Recensione

Dynasty Warriors 5

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a cura di Darkzibo

Finalmente, per i nostalgici amanti dei “picchia picchia” di massa in chiave storica, ecco il nuovo episodio di una delle saghe che su Playstation 2 ha raggiunto il suo massimo splendore: Dynasty Warriors. Di sicuro molti di voi conosceranno questo franchise, che ha seguito la vita della nostra fida PS2 dal suo debutto fino ad oggi. Per chi non ne avesse mai sentito parlare, invece, si tratta sostanzialmente di un picchiaduro a scorrimento, dove il giocatore cerca di sbaragliare le numerose truppe avversarie guidate dai generali nemici. Dopo questa sterile presentazione passiamo ad un’analisi più accurata dei vari aspetti di questo gioco.

Quante modalità ?Dynasty Warriors é ambientato nel medioevo cinese e vede tre regni pronti a darsi guerra per il dominio totale: i regni portano i nomi di Sho, Wei e Wu e al loro servizio si contano sei comandanti alla guida di relativi grandi eserciti. A noi toccherà impersonare uno di questi mitici eroi e portare il nostro esercito, coordinato con quello degli altri alleati, alla vittoria, ottenibile conquistando il territorio nemico o liberando un territorio invaso.All’interno del gioco troviamo diverse modalità che puntano ad impegnare per molto tempo il giocatore e tenerlo con pollici incollati al joypad.La più importante di queste modalità è senza dubbio il “Musou mode”, ovvero la classica modalità storia. Qui, selezionato il regno per il quale battersi, si dovrà scegliere il proprio guerriero (ognuno con parametri, caratteristiche ed armi differenti) e seguire passo passo l’evolversi della sua storia attraverso il suo racconto (completamente parlato) e filmati di buona fattura. In questa modalità è possibile anche giocare in multiplayer dove un vostro amico – selezionato un generale anche di una fazione nemica – lotterà al vostro fianco con il classico split screen orizzontale. Questa possibilità aumenta la componente strategica (altrimenti quasi assente) del gioco.Prima di ogni battaglia sarà possibile modificare alcuni parametri: dalle armi agli oggetti (che fungono da potenziamenti) alle guardie del corpo, coloro che ci copriranno le spalle sul campo di battaglia. Ci saranno le informazioni sulle nostre unità (che restano purtroppo ingovernabili) e il piano di attacco per il completamento della missione.Il “Free Mode” è invece una modalità scenario in cui si può affrontare una singola battaglia selezionata da una lunga lista; anche in questo caso è presente la modalità per due giocatori.Interessante e ben articolato è il “Challenger Mode” a sua volta suddiviso in Bridge Melee, Time Attack, Rampage e Sudden Death. La prima è, come ne suggerisce il titolo, la battaglia sui ponti dove il giocatore deve annientare i soldati nemici, equipaggiati con ogni sorta di arma, scaraventandoli al dì sotto delle piattaforme di combattimento. In questa modalità è assente la barra di potenziamento (utile per effettuare le super mosse), perchè ovviamente avrebbe semplificato eccessivamente lo scopo del gioco (una super mossa sbaraglia un intero plotone). Nel “Time Attack” bisogna uccidere il maggior numero di nemici nel minor tempo possibile, lottando fino alla morte.Interessante il Rampage, una sorta di “tutti contro tutti”, dove i generali nemici attaccano il protagonista con i loro eserciti, finchè questo non viene sconfitto.Il “Sudden Death” è una specie di prova di resistenza nel non subire colpi: alla prima ferita, il giocatore muore.Cosa abbastanza interessante è il sistema di password che permette, con una parola chiave, di registrare i propri record nel sito di Koei e di visionare il proprio raking in una classifica mondiale, basata sui punti guadagnati nelle varie modalità del challenger mode.Se foste interessati alla conoscenza approfondita dei generali e della loro storia, allora avrete a disposizione l’Encyclopedia, un’accurata raccolta di biografie di ogni comandante presente nel gioco. In questa enciclopedia è presente anche la storia dei tre regni di Sho, Wei e Wu. Nella modalità “Camp”, ovvero il mercato, potrete infine comprare oggetti, potenziamenti e armi che aumenteranno i parametri dei vostri personaggi.

Come combattevano i cinesi ?Il gameplay si attesta su uno standard arcade, naturalmente non esente da difetti. Si utilizzano praticamente solo il tasto quadrato, per l’attacco standard, e il cerchio per la mossa speciale, ma solo una volta riempita la barra di potenziamento. Con il tasto X si effettua il salto, utile anche per montare a cavallo o su qualsiasi altro animale, R1 per impostare la visuale soggettiva per il lancio delle frecce e R2 per effettuare lo zoom sulla mappa della battaglia. Il pulsante L1 serve per spostare repentinamente la telecamera alle spalle del protagonista, utile nei momenti più concitati. Con il Triangolo potrete effettuare una carica con fendente finale. I comandi rispondono in maniera efficace e le combo sono tanto esaltanti quanto spettacolari, ma molte caratteristiche lasciano l’amaro in bocca: prima di tutto la telecamera semi-fissa che non permette una libertà nell’inquadratura dei nemici e del campo di battaglia, i fondali non sono per niente interattivi e non è nemmeno possibile scavalcare basse staccionate con un semplice salto! Gli impatti della nostra arma con i nemici sono spesso imprecisi e tendono, a volte, a non colpire nella direzione in cui vengono indirizzati, frustrando la pazienza di chi sta giocando. L’intelligenza artificiale dei nostri soldati è pari a zero così come quelli avversari che, a parte alcuni boss, si ridurranno a mera carne da macello, destinati a cadere come birilli sotto i colpi della nostra lama. Altro fattore negativo è la necessità di correre in aiuto dei nostri comandanti alleati perché, nel caso della loro sconfitta, il gioco sarà game over pure per noi.

