Recensione

Epic Mickey

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a cura di Dr. Frank N Furter

Il Verdetto di SpazioGames

8

Quando si ha un nome importante all’interno dell’industria videoludica, togliersi di dosso determinate etichette può essere difficile. La mente dietro l’ambizioso Epic Mickey è anche il padre di titoli caratterizzati da atmosfere e tipologie di gameplay molto diverse tra loro. In tanti credono nelle capacità artistiche di Warren Spector, in tanti amano Topolino: due geni nel loro campo, due numero uno che assieme vogliono cambiare il modo di giocare, o perlomeno portare una ventata di novità nel media videoludico. Esattamente come Walt Disney e Salvador Dalì fecero diversi anni or sono attraverso la loro collaborazione artistica, sodalizio festeggiato in occasione della presentazione del gioco, avvenuta nelle prestigiose sale del Palazzo Reale di Milano, luogo che in questi giorni ospita una mostra del celebre artista spagnolo. Riuscirà la “strana coppia” a tenere alto il nome dei suoi ispiratori?

Specchio specchio delle mie brame…L’immenso universo Disney ha dato vita a tantissimi personaggi: nel corso dei decenni il numero di eroi, nemici e comparse è aumentato a dismisura, e non c’è dubbio sul fatto che molti di loro meritano di riposare e vivere in un posto tranquillo. Rifiutolandia è stata creata dal grande mago Yen Sid proprio per ospitare le figure dimenticate dal colosso americano, ed a scapito del nome è un luogo piacevole a tranquillo. Un giorno accade l’irreparabile: Topolino scopre un passaggio segreto tra la sua stanza e lo studio dello stregone e non resiste alla tentazione di provare i magici pennelli sul modellino di Rifiutolandia, improvvisandosi pittore. Gli effetti sono devastanti quando, per paura di essere scoperto, Topolino fa cadere del solvente sulla riproduzione in scala: così facendo un’oscura creatura, Macchia Nera, fa la sua entrata in scena. Topolino riesce in qualche modo a respingerla tra i confini di Rifiutolandia ed a fuggire nella sua stanza prima di essere scoperto. Eppure il danno è fatto, e la dimensione parallela destinata ai personaggi dimenticate giace ben presto in rovina.L’espediente narrativo riesce a non stravolgere la figura di Topolino deviandola su canali a lui poco consoni, proponendo perdipiù un mondo distante dalla famosa Disneyland che tutti conoscono, un luogo che mescola efficacemente oscurità e pericoli all’innocenza del cartone animato e dei fumetti. I tanti appassionati sapranno riconoscere vecchie icone del cinematografo ed alcune altre, come Gamba di Legno, Orazio, Clarabella e il già citato Macchia Nera, destinati a Rifiutolandia malgrado in Italia siano personaggi ancora attuali ed amati, grazie alla fervida produzione dell’Accademia Disney e del settimanale Topolino. Lo svolgersi della vicenda si palesa in maniera semplice e piuttosto lineare: il cattivo di turno esiste ed è ben definito e le vicende narrate prepareranno semplicemente le condizioni per l’immancabile happy ending.

Pittura e SolventeIl mondo di Epic Mickey ruota attorno ad un grande livello centrale, una vasta piazza con il suo corso principale su cui si affacciano negozi e locali popolati da personaggi noti al grande pubblico. Orazio gestisce un ufficio d’investigazioni, una versione di Pippo è il padrone della gelateria, il vecchio Gambadilegno si occupa del comune e così via. Questa area di passaggio permette di raggiungere i successivi livelli di gioco, facendo da punto di riferimento per tutte le future peregrinazioni. In questo senso, è un vero peccato che una buona parte di essa sia costituita da palazzi vuoti e senza alcuna funzione.Dal punto di vista del gameplay Epic Mickey si presenta come un platform – adventure, categoria ormai dimenticata da molti sviluppatori. Di essa rimangono solo bei ricordi, come ad esempio i vecchi Spyro o il tanto amato Psychonauts di Tim Schafer. Nei panni di Topolino vi ritroverete ad attraversare diversi mondi paralleli ispirati al “suo” universo, saltando da una piattaforma all’altra e sfruttando il nuovo potere conferitogli dal magico pennello. Materializzare piattaforme con la pittura e cancellare pezzi di muro con il solvente costituirà il pane quotidiano, tutta l’esperienza ludica ruota infatti attorno a questo meccanismo.Questi due espedienti si alternano di continuo, permettendo al giocatore di sperimentarne i diversi effetti sul mondo circostante. Il solvente sarà utile come arma contro i nemici comuni o per indebolire le protezioni di quelli corazzati, cancellando le pareti si potranno scoprire tesori nascosti e altri oggetti collezionabili, far sparire il pavimento sarà utile per seminare gli avversari, eliminare un ingranaggio bloccherà una piattaforma in posizione ottimale per saltarci sopra, e così via. Al contrario la pittura creerà ponti o ingranaggi scomparsi che prima non c’erano, farà in modo che gli avversari meno potenti si alleino con voi, riporterà all’antico splendore edifici di ogni genere. E’ indiscutibile quanto l’intuizione di Warren Spector sia geniale nella sostanza, soprattutto laddove la messa in pratica coinvolge un controller come il Wiimote, perfetto per restituire tutta l’immedesimazione nel dipingere e cancellare gli oggetti.D’altra parte sembra che l’attenzione si sia concentrata eccessivamente su questo aspetto, trascurando così la varietà dell’azione e l’impiego approfondito delle abilità secondarie. Purtroppo i ragazzi di Junction Point concendono l’utilizzo di tali specialità solo nel momento in cui vengono apprese, per poi metterle definitivamente da parte. Durante l’avventura rinverrete tre bozzetti i quali vi permetteranno di utilizzare poteri accessori: rallentare il tempo, una televisione ed una pesante incudine. Mentre l’utilizzo della prima è abbastanza scontato, la TV si rivelerà in grado di distrarre i nemici, i quali si fermeranno a guardare lo show televisivo, e di attivare particolari postazioni che necessitano energia. L’incudine, oltre a sbaragliare gli avversari, attiverà dei meccanismi a pressione grazie al suo peso. Questi tre elementi, sulla carta ottimi per variare l’esperienza di gioco, non trovano purtroppo sufficienti applicazioni durante l’avventura nonostante la possibilità di sfruttarne a piacimento gli effetti.Uno spreco di risorse pari a quello che coinvolge un’altra meccanica di gioco, legata ai Guardiani. Utilizzando solvente e pittura guadagnerete affinità con questi aiutanti, condizione esplicitata da un’apposita barra posta sotto quella dell’energia. Posizionando il Wiimote in verticale otterrete un’indicazione utile a raggiungere il prossimo obbiettivo, mentre scuotendo il Nunchuck fino a tre Guardiani si faranno avanti uno alla volta e combatteranno al vostro fianco; nel caso desideriate scatenarli tutti insieme, occorrerà invece agitare entrambi i controller. Nonostante la meccanica funzioni, il basso livello di difficoltà del gioco – inteso come grado di sfida offerto dai combattimenti – non vi costringerà quasi mai a dover contare sul loro aiuto. Dal canto suo la componente platform si presenta semplice e lineare: non aggiunge nulla di nuovo alla formula, prendendo in prestito la classica piroetta da Super Mario Galaxy. C’è da sottolineare una telecamera problematica, che anche se regolabile causa problemi con l’inquadratura negli ambienti più ristretti.

