Recensione

Ecco The Dolphin

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a cura di Mauro.Cat

I profondi oceani, con i loro colori meravigliosi e con i loro abissi oscuri ed immensi, da sempre stimolano la fantasia umana, nascondendo ancora molti misteri. Basti pensare che gran parte della nostra storia è passata attraverso le lunghe distese azzurre. Il titolo di cui andremo a parlere, pubblicato nel lontano 1993 su Sega Megadrive, è proprio ambientato in un oceano e vi mette alla guida di uno splendido delfino di nome Ecco. Il rapporto dei videogiochi con le ambientazioni subacquee non è mai stato idilliaco nè semplice, nonostante tra i titoli recenti si può ricordare il discreto Endless Ocean per Wii. In realtà non è per nulla facile ricreare in maniera credibile l’acqua coi suoi riflessi e le sue gradazioni di colore. Anche la fisica dei movimenti dei corpi è differente e tutto questo richiede uno studio piuttosto approfondito. Ecco The Dolphin è un titolo atipico che si è ritagliato un posto nei ricordi di molti appassionati e che risulta disponibile su Virtual Console di Nintendo Wii a 800 Wii Points.

Ecco di OzIl titolo vanta alcuni seguiti ed altre versioni, ma probabilmente ha avuto nel primo episodio una delle sue migliori incarnazioni della serie. Ecco The Dolphin appare inizialmente come un gioco – non gioco. La presentazione iniziale quasi assente, la colonna sonora minimalista e l’aggraziato stile grafico, che distraggono il giocatore dal gioco vero e proprio, finiscono con l’essere spazzati via dal livello di difficoltà mal calibrato e da alcune scelte di level design poco comprensibili.Come nella storia de “Il Mago di Oz” di Frank Baum un ciclone segna l’inizio dell’avventura. Il delfino Ecco che stava saltando fuori dall’acqua è l’unico superstite ad un disastro che ha di fatto portato via tutti i suoi amici. A questo punto il delfino intraprende un pericoloso viaggio tra gli abissi allo scopo di recuperarli e indagare sulle cause di quello strano fenomeno.È possibile controllare l’avventura con il Wii Remote, il Classic Controller e con il joypad del Gamecube. La prima scelta pare accettabile ma la posizione del pulsante A occasionalmente risulta scomoda.Le azioni disponibili sono tre: lo scatto, il colpo col muso e l’utilizzo del sonar, che permette di comunicare con alcuni animali e con i cristalli sparsi per il mare, oltre che mostrare piccole porzioni di mappa. I cristalli hanno un ruolo importante fornendo eventuali poteri e bloccando la strada in determinate situazioni. Vi sono inoltre due contatori di energia. I delfini sono mammiferi ed avendo bisogno di ossigeno devono respirare aria. Se il contatore di ossigeno va a zero le speranze di Ecco sono finite. Il contatore di energia, che come l’altro ha cinque tacche, diminuisce scontrandosi con nemici od ostacoli. Ecco ripristina ossigeno respirando aria in superficie o dentro le bolle subacquee ed energia cibandosi di piccoli pesci.Il gioco è sostanzialmente un’avventura e lo scopo di ogni livello è uscire da una specie di labirinto marino. Se si perde una vita si comincia lo schermo da capo, con un senso di frustrazione non indifferente. I livelli non sono brevi e questo risulta molto problematico.

La prossima estate vado al mareTecnicamente il titolo va visto attraverso due diverse ottiche. L’impianto tecnico di Ecco The Dolphin è assolutamente sorprendente. Le ambientazioni lasciano a bocca aperta così come le animazioni del protagonista principale e di qualche altro sprite. Alcuni animali (come l’odiosa piovra) appaiono meno curati ma il tutto è comunque più che soddisfacente. La colonna sonora è molto pregevole. Il gioco non ha una vera e propria musica, ma una specie di accompagnamento rilassante da ascoltare. L’atmosfera creata dall’accoppiata grafica sonoro risulta quindi impagabile.Il titolo è anche piuttosto lungo e sia grazie al salvataggio automatico di Wii, sia grazie al sistema di password, è possibile riprendere da dove si aveva terminato nella sessione di gioco precedente.Il problema grosso è nella pura giocabilità. Ci si muove in maniera fluida e convincente, ma il tutto risulta poco pratico nell’implementazione dei comandi. Lo sprite principale è di buone dimensioni ed i passaggi spesso angusti. Il titolo richiede una precisione ed una velocità di movimento che troppo spesso non è possibile. L’esaurirsi dell’ossigeno richiede fretta e le troppe insidie necessitano di molta abilità. Il sentimento di poesia e di trasporto, che scaturisce una volta preso in mano il joypad, viene travolto quindi da quello di frustrazione e fastidio. Ecco The Dolphin nasce con uno scopo, quello di stupire con l’atmosfera e le idee, e si sviluppa con un altro, offrire una sfida da hardcore gamers. Questo aspetto forse penalizza troppo un titolo altrimenti fuori parametro. Già il secondo livello rischia di risultare una sfida impraticabile per molti giocatori che abbandoneranno il delfino al suo destino sfortunato. Il senso di sfida del gioco però stimola a proseguire, ma la voglia di lasciare tutto a metà è altrettanto elevata. Un titolo quindi molto interessante da vedere e sentire ma molto meno da giocare.

– Ambientazioni meravigliose

– Colonna sonora emozionante…

– Concept originale e immediato

– Livello di difficoltà discontinuo

– …ma migliorabile

– Un titolo non adatto a tutti

6.9

Ecco The Dolphin è un gioco pieno di contraddizioni. Se da un lato si resta rapiti dalla poesia degli ambienti che trasmettono serenità, dall’altro si rimane intrappolati in un livello di difficoltà esasperante. La pregevole realizzazione tecnica legata a grafica e sonoro stride con l’assurda implementazione dei comandi. Il titolo fa affezionare subito il giocatore ma presto lo punisce in maniera inspiegabile. In definitiva, caratterizzato da un’idea originale ed una ambientazione emozionante, viene limitato da qualche difetto strutturale di troppo, che lo definisce quindi come un prodotto non per tutti.

Voto Recensione di Ecco The Dolphin - Recensione


6.9

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