Earth 2160
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a cura di pWi
Quando RTS diventa sinonimo di inflazione Abbiamo parlato più volte del problema ormai notorio dell’inflazione del genere degli strategici in tempo reale. Ormai da diversi anni è difficile trovare dei progetti realmente innovativi e, per quelli che lo sono, i motivi sono legati ad elementi comunque marginali. Gli strategici che hanno aggiunto realmente qualcosa si contano sulle dita di una mano: Warcraft III, Rome: Total War, Black & White. L’introduzione degli eroi, di un numero di unità estremamente elevato o la possibilità di gestire delle creature dotate di un elevatissimo livello di intelligenza artificiale si sono rivelati, pertanto, fattori innovativi, ma che non hanno saputo (o voluto) stravolgere più di tanto il canovaccio generale di questa tipologia di videogioco. Per il resto si sta andando nella direzione di un irrigidimento degli schemi di gioco, e con questo mi riferisco al fatto che c’è sempre più attenzione nella caratterizzazione delle unità: non è più possibile realizzare solamente tantissime unità per vincere la partita, ma bisogna saperle utilizzare con criterio e difenderle come un vero e proprio patrimonio. Ultimamente sta facendo capolino anche la possibilità di personalizzare durante la partita le proprie unità, il quale risulta essere un elemento realmente sfizioso che ci consente di rendere effettivamente nostro l’esercito che schieriamo sul campo di battaglia. Come vedremo, proprio questa è una delle caratteristiche salienti del prodotto che ci avviamo a recensire. A parte queste piccole introduzioni, potremmo tranquillamente dire che c’è calma piatta.
Earth 2160 è il terzo di una serie di strategici che ha visto la luce nell’ormai lontano, videoludicamente parlando, 1997. Il gioco ottenne un discreto successo grazie ad una buona grafica e alla solidità che comunque lo distingueva dal punto di vista delle meccaniche di gioco. Earth 2140, questo il nome del gioco di cui stiamo parlando, ebbe un sequel in Earth 2150, uscito nel 2000. Il problema della saga, elemento che l’ha confinata ai margini della critica che conta, è che le innovazioni sono state veramente pochissime, relegando gli Earth in quella foltissima schiera di giochi che l’inflazione la corroborano. Con Earth 2160, Zuxxez ha cercato di invertire la tendenza, introducendo degli elementi che potrebbero interessare l’appassionato di RTS più annoiato per via della mancanza di novità. Vediamo se questi elementi possono realmente cambiare le carte in tavola.
Quattro in uno Come al solito, diamo un’occhiata alla trama che sorregge le avventure che affronteremo giocando le addirittura quattro campagne presenti in Earth 2160. In seguito alla guerra tra le potentissime corporazioni della Dinastia Eurasiatica (DE) e degli Stati Uniti della Civiltà (SUC), la Terra è stata spinta fuori dalla sua orbita ed è andata completamente distrutta. Le ultime speranze per i pochi sopravvissuti sono rimaste legate al trasferimento su Marte o su qualche altro tetro pianeta della galassia. Già da decenni è iniziata la colonizzazione dello spazio, per cui non sono più fantascienza i viaggi intergalattici volti a raggiungere queste apparentemente lontanissime mete. La guerra infiamma nuovamente quando, nel tentativo di colonizzare Marte con migliaia di fuggitivi, la gente della DE si imbatte nella Corporazione Lunare (CL). Si tratta di un’associazione composta esclusivamente da donne che era stata mandata sessant’anni prima sul pianeta rosso con scopi di ricerca. DE e CL combattono dunque per ogni centimetro del pianeta, ma la guerra divampa anche su altri pianeti. Si scatena la corsa agli armamenti e alla ricerca tecnologica. Tutti i sopravvissuti si schierano da una parte o dall’altra, formando diverse bande armate che incontreremo nel corso del gioco. Scoppia la guerra totale.
