Recensione

Escape from Paradise City

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a cura di SAH

Non saranno in molti a ricordarsi di Gangland, titolo uscito su PC ormai molti anni fa e che introduceva un’interessante incrocio tra strategia in tempo reale e gioco di ruolo pur senza particolare successo. Escape from the Paradise CIty può essere considerato il suo seguito spirituale, dato che non vi è alcuna connessione tra i due titoli. A oltre cinque anni di distanza dall’uscita del titolo di ispirazione, gli sviluppatori di Sirius Games saranno riusciti a porre rimedio alle numerose falle che affliggevano Gangland?

Paradise LostLa trama, pur non essendo particolarmente intrigante in quanto a premesse, può vantare una delle migliori direzioni al doppiaggio degli ultimi anni (tutto rigorosamente in inglese ovviamente). Un virus letale e sconosciundo sta mietendo numerose vittime negli Stati Uniti, il governo e i servizi segreti americani, allertati dal potenziale pericolo, decidono di inviare un solo uomo dal passato oscuro in una piccola cittadina portuale che sembra però essere il punto di partenza del virus. Lo schema di gioco rispecchia il classico clichè videoludico: il protagonista per ottenere informazioni entra a far parte della più importante e pericolosa famiglia a Paradise Lost e, partendo dal gradino più basso della piramide, dovrà ottenere missione dopo missione il rispetto e la fiducia necessaria per ricevere preziose informazioni.Il titolo è suddiviso in sedici livelli tutti ambientati a Paradise Lost. Tuttavia in ogni livello sarà possibile esplorare solo una piccola parte della città, opportunamente predefinita dagli sviluppatori in base alle missioni da intraprendere. Già questa limitazione lascia perplessi circa la pretenziosità del titolo di Sirius Games di essere etichettato come gioco di ruolo. Certo, come vedremo, ci sono le abilità e i punti esperienza ma muoversi solo in determinate locations e l’impossibilità di livellare il proprio personaggio oltre la soglia imposta è davvero dura da digerire.

In tre contro la minaccia batteriologicaDopo la prima missione che funge anche da tutorial, il giocatore verrà affiancato da due altri personaggi con caratteristiche complementari al protagonista. In breve dunque il giocatore si troverà a gestire una mini banda composta da tre individui: Nick Porter, abile con le armi da fuoco, Angel Vargas, ex membro di una gang eccelle nell’uso di coltelli e oggetti contundenti e infine Boris Chekov, poliziotto corrotto dotato di entrambe le abilità primarie. Girovagando per l’area di gioco ci si imbatterà quasi esclusivamente con bande di strade più o meno numerose, la polizia è del tutto inesistente quindi non preoccupatevi di attirare troppe attenzioni sparando a raffica in mezzo alla folla. Uccidendo nemici e portando a compimento missioni secondarie, del tipo “porta un’oggetto dal punto A al punto B” e “uccidi il boss X” si otterranno punti esperienza che potranno essere utilizzati per migliorare le abilità base come la resistenza, o il carisma per ottenere più opzioni di risposta, o altre abilità inerenti al combattimento, come colpi speciali. Purtroppo però la gestione dei menù è alquanto confusionaria. Gli sviluppatori infatti hanno preferito riempire la schermata di gioco con numerosi menù che, se consultati contemporaneamente, tendono a coprire il protagonista e a perdere di vista l’ azione. Un altro elemento decisamente poco convincente è rappresentato dall’intelligenza artificiale della maggior parte dei nemici. Affrontando una banda molto numerosa basterà retrocedere di pochi passi per vedere indietreggiare i nemici più lontani e battersi solo con quelli più vicini. Il motore grafico di EfPC è leggero e sarà gestito agilmente anche dai pc non di ultima generazione. Di contro la povertà di certe ambientazioni della città lasciano davvero a desiderare così come la caratterizzazione di molti personaggi, troppo simili tra loro.

HARDWARE

Per giocare decentemente a Escape from Paradise City basterà

– Pentium 4 da 2,0 Ghz– 512 Mb di RAM– Scheda video da 64 mb (da ati 9xxx e GeForce 4 Ti in su)– 4 Gb di spazio libero su disco

MULTIPLAYER

E’ possibile giocare a schermo diviso con un’amico oppure online. Le modalità di gioco sono: Assassination (classico deathmatch) e Domination (bisogna occupare dei territori uccidendo altri giocatori).

– Doppiaggio ottimo

– 16 missioni piuttosto lunghe

– Idea di partenza interessante…

-… ma sviluppata malissimo

– Frustrante

– I.A. imbarazzante

5.5

Al termine dell’avventura, più che da Paradise City vi verrà voglia di scappare dal titolo. L’idea di partenza è buona, ma la difficoltà di realizzare un progetto così ambizioso emerge fin dai primi minuti di gioco. In termini di missioni, Escape From Paradise City, si dimostra piuttosto vario ma un’intelligenza artificiale imbarazzante, un abuso di menù con decine di messaggi da leggere e interpretare e una generale limitatezza non permettono al titolo di Sirius Games di raggiungere almeno la sufficienza.

Voto Recensione di Escape from Paradise City - Recensione


5.5

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