Empire Earth III
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a cura di andymonza
Correva l’anno 2001 quando gli Stainless Steel Studios, capitanati da Rick “Age of Empires” Goodman, diedero alla luce Empire Earth, uno strategico in tempo reale che prometteva di allargare notevolmente gli orizzonti strategici e concettuali esplorati dal genere fino ad allora. L’accoglienza fu controversa, e se da una parte ci fu chi vi vedeva l’erede spirituale del classico AoE in una veste rinvigorita e rinfrescata, dall’altra il titolo incontrò molte critiche per i suoi innegabili difetti, tra cui la scarsa differenziazione delle civiltà a disposizione del giocatore e la pessima intelligenza artificiale (non è un caso infatti che a riscuotere i maggiori consensi furono le modalità multiplayer). Viene comunque tutt’oggi ricordato per aver introdotto il concetto di epoche, che permettevano di iniziare una campagna nell’antichità e procedere di evoluzione in evoluzione sino al futuro, per l’introduzione delle meraviglie, oggi molto diffuse negli RTS, e per l’albero delle tecnologie, a tutt’oggi il più sontuoso che si sia mai visto. Dopo l’espansione “The Art of Conquest”, che introdusse una nuova epoca e qualche piccolo elemento di differenziazione tra le civiltà, la palla passò ai Mad Doc Software, che nel 2004 sfornarono il seguito ufficiale, Empire Earth II. Il titolo presentava alcune migliorie rispetto all’originale, ma la curva di apprendimento ripidissima e l’ostica interfaccia ne fecero un gioco più per gli hardcore gamers, lasciando la fetta del grande pubblico a produzioni più accessibili.Arriviamo così ai giorni nostri e, come largamente anticipato, Empire Earth III è finalmente pronto: i ragazzi di Mad Doc hanno deciso di percorrere la strada dell’innovazione, rivedendo a fondo il gameplay. Vediamo che impatto ha avuto tutto ciò per gli aspiranti signori della Terra.
Il mondo, nel palmo della manoLa prima novità introdotta da Empire Earth III è evidente fin dall’apertura del menu principale. Accanto alla familiare modalità “Schermaglia” spicca questa volta una seconda opzione con un nome che è tutto un programma: “World Domination”. Essa va a sostituire le campagne lineari cui ci avevano abituato le due precedenti release; cliccandovi avrete accesso ad un mappamondo interattivo (in stile Google Earth) dove potrete scegliere in quale regione mondiale insediarvi. Sconfitte le popolazioni indigene e costruita la vostra casa-base avrete totale libertà su come e in quale direzione procedere; potrete decidere di intessere rapporti diplomatici, stringere alleanze, addestrare spie ed inviarle ai quattro angoli del mondo a rubare tecnologia e preziose informazioni, oppure iniziare ad ammassare truppe per marciare sul resto del pianeta. Questa fase a turni sarà alternata da sessioni in tempo reale, qualora decidiate di invadere un territorio nemico e conquistare la vittoria direttamente sui campi di battaglia. La modalità Domination, chiaramente ispirata a Total War ed in parte a Civilization, garantisce una quasi totale libertà d’azione, che si estende anche alle quest che troverete nel corso della campagna: la struttura di queste ultime è infatti dinamica, e vi troverete ad esempio a dover decidere se aiutare una popolazione indigena incontrata sul vostro camino, oppure semplicemente sterminarla, consci che la vostra scelta sarà determinante per le missioni a venire. Questo approccio, per quanto non originale e già visto in diverse altre produzioni, va innegabilmente oltre il canonico sistema “costruisci una base – ammassa risorse – addestra l’esercito – radi tutto al suolo” e rende le campagne più dinamiche e sfaccettate.
Il prezzo dell’innovazioneLe novità tuttavia non si fermano certo qui: laddove i due predecessori puntarono sulla quantità e sulla varietà, offrendo al giocatore una vera moltitudine di razze controllabili, molte epoche attraverso cui farle progredire ed una decina di diverse risorse da raccogliere, con Empire Earth III, Mad Doc ci dà un taglio netto. Troverete tre razze, due risorse accumulabili, e solo cinque epoche: Antica, Medievale, Coloniale, Moderna, Futura; il perchè di queste riduzioni è da ricercarsi nella volontà di allargare gli orizzonti di utenza cui finora la saga si è rivolta, e recuperare quella grossa fetta di casual gamers che al tempo si fecero intimorire dall’enorme quantità di opzioni che Empire I e II fornivano. Questa è la risposta che Mad Doc ha deciso di dare al dilemma etico rappresentato dalla scelta tra lasciare che la saga di Empire Earth rimanesse per pochi appassionati, oppure allargare il bacino d’utenza tradendo inevitabilmente le aspettative dei puristi; qualunque discussione astratta su tale difficile scelta la lasciamo a voi, limitandoci ad occuparci delle sue ripercussioni sul gameplay. Se effettivamente in Empire I e II il passaggio da un’epoca all’altra si rivelava a volte insignificante in termini di guadagno rispetto alle risorse impiegatevi, ora l’evoluzione avviene un po’ troppo bruscamente, senza una soluzione di continuità che la renda verosimile e giustificata. La riduzione delle civiltà selezionanbili a tre, Occidentale, Orientale e Mediorientale, fa sì che le loro peculiarità non si compenetrino: vi troverete di fronte a tre popoli differenti, con qualità e unità distinte e chiare fin da subito. Gli Occidentali contano sulla potenza devastante delle singole unità, gli Orientali invece contano più sui numeri e sulla velocità di spostamento delle truppe, mentre i Mediorientali puntano sull’imboscata e sul mordi-e-fuggi. Anche dalla suddivisione delle popolazioni risulta chiaro come gli sviluppatori abbiano deciso di rinunciare del tutto allo pseudo-realismo storico e militare che caratterizzava i predecessori, in favore di uno schema più semplice, ma molto meno evocativo; la forte caratterizzazione dei popoli porta da una parte a scelte più immediate e manifeste per il giocatore, ma toglie dall’altra le possibilità di crearsi uno stile di gioco più personale e fuori dagli schemi.