In questo scenario di completa catastrofe (a cui siamo ormai inevitabilmente abituati grazie ai nostri amati videogiochi), noi potremo decidere se schierarci nelle file della DE o della CL. Ci viene caldamente consigliato di iniziare la nostra partita con la DE perché le missioni sono più semplici e perché la prima missione è in realtà un approfondito tutorial. Scegliendo la DE impersoneremo il maggiore Richard Falkner, molto stimato per la sua grinta e per i successi militari che ha riscosso nella sua lunga carriera. Ben presto, tuttavia, Falkner entrerà in conflitto con i suoi superiori in seno alla DE, aderendo ad una teoria, giudicata misticheggiante, per cui ci sarebbe un pianeta, chiamato Eden, raggiunto il quale si avrebbe pace eternamente. Nelle fila della CL impersoneremo invece l’avvenente capitano Ariah, una donna soldato che, in determinate situazioni, agisce come l’eroina di un mondo di fantasia, mettendo da parte la disciplina che caratterizza chi appartiene all’esercito CL. Questi due sono gli eroi principali di Earth 2160. La loro peculiarità è che hanno potenzialità e caratteristiche più sofisticate delle truppe normali, in quanto possiedono un inventario e delle abilità in fatto di resistenza e potenza di fuoco ben al di là della media delle altre unità. Se, per esempio, troviamo un arma o un elemento dell’armatura, potremo accedere all’inventario e decidere se sostituire i nuovi oggetti ai vecchi in base alle caratteristiche degli oggetti stessi. Una volta completate le due campagne DE e CL sbloccheremo quelle relative ai SUC e agli Alieni. Ogni campagna comprende sette missioni, le quali non si completano mai in meno di un’ora di gioco. Capite bene che il fattore longevità e quello legato alla varietà ne traggono un grande profitto: Earth 2160 riesce a tenere incollati davanti al monitor per molto tempo grazie alle feature che abbiamo appena finito di descrivere.
La guerra infinita Vediamo adesso più da vicino quali sono le meccaniche di gioco peculiari di Earth 2160. Come al solito avremo la possibilità di affrontare la campagna o le schermaglie (skirmish), in quest’ultimo caso potremo giocare anche online. In entrambe le modalità sono due le fasi principali dell’organizzazione del nostro esercito: una legata alla raccolta delle risorse e alla produzione, l’altra alle battaglie vere e proprie. Earth 2160 offre sostanziali differenze in seno alle quattro civiltà presenti soprattutto relativamente alla prima delle due fasi. Gli elementi in comune riguardano la raccolta delle risorse. Vi sono tre tipi di risorsa: metallo, cristalli, acqua; i quali vanno collezionati per essere spesi nella creazione di edifici, di unità o per portare avanti la ricerca. Quest’ultima si rivela di fondamentale importanza, in quanto è legata agli elementi da RPG che sono insiti nella struttura di gioco di Earth 2160. Andando avanti nella campagna, infatti, ci accorgeremo che sarà impossibile ingaggiare combattimenti a fuoco con unità molto più evolute della nostra, in quanto le loro armi potrebbero essere più efficaci ed i loro armamenti ben più resistenti. La ricerca va effettuata sia nella direzione di nuovi tipi di unità sia in quella di potenziamenti alle unità che già abbiamo a disposizione. Ad esempio, sarà possibile ricercare un nuovo motore in grado di offrire un boost di velocità o un sistema migliorato di rigenerazione dello scudo energetico. Una volta completata la ricerca delle varie parti, potremo installarle sulle unità già presenti nel nostro database. Basterà schiacciare sul tasto di personalizzazione delle unità e sistemare i vari pezzi. Si tratta di una feature assolutamente interessante che ci consente di adattare il nostro esercito alle necessità che si profilano a seconda dell’andamento delle battaglie.
