Nessuno ce la fa contro Gundam
Gundam nasce come serie televisiva nel 1979, dalla mente di Yoshiyuki Tomino. Da circa un decennio sugli schermi giapponesi orde di robot giganti difendevano la Terra da invasori alieni o da civiltà dimenticate, ma Gundam rivoluziona questo approccio: per la prima volta entrano in scena dei robot “realistici”, non più guerrieri mitologici e invincibili, ma semplici macchine pilotate dall’uomo, alla stregua di aerei o carri armati. Anche il concetto di guerra assume caratteristiche più vicine alla realtà, dato che ad affrontarsi sono due opposte fazioni umane, nessuna delle quali può dirsi chiaramente dalla parte della ragione.Sono passati più di trent’anni e da allora si sono susseguiti decine di serie, film, Ova e manga che hanno letteralmente sviscerato l’universo di Gundam, non di rado tradendone le premesse. Nonostante queste alterne vicende, il brand rimane ancora oggi uno dei più conosciuti ed amati dell’animazione nipponica: niente di strano dunque che vi si dedichino ancora dei videogiochi…
Uno, nessuno, centomila… Gundam!
Anziché concentrarsi su di un’unica licenza, in Koei hanno voluto fare le cose in grande, acquisendo i diritti su serie anche molto diverse tra loro: il Gundam classico, lo 0080, lo 0083, lo Zeta Gundam, il Gundam ZZ, il G Gundam, il Gundam X, l’F91, le serie Unicorn, Victory, Wing. In altre parole, un menù decisamente completo, in grado di accontentare tutti i fan. Mettere insieme serie tanto diverse, a livello di trama come di character design, non è semplice: l’espediente trovato è quello dell’universo parallelo, in cui i personaggi si trovano “risucchiati” dalle rispettive saghe per combattere un nemico comune. Va detto che nonostante il tentativo di dare un senso logico al tutto, il risultato non convince, la storia è confusionaria e difficile da seguire, rivelando la sua natura di semplice espediente per riunire assieme personaggi e robot che altrimenti nulla avrebbero a che fare tra di loro. Resta comunque il valore aggiunto fornito dalla presenza assieme di tanti mobil suit provenienti da serie diverse, intenti a collaborare o combattersi: un vero sogno, ma bisogna essere davvero appassionati e profondi conoscitori delle varie saghe per apprezzare davvero la cosa.
La carica dei cento e più…
Come i precedenti capitoli, anche questo terzo episodio si rivela fondamentalmente un titolo improntato all’azione, dove con l’ausilio per proprio mobile suit il giocatore dovrà affrontare decine di avversari contemporaneamente, un prassi interrotta solo da boss di metà e fine livello, in grado di offrire sfide di un certo spessore.I controlli sono quelli noti a qualunque giocatore della saga: c’è un tasto per l’attacco base (rapido ma poco potente) e uno per l’attacco caricato, con i quali è possibile effettuare tutta una serie di combo. Non manca anche l’attacco speciale, da utilizzarsi una volta riempita l’apposita barra, il quale questa volta prende il nome di SP, a differenza dei vecchi Musou. Con un tasto è possibile aumentare temporaneamente la velocità di movimento del nostro mezzo (altrimenti detta “corsa”), con un altro è possibile librarsi in aria per qualche secondo (“salto”): presenti anche i tasti di parata e di schivata.Di un poco differente rispetto al solito troviamo la possibilità di utilizzare il tasto per lo scatto non solo per sfuggire agli avversari, ma anche all’interno di combo offensive; inoltre, previo riempimento dell’apposita barra, è possibile convocare sul campo di battaglia un alleato, determinato all’inizio della missione, che si prodigherà in un attacco speciale, affiancandoci in battaglia per alcuni istanti. Giocando in modalità online tale comando conferirà invece dei bonus ai propri compagni d’avventura.All’inizio di ogni incarico al giocatore è concessa la scelta del pilota e del modello di Gundam da utilizzare. Il primo guadagna esperienza ad ogni scontro, diventando via via più forte e resistente: inoltre ad ogni missione sarà possibile migliorare i rapporti con gli alleati con cui ci si trova a collaborare, che diventeranno così piloti selezionabili, oppure operatori da cui venire affiancati. I mecha pilotabili inizialmente saranno invece molto pochi: gli altri (e si parla di decine di mezzi, tratti dalle varie serie) andranno sbloccati recuperandone i progetti. A quel punto sarà possibile operare sugli stessi dei blandi interventi di personalizzazione, scegliendo il tipo di potenziamento da associare loro.
