Recensione

Euro 2004

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a cura di umbojami

Oh! Finalmente è arrivato! Come potevo ulteriormente resistere senza la mia copia dell’ennesima fatica EA Games, in occasione di un evento importante come la massima competizione calcistica continentale?! La risposta è che molto probabilmente avrei vissuto ugualmente felice per molto altro tempo. Sì perché Euro 2004 non è altro che un aggiornamento di FIFA, come se ne vedono in continuazione da anni e come la celeberrima casa d’oltre Oceano non sembra avere nessuna intenzione di abbandonare. Inutile dire che a perderci in tutto ciò, a livello di gameplay, è l’originalità che ormai si attesta su livelli prossimi allo zero. C’è di buono che, contando sulla tempistica ormai collaudata, potremmo sfruttare la serie per creare un nuovo calendario che parta da Novembre, mese tipico di uscita della serie “regolare”, ponendo a scelta l’anno bisestile in occasione degli Europei o dei Mondiali! Bando agli scherzi devo tornare nella mia veste più professionale e non dare per scontato che sappiate già di cosa stiamo parlando, magari perché rapiti dagli alieni, oppure perché vi siete persi gli ultimi dieci anni della vostra vita in un’isola deserta.

Calcio o calci?Uno dei problemi che da sempre affligge la serie è il non elevatissimo realismo che contraddistingue lo sviluppo delle azioni: leggenda sono diventate improbabili galoppate palle al piede con una mare di finte e conclusioni da distanze impossibili. Ho sempre pensato, e rimango della stessa idea, che questa curiosa visione dello sport più amato del mondo fosse da attribuirsi al fatto che il team di sviluppo sia composto in prevalenza da americani e canadesi, storicamente non troppo avvezzi al football. Qualcosa però sta cambiando: in Euro 2004 l’intelligenza artificiale sembra essere impostata per tenere più corte le squadre e chiudere molti spazzi; specialmente alle difficoltà più elevate dovrete impostare fitte ragnatele di passaggi che non consentono di raggiungere punteggi eccessivi. Parlo di questo, prima della classica descrizione dell’offerta videoludica nel suo insieme perché quella appena descritta è forse l’unica vera innovazione degna di nota e capace di elevare in parte le sorti del gioco.Inserito il disco e arrivati alla schermata di scelta saremo ovviamente attratti dalla modalità principale. Questa non è altro che la trasposizione virtuale dei percorsi fino alle qualificazioni e poi, nel caso si riuscisse a passare, del campionato vero e proprio di una delle 51 squadre riconosciute dalla UEFA in Europa. Viene da se che se sceglieste una formazione che nella realtà non ha passato i gironi preliminari, nulla vi impedirà di portarla fino in fondo. Positivo il fatto che all’interno anche il calendario delle singole amichevoli sia stato rispettato così da dare un’ancora maggiore immedesimazione nel team che prediligiamo. Fino a quando non approderemo alla fase finale la rosa di giocatori a nostra disposizione è oltre la trentina, in modo da provare più combinazioni possibili in vista della scelta di solo 22 che strapperanno il biglietto aereo per il Portogallo. Oltre alle solite statistiche, che però in alcuni casi sembrano frutto di scelte errate, ogni calciatore ha un indice del morale che dipende non solo dalla quantità di minuti che avremo dedicato lui per esprimere il proprio potenziale, ma anche ad esempio eventuali movimenti dei club o simili. Sulla carta tutto ciò è interessante e ci dovrebbe costringere ad una più attenta analisi pre – partita, cosa che effettuerete solamente finche non vi accorgerete che non è poi così influente sul rendimento e come per vincere sia sempre necessario schierare i più forti in assoluto.Una breve carrellata sulle altre modalità ci conferma come non sia stata posta una grande attenzione nello sviluppare valide alternative a quella principale: potremo al massimo crearci un campionato personalizzato che non segue nessun riferimento realistico e organizzare delle amichevoli in condizioni particolari che teoricamente dovrebbero indurci a cercare di superare i nostri limiti, mentre in realtà saranno il canto del cigno di un gioco che non avrà più molto da darvi. Meglio la modalità d’allenamento che nella sua semplicità si rivela completa ed un valido sostegno per chi non fosse ancora molto avvezzo al genere. Una penuria il Multiplayer che non va oltre al gioco off – line con quattro pad, una cosa ridicola al giorno d’oggi, in pratica con il prezzo di Euro 2004 vi comprate FIFA ’90 con il megadrive, quattro controller, l’adattatore e anche una pizza, da mangiare con gli amici, che comunque le possibilità offerte a più sfidanti umani contemporaneamente sono le stesse! La giocabilità si attesta su livelli discreti grazie ai cambiamenti nello sviluppo dell’azione che vi accennavo ad inizio capitolo. I calciatori in campo possono compiere degli scatti, tramite la leva posteriore destra, per un tempo limitato che possiamo tenere sotto controllo attraverso l’apposita barra su schermo; tenendo conto i lenti tempi di recupero sta a noi decidere se dosare le forze o “spingere” ad inizio o fine gara. In quest’ottica sono sempre da considerare i cambi che permettono l’innesto di forze fresche. Il resto dei tasti è piuttosto scontato solo mi sento di citare l’utilizzo della leva posteriore sinistra che permette di attuare un pressing molto insistito che se ben calibrato garantisce una copertura soddisfacente. Ho apprezzato la gestione dei calci d’angolo, specialmente quando attuiamo la fase difensiva e le punizioni. Nei primi si tratta di utilizzare un solo personaggio che deve impedire con il corpo o sfruttando l’altezza e l’elevazione, di far arrivare l’avversario per primo sul disco giallo di caduta della palla; è divertente dover curare l’uomo consapevoli che un uso eccessivo della forza causerebbe il fischio arbitrale. Le punizioni richiedono una certa dedizione per essere sfruttate al meglio: possiamo decidere come fare girare il pallone e il punto esatto dove imprimere la forza che verrà dettata dall’apposita barra . Un capoverso a parte lo merita il sistema delle finte, gestito dall’analogico destro, che se utilizzato a tempo farà scaturire veroniche, tunnel e cambi di passo davvero particolari. Non dobbiamo pensare che la finta sia scelta da noi perché questo è fatto direttamente dalla CPU che valuterà in base alla posizione degli avversari, a noi quindi solo la decisione di quando e verso dove… molto divertimento con un piccolo sforzo!Il giudizio sul gameplay è viziato forse dal più grande difetto dell’intera opera cioè una longevità non abbastanza consistente: per quanto possiate esserne appassionati non penso completerete il campionato con 51 squadre diverse e ogni singola esperienza, tenendo presente che la durata delle partite è a nostra discrezione, in media non va oltre alla manciata di ore. A questo aggiungete un multiplayer di poco spessore e vi trovate con un problema non da poco!

