Recensione

Dynasty Warriors 5

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a cura di Fabfab

Puntuale come ogni anno, il nuovo capitolo di Dynasty Warriors sbarca sulle nostre console ed immancabilmente non possiamo che constatare come le novità introdotte non siano esattamente clamorose (due nuovi personaggi, un diverso sistema di gestione delle guardie del corpo), ma nonostante questo il sistema continua a funzionare e il titolo Koei risulta divertente come in passato. Sempre che non vi siate ormai stancati di rivivere per l’ennesima volta le vicende dei Tre Regni…

Tre regni in guerraChe dire ancora di un titolo che più volte mi sono ritrovato a recensire nel corso degli anni? E’ davvero difficile trovare nuovi spunti di cui parlare, perciò mi limiterò ad un breve sunto, giusto per quei pochi che si avvicinino per la prima volta al prodotto.Fin dal suo secondo episodio, Dynasty Warriors è un celebre picchiaduro “di massa”, nel senso che si combatte contemporaneamente contro decine di personaggi.L’ambientazione è quella di una Cina mitologica in cui tre regni (Shu, Wu e Wei) più altre fazioni militari (i Turbanti Gialli, Lu Bu, i barbari del sud) si contendono il dominio del paese. Il giocatore sceglie innanzitutto una fazione, quindi uno dei numerosi condottieri: ce ne sono a decine, tutti diversi, si spazia dal giovane spadaccino, all’esperto guerriero con la lancia, al vecchio saggio, alle ragazze terribili.La trama si dipana attraverso una serie di missioni, ognuna delle quali è in realtà una battaglia cardine della guerra. Ma non preoccupatevi, non ci sono strategie da pianificare o eserciti da guidare: il giocatore viene fiondato sul campo di battaglia in compagnia della sua guardia del corpo e non deve fare altro che sterminare più avversari possibile, favorendo la vittoria della propria fazione. I soldati normali rappresentano nulla più che carne da macello per il nostro inarrestabile condottiero, che dovrà piuttosto concentrarsi sui comandanti nemici, più ostici da affrontare (ma nemmeno troppo), fino a giungere al leader nemico, sconfitto il quale la battaglia è vinta.L’unica strategia richiesta al giocatore è quella di utilizzare un minimo di criterio nel muoversi sul campo di battaglia: questi sono molto grandi e permettono approcci diversi allo scontro, ma è necessario avanzare assieme alle truppe alleate, evitando di lanciarsi da soli a testa bassa in zone interamente occupate dal nemico, dove si verrebbe in breve sopraffatti.

Easy job!I controlli do gioco sono semplici ed immediati: attacco veloce (ma debole) e relative combo, attacco potente (ma lento) e relative combo, attacco speciale (dopo aver riempito l’apposita barra sterminando nemici), salto, parata. Se si attacca in corsa è possibile effettuare una carica, se c’è un quadrupede (cavalli, elefanti…) nei paraggi è possibile salirci in groppa e travolgere gli avversari. Il gioco mette a disposizione ben 48 combattenti tra cui scegliere (di cui 6 completamente nuovi), tutti ispirati alla mitologia cinese ed ognuno diversificato dall’altro non solo per l’aspetto e le armi utilizzate, ma anche per la trama che si accompagna alle sue gesta: rispetto ai capitoli precedenti, inoltre, ora la storia di ognuno dei condottieri è più breve, il che significa meno battaglie ripetute, il che è sicuramente un bene. Va detto, però, che alla fine le differenze tra tutti i personaggi non è che siano così marcate, in fondo le mosse ed i tasti che si utilizzano sono sempre gli stessi, e pertanto bisogna essere veri fan della serie per trovare la voglia di finire per 48 volte il gioco! Anche le varie trame risultano essere assolutamente lineari e in nessun modo influenzabili dal nostro comportamento, il che è un vero peccato visto che sarebbe bastata una modalità come quella di “Dynasty Warriors 4 Empires” per rendere il tutto molto più interessante e vario (conoscendo Koei non è comunque da escludersi, naturalmente, la prossima uscita di un “Dynasty Warriors 5 Empires”).Tra le poche novità introdotte dalla serie si segnala il nuovo sistema relativo alle guardie del corpo: rispetto al passato ora avremo una sola persona di scorta, da scegliersi tra diverse tipologie di guerrieri (spadaccino, lanciere, arciere…). La guardia del corpo è inoltre molto più partecipe in battaglia e combattendo fianco a fianco è possibile dare vita ad inedite ed interessanti combo di coppia.Tecnicamente è difficile notare differenze rispetto al precedente capitolo: il design è rimasto praticamente identico, il motore gestisce abbastanza agevolmente le decine di personaggi su schermo, naturalmente a prezzo di una nebbia persistente e di scenari desolatamente spogli. Anche l’audio presenta la consueta commistione di melodie cinesi e strumenti elettrici, tipici della serie.La longevità, infine, si accompagna di pari passo alla passione del giocatore per questa serie Koei: se apprezzate il genere, impiegherete ore ed ore di gioco prima di aver sbloccato tutti i segreti, ma in caso contrario il divertimento non durerà a lungo…

– Il nuovo sistema di gestione delle guardie del corpo

– 48 personaggi di cui 6 inediti

– Il motore grafico fa sempre la sua parte

– Poche differenze rispetto al quarto capitolo

– Non localizzato in italiano

7.0

La serie di Dynasty Warriors arriva al quinto episodio sempre fedele a se stessa ed alla formula che l’ha resa vincente: é più che probabile, d’altronde, che per questa generazione di console non assisteremo a significativi passi in avanti. Il titolo è comunque consigliato agli appassionati, che apprezzeranno i piccoli miglioramenti apportati e troveranno la consueta dose di sfida e divertimento, ma se avete già provato uno dei precedenti capitoli e non vi ha convinto, lasciate pure perdere, non troverete nulla di nuovo…

Voto Recensione di Dynasty Warriors 5 - Recensione


7

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