Recensione

Eufloria HD

Avatar

a cura di FraFont

Siamo nello spazio profondo, nel nulla più assoluto; solo delle piccole luci illuminano lo scenario: sono le giovani forme di vita di un asteroide, ancora deboli ma in rapida crescita e in cerca di una guida. Toccherà a noi condurre questo piccolo popolo alla conquista dell’universo, pianificando ogni mossa, espandendoci e popolando ogni pianeta.
Eufloria è un titolo presentato per la prima volta su PC nel 2009, pubblicato da Omni System e sviluppato dagli indipendenti Rudolf Kremers, Alex May, con Brian Grainger per il comparto audio. Negli anni successivi il gioco sbarcò anche sulle rimanenti piattaforme: MacOS, Linux, Android e iOS, PS3 e PS Vita. Ora, dopo un paio d’anni, torna ancora una volta proponendo una versione HD rinnovata non solo sul piano grafico ma anche con alcune aggiunte nel gameplay. 
Pian piano, alla conquista dell’universo!
Il sistema di gioco è molto semplice e ordinato. Lo scenario 2D presenta alcuni pianeti, su ognuno di questi saranno presenti delle unità chiamate seedling, amiche o nemiche. Spostando le unità da un pianeta all’altro potremo far scontrare i nostri plotoni con quelli nemici oppure fuggire da incursioni troppo pericolose. 
Sacrificando le nostre piccole unità sarà inoltre possibile decidere di costruire sul pianeta due tipi di strutture: una generatrice di nuove unità e una difensiva particolarmente letale contro gli invasori. Trovando un buon bilanciamento tra queste due strutture, soprattutto tenendo conto delle situazioni nei pianeti circostanti, viene dato modo di creare strategie interessanti e vincenti. Non tutte le unità però sono uguali, ogni pianeta ha delle caratteristiche che influenzano quelle dei seedling generati in quel luogo. Gli attributi sono Forza, Velocità ed Energia: il primo misura la potenza di combattimento contro altre unità, il secondo la velocità di movimento da un pianeta all’altro, il terzo invece misura con quanta facilità le unità convertiranno un pianeta nemico. Dopo ogni scontro, infatti, alcuni seedling si sacrificheranno sul pianeta nemico per convertirlo e prendere possesso delle strutture presenti, e quelli con una maggiore energia saranno facilitati in questo compito. 
Sono presenti anche alcuni potenziamenti speciali; di tanto in tanto i nostri pianeti genereranno dei fiori, questi potranno essere convertiti in una super-unità molto potente oppure inviati in un pianeta per potenziare una struttura. La struttura potenziata genererà super-seedling nettamente più forti del normale. Infine, per una maggiore flessibilità strategica, è possibile inviare diversi tipi di unità con caratteristiche variabili, in maniera selettiva. Ciò permette, sulla carta, una degna complessità strategica. Andiamo a vedere se questa viene riscontrata anche sull’effettivo gameplay.

Tutti i giochi hanno bisogno di una bella trama?