Gundam board game
Il campo di battaglia assomiglia molto al tabellone di un board game: una mappa schematica presenta una serie di locali collegati tra loro da semplici corridoi. Lo scopo di ogni stage è quello di sottrarre agli avversari le aree occupate, badando nel frattempo di non perdere le proprie. Molto importante a questo proposito è un indicatore a schermo che riporta il livello di forza delle due fazioni coinvolte nella lotta: tali indicatori sono importanti perché determinano la situazione sul campo. Ad esempio finché la barra avversaria non è ridotta della metà la base nemica non è accessibile, mentre il boss finale si paleserà solo all’esaurimento della stessa: inoltre finché la propria barra non scende oltre un punto critico, sia i nostri mobile suit sia quelli degli avversari (riferito ai boss, naturalmente) possono ritornare a combattere anche se sono stati abbattuti. Naturalmente si porta al trionfo la propria fazione sconfiggendo le decine di fantaccini nemici e conquistando le loro aree.Da segnalare come rispetto al passato siano sparite le aree prettamente spaziali: si combatte sempre e solo all’interno di spazi delimitati e mai in assenza di gravità, scelta dovuta al particolare tipo di mappe adottato.A conferire varietà al gameplay contribuiscono le destinazioni delle varie “stanze” in cui si combatte: se le basi costituiscono il fulcro, anche in altre aree è possibile trovare elementi interessanti. In alcune aree troveremo infatti delle catapulte, che permettono di raggiungere zone altrimenti distanti; in altre ci sono bassi missilistiche, con cui bombardare il nemico, o fabbriche di mecha, che aiutano a preservare l’integrità dei propri mezzi.
Disegni animati
Il gioco adotta un approccio grafico in cel shading che riproduce in maniera soddisfacente i vari Gundam, e ben si sposa con le scene d’intermezzo generalmente interpretate dalle sagome animate dei vari piloti. Anonimi e ripetitivi invece gli scenari, che troppo spesso trasmettono l’idea di essere semplice tappezzeria, sensazione incrementata dalla quasi totale assenza di interazione con gli stessi.Musiche ed effetti sonori si meritano ampiamente la sufficienza, ma quel che più farà piacere agli appassionati è la presenza del doppiaggio originale giapponese, selezionabile in alternativa a quello americano. I dialoghi sono comunque sottotitolati in italiano, anche se presentano diversi errori: inoltre, seguire le conversazioni tra piloti diventa particolarmente frustrante quando queste avvengono durante i frenetici scontri.La longevità si attesta su ottimi livelli: portare a compimento le varie trame e sbloccare tutti i personaggi ed i modelli richiederà molte ore. E’ anche presente una modalità on-line nella quale fino a 4 giocatori possono collaborare nel superamento di livelli appositamente progettati.
– Tutti i piloti e i Gundam che potete desiderare
– Frenetico e divertente
– Qualche novità nel gameplay
– Doppiaggio originale giapponese
– Rimane un Dynasty Warrios
– Storia confusa
– I.A. inesistente
Dynasty Warriors Gundam 3 è un titolo chiaramente pensato per soli appassionati: il gameplay riprende i canoni tipici della serie, introducendo alcune interessanti novità rispetto al passato, risultando sempre divertente e frenetico. Il numero di personaggi e mecha presenti nel titolo è davvero rimarchevole, in grado di soddisfare le brame dei fan più sfegatati. Chi già ha apprezzato i predecessori gradirà le novità ed i miglioramenti introdotti, pur con i noti limiti insiti nella particolare meccanica di gioco.