Etrian Odyssey
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a cura di Dr. Frank N Furter
Un gioco di ruolo come Etrian Odyssey è davvero difficile da trovare di questi tempi. La struttura esplorativa è la stessa utilizzata nei gdr di fine anni Ottanta, ovvero una visuale in prima persona e combattimenti casuali a turni. Molti di voi, dopo aver letto queste ultime righe, staranno rabbrividendo al solo pensiero di giocare con un gameplay all’apparenza vetusto e privo di stimoli eppure l’errore in questo caso sarebbe grossolano, poiché Etrian Odyssey riesce a riproporre meccaniche di vecchio stampo insieme ad alcune innovazioni, le quali, riescono a rendere l’esperienza di gioco godibile a tutti, o quasi.
Un titolo di nicchia…Sembra quasi una missione quella della Atlus: portare in occidente titoli destinati quasi esclusivamente al mercato giapponese, in modo da poter accontentare i palati fini che vivono nel vecchio continente. Etrian Odyssey non nasconde la sua vera natura legata al passato. Come abbiamo già accennato in precedenza, il sistema di gioco prevede una visuale in prima persona, personaggi anonimi appartenenti a delle classi specifiche (più avanti vi spiegheremo quali) e la creazione, da parte del giocatore stesso, della mappa di gioco. Quest’ultimo elemento, molto probabilmente, è sconosciuto ai più giovani di voi. Chi invece era abbastanza grande a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta si ricorderà degli innumerevoli gdr basati su questo sistema di creazione delle mappe. Con l’arrivo del DS, questa particolare feature trova nuovo vigore, grazie alla possibilità di utilizzare il touch screen per disegnare. Una volta nel dungeon capirete cosa vuol dire riprodurre l’area di gioco sullo schermo inferiore del vostro DS. Praticamente potrete segnare tutto quello che troverete durante l’esplorazione: trappole, muri, nemici, tesori, punti di interesse e puzzle. La mappa può essere inoltre ingrandita per rendere il disegno più accurato e dettagliato. C’è da fare una considerazione importante però sulla parte “cartografica” del gioco. Ogni dungeon è rappresentato da un disegno, quest’ultimo è costituito da tanti quadratini, i quali, in termini di movimento effettivo, corrispondono ad ogni vostro passo. Se non esplorerete ogni angolo della mappa e non sarete pazienti da segnalare ogni anomalia presente, ne pagherete le conseguenze. Come? E’ presto detto. Mettete caso che stiate tornando al vostro castello e non ci sono punti di salvataggio. Siete distrutti dall’ultimo boss affrontato e l’unico vostro pensiero è tornare a casa sani e salvi. Purtroppo non se avete accuratamente segnalato dove appaiono i nemici oppure dove sono nascoste le trappole però ed è proprio in quel momento accadrà l’irreparabile. Game Over.
A capo di una gilda numerosa…Nel mondo di Etrian Odyssey esistono dei gruppi di avventurieri chiamati Gilde. Ad inizio gioco dovrete crearne una, darle un nome e arruolare i vostri compagni. Potrete richiamare tra le vostre file un numero sconfinato di personaggi anche se, ai fini dell’esperienza, sarà totalmente inutile. Siccome salire di livello è molto più difficile rispetto ad altri gdr e non potrete portare con voi più di cinque compagni, vi converrà utilizzare un party di sette, massimo otto comprimari, in modo da coprire tutti i ruoli disponibili e non disperdere preziosi punti esperienza. Come in ogni gioco di ruolo che si rispetti dovrete combattere, salire di livello, apprendere nuove abilità, esplorare dungeon e conversare con chi incontrerete durante il vostro cammino. Le classi disponibili sono abbastanza diverse tra loro. Il classico Cavaliere è affiancato dal Paladino, l’Alchimista dal Taumaturgo e via discorrendo. In Etrian Odyssey non esiste una storia vera e propria con dei personaggi prestabiliti e una trama articolata, tuttavia sarete voi stessi a creare tutta la vostra compagnia e l’avventura. Questa libertà può rivelarsi un ostacolo per chi non è abituato a queste meccaniche, vecchie ormai di venti anni. I giocatori di oggi sono infatti abituati ad essere guidati verso il loro obiettivo, mentre in Etrian Odyssey sono lasciati a loro stessi e devono “cavarsela da soli”. Allo stesso tempo però, farà la gioia di tutti i fans dei gdr all’antica (se così li possiamo chiamare).
Combattimenti del passatoParticolarità dei combattimenti presenti in Etrian Odyssey è l’utilizzazione del vecchio sistema alla “Dragon Quest”. Visuale in prima persona e nemici schierati d’innanzi a voi. Lo scontro è un classico: ogni personaggio sceglie quale azione effettuare e, in base alla sua velocità, si determinerà la scaletta degli attacchi. La possibilità di avere 5 personaggi appartenenti a diverse classi rende la composizione del party un elemento strategico importantissimo. Il bilanciamento delle forze in campo deve essere calibrato perfettamente perché Etrian Odyssey non perdona. La sua difficoltà, anche ad inizio avventura, si sentirà immediatamente e vi avverte di non prenderlo sotto gamba, poiché è un titolo diverso dagli altri. Purtroppo la ripida curva d’apprendimento potrebbe spaventare i meno esperti e allontanarli da un prodotto di buona fattura, sebbene non eccelso. Vorremmo infine spendere qualche parola sul comparto tecnico del gioco. Graficamente parlando siamo appena sulla sufficienza: animazioni ridotte all’osso, ambientazioni non ispirate e un design generale semplicistico ma di poco effetto. Sul lato del sonoro non c’è niente di nuovo da registrare: a parte qualche brano ben riuscito, il titolo non offre granché.
– Un Gdr vecchio stampo…
– LIbertà totale nelle decisioni e nella gestione della Gilda
– … a volte anche troppo
– Non adatto a tutti
– In certi casi frustrante
7.0
Etrian Odyssey è un GDR di vecchio, vecchissimo stampo che affonda le sue radici nella fine degli anni Ottanta. Una gioia per i nostalgici e uno sbadiglio per i più giovani. Un titolo da evitare forse, soprattutto per tutti quelli che sono sempre alla ricerca di nuovi stimoli. Nonostante tutto però, questo prodotto è ben realizzato, con un corposo gameplay che offre ore e ore di divertimento. Tutto ciò risulta valido, ovviamente, solo per coloro che avranno la pazienza di giocarci. Un applauso va fatto alla Atlus che sperimenta sempre e comunque l’importazione di generi atipici, titoli per palati raffinati o, se volete, molto esigenti.
Voto Recensione di Etrian Odyssey - Recensione
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