Recensione

Enter the Matrix

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a cura di Fabfab

Ci siamo, finalmente! E’ dal 1999, dall’uscita del primo, spettacolare, sorprendente film di Matrix che milioni di aficionados in tutto il mondo aspettano i seguiti dell’annunciata trilogia.I fratelli Wachowski, ideatori dell’opera, hanno approfittato di questi 3 anni non solo per cercare di offrire due nuove pellicole all’altezza dell’originale, ma per dedicarsi anche ad altri progetti paralleli, volti a sfruttare la popolarità della loro opera, come la serie di cartoni animati denominata Animatrix ed il videogioco ufficiale del film, il qui presente Enter the Matrix.

Una storia ineditaIl videogioco non ripropone la trama del primo film, né quella dei due seguiti, ma presenta una storia inedita, che prende spunto da un episodio di Animatrix (“L’ultimo volo dell’Osiris”) e si collega, in parte, con quanto accade nel nuovo Matrix Reloaded, svelandone alcuni retroscena: nell’anime la Osiris dovrebbe consegnare importantissime informazioni a Zion, ma cade in un’imboscata delle sentinelle, costringendo l’equipaggio ad entrare nella Matrice (Matrix) per nascondervi i preziosi dati, il tutto a costo della propria vita. Il gioco partirà proprio da qui, con Niobe e Ghost (i protagonisti del videogioco, personaggi di secondo piano, invece, nella pellicola cinematografica) che devono andare a recuperare proprio quelle informazioni, per poi proseguire parallelamente al continuum narrativo di Matrix Reloaded.

Un gioco attesoA seguito dell’importanza dell’opera a cui si ispira e dei trionfali annunci della produzione (“Enter the Matrix” sarebbe costato ben 30 milioni di dollari, tutti gli attori hanno partecipato direttamente alle riprese inserite all’interno del gioco ed alle sezioni di motion capture, il celebre coreografo cinese Woo-ping, lo stesso del film, avrebbe supervisionato le scene di combattimento) da questo titolo ci si aspettava molto: saranno riusciti in ragazzi dell’Atari a regalarci l’esperienza di gioco definitiva promessa?

Il gameplayPer riproporre le particolari atmosfere “alla Matrix” i ragazzi di Shiny Entertainment hanno deciso che il modo migliore fosse quello di creare un’avventura con visuale in terza persona, basata essenzialmente sull’azione (combattimenti e sparatorie) con pochissimi e basilari enigmi da risolvere e con l’esplorazione facilitata dalla presenza del radar: per offrire un minimo di varietà ad uno schema di gioco altrimenti sempre uguale, sono state previste anche alcune sezioni di guida che appaiono, per lo più, mediocremente realizzate.Ma procediamo con ordine.Nel gioco potrete scegliere se impersonare Niobe (capitano e pilota del Logos, una donna dura e decisa, abile nel corpo a corpo e con un segreto che la lega a Morpheus) oppure Ghost (un vero guerriero spirituale, cultore delle armi da fuoco); in realtà la differenza tra i due è meramente estetica, in quanto Niobe e Ghost si muovono allo stesso modo, combattono allo stesso modo, hanno abilità identiche e l’unica vera differenza riguarda il “ruolo” che ricoprono nelle brevi sezioni di guida, pilota la prima e cecchino il secondo.Oltre al combattimento è sempre necessario esplorare attentamente gli ambienti di gioco per poter portare a termine con successo il proprio obiettivo. L’elemento esplorativo tuttavia è ridotto ai minimi termini in quanto un radar, sempre presente sopra la nostra testa, ci indica continuamente la direzione da seguire (in realtà vorrebbe rappresentare le indicazioni del nostro operatore, che si prodiga per guidarci verso l’obiettivo o verso il più vicino telefono, per fuggire), mancando quasi del tutto gli enigmi, solitamente ridotti a bottoni da premere…