Un topo moralmente indaffaratoNei mesi precedenti l’uscita si è molto parlato delle scelte “morali” cui i giocatori dovranno rispondere. Tuttavia, la parola “morale” potrebbe risultare altisonante di fronte alle effettive scelte: si tratterà più che altro di prendere una strada quando messi di fronte a un bivio. In base alla scelta risolverete la situazione in un modo che potrebbe essere più o meno giusto, ma non ci sono mai controindicazioni o una scelta migliore. Il titolo punta su questo proprio per essere rigiocato più volte e far scoprire al giocatore cosa si è perso durante la prima partita, ma le scelte prese non influenzano la storia principale, andando a coinvolgere solo la disponibilità di alcune quest secondarie. Molti personaggi vi chiederanno dei favori offrendovi in cambio denaro, spille od oggetti collezionabili come pellicole o bozzetti grafici da visionare nella galleria degli extra.

Stile inconfondibileUno dei punti di forza di Epic Mickey è senza dubbio il comparto tecnico. Il design della maggior parte dei livelli vi riporterà alla memoria ricordi d’infanzia, dei quali rivedrete personaggi e luoghi del passato rivisitati con toni scuri e pesanti. Bellissime le tavole animate utilizzate per raccontare le peripezie di Topolino e soci, così come le brevissime sezioni in 2D che fungono da ponte di collegamento tra un mondo e l’altro, vera e propria riproposizione di classici del lungometraggio animato, sempre accompagnate da musiche a tema. La colonna sonora da il meglio di sé offrendo temi famosi alternati con altri meno noti, ma sempre di grande qualità. Più lacunoso il level design: ogni mondo è diviso in macro aree collegate dalle sezioni 2D. Le ambientazioni più vaste sembrano offrire grandi opportunità di movimento ed esplorazione, eppure molte di esse possono essere completate in tempi relativamente brevi.La libertà d’azione è assicurata, in quanto potrete terminare ogni livello prendendo la strada che preferite, eppure si ha talvolta l’impressione di un incedere troppo rapido e facile. Dal punto di vista del sistema di controllo, gli input sono pochi e semplici da memorizzare: a parte il puntatore a schermo non viene fatto un uso particolare del WiiMote.

– Stile grafico da vendere

– Dissolvere e creare l’ambiente è magnifico

– Tante sub quest

– Si presta ad essere rigiocato…

– La telecamera a volte crea confusione

– Alla lunga ripetitivo

– Componente platform sin troppo lineare

– …solo se siete dei veri fan di Topolino

8.0

Epic Mickey: La Leggendaria Sfida di Topolino è un titolo controverso. Da un lato abbiamo un’icona come Topolino e un’idea geniale, dall’altra una realizzazione e un level design non propriamente all’altezza della situazione. L’intera produzione ha comunque un valore da non sottovalutare: riportare Topolino in un ambiente videoludico di buona qualità che ha probabilmente qualcosa da invidiare al suo passato remoto, eppure lo risolleva da recenti prodotti di scarso livello. I fan del topo più famoso del mondo e tutti i videogiocatori che cercano un platform/adventure apprezzeranno, forse con qualche riserva.

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