GraficaVeramente quasi nulla da dire sotto il profilo estetico. Tutto appare molto ben curato e l’esempio più lampante sono i volti dei giocatori più celebri che spesso sfiorano il foto realismo. Belle anche le esultanze e gli stadi, tutti realmente esistenti, praticamente uguali alle controparti reali. Texture e poligoni sono ok, con le prime coloratissime e dettagliate e i secondi mai troppo spigolosi o sofferenti di “inglobamenti”. I menu sono molto accattivanti mantenendo grande chiarezza e quindi rendendo pari a zero le possibilità di confondersi. Unico neo sono gli spettatori sugli spalti che appaiono una volta di più quanto di più grottesco e bizzarro si sia mai visto da Pong ad oggi. Vi annuncio che a bordo campo verrete continuamente sottoposti a cartelloni pubblicitari di marche realmente esistenti, dalle bibite fino alle comunicazioni.

SonoroGeneralmente le colonne sonore dei giochi EA erano molto coinvolgenti e adrenaliniche, questa volta la scelta è stata un po’ differente puntando su toni più soft e anche artisti di livello non mondiale, eccetto qualche eccezione, vedi Nelly Furtado. Non starò qui a snocciolarvi tutta la lista di brani, che comunque non è poi così mastodontica ma che perlomeno possiamo personalizzare scegliendo quali pezzi sfruttare. Gli effetti in generale sono onesti, senza infamia e senza lode, le solite cose insomma che ci si aspetterebbe di trovare in un gioco di calcio.

Ottima grafica

Buona giocabilità

Licenze ufficiali

Non troppo longevo

Sonoro migliorabile

Multiplayer pessimo

7.3

In conclusione tengo a precisare che il mio giudizio finale non è frutto di un valore eccessivamente basso dell’opera in sé, quanto piuttosto della troppo marcata mancanza di novità a cui siamo sottoposti.

Euro 2004 infatti è molto simile a Fifa 2004 per cui dovremo aspettare l’edizione 2005 per vedere interessanti novità.

Per quanto riguarda il gioco in questione ci troviamo di fornte a un prodotto che presenta una giocabilità e una grafica comunque valide mentre la longevità di poco sufficiente.

In definitiva un titolo consigliato soprattutto agli appassionati di calcio che desiderano avere il gioco ufficiale per vivere i campionati europei 2004 da protagonisti.

Voto Recensione di Euro 2004 - Recensione


7.3

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