giocatori, i newbie da una parte, e gli hardcore gamers dall’altra. Tolta Timorous Deep, rivolta esplicitamente a chi comincia, le restanti cinque nuove regioni rappresentano nel loro insieme la zona più micidiale di tutta Norrath, creata ad hoc per portare i personaggi al nuovo cap e poi buttarsi nell’end game, assicurato dalle nuove instance per party e raid.Soprattutto in questa parte di Rise of Kunark si nota il tono nostalgico con cui è stata sviluppata, con il recupero di alcune location già incontrate nel primo Everquest; possiamo anticiparvi che ci sarà modo di tornare a Karnor’s Castle, Veeshan Peak ed altri luoghi che sono rimasti nel cuore a tutti coloro che hanno girovagato per Norrath com’era un tempo.Una grossa delusione per tutti i veterani è che purtroppo l’introduzione delle Armi Epiche annunciata in fase di pre-release è stata purtroppo ritardata, e la vedremo arrivare solo con un futuro update.

Comparto tecnicoSin dalla release, Everquest II si è distinto dalla concorrenza Blizzardiana per un design decisamente più portato al realismo, senza quell’impronta cartoonesca tipica di World of Warcraft. Questa scelta si è rivelata un’arma a doppio taglio, poichè pur incontrando il gusto di una discreta fetta di pubblico, ha reso il comparto grafico più soggetto ai segni del tempo. Invece di perdere tempo dietro a questo problema congenito ed irrisolvibile, gli sviluppatori hanno deciso intelligentemente di concentrarsi sul design, da sempre molto personale e distintivo, con forti toni epici. Una particolare attenzione è stata dedicata agli effetti di transizione da una regione all’altra, che risultano molto morbidi e progressivi, aiutando il giocatore a mettersi nello spirito giusto per affrontare le sfide a venire; le linee di demarcazione climatiche e di paesaggio esistono sempre, ma escono da questo restyling molto più diluite e dunque godibili.Le musiche sono state riviste non solo nei contenuti, ma sfoggiano una nuova sincronizzazione con i combattimenti, che aiuta a sottolineare meglio i momenti più concitati.Per quanto riguarda lo stato dei server, la grande affluenza di questi giorni dovuta al lancio dell’espansione ha messo in difficoltà alcuni realm, in particolare Antonia Bayle, dove sono stati riscontrati livelli di lag allarmanti. E’ probabile che nel corso dei prossimi mesi Sony Online si occuperà di lanciare nuovi server per ospitare la nuova fetta di pubblico; è auspicabile inoltre che la migrazione verso i nuovi server venga concessa gratuitamente almeno per questo limitato periodo di lancio.

HARDWARE

– Windows XP / Vista – Pentium 4, 2 Ghz o superiore – 10 GB di spazio su disco fisso – Scheda video DX9 con almeno 128MB RAM – Connessione internet banda larga

– Una nuova razza e relativa starting area

– Nuovo conteuto end-game

– Migliorie al crafting

– Ancora niente Armi Epiche

– La quest-line relativa ai Sarnak si interrompe bruscamente

8.0

Rise of Kunark si rivela un prodotto in grado di far rispolverare il mouse anche a chi Everquest II l’aveva abbandonato da tempo a causa della noia. Le cinque regioni nuove di zecca si rivelano ricche di contenuti, e se il cammino verso il livello 80 non sarà brevissimo, ci penserà l’end game a tenere tutti impegnati abbastanza a lungo.

A coloro che invece volessero avvicinarsi per la prima volta a questo titolo, SOE strizza l’occhio distribuendo l’espansione sotto forma di un pacchetto all inclusive, contenente non solo RoK ma anche Everquest II e tutte le espansioni precedenti.

Per chi comincia, Everquest 2 si rivela ormai come un prodotto solidissimo e molto ricco di contenuti, forte di ormai quasi quattro anni di assestamenti ed espansioni.

La nuova starting area ed i Sarnak sono un’ottima base per un inizio tranquillo e senza elementi di disturbo esterno, ed il background è davvero appassionante e ben congeniato (peccato solo per la brusca interruzione).

I vari fix e miglioramenti, in primis quello massiccio apportato al crafting, non faranno che facilitare l’avvicinamento di nuova utenza, e saranno molto graditi a tutti i veterani, poichè facilitano senza snaturare.

Voto Recensione di Everquest 2: Rise of Kunark - Recensione


8

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