Altro elemento di fondamentale importanza nella fase di produzione dell’esercito è quello legato all’edificazione delle strutture e allo sfruttamento delle risorse. Per questa componente dobbiamo fare dei netti distinguo tra le varie fazioni presenti nel gioco, in quanto il gioco muta in maniera abbastanza importante tra l’una e l’altra. Innanzitutto, tra i tre tipi di risorsa che abbiamo citato in precedenza ogni civiltà, tranne quella degli Alieni a cui servono tutte, ne sfrutterà solamente due. In linea di massima basterà mandare il collezionatore di risorse in prossimità della fonte della risorsa stessa per cominciare l’immagazzinamento. Un po’ diverso è il sistema che regola questa fase in seno alla CL, in quanto in questo caso occorrerà realizzare un edificio nelle vicinanze della risorsa. Ma vediamo come funziona più da vicino il sistema di edificazione che, come abbiamo detto, è drasticamente differente tra una fazione e l’altra. La cosa in comune è che il tutto è regolato in maniera modulare, nel senso che basterà costruire un centro nevralgico del nostro insediamento per poi ampliarlo partendo da questo fulcro. Ad esempio, le forze della DE realizzano una base dotata di diversi tunnel, i quali terminano con un’uscita. Ad ogni uscita è possibile collocare un nuovo edificio, in modo da creare un unico stabilimento a diffusione capillare di enormi dimensioni. Gli edifici della CL vanno disposti, invece, a pila. Occorre, infatti, collocare la base dello stabilimento a terra e poi i vari edifici uno sopra l’altro. Ci sono strutture che non possono essere inserite all’interno della pila, in quanto richiedono degli sbocchi, e per questo vanno collocate in cima. I SUC creano vari centri nevralgici, ognuno dei quali capace di ospitare un certo tipo di struttura. Richiedono, inoltre, un grande quantitativo di energia e quindi portano alla prolificazione di questo tipo di edifici. Il sistema che regola lo sviluppo degli alieni è, invece, completamente differente, rappresentando una vera novità per tutto il panorama degli strategici. Sostanzialmente, non esistono edifici di sorta, neanche per la costruzione delle unità. Avremo a disposizione, inizialmente, solo dei replicatori, i quali possono compiere due tipi di operazioni, possono cioè clonarsi o trasformarsi. Nel primo caso producono altri elementi atti all’ingrandimento dell’esercito, nel secondo producono unità utili per i combattimenti. Per trasformare o clonare un’unità occorre avvicinarla ad una zona intrisa di risorse, al che l’unità stessa comincerà la fase di caricamento del potenziale offerto dalla risorsa. Una volta finita questa operazione potremo decidere che tipo di trasformazione compiere in base alle strategie che si manifestano opportune in quella determinata fase della partita. Il tutto è condito anche da una componente in chiave evoluzionistica, in quanto nelle fasi di trasformazione potremo scegliere in che tipo di unità trasformare il nostro replicatore e quindi di indirizzare la sua evoluzione nella direzione di unità di un certo tipo piuttosto che un altro. Earth 2160, con gli Alieni, tenta un esperimento sicuramente ardito, discostandosi, nella fase di produzione, massicciamente rispetto al canonico strategico in tempo reale. La mancanza degli edifici avrebbe, infatti, potuto minare seriamente questa componente del gioco, sulla quale, come stiamo vedendo, i ragazzi di Zuxxez hanno riversato molta attenzione. Tuttavia, tutto ciò è ricompensato da splendide unità e dalle loro straordinarie animazioni: da entrambi questi punti di vista superiamo di gran lunga le unità delle altre fazioni.Il fatto che ci siano processi di edificazione differenti muta leggermente l’approccio al gioco. Sostanzialmente, si tratta semplicemente di adattarsi alle meccaniche evoluzionistiche di ognuna delle quattro fazioni, in quanto dal punto di vista delle strategie cambia ben poco. Inoltre, inizialmente si è un po’ spiazzati a causa dei repentini cambiamenti da una fazione e l’altra: occorre quindi una non semplice fase di riconoscimento di come funzionano quegli elementi che, magari, sono chiari giocando con una delle altre fazioni. Una non felice costante di ognuna delle quattro fazioni, sempre restando nel discorso legato alla produzione, è quella relativa ai tempi. Costruire un esercito valido è veramente snervate, richiedendo, in talune circostanze, anche minuti e minuti. Considerando anche che le mappe di gioco sono estremamente ampie e che spesso ci tocca fare moltissima strada per raggiungere il fulcro della battaglie, non possiamo non annoverare un certo senso di frustrazione proprio in riferimento agli eccessivamente dilatati tempi di produzione. Tutto ciò porta al fatto che ogni singola missione ha una durata realmente prolungata, andando agevolmente a superare l’ora di gioco e, spesso, anche le due ore.
