Quello che ho avuto la fortuna (o la sfortuna, dipende dai punti di vista) di provare in questi giorni, è la nuova creatura di Sometimes You, un perfido piccolo studio indie dedito in particolar modo alla programmazione di puzzle game. Rilasciato proprio in queste ore su Steam, Energy Cycle è, appunto, un puzzle game che si rifà fortemente al precedente lavoro del team, EnergyBalance, rendendo questa volta l’esperienza meno matematica e più sensoriale. Non so se qualcuno di voi ha giocato al precedente, ma sappiate che questo nuovo titolo, pur riciclando le meccaniche viste nell’altro capitolo, le miscela un po’ dando vita ad un nuovo, difficile, e crudele prodotto.
Rubik, sei tu? No, sono Merlin.
Il principio su cui si muovono i binari del gameplay di Energy Cycle è tanto semplice quanto intuitivo. Ogni livello della campagna principale (ce ne sono 28 in tutto) metterà a schermo delle sfere luminose di tre colori differenti, verde, celeste e blu. Per finire ogni stage bisognerà che le sfere luminose, di colori diversi quando si inizia il quadro, siano tutte dello stesso colore. Facile a dirsi, difficilissimo a farsi. Le sfere cambieranno di colorazione seguendo il pattern predefinito blu-celeste-verde ogni qualvolta ci cliccheremo sopra. Il problema si creerà nel momento in cui, cliccando su una sfera per fargli cambiare colore, cambieranno colore -sempre seguendo lo stesso pattern- anche le sfere ad essa adiacenti, quelle sulla stessa verticale e quelle sulla stessa orizzontale. Dunque si innescherà una reazione a catena che se non verrà tenuta sotto attenta osservazione rischierà di complicare ancor di più i vari livelli. Quello che si avrà a schermo in pratica sarà un gigantesco cubo di Rubik a due dimensioni ibridato con Merlin, un gioco analogico degli anni ’80. Ogni azione dovrà essere ponderata al meglio, andando avanti si giocherà in livelli in cui la quantità di sfere a schermo sarà enorme e la mossa più piccola potrà influenzare anche le sfere che si trovano dalla parte opposta del monitor. Molto facile ai primi livelli, Energy Cycle diverrà sempre più ostico quadro dopo quadro, fino ad arrivare a far saltare i gangheri anche ai più avvezzi del genere. Certo, un po’ come nel cubo di Rubik, una volta preso confidenza col sistema di cambio colori e messe appunto alcune astuzie che ci permetteranno di conoscere i movimenti necessari per “disincastrare” una determinata sfera, sarà tutto più facile, ma ci vorrà molto tempo e moltissimi tentativi. In più, visto che il gioco ha un lato bastardo fortemente pronunciato, conterà uno ad uno i click che impiegheremo per risolvere i vari puzzle, donandoci un rendiconto finale a fine di ogni livello.
Le pause in ufficio non sono mai state così sudate
Ve lo dico da subito: Energy Cycle non è alla portata di tutti. E’ un gioco in cui la pazienza è più che mai la virtù dei forti e di quelli che non vogliono spaccare il monitor a suon di legnate. Nonostante la sua natura da casual game, questo è un titolo in cui è richiesta una buona concentrazione e, rispetto ai puzzle game che ho provato ultimamente, un buona dose di tempo. Per i più coriacei (leggi, genialoidi) il titolo di Sometimes You non si ferma qui ma offre anche altre tre modalità rispetto a quella principale.
I più vivaci dotati di un buon colpo d’occhio potranno approfittare della modalità Time Attack, una modalità più semplificata rispetto a quella principale, in cui si dovranno risolvere i puzzle uno di seguito all’altro nell’arco di un minuto di orologio. Una volta completato un puzzle si avrà un bonus di venti secondi e così via fino allo scadere del tempo. Altra modalità per i più pazienti, la Time Attack, una modalità in cui si affronteranno una miriadi di puzzle con difficoltà crescente uno dopo l’altro fino, appunto, generati in modo procedurale. Modalità che ho apprezzato non tanto per la realizzazione ma più che altro per la buona volontà di inserirla all’interno di un titolo del genere, è stata la modalità di Level Editor con la quale potremo creare noi stessi nuovi puzzle da regalare agli amici per vederli impazzirei ghignare sadicamente alle loro spalle.
Per quello che riguarda il comparto tecnico, c’è ben poco da dire. Si tratta comunque di un casual game a budget ridotto che pone sul piatto un titolo in cui il gameplay è il prodotto stesso. Visivamente abbastanza scarno, lo ammetto, ma, fidatevi, se amate le sfide presterete ben poca attenzione a grafica e sonoro perché sarete così impegnati a liberare l’ultima delle vostre sfere che non avrete occhi che per lei. La maledetta.
HARDWARE
MINIMI: OS: XP Processor: 2.4 Ghz Dual Core CPU Memory: 1024 MB RAM Graphics: 512MB Dedicated Memory DirectX: Version 9.0 Storage: 300 MB available space Sound Card: DirectX® Compatible
CONSIGLIATI: OS: 10 Processor: 3.0 Ghz Quad Core CPU or faster Memory: 1024 MB RAM Graphics: 512MB Dedicated Memory DirectX: Version 9.0 Storage: 300 MB available space Sound Card: DirectX® Compatible
– Impegnativo
– Miscela con sapienza alcuni giochi di logica storici
– Prezzo contenuto
– Perfido
– Comparto tecnico scarno
– La main quest è comunque corta
6.0
Energy Cycle è un puzzle game ibrido, più impegnativo di molti suoi soci e di certo poco a suo agio nella fascia dove viene riposto, e cioè tra i casual games. A metà tra un cubo di Rubik in 2D e il Merlin (gioco di logica degli anni ’80), Energy Cycle vi terrà impegnati per un po’ di tempo e richiederà, qualora voleste finirlo, di dedicargli fino al vostro ultimo neurone. Rimane comunque un prodotto fruibile nei ritagli di tempo e nelle pause pranzo, un gioco di logica perfido ed impegnativo che riuscirà a far soprassedere gli appassionati sulla sua livrea grafica che, lo ammettiamo, non risulta particolarmente ispirata e realizzata.