Recensione

Elite: Dangerous

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a cura di Gianluca Arena

Senior Editor

All’alba di questo 2015, qui sulle pagine di Spaziogames.it, il buon LoreSka vi raccontava dei suoi viaggi spaziali oltre i confini conosciuti, snocciolando, con una recensione lunga ed esauriente, alla quale non posso che rimandarvi, pregi e difetti di Elite: Dangerous, ritorno di una delle saghe più longeve ed amate dagli appassionati di fantascienza.Oggi, a due mesi dall’arrivo del 2016, tocca a me esporvi com’è venuta la versione Xbox One, la prima a debuttare in ambito console dopo qualche mese di Game Preview Program, dal quale è uscita lo scorso 6 ottobre. Preparate il casco, si parte.

Spazio. Ultima frontiera.Per portare su console (la versione PS4 non ha ancora una data ufficiale, ma dovrebbe arrivare nella prima metà del 2016), servivano coraggio ed un pizzico di incoscienza, doti che di certo non mancano a David Braben e soci, che osavano sviluppatore ambiziosi simulatori spaziali su macchine dalla potenza computazionale di un rasoio elettrico da viaggio.Qui, però, più che i rischi collegati allo sviluppo su un hardware meno performante, parzialmente aggirabili utilizzando un motore grafico scalabile e versatile come quello che muove Elite: Dangerous, c’erano quelli relativi alla natura simulativa del prodotto, estremamente ostico per i neofiti, i quali, senza una cospicua dose di tempo e pazienza, finiranno con l’impiegare due pomeriggi solo per imparare come attraccare o viaggiare nell’iperspazio.In ultimo, da non sottovalutare, il passaggio da un sistema di controllo basato su mouse e tastiera (o, per i più patiti, su un joystick formato cloche) ad un pad console, che, pur essendo ancora il migliore sul mercato (sorry, DualShock 4) non ha, semplicemente, un numero di tasti fisici sufficienti a coprire il variegato ed articolato sistema di controllo dell’ultima fatica Frontier Development.Incurante di tutti i rischi fin qui esposti, per non farsi mancare nulla, Braben ha cavalcato il Preview Program annunciato da Microsoft durante lo scorso E3, proponendo il gioco ad un prezzo ribassato fino allo scorso sei ottobre, quando, in concomitanza con l’uscita dalla beta, sono state implementate modalità nuove, come la tanto attesa CQC, acronimo per Close Quarter Combat, modalità PvP in cui concentrarsi solo sugli spettacolari combattimenti aerei contro avversari umani.Come spesso accade, la fortuna aiuta gli audaci, e, nonostante qualche compromesso, la versione Xbox One di Elite: Dangerous merita il vostro tempo e i vostri soldi quanto quella PC.

C’è tutto, o quasiTutte le caratteristiche fondanti della produzione Frontier sono state trasportate in questa edizione console, diversamente da quanto vediamo, troppo spesso, nel passaggio da PC a macchine da salotto: la riproduzione 1:1 della galassia, con oltre 400 miliardi di sistemi solari a disposizione del giocatore, l’aggiornamento costante (al momento di redigere questa recensione siamo giunti alla patch 1.4), la risoluzione in full HD, con il framerate fissato a 30 fps nella modalità PvE e a 60 (peraltro abbastanza stabili) nelle modalità PvP.L’attenzione era allora puntata sull’adattamento del sistema di controllo, che verte sulla multifunzionalità di ognuno dei tasti del controller di Xbox One per sopperire al limitato numero di tasti: ecco che, allora, la pressione singola di uno dei quattro frontali e quella prolungata aprono finestre diverse, con la necessità, nel secondo caso, di premere spesso un ulteriore tasto per avere accesso ai sottomenu della nave.Rispetto alla versione per personal computer, inutile negarlo, serve qualche ulteriore minuto per acclimatarsi ai controlli, e molte delle azioni risultano meno intuitive, elemento che si aggiunge all’imperscrutabilità e alla difficoltà d’accesso già insite nel prodotto.Cionondimeno, fatta l’abitudine al nuovo layout, anche un giocatore proveniente da PC si troverà a casa, grazie ad un adattamento puntuale e a menu agili e privi di lag di sorta.Rispetto alla controparte PC, piuttosto, ho notato come la galassia risulti ancora meno popolata di giocatori, ma bisogna tener presente che il grosso delle ore di test ha avuto luogo a cavallo dell’uscita del gioco dalla fase beta, e che quindi la situazione è destinata ad evolversi nelle prossime settimane, complice anche un prezzo molto interessante, al momento inferiore ai quaranta euro.Oltre alle differenze tra le due versioni, ci sono anche aspetti immutati, non necessariamente per il meglio: non è ancora possibile dividere i crediti delle taglie portate a termine in compagnia di altri giocatori, con i soldi che finiranno solo nelle tasche di colui che ha sferrato il colpo di grazia, la ripetitività è ancora un compagno di viaggio persistente, viste le dimensioni dell’universo, e i balzi nell’iperspazio generano anche su console Microsoft, di quando in quando, rallentamenti anche consistenti.Insomma, la conversione è riuscita, ma non è migliorativa: i (pochi) problemi che Elite: Dangerous presentava all’uscita dalla beta su PC, nell’ultimo terzo del 2014, sono presenti anche su Xbox One, ma, al loro fianco, c’è anche tutto ciò di buono che il mastodontico lavoro di Frontier porta in dote.

Dal divano all’infinitoAnalizzati alcuni degli aspetti tecnici della conversione, decisamente riuscita anche dal punto di vista visivo e sonoro, consentitemi un inciso che è, insieme, celebrazione della smodata ambizione del team di Braben e monito ai videogiocatori più “d’azione”: Elite: Dangerous, anche in questa sua incarnazione Xbox One, è un titolo complesso, difficile da addomesticare, decisamente sconsigliato, nonostante il meritato ottimo voto, a tutti coloro che dalla propria console cercano, prima di tutto, sparatorie frenetiche, azione incessante e sistemi di controllo semplificati.Le masse, in altre parole, dovrebbero pensarci due volte prima di procedere al download, perché potrebbero andare incontro ad una delusione cocente: cionondimeno, per il bene del mercato console e del pubblico più maturo, che non disdegna una serata sul divano tra tanti pomeriggi passati alla scrivania, di titoli della profondità e del piglio simulativo di Elite: Dangerous dovrebbero arrivarne almeno sei o sette all’anno.

– Il fascino sempreverde dello spazio…

– Può riservare grandi soddisfazioni

– Prezzo budget

– Ambizioni e respiro smisurati

– …ma anche la sua complessità

– Decisamente inadatto al pubblico console medio

– Sistema di controllo meno intuitivo che su PC

8.0

Pur più macchinosa dal punto di vista del sistema di controllo (ma c’era da aspettarselo), la versione Xbox One di Elite: Dangerous può dirsi un successo, visto che riesce a replicare in toto l’esperienza di gioco avvolgente e totalizzante che ha fatto innamorare milioni di giocatori su PC.

Certo, se disponete anche di un personal computer dedicato al gaming, la versione PC rimane la migliore, anche da un punto di vista tecnico, ma esplorare la Via Lattea seduti sul divano in salotto, con il pad Xbox One tra le mani, non rappresenta affatto un ripiego.

Voto Recensione di Elite: Dangerous - Recensione


8

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