Se la fase di produzione in Earth 2160 è estremamente complessa, per quanto riguarda quella delle battaglie vere e proprie non possiamo utilizzare lo stesso aggettivo. Sostanzialmente, da questo aspetto, il gioco non offre quelle novità che probabilmente sarebbe stato lecito aspettarsi, pur restando uno strategico abbastanza solido e divertente. Come abbiamo detto in precedenza, questa fase è determinata dalla fase di ricerca, la quale non è più un orpello messo lì per variare un po’ le cose ma che diventa, invece, del tutto fondamentale per avere un esercito sufficientemente evoluto da sfidare il nemico di turno. La ricerca, il fatto di poter personalizzare le unità e lo stesso elevato numero di unità di base presenti nel gioco sono tutti elementi che ci consentono di dire che i combattimenti sono estremamente vari, proprio perché si scontrano unità estremamente differenti tra loro. Earth 2160 non è uno di quegli strategici nei quali basta costruire tantissime unità per avere la meglio del nemico, in quanto occorrono materia grigia, schierare le giuste unità contro il giusto nemico, preservare l’esercito che si è faticosamente prodotto. Inoltre, bisogna prestare attenzione anche alle armi che ogni unità monta, in quanto alcune di queste potrebbero essere adatte solo contro veicoli terrestri, altre solo contro veicoli aerei e così via. Ad esempio, sempre grazie al fatto di poter personalizzare le nostre truppe, sarà possibile avere una stessa unità dotata in alcuni esemplari di armi terrestri, in altre di armi aeree. Per quanto riguarda i combattimenti veri e propri, considerato l’elevatissimo numero di unità impegnate, spesso si rivelano estremamente caotici, in quanto saremo chiamati a prendere tante decisioni contemporaneamente e spesso in riferimento a focolai di battaglia anche distanti tra loro. Fortunatamente, avremo la possibilità, presente ormai in ogni strategico che si rispetti, di suddividere l’esercito a nostra disposizione in gruppi e di richiamare ogni componente tramite l’apposito tasto di riferimento. A proposito di unità, a seconda della fazione, troveremo carroarmati, veloci jeep dotate di mitragliatrici, mech, unità aeree di ogni tipo, mostriciattoli con enormi cannoni, fanteria e molto altro ancora. Se volessimo racchiudere le unità in tre enormi categorie principali dovremmo richiamare le solite categorie della fanteria, delle unità pesanti e dell’artiglieria; con le prime utilissime per gli scontri ravvicinati e la terza fondamentale per gli attacchi dalla distanza e per la distruzione degli edifici nemici. Le varie unità impiegate in battaglia, inoltre, acquisiscono esperienza e la mantengono da una missione all’altra.