Comparto tecnicoDal punto di vista della realizzazione tecnica Empire Earth III mostra diverse debolezze. L’abbandono del design realistico che aveva caratterizzato i due precedenti capitoli in favore di un poco originale “deformed” alla Warcraft finisce per risultare a nostro parere poco adeguato alle esigenze concettuali del titolo.La scarsità di dettaglio nel design delle singole unità e strutture è evidente; le movenze non si possono definire curate, e zoomando al massimo potrete notare che alcune unità di tanto in tanto “scivolano” sul terreno, invece di calpestarlo in modo credibile. Lo zoom si rivela di gran lunga troppo ravvicinato, anche alla massima distanza consentita, col risultato che gli edifici finiranno spesso per coprire buona parte della preziosa area visibile, costringendovi a continui scroll per tenere tutto sotto controllo. Le routine di movimento delle truppe si rivelano spesso inadeguate, e non di rado sarete costretti a guidare passo passo le unità per evitare che si blocchino dietro ad ostacoli, peraltro non sempre presenti.Ad aggravare la situazione generale non già rosea, il motore grafico non è stato evidentemente ottimizzato a sufficienza, ed anche su una macchina recente abbiamo riscontrato ingenti cali di fluidità soprattutto nelle situazioni con molte unità su schermo; di fronte ad una grafica di medio livello era lecito aspettarsi quantomeno un’adeguata scalabilità.Il comparto audio non si rivela degno di nota: le musiche originali non si distinguono, e raramente riescono a sottolineare a dovere l’azione; l’effettistica rimane nella media, senza mai eccellere.Le battute pronunciate dalle varie unità quando vengono selezionate o ricevono un ordine sono condite di un certo humor, ma data la scarsissima varietà finiscono per stancare dopo neanche troppo tempo.
HARDWARE
Requisiti minimi:Pentium 4 – 1.7GHz 512MB RAMScheda video da almeno 128MB, con supporto Shader 2.0DirectX9.0cConsigliati:Processore Dual Core1 GB RAMScheda video 256 MB, con shader 3.0
MULTIPLAYER
– Per molti versi, è sempre Empire Earth
– La modalità World Domination offre spunti interessanti
– Per altri versi, non è più Empire Earth
– Profondità del gameplay castigata dai troppi tagli
– Vari bug ed imprecisioni
– Scarsa ottimizzazione dell’engine
7.0
Valutare Empire Earth III si è rivelato un compito molto più difficile e delicato del previsto. Al giro di boa Mad Doc ha deciso di virare bruscamente, apportando modifiche che, se da una parte rendono questo terzo capitolo fruibile per un’utenza più ampia rispetto al passato, dall’altra lo allineano alla (agguerritissima) concorrenza, lasciandolo in parte spogliato proprio di quelle peculiarità che lo avevano reso unico. Di fronte a questa perdita di personalità, gli stessi difetti che un tempo risultarono perdonabili risaltano oggi molto di più, e vanno inevitabilmente ad influire sul giudizio generale.
In un panorama ricchissimo di proposte per gli amanti dell’RTS, Empire Earth III si propone come un titolo tutto sommato buono ma non eccezionale, che rischia di deludere gli appassionati per i molti tagli alla profondità del gameplay, senza peraltro riuscire a convincere a fondo l’eventuale neofita. Messo a confronto con alcune ottime uscite degli ultimi tempi, EEIII si sarebbe potuto distinguere rimanendo fedele alla linea “dura” intrapresa da Stainless sei anni orsono, ma non è stato purtroppo così; d’altra parte lo snellimento della struttura apportato da Mad Doc per questo terzo capitolo è avvenuto in seguito a molte richieste fatte dagli stessi fan sui forum, ufficiali e non, nel corso di questi anni, e non può quindi essere considerato una mera tecnica di marketing.
Nonostante la parziale delusione, Empire Earth III rimane un RTS nella media, a tratti molto divertente e sicuramente longevo, con buone possibilità soprattutto sul fronte multiplayer.
Con un adeguato supporto tramite patch, la situazione potrebbe leggermente migliorare, ma siamo comunque ben lontani dal capolavoro in cui molti speravano.
Voto Recensione di Empire Earth III - Recensione
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