Il gioco propone 3 modalità di gioco: Storia, Schermaglia e Dark Matter Mode. La modalità Storia comprende 25 livelli della durata media di 30 minuti ciascuno. I livelli sono intervallati da alcuni brevi testi che raccontano una trama di fondo non troppo avvincente. Dal lontano spazio profondo giunge la minaccia di una specie malata e distruttrice che rappresenta un pericolo per l’esistenza di tutti, toccherà a noi porre fine a questo terribile nemico. 
Vorrei soffermarmi un attimo su questo aspetto e ragionare con voi. La storia presenta anche un piccolo colpo di scena sul finale, ma nel complesso non è niente di particolarmente emozionante o accattivante. Il giocatore continua a giocare perché è motivato dallo stile di gioco, non per scoprire qualcosa di più sugli avvenimenti. Ora il punto della questione è: probabilmente un gioco del genere non necessita di una storia di fondo e non è meno apprezzabile per questo, tuttavia mi chiedo “..e se ci fosse stato qualcosa in più?”. Thomas Was Alone, il celebre indie, alla fine è un platform con dei cubi e dei testi che narrano una storia, davvero emozionante. Ho come avuto l’impressione che questo potesse essere qualcosa di analogo ma incapace di essere sfruttato a pieno, una buona via di mezzo probabilmente avrebbe reso sicuramente più piacevole il viaggio. 
I livelli, ad ogni modo, sono in buona parte stimolanti e il tutorial con le caratteristiche di base si conclude entro pochi passaggi, senza annoiare. Una piccola caduta la notiamo forse dopo la metà e prima del finale; in fin dei conti l’obiettivo principale è quasi sempre “annienta tutti i nemici”  e, nonostante siano tutti schemi piacevoli da giocare, a lungo andare potrebbero risultare monotoni. Già più intrigante è la modalità schermaglia, la quale propone schemi di livello più alto che ci spingeranno a creare strategie efficaci in ambienti dalle condizioni particolari.
Difficoltà su misura
La difficoltà di gioco è molto variabile e scalabile a seconda delle nostre esigenze. Esistono complessivamente due modalità: relaxed e challenging. Queste due opzioni impostano il comportamento dell’IA in maniera più o meno competitiva e rendono il gioco più frenetico. Inoltre la Dark Matter Mode è una modalità storia ma a difficoltà decisamente più elevata. Qui entrano in gioco elementi di cui non sentivamo la necessità nei precedenti livelli di sfida, ossia lo spostamento selettivo delle unità, il quale darà una marcia in più alle nostre strategie. Allo stesso modo l’intelligenza artificiale sarà decisamente più aggressiva e non ci perdonerà sbagli o rischi come il lasciare un pianeta incustodito per muovere tutte le nostre unità in una direzione. A condire definitivamente lo stile di gioco sono presenti 3 diverse velocità. Queste non sono particolarmente funzionali al gameplay, tranne in alcuni casi, ma aggiungono un’ulteriore personalizzazione dello stile. A velocità massima avremo pochissimo tempo per pensare e il titolo diverrà molto più frenetico e complesso. 
Gli sviluppatori sono anche stati comprensivi verso i più pigri: se siete bloccati in un livello nessuna paura, potrete sbloccarlo dal menù iniziale. Questo elemento potrebbe sembrare superfluo o di disturbo, ma in realtà ritengo sia apprezzabile poiché permette a tutti di godere, in maniera rilassata, di tutto il gioco, senza che diventi mai frustrante. 

Musica, grafica e longevità

Il comparto musicale è rilassante e ben fatto, tuttavia non lascia il segno e non si distingue, probabilmente volontariamente, da un buon sottofondo di gioco. Contrariamente il comparto grafico è assolutamente sublime nella sua semplicità. Il tratto è semplice e definito, gli elementi sono pochi e dai colori opachi e tenui. Nel complesso il titolo è graficamente davvero apprezzabile e la novità della versione HD conferma e risalta questa sua caratteristica.
Il gioco è decisamente longevo per il genere (circa 15 ore tra storia e schermaglia) ed è anche relativamente rigiocabile considerando la Dark Matter Mode. I livelli inoltre cambieranno leggermente ogni volta che li ricominceremo, o perché avremo perso o perché vorremo battere il nostro record di tempo.

– Grafica davvero piacevole

– Difficoltà scalabile

– Buona durata e discreta rigiocabilità

– Sistema di gioco semplice

– Alti e bassi negli schemi di gioco

– Musiche poco incisive

7.5

Eufloria HD torna in alta definizione con un gameplay leggermente rinnovato e un comparto grafico ancora più apprezzabile. Il titolo è longevo e lo stile di gioco è intrigante. Nonostante presenti alti e bassi per quanto riguarda la varietà dei livelli, accompagnati da una trama un po’ anonima nella modalità Storia, riesce a risollevarsi nella Schermaglia proponendo schemi più intriganti. Nel complesso si posiziona bene nel club degli strategici 2D un po’ alternativi e troverà sicuramente la simpatia di chi tra voi è amante del genere ma cerca anche qualcosa di un po’ diverso.

Voto Recensione di Eufloria HD - Recensione


7.5

Leggi altri articoli