Un elemento innovativo è quello relativo alla presenza degli agenti virtuali. Durante le missioni, questi richiameranno la nostra attenzione, prestando i loro servigi in cambio di un certo quantitativo di risorse. Earth 2160 comprende diversi agenti virtuali, ognuno dei quali ha delle caratteristiche differenti e, quindi, può aiutarci in maniera diversa nel corso della battaglia. In ogni caso, però, sono molto più resistenti ed efficaci delle unità normali, eroi compresi. Tra gli agenti virtuali troveremo chi è specializzato nella cura medica delle unità che gli stanno intorno, chi consente una maggiore produzione di elettricità, chi è efficace negli scontri a fuoco siano essi terrestri o aerei, chi è abile nell’esplorazione e così via. Probabilmente, gli agenti virtuali sono sin troppo forti, risolvendo spesso situazioni estremamente intricate che, in altro modo, avrebbero richiesto strategie ben più evolute. D’altra parte, rappresentano, come detto, un elemento di originalità e di varietà all’interno delle meccaniche di gioco di Earth 2160.Se, invece, dobbiamo citare un elemento negativo, dobbiamo parlare di intelligenza artificiale. Questa non ci ha convinto pienamente e da diversi punti di vista. Si ha la sensazione che le nostre unità non rispondano solertemente ai nostri ordini e che spesso lo facciano in maniera sbagliata. Capita molto spesso che rimangano incastrate tra due edifici o che, soprattutto, seguano dei way point del tutto inimmaginabili, finendo magari nelle mani del nemico. Quello dei way point è un problema non di secondaria importanza, soprattutto alla luce del fatto che le mappe sono estremamente ampie. Ci è capitato di dare l’ordine di spostarsi ad un folto esercito verso un particolare punto di una mappa piena zeppa di canyon, vallate e colline, ma che le nostre unità aderissero all’ordine sparpagliandosi addirittura per tutta la mappa di gioco, seguendo ognuna un proprio way point personale e smembrando così inevitabilmente il folto esercito che avevamo prodotto.
Venendo all’aspetto legato alla modalità multiplayer, diciamo che essa si erge sugli stessi criteri di gioco della modalità schermaglia o skirmish. Si possono affrontare diverse fazioni in maniera cooperativa o competitiva su tutta una serie di mappe messe a disposizione dai ragazzi di Zuxxez. Le modalità di conseguimento della vittoria si possono impostare a piacimento, scegliendo in una lista di quattro. Nella modalità “distruggi gli edifici” siamo chiamati ad annientare completamente l’avversario, compresa l’ultima delle costruzioni che egli ha realizzato. In “uccidi gli eroi nemici” dovremo semplicemente uccidere tutti gli eroi delle fazioni avverse. In “ha inizio la tregua” viene impostato un certo quantitativo di tempo prima del quale è impossibile scatenare il conflitto: una volta finito l’armistizio si aprono le danze come nelle altre modalità. Infine, in “zio Sam” vi è un numero estremamente limitato di risorse, per cui è accentuata questa fase del gioco rispetto a quella della distruzione degli edifici. Il gioco online è garantito dalla piattaforma EarthNet messa a disposizione dalla stessa Zuxxez, grazie alla quale è possibile visualizzare le statistiche dei vari giocatori e utilizzare chat vocali.
