Recensione

Erotic Empire

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a cura di Rasta

Divertimenti pruriginosiI più giovani non ricorderanno i tempi in cui il massimo della trasgressione era lo strip poker su PC. Internet stava appena nascendo, in Italia non se ne sentiva ancora parlare, il sistema operativo era il DOS, i videogiochi sembravano destinati ad essere solo un simpatico “effetto collaterale” di quelle macchine, usate principalmente per lavoro (il divertimento videoludico casalingo era dispensato dalle console e gli home-computers). Nella mia classe in pochi avevano il PC a casa, ma ricordo ancora quel dischetto blu che un mio amico custodiva come un ordigno nucleare altamente instabile. Appurato che nessun familiare era nelle vicinanze (altrimenti si sarebbe abbattuta l’onta disonorevole), accendeva il suo 286 e con un’istruzione dos si apriva una porta sulla trasgressione: foto malamente digitalizzate, confuse e scadenti (16 colori), raffiguravano donnine dai vestiti succinti (da spogliare con giri di poker) che regalavano quell’infantile ed eccitante gusto del proibito. Da allora i videogiochi (in generale) sono davvero cambiati. Dai titoli che costituiscono effettivamente dei film interattivi, a quelli che inscenano le realtà più disparate e desuete, la struttura classica “buonista” di giochi è morta e sepolta. Oggi per divertirci cerchiamo di fare scalate nella cosche malavitose, facciamo gare automobilistiche con auto truccate, andiamo in giro a rubare auto, a fare i teppisti, viviamo vite simulate al calcolatore, cerchiamo appuntamenti virtuali. Ed il gioco che mi appresto a recensire risponde all’eterna domanda che tormenta l’uomo fin dai suoi albori: com’è la vita di un manager di un’azienda prodotti erotici?

GameplayErotic Empire è un gioco manageriale in cui ci ritroveremo a gestire un impero economico basato sull’erotismo. Dalla produzione di video erotici alla creazione di calendari e photo-book piccanti, dalla produzione in larga scala di vibratori e completi d’abbigliamento osé alla gestione di hot-line telefoniche, queste sono le principali attività che potremo mettere in opera nel nostro stabile. Ovviamente per fare tutto ciò occorre denaro, ed oltre alla base iniziale con cui aprire il nostro “centro d’affari”, potremo anche chiedere prestiti in banca. Per un pugno di euro potremo cominciare a reclutare del personale, sia impiegatizio, sia artistico, e per fare ciò dovremo frequentare fiere e locali dove potremo contattare e mettere in contratto risorse umane per la nostra azienda. Dovremo poi fornire i locali del nostro stabile con le attrezzature adatte (set cinematografico, set di posa, macchine industriali, uffici…) e cominciare a pianificare le attività di produzione. Per quanto personalmente la trovi balorda, l’idea alla base non è neanche così originale (vedi “Playboy The Mansion”), ma potrebbe costituire il punto di partenza per la creazione di un buon gioco. In effetti, l’aspetto manageriale sembra essere curato e approfondito in maniera interessante: sono considerati molti aspetti e ogni fase della produzione di un articolo. Ad esempio, per mettere in commercio il vibratore XL “Pasqualone”, dovremo innanzitutto fornire di attrezzature adatte il laboratorio di progettazione e le stanze di fabbricazione, con opportuni macchinari. Dovremo poi assumere personale qualificato che ci possa assistere. Si passa poi in laboratorio al progetto dell’articolo (forma, misura, materiale, colore, sapore…), che verrà alla fine salvato e reso disponibile per la produzione. Dovremo poi, nei reparti dedicati, stabilire prezzo, tipo confezione, proporzioni di produzione e perfino le location geografiche in cui avverrà la distribuzione del nostro prodotto. Seguiremo nel corso del gioco le vendite modificando, se necessario, le nostre scelte di marketing. Ma purtroppo i lati positivi del gioco finiscono qui, mentre quelli negativi si sprecano… Il fattore maggiormente penalizzante del gioco è racchiuso in una sola parola: la limitatezza. Limitato il tutorial testuale, che non fornisce nessun esempio di gioco, lasciando i numerosi dettagli funzionali al nostro intuito (né il manuale, né l’assistente personale sono di alcun aiuto). Limitate le modalità di gioco, esclusivamente single player, che sebbene sembrano offrire obiettivi diversi e vari (eccellere nella produzione di vibratori, riuscire a portare al successo un tot numero di modelle, possibilità di gioco libero) in realtà si rivelano sempre la stessa minestra riscaldata. Limitato, anzi predefinito, il numero di modelle (24) e di ogni altro tipo di personaggio coinvolto nel gioco (impiegati, registi, fotografi…), che comporta una ripetitività abissale dopo solo qualche partita, mentre sarebbe stato molto più divertente poter creare da soli le proprie modelle (magari con un’interfaccia simile a quella degli rpg, condita di fattori fisici inerenti al gioco). Limitatissima la libertà di gioco, fattore cruciale per la stroncatura di questo titolo, che serpeggia in ogni fase di gioco: limitatissime le location per i set fotografici ed il numero di foto che possiamo scattare (in un tempo limitato e predefinito); limitatissime le possibili mini-clip da montare alla meno peggio per realizzare i video erotici; limitatissime le forme, i colori e ogni altra caratteristica dei prodotti che possiamo progettare. Tutte queste limitazioni rendono il gioco ripetitivo e noioso dopo un paio di partite.