I combattimentiCome detto, la vostra attività principale, per tutto il gioco, consisterà nello spaccare mascelle e crivellare di colpi tutti gli ostacoli a due gambe che vi si parano innanzi; potrete sferrare calci e pugni, saltare oppure utilizzare le armi sottratte ai nemici.Purtroppo le mosse di Niobe e Ghost sono identiche, di modo che l’unico vero elemento di distinzione tra i due personaggi è rappresentata dall’aspetto: per il resto non noterete alcuna differenza tra l’uno o l’altro. La telecamera che ci segue tende a non agevolarci troppo, ruotando e zoomando nei momenti meno opportuni e rendendoci la vita particolarmente difficile, soprattutto quando siamo circondati da nugoli di avversari: fortunatamente (per modo di dire) la bassa IA dei nemici fa sì che, per lo più, sia sufficiente premere i pulsanti d’attacco un po’ a casaccio per mandarli tutti al tappeto.Attenzione però a quando incontrate gli agenti! Solitamente si tratta di nemici che non è possibile affrontare a viso aperto e quindi, in tale situazione, è opportuno darsi ad una precipitosa fuga strategica.Per rendere più spettacolare il tutto è stato implementato anche l’ormai abusatissimo effetto del bullet-time (so che è stato inventato dal film di Matrix, ma ormai è presente in maniera sovra-abbondante in qualsiasi titolo d’azione, dal primo “Max Payne” al recente “BloodRayne”) che qui si chiama Focus e dura finché non avremo consumato l’apposita barra energetica (che si ricarica automaticamente trascorso un pò di tempo dall’uso); in questa modalità i nostri eroi potranno eseguire tutte quelle acrobazie già viste nel film (correre sui muri, evitare i proiettili piroettando in aria, eseguire salti lunghissimi…) che, teoricamente, li aiuteranno a meglio fronteggiare le orde di avversari che tenteranno di eliminarci.In modalità Focus le cose migliorano decisamente: Niobe e Ghost potranno compiere tutte quelle evoluzioni che Neo, Trinity e Morpheus ci hanno insegnato ad apprezzare al cinema. Gli attacchi non ci sembreranno più uno identico all’altro perché le varie mosse, le combinazioni, le prese, i salti, sono tutti context sensitive e quindi variano in relazione alla posizione vostra e dei vostri nemici, tenendo anche in considerazione gli eventuali elementi del fondale: premere il pulsante X in uno spazio aperto, contro un unico avversario darà il via ad una letale combinazione di calci atti a stendere velocemente l’oppositore. Ma se i nemici sono più di uno (e ravvicinati) il nostro alter-ego si produrrà in acrobazie offensive per colpirli entrambi; premendo lo stesso pulsante nei pressi di un muro, infine, farà si che il nostro eroe salti su di esso per prendere la rincorsa e sferrare un calcione piroettato dagli effetti devastanti…come vedete le possibilità sono davvero tantissime e non ci si stanca mai di ammirarle!

Le sezioni di guidaUnica, sporadica alternativa ai livelli di esplorazione e combattimento è rappresentata dalle sezioni di guida: se usate Niobe dovrete guidare il veicolo fino al prossimo punto sicuro, se impersonate Ghost dovrete sparare sugli inseguitori mentre la vostra compagna è alla guida.Queste sezioni appaiono, purtroppo, poco curate: un vero e proprio “riempitivo” inserito tra un livello e l’altro. Un esempio è la sezione a bordo del Logos, l’hovercraft di Niobe, caratterizzata da una grafica sottotono e da un sistema di collisioni del tutto sballato.

