Recensione

Eledees

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a cura di Star Platinum

In base a quali fattori si crea attenzione attorno ad un videogames? Quali sono i motivi che spingono molte persone a privilegiare una software house o un personaggio seguendo quindi un meccanismo inconscio di empatia? Queste piccole ma fondamentali domande stanno alla base di qualsiasi strategia di mercato videoludico e –per quanto possano poi produrre risultati qualitativamente soddisfacenti o non all’altezza delle previsioni- determinano di stabilire un fattore che gli addetti del settore denominano come “sticky factor”, ossia il livello di “attaccamento” degli utenti verso una tipologia di gioco o un particolare brand.

Originale è belloIl videogiocatore medio, per quanto possa risultare incredibile, ha statisticamente una tendenza a lasciarsi guidare da comportamenti abitudinari. Tutto ciò che comporta l’avvicinarsi ad un nuovo genere è solitamente preceduto da una fase in cui si ha desiderio di originalità, di scoprire che ci si può “fidare” anche di un prodotto di cui fino a poco prima si riponevano ben poche speranze. Ognuno inizia quindi a creare dei propri punti di riferimento che permettono di dare sempre maggiore attenzione ad un brand, seguirlo con passione e saper accettare con pazienza anche eventuali passi falsi in cui questi dovesse incappare di tanto in tanto. Il caso di Eledees (conosciuto come Elebits in America e Erebittsu in Giappone) appartiene pienamente ad una strategia di marketing studiata e analizzata con cura da parte di Konami, che ha preferito percorrere una strada precisa piuttosto che tentare esperimenti troppo azzardati. Abbandonando quindi uno sviluppo standard che non avrebbe probabilmente permesso di utilizzare al meglio l’ancor poco conosciuta architettura hardware del Wii, è stata intrapresa una strada molto originale che potesse portare al concepimento di un gioco fuori dai soliti schemi e la cui qualità sarebbe potuta essere apprezzata pur senza che si facesse uso di elevate risorse tecniche. Per questi motivi, una volta tanto il non aver utilizzato un look maturo non deve essere considerato necessariamente un difetto, ma recepito come manifestazione della volontà di creare qualcosa di nuovo, divertente e coinvolgente. Che poi tutto ciò poteva risultare ancora più accattivante dal punto di vista tecnico nessuno lo mette in dubbio, ma sono considerazioni che saranno affrontate in seguito.La storia attorno alla quale si svilupperanno le vostre azioni è presto raccontata. Attraverso una serie di studi scientifici si arriva ad una scoperta che ha del sensazionale: la fonte primaria che da sempre ha fornito energia elettrica al pianeta è costituita dagli Eledees, minuscoli esserini in grado di alimentare qualsiasi macchina o oggetto conosciuto dall’uomo. Mentre si sprecano gli esperimenti per approfondire meglio la natura di queste misteriose creature, qualcosa va per il verso storto e improvvisamente un blackout di proporzioni immense costringe tutti al buio più profondo. A questo punto entrerete in gioco voi, che nei panni di un simpatico ragazzino figlio di una coppia di scienziati, entrerete in possesso di un particolare accessorio in grado di catturare gli Eledees e immagazzinare la loro energia fino a riportare gradualmente ogni cosa allo stato iniziale in cui si trovava prima della ribellione.

Caccia senza treguaIl particolare concept su cui si basa questo titolo, si articola su una serie di azioni classiche e per certi versi simili a quelle che –con le dovute differenze- potreste ritrovare in minima parte all’interno di uno sparatutto in soggettiva. La visuale scelta in sede di sviluppo è infatti in prima persona, pertanto non avrete modo di vedere il vostro alter ego virtuale, ma solo d’interagire con lui attraverso una serie di azioni che produrranno effetti immediati nell’ambiente attorno a voi. Per rendere l’esperienza ancor più piacevole, già a partire dal sistema di controllo noterete una chiara intenzione di semplificare la vita al giocatore, rendendo la disposizione dei comandi semplice e funzionale, con una risposta alle vostre sollecitazioni sempre precisa e mai macchinosa. Utilizzando lo stick analogico del Nunchuk potrete muovere il personaggio, mentre invece lo spostamento dello sguardo/telecamera e del mirino sarà affidato al Wii Remote, in modo simile a quanto avviene per Red Steel. Va però precisato che all’interno del gioco gli Eledees non rappresenteranno mai in alcun modo una minaccia per la vostra sopravvivenza o che possa mettervi in qualche modo in pericolo, ma al contrario la loro unica colpa sarà quella di essersi ribellati rifiutandosi di portare avanti le proprie mansioni, come da sempre avveniva in modo naturale. Per questo motivo, il vostro unico obiettivo consisterà nello stanarli, anche andandoli a cercare in luoghi apparentemente impensabili. Solo una piccola minoranza di essi sarà infatti così ingenua da farsi scoprire incautamente, mentre tutti gli altri troveranno i nascondigli più incredibili pur di non essere catturati, cosa che vi richiederà d’interagire praticamente con ogni oggetto presente nei livelli e portando al gioco quel pizzico di componente investigativa in grado di rendere l’azione estremamente divertente ed appagante in caso di successo. Un altro aspetto molto caratterizzante e implementato in modo assai preciso è costituito dalla fisica con cui, attraverso un rispetto delle leggi della fisica tutto sommato più che buono, sarete costretti ad avere a che fare sollecitando i vari oggetti, spostandoli, facendoli ruotare e deporli poi dove più vi aggrada. Questo senza però perdersi troppo in “acrobazie” inutili, in quanto ogni stage non sarà esplorabile liberamente, ma vi saranno assegnati dei valori energetici da ottenere (espressi in Watt) entro un tempo limite, in base ai quali poter attivare non solo alcuni elettrodomestici di varia natura e potenza, ma con la necessità di caricare anche le caratteristiche della vostra arma d’attrazione attraverso l’utilizzo di un particolare tipo di Eledees, poiché saranno presenti in differenti colori e forme (a qualcuno ricorda Pikmin?). Fortunatamente, se inizialmente tutto ciò potrebbe sembrare macchinoso, basterà prendere parte all’utile Tutorial per cancellare qualsiasi dubbio e godere appieno del divertimento.