Comparto tecnicoSul fronte tecnico, le cose non vanno certamente meglio… Fin dal menù iniziale si nota l’assenza di una voce per regolare le impostazioni, segno palese della bassa lega di questa release. Infatti il gioco è caratterizzato da una grafica 2D/3D che definire obsoleta è poco. Modelli antiquati, animazioni al minimo sindacale, clip video ridicoli (sia la sequenza introduttiva che quelle presenti nel gioco), textures semplicistiche e banali. In particolare, in riferimento al tipo di gioco, trovo che solo qualche pervertito potrebbe trovare eccitanti o intriganti modelli tridimensionali così goffi e approssimativi (meglio allora una grafica realistico-fotografica con modelle in carne, silicone ed ossa, oppure una grafica 2D con animazioni quantomeno più fluide e numerose). C’è anche da far notare che i giochi manageriali non hanno mai brillato per qualità grafica, ma personalmente non ammetto giustificazioni di questo tipo con i mezzi odierni. Analogamente, per quello che riguarda il comparto audio, musiche ed effetti triti che si ripetono ad libitum sono il “degno” accompagnamento per quelle poche partita che vi capiterà (forse) di giocare….

Gabolone!Volendo dare un esempio della limitatezza intrinseca del codice stesso di questo gioco, mi sono ritrovato a scoprire un trucchetto interessante, che potrebbe allietare quei pochi che si ritroveranno ad avere a che fare con Erotic Empire. Quello che occorre fare innanzitutto è salvare una partita (in qualsiasi modalità, in qualsiasi momento). Poi andiamo ad aprire la cartella “C:ProgrammiondomediaEroticEmpire(EN)savegames” in cui troveremo i files di salvataggio del gioco del tipo saved00.ees. A questo punto apriamo con un editor di testo (Blocco Note o WordPad) il file *.ess in cui troveremo una lista di tag inerenti ad ogni aspetto del gioco, il che spiega le possibilità predefinite ed estremamente limitate di questo titolo. Modificando i valori dei parametri di ogni tag modificheremo ogni singola impostazione, ma questo toglie qualsiasi tipo di appeal al gioco. Molto più utile invece, raggiungere il tag [Money] e sostituire al valore “Money=xxxxxx” un valore qualsiasi (suggerisco la cifra più alta possibile “Money=99999999999999999”). In questo modo, avremo a disposizione un credito da capogiro, con cui potremo realizzare qualsiasi obiettivo.

Per concludere…Dopo tanti giochi e life-simulators ammiccanti, questo gioco tedesco promette di farvi entrare nel mondo patinato dell’eros dalla porta principale, ma non abboccate: c’è ben poco di erotico in questo manageriale scialbo e retrogrado. Le promesse di torride notti di passione con le modelle della vostra agenzia saranno amaramente deluse: dopo aver coccolato le nostre baldr…., volevo dire le nostre collaboratrici, con regali dispendiosi (che rallegreranno il loro umore, un po’ alla “The Sims”) e ogni genere di bene economico (dalle pellicce ad un paio di nuove forme al silicone), quando finalmente riusciremo a portarle nel nostro covo vizioso (la Penthouse privata all’ultimo piano del nostro stabile), il gioco vi offrirà un brevissimo e squallidissimo avi che inquadra un letto con qualcosa sotto le coperte che si muove… Ma per favore! Sono più erotiche le pubblicità della colla per dentiere!

HARDWARE

Il basso profilo tecnico del gioco comporta una configurazione minima assolutamente risibile: Athlon/Pentium II 800 mhz, Windows 98SE/2000/XP, 64MB RAM, Scheda video 32 MB, Scheda audio 16-bit, Lettore CD-ROM o DVD, DirectX 8.1 o 9.x

MULTIPLAYER

Assente. E non se ne sente la mancanza.

– Qualche aspetto gestionale curato

– Troppo limitato

– Noioso e ripetitivo

– Tecnicamente obsoleto

4.1

Dare un giudizio finale su un capolavoro videoludico o un’assoluta schifezza è sempre facile, bastano poche parole. Erotic Empire è un gioco manageriale semplicemente obsoleto, mal realizzato, noioso e limitato. Se cercate qualche gioco per sedare i vostri istinti suini, procuratevi qualche buon hentai. Se non siete ancora soddisfatti, potete ricorrere al noleggio di DVD XXX-rated e, nei casi più gravi, a Federica. Rimane da chiedersi: a quando il videogioco sulla vita del pappone?

Voto Recensione di Erotic Empire - Recensione


4.1

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