Semplicemente spettacolare Come potete constatare voi stessi dalle foto che abbiamo messo a vostra disposizione, la grafica di Earth 2160 è sicuramente di tutto rispetto. Il motore del gioco vanta un numero estremamente elevato di poligoni (considerando l’ampiezza delle mappe), ottime texture, grandiose animazioni, illuminazioni in tempo reale ed effetti grafici di ultima generazione. L’elemento che più lascia colpiti è legato alle splendide esplosioni, soprattutto in riferimento ai veicoli. Queste rendono il gioco estremamente spettacolare e bello da vedersi, costituendo una componente positiva non indifferente. I vari scontri a fuoco, che spesso coinvolgono tantissime unità, risultano così realmente emozionanti. A questi elementi aggiungiamo la presenza dell’alternanza del giorno e della notte, cosa che realizza un nuovo stupendo effetto grafico. Infatti, non solo vedremo illuminazioni differenti a seconda se è giorno o notte, ma il cambiamento è graduale, mostrandoci la spettacolarità di alba e tramonto. Ciò influisce leggermente anche sulle meccaniche di gioco, in quanto di notte la visibilità è inevitabilmente più blanda e per il fatto che le nostre unità saranno obbligate ad accendere le luci. Potremo, ad esempio, scegliere di lasciarle chiuse in modo da organizzare imboscate nei confronti del nemico. Altro elemento che corrobora l’aspetto grafico è quello che i programmatori hanno chiamato PIP, immagine nell’immagine. Sostanzialmente, si tratta di un’ulteriore finestra integrata nella comunque piacevole interfaccia di gioco che ci mostra, nella prospettiva in prima persona, ciò che vedono le unità da noi selezionate in quel momento. Potremo, così, seguire in prima persona le operazioni di ogni unità sullo schermo. Come potete capire, si tratta semplicemente di un orpello grafico, ma che comunque, come dicevamo, corrobora un elemento del gioco già più che positivo. Ribadiamo quest’ultima affermazione anche alla luce del fatto che Earth 2160 non risulta estremamente pesante, restando abbordabile anche su macchine non di ultimissima generazione. Abbiamo ravvisato qualche rallentamento solamente negli scontri con tantissime unità, ma ciò ci sembra del tutto inevitabile.
Passando all’aspetto audio, restiamo su livelli senz’altro soddisfacenti. Gli effetti sonori sono molto differenti tra loro e l’audio direzionale è realizzato in maniera senz’altro positiva. Ottime sono anche le musiche, le quali potrebbero benissimo stare anche in un film. Ci sono sembrate d’atmosfera e incalzanti al punto giusto. Pensate che nella confezione del gioco in vendita in Italia è presente anche un disco che comprende esclusivamente l’intera colonna sonora. Concludiamo la nostra recensione dicendo che in Italia Earth 2160 è commercializzato in una versione tradotta nel nostro idioma soltanto per quanto concerne i testi, mentre il parlato resta in inglese. Abbiamo, inoltre, notato che in moltissime sequenze animate mancano i sottotitoli in italiano, lasciando lo svolgimento della trama alla fantasia del giocatore meno avvezzo alla lingua anglosassone.
HARDWARE
Requisiti minimi: Processore da 1,5 Ghz, 512 MB di RAM, scheda grafica con supporto pixel shader 1.3, 1,5 GB di spazio libero su hard disk.Requisiti consigliati: Processore da 2 Ghz, 1 GB di RAM, scheda grafica con supporto pixel shader 1.3, 1,5 GB di spazio libero su hard disk.
MULTIPLAYER
– Spettacolare
– Possibilità di personalizzare le proprie unità
– Graficamente valido
– Quattro fazioni disponibili
– Tempi di produzione eccessivamente lenti
– E’ sempre il solito RTS
– Sistema di way point da rivedere
7.7
Come i suoi predecessori, Earth 2160 si rivela un solido e divertente strategico in tempo reale che, tuttavia, non riesce ad aggiungere particolari innovazioni al genere al quale appartiene. Purtroppo, dobbiamo dire che si tratta di uno di quei giochi che corrobora il fenomeno dell’inflazione al quale è ormai soggetto inevitabilmente il genere degli RTS. Detto questo, dobbiamo senz’altro citare anche diverse componenti positive che vanno dalla splendida grafica al fatto di poter personalizzare le unità, dalla presenza di ben quattro fazioni (e corrispettive campagne) alla spettacolarità generale che contraddistingue le battaglie. Purtroppo, a questi elementi fanno da contraltare un livello di intelligenza artificiale non al top, soprattutto per via degli sfasati way point, ed una certa monotonia generata da tempi di produzione eccessivamente blandi. In definitiva, Earth 2160 è uno strategico assolutamente consigliato a tutti i fan del genere, soprattutto a chi ha amato giochi come gli stessi predeceossori o i due Ground Control. Un monito lo facciamo solamente a chi è ormai stanco di strutture di gioco sempre identiche tra di loro.
Voto Recensione di Earth 2160 - Recensione
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