Recensione

Etrian Odyssey 2 Untold: The Fafnir Knight

Avatar

a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

Forte del successo ottenuto dal remake del primo capitolo della saga, recensito sulle nostre pagine circa un anno e mezzo or sono, Atlus propone al mercato europeo la versione riveduta e corretta anche del secondo episodio, sottotitolato Heroes of Lagaard e originariamente uscito per Nintendo DS nel 2008 negli Stati Uniti (in Europa non giunse mai).Etrian Odyssey 2 Untold The Fafnir Knight farà capolino sul mercato digitale e fisico dal prossimo 12 febbraio, costruendo sulle solide basi gettate dal titolo del 2014 ma aggiungendo piccole ma gradite novità, a formare un titolo solido ed assuefacente, che va ad aggiungersi alla fantastica libreria di JRPG che Nintendo 3DS può vantare.

Una storia per tutte le stagioniCome già avvenuto per il precedente remake, una delle feature più apprezzate della produzione Atlus è rappresentata dalla possibilità di scegliere tra due modalità ben distinte, Story e Classic: da appassionato della saga da lungo tempo, ritengo che la seconda sia quella che cattura meglio l’essenza del prodotto, ma gli sforzi profusi dal team di sviluppo per rendere godibile la prima non possono essere ignorati.La modalità Storia, pur contando su un intreccio abbastanza pretestuoso e su qualche cliché di troppo, è utile a fornire un contesto all’esplorazione intensiva dei dungeon e introduce il giocatore a figure simpatiche, a cui, tra un siparietto ed un altro, riuscirà anche ad affezionarsi, a partire da Flavio, l’inseparabile compagno di avventure che fa coppia con il nostro alter ego sin dal principio.Giunto a Lagaard in sua compagnia, il giocatore verrà presto ingaggiato per fare da scorta alla principessa Arianna, erede al trono di Caledonia, chiamata a svolgere un misterioso rituale millenario all’interno delle rovine dal nome più impronunciabile della storia della saga (Ginnungagap): prima di accettare l’impresa, altri due personaggi si aggregano alla cricca (la maga Chloe e il mercenario Bertrand), e, una volta scesi nel dedalo rappresentato dai due dungeon (oltre a Ginnungagap, esclusivo dello Story Mode, c’è anche il marchio distintivo della serie, Yggdrasil) si scoprirà, pian piano, che lo stesso protagonista è intimamente legato al rituale e che esso avrà degli effetti assolutamente imprevedibili sul party e sulla città di Lagaard.Pur lontana dalle vette raggiunte negli anni dal genere, la trama si presta bene ad accompagnare le fasi di esplorazione e combattimento, vero fulcro del prodotto, e, com’era stato per il precedente Untold, offre un motivo per riprendere in mano il prodotto anche a coloro i quali avessero portato a termine il gioco originale .Il Classic Mode, dal canto suo, si spiega da sé: privo di alcuna pretesa narrativa, ricalca le origini della saga, consentendo al giocatore di creare da zero il proprio party, potendo scegliere tra ben tredici differenti classi, tutte ben differenziate l’una dall’altra e tutte dotate di punti di forza e debolezze: in questa modalità, il respec dei personaggi è concesso senza limitazioni di sorta, laddove, invece, nella modalità Storia il cambio di classe fa retrocedere di cinque livelli il personaggio interessato, costringendo a sessioni di grinding supplementare.