La scintilla prende vitaQuesto titolo rappresenta uno di quei prodotti originali che però a lungo andare possono correre il rischio di divenire ripetitivi una volta passato il periodo iniziale, fortunatamente però grazie ad alcune interessanti novità introdotte dagli sviluppatori Eledees dovrebbe risultare interessante per parecchio tempo. L’immediatezza della meccanica di gioco è probabilmente il punto forte attorno al quale si sviluppa tutto il resto, risultando elementare in quanto ad azioni da compiere ma anche articolata e in grado di richiedere l’utilizzo della mente in più di un’occasione. Sottovalutare la struttura di un livello solo perché ad un primo impatto lo si era ritenuto privo di “sorprese” porterà inevitabilmente a perdite di tempo e difficoltà che a lungo andare potrebbero compromettere l’intera missione. Il fatto che non si possa creare un caos totale, ma si debba procedere tenendo conto di alcune giuste limitazioni, rappresenta una scelta sensata volta a dover elaborare efficaci strategie più che a basarsi esclusivamente su un utilizzo indiscriminato della Capture Gun infischiandosene di mantenere un certo ordine.Per quanto riguarda la realizzazione tecnica, nonostante risulti piacevole e molto colorata non si può certo dire che in ambito poligonale sia stato compiuto un lavoro esente da difetti, in quanto diverse texture e il design di certe ambientazioni appaiono troppo povere per risultare effettivamente differenti e caratteristiche, senza per questo compromettere minimamente la giocabilità e la fluidità del motore poligonale che per quanto non raggiunga mai livelli da record riesce comunque a svolgere degnamente il proprio compito. Il sonoro onestamente è stato molto trascurato e non riesce a raggiungere la sufficienza a causa della scarsità di brani ed effetti implementati, oltre che per un livello qualitativo generale al di sotto degli odierni standard. Molto interessante e divertente invece, in aggiunta alla modalità multiplayer che non porta nulla di nuovo rispetto al gioco in singolo, la possibilità di poter personalizzare interi livelli prendendo come riferimento delle locazioni base già presenti nel gioco e inserendovi qualsiasi oggetto che riterrete più adatto alle vostre esigenze, per poi inviare il frutto del vostro lavoro ad un amico attraverso il servizio offerto dalla WiFi Connection. Sicuramente un’idea degna di nota e che riesce ad arricchire ulteriormente una struttura molto valida dal punto di vista del divertimento espresso ma in parte carente sotto il profilo tecnico e soprattutto per quel che riguarda la longevità, che non rappresenta una sfida realmente impegnativa. Il risultato finale è comunque molto positivo e la base per realizzare un seguito perfezionato ci sono tutte e potrebbero portare ad una bella sorpresa in un prossimo futuro.

– Grafica colorata e accattivante…

– Concept originale

– Ottimo utilizzo della fisica con gli oggetti

– Divertente e a tratti impegnativo

– …ma dal Wii vorremmo vedere ben altro

– Sonoro praticamente inesistente

– Non riesce ad appassionare pienamente

7.3

Eledees si presenta come un gioco originale e atipico, che punta a coinvolgere attraverso una meccanica interessante e divertente, offrendo un sistema di controllo preciso e perfettamente adatto in ogni situazione. Purtroppo una realizzazione tecnica non sempre esaltante unita ad una longevità sotto la media non permettono a questo titolo di elevarsi ad uno standard qualitativo di eccellenza ma resta pur sempre un valido prodotto da tenere in considerazione se state cercando un titolo giocabile e con cui trascorrere spensierate ore di divertimento. L’acquisto è consigliato, ma non aspettatevi una vera e propria rivoluzione o potreste rimanerne delusi.

Voto Recensione di Eledees - Recensione


7.3

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