Il lato tecnicoA livello grafico questo Enter the Matrix non convince, soprattutto tenendo in considerazione il fatto che il titolo gira su una macchina potente come l’Xbox.Cominciamo proprio dai nostri due eroi, Niobe e Ghost, che riescono a ricordare abbastanza fedelmente le loro controparti reali (del film), almeno finché non si muovono! L’animazione della corsa appare del tutto innaturale, quasi rigida, per non parlare poi dell’animazione “di scalata” (quando il personaggio sale su scalette antincendio oppure scavalca recinzioni): per fortuna le sezioni di combattimento godono di un livello di cura per il dettaglio maggiore e la modalità Focus lo dimostra, facendoci ammirare acrobazie assai simili a quelle viste al cinema!Meno curati, inevitabilmente, i personaggi secondari, come è possibile notare nelle scene di intermezzo, non interattive, utilizzate per illustrare l’evolversi della storia.I livelli di gioco presentano textures poco dettagliate e troppo simili l’una all’altra; discutibile anche la scelta della palette dei colori, dove il grigio, in tutte le sue sfumature, predomina rispetto agli altri, rendendo gli ambienti in cui ci muoviamo tristi e monotoni (ad eccezione dello stage ambientato nel castello).Nessun ambiente di gioco appare particolarmente dettagliato e tutti tendono ad assomigliarsi un po’ troppo; a questo si accompagna un poco ispirato level design, che prevede per ogni stage una ed una sola via d’uscita, da raggiungere seguendo l’unico percorso previsto, senza lasciare la minima libertà d’azione al giocatore.Rispetto alla versione per PS2, inoltre, i miglioramenti sono davvero minimi, un po’ di antialiasing, qualche texture più definita e null’altro!L’interazione con l’ambiente si limita alla raccolta delle armi, al danneggiare qualche muro o colonna, al far vibrare qualche oggetto qua o là (tirate pure tutti i calci che volete al tavolo, la bottiglia posata sopra si limiterà ad ondeggiare leggermente) al premere qualche pulsante e basta!Rimangono infine da segnalare il lacunoso sistema delle collisioni ed il problema della errata compenetrazione tra i poligoni che molto spesso “intrappolano” dentro gli elementi dello sfondo gli stupidi nemici (che spasso eliminare poliziotti incapaci di difendersi perché inglobati in una colonna: molto meno piacevole quando accade a noi…).Purtroppo, come dichiarato dallo stesso Dave Perry, il titolo, per ragioni contrattuali, doveva essere sviluppato entro una data precisa (per sfruttare l’uscita di Matrix Reloaded) e questo ha comportato sacrifici soprattutto a livello grafico che fanno assomigliare il gioco ad una produzione di qualche anno fa.Nulla da obiettare, invece, riguardo il comparto sonoro, che gode di una colonna sonora “cinematografica” veramente bella: Niobe e Ghost sono stati efficacemente doppiati dagli attori originali del film (quelli americani, s’intende. Il titolo è stato solo sottotitolato in italiano) mentre gli effetti sonori appaiono nella norma.

La longevitàEnter the Matrix permette di scegliere tra tre livelli di difficoltà: il gioco non appare mai eccessivamente complesso, ma comunque, al livello più elevato, dovrebbe durarvi una decina di ore. Peccato che la sostanziale mancanza di differenze tra l’utilizzo di un personaggio piuttosto che l’altro rappresenti un vero limite alla rigiocabilità del prodotto.La trama procede in maniera abbastanza originale e può essere pienamente apprezzata solo da coloro che abbiano già visto Matrix Reloaded in quanto ne costituisce una sorta di corollario: l’introduzione ed alcuni passaggi intermedi sono stati filmati dagli stessi Wachowski negli stessi set e con gli stessi attori del film, aumentando il coinvolgimento del giocatore appassionato della saga.I veloci caricamenti tra un livello e l’altro, resi possibili dalla potenza di calcolo dell’Xbox rispetto a quelli eterni presenti su PS2, hanno il pregio di riuscire a non spezzettare l’azione di gioco, suddivisa in tanti mini-livelli (il gioco salva automaticamente all’inizio di ognuno di essi).Da segnalare, infine, l’implementazione del cosiddetto Hacking system, un’interfaccia testuale raggiungibile dalla schermata principale, molto simile al vecchio Dos dei PC che permette al giocatore di tentare di hackerare la Matrice per svelarne i segreti (è possibile anche sbloccare bonus e filmati): divertente, peccato solo che la mancata localizzazione in italiano ne renda assai complesso l’utilizzo per chi non abbia conoscenza del linguaggio informatico inglese.

– E’ Matrix

– Grafica sottotono

– Gameplay poco innovativo

6.5

E’ davvero difficile dare un giudizio su questo prodotto. Enter the Matrix è un classico action/adventure non particolarmente innovativo (come, invece, ci si sarebbe aspettato) ma comunque abbastanza godibile, soprattutto dagli appassionati della serie che hanno avuto modo di visionare il film Matrix Reloaded: il titolo appare però afflitto da una realizzazione affrettata che lo penalizza soprattutto per quanto riguarda l’aspetto grafico, non all’altezza delle potenzialità di XBox, poco dettagliato e con vari e più o meno gravi problemi nel sistema di collisioni. Nonostante questi difetti, comunque, Enter the Matrix si fa giocare eccome, riuscendo a divertire il fan della saga con situazioni ed ambienti davvero azzeccati.

In conclusione si tratta di un titolo dedicato agli appassionato della serie che saranno ripagati da un’esperienza di gioco molto simile allo spirito della trilogia di Matrix. Il gioco inoltre rivela molti elementi che permetteranno una migliore comprensione del film attualmente nelle nostre sale cinematografiche.

Voto Recensione di Enter the Matrix - Recensione


6.5

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