Hardcore ma non troppoL’oliato meccanismo di gioco che ha reso famosa questa serie di dungeon crawler nel mondo non è stato minimamente modificato, quanto piuttosto ampliato ed arricchito, così da soddisfare tanto i fan di vecchia data della serie quanto i neofiti, cui, mai come in questo caso, vengono offerti notevoli incentivi.In primis, messe a verbale le critiche ricevute nel 2014 per la presenza di un singolo slot di salvataggio in The Millennium Girl, Atlus ha dotato di salvataggi multipli The Fafnir Knight, così da consentire di giocare in contemporanea le due modalità principali o, per i meno esperti, di salvare a ogni piè sospinto, alleviando così il livello di sfida generale, sempre sostenuto.Secondariamente, dopo aver speso qualche ora anche al livello di difficoltà facile, ho notato una maggiore differenziazione rispetto al passato con il Normale e il Difficile: se la trilogia originale su DS era inavvicinabile per chi non masticasse pane e dungeon crawler, il remake uscito nel 2014 e lo stesso quarto episodio avevano già reso il gioco più sfaccettato, lasciando ai livelli di difficoltà maggiori le sfide più proibitive e rendendo più umani quelli preimpostati.Etrian Odyssey 2 Untold The Fafnir Knight non è certo una passeggiata anche a livello normale, intendiamoci, ma la frequenza e la difficoltà degli scontri al livello Facile sono tali da consentire anche a chi è totalmente a digiuno del genere di muovere i primi passi all’interno del mondo creato da Atlus: considerando quanta attenzione meriterebbero questi titoli, questa non può che essere una buona notizia, anche a fronte del fatto che, invece, alzando il livello di sfida si andrà incontro a scontri brutali, soprattutto con i FoE.Come da tradizione, questi sono mostri dotati di pattern di attacco e punti vita ben al di sopra delle possibilità del party, e vanno quindi evitati come la peste, quantomeno al primo incontro: la soddisfazione che restituisce il tornare ad affrontarli diverse ore dopo e batterli è una delle migliori offerte dal prodotto.Tra le novità inserite in questo secondo remake, la possibilità di installare trappole per i FoE, così da rallentarne i movimenti o immobilizzarli del tutto, proseguendo così l’esplorazione senza rischi aggiuntivi, e una sezione dedicata alla cucina, accessoria ma divertente.Durante le fasi di esplorazione, il giocatore rinverrà ingredienti e ricette, e, una volta riemerso dal dungeon, potrà darsi alla preparazione di manicaretti, che avranno una duplice funzione: fornire bonus temporanei e buff delle statistiche del party (difesa aumentata, abbassamento dell’encounter rate, aumentata probabilità di infliggere colpi critici ecc.) o essere venduti agli abitanti del villaggio, così da generare profitti da reinvestire in equipaggiamento, operazione non solo consigliata ma necessaria, soprattutto durante la seconda metà dell’avventura.Come per tutti i suoi predecessori, Etrian Odyssey 2 Untold The Fafnir Knight è un titolo che non incontrerà i gusti di tutti, con il suo incessante ciclo di combattimenti, esplorazione, aggiornamento dell’equipaggiamento, ma la profondità dell’esperienza di gioco, la longevità e il livello di sfida ne fanno un acquisto quasi indispensabile per tutti gli amanti dei giochi di ruolo giapponesi.

MaquillagePer quanto concerne il comparto tecnico, potrei copiare ed incollare il commento incluso nella recensione del remake del primo capitolo, visto che, nonostante una cosmesi generalmente buona, con ambientazioni affascinanti e variegate ed un bestiario assai vasto, gli occhi non sono assolutamente sollecitati da Etrian Odyssey 2 Untold The Fafnir Knight quanto le orecchie, non solo per demeriti di un comparto grafico che, storicamente per la serie, non è mai stato mozzafiato, ma per la qualità intrinseca della colonna sonora.Firmata ancora dal maestro Yuzo Koshiro, già autore delle musiche del primo episodio, questa è disponibile sia nella versione originale sia in una riarrangiata, e, in entrambi i casi, accompagna e vivacizza l’azione a schermo, costringendomi a raccomandarvi un buon paio di cuffie.Molto bene anche l’effetto tridimensionale, come sempre non indispensabile ai fini del gameplay ma piacevole tanto durante le fasi in prima persona, nei dungeon, quanto in città, dove esalta delle talking heads ben disegnate.Inutile parlare di longevità, se conoscete almeno un po’ la serie: mettete in conto almeno una cinquantina di ore per vedere tutto ciò che la campagna principale ha da offrire, e tenete presente che questo conteggio non tiene conto delle ore aggiuntive garantite dalle numerosissime missioni secondarie (invero un po’ troppo simili tra loro) e dall’opzione New Game Plus, che testa la pazienza e l’audacia dei combattenti più duri.

– Doppia modalità, doppio divertimento

– Gameplay a prova di bomba

– Slot di salvataggio multipli

– Splendido accompagnamento sonoro

– Storia non delle più ispirate

– Ripetitività di fondo

8.5

Atlus, come già accaduto con il primo Etrian Odyssey ed entrambi gli Shin Megami Tensei Devil Survivor, confeziona un altro remake con i fiocchi per 3DS, ampliando il ventaglio di scelte per i giocatori, incorporando una storia con personaggi (e un dungeon) inediti e rifinendo in tanti piccoli aspetti delle meccaniche di gioco invecchiate benissimo, che resistono impassibili al passare degli anni.

Come per tutti i dungeon crawler, la formula base non è esente da una certa ripetitività di fondo, ma la quantità e la qualità di gameplay offerti da Etrian Odyssey 2 Untold The Fafnir Knight sono tali da renderlo comunque consigliabile a tutti gli amanti di giochi di ruolo, anche se totalmente a digiuno della saga.

Voto Recensione di Etrian Odyssey 2 Untold: The Fafnir Knight - Recensione


8.5

Leggi altri articoli