Graficamente parlandoLa grafica si presenta davvero bene: un buon filmato in computer grafica ci introduce nella storia e nella vita di ciascun personaggio e orde immense di nemici e amici si muovono fluidamente sullo schermo, senza il minimo rallentamento. I protagonisti sono perfettamente caratterizzati con ottime textures variopinte che riproducono al meglio i costumi orientali (anche se un po’ esagerati nell’eccessivo impiego di colori brillanti), le cui estremità ondeggiano in conformità ai nostri movimenti. I volti, anch’essi segnati dai tratti somatici tipicamente orientali, sono ben definiti e si producono in svariate espressioni facciali. Anche i soldati semplici, seppur identici per ogni plotone, sono ben realizzati, con armature e armi dell’epoca. I plotoni variano molto nel comparto grafico e non potrà non deliziare l’occhio vedere molte unità davvero ben definite come lancieri, fanti, arcieri e animali (come elefanti, cavalli e tigri). Ogni medaglia ha però due facce e l’altra faccia di Dynasty Warriors 5 non è delle migliori.Infatti alla bellezza visiva menzionata poco fa si contrappone la bruttezza dei fondali, afflitti da mancanza di definizione e dall’assenza di minuzie edili che tanto avrebbero giovato: vedremo, ad esempio, le tende da campo che sembreranno più cumuli di fieno con disegnata sopra una porticina. Terribile, davvero! Le strutture come i castelli restano nell’anonimo con textures scialbe e di vecchio stampo, peccando di poca varietà anche nella rappresentazione dei materiali (quasi sempre grigi mattoni). L’orizzonte è spesso e volentieri avvolto dalla nebbia (proprio per evitare di affaticare troppo il motore di gioco, già impegnato a muovere decine di personaggi contemporaneamente) e a volte i soldati nemici si materializzano dal nulla proprio sotto i nostri occhi, senza la minima possibilità di tentare un’azione strategicamente pensata.

Orientali metallariIl sonoro può essere analizzato dividendolo in due comparti.Nel primo mettiamo una colonna sonora davvero ben realizzata, che raccoglie brani orientaleggianti, sapientemente mescolati o alternati a motivi moderni come metal e rock. Questi aumentano l’adrenalina durante gli scontri e fanno “gasare” per quanto sono “tamarre”.Il secondo comparto raccoglie l’ennesima nota dolente del gioco: gli effetti sonori. Non aspettatevi urla di guerra come quelle presenti in “Rome: Total War” mentre partirete all’assalto: solo un imbarazzante (quasi) silenzio vi accompagna sul campo di battaglia. Le grida dei soldati non esistono, le armi, quando cozzano contro i nemici, non producono quasi alcun suono degno di tale nome e i dialoghi parlati suscitano una certa ironia nei confronti dei poveri doppiatori sottopagati, privi di qualsiasi espressività gergale. Anche in questo caso un pizzico di attenzione in più avrebbe aumentato il giudizio su un sonoro che si attesta a livelli mediocri.

LongevitàOgni missione è abbastanza lunga e sicuramente vi divertirete nel tentare di conquistare una zona insieme ai vostri alleati. In multi il divertimento aumenta perché, come detto sopra, è possibile applicare un minimo di strategia. Le campagne, per ognuno dei tre regni, sono davvero molto lunghe e ricche di eserciti e generali da annientare, quindi vi porteranno via molte ore, se vi appassionerete al gameplay.Purtroppo, però, il tutto pecca di eccessiva, frustrante ripetitività e dopo un po’ di orde di soldati nemici maciullati, vi annoierete facilmente e probabilmente, con il passare di qualche giorno, abbandonerete Dynasty Warriors 5 per sempre. Comunque tentar non nuoce e, se vi piace il genere, avrete trovato il passatempo per ore di divertimento.Purtroppo il replay value è inesistente e, una volta finito, lo lascerete in balia della polvere in mezzo agli altri giochi della vostra collezione.

– Buona grafica dei personaggi

– Ottima colonna sonora

– Tanti personaggi che si muovono sullo schermo

– Interessante la raccolta storica dell’enciclopedia

– Campi di battaglia vasti

– Abbastanza longevo

– Giocabilità immediata …..

– …ma poco varia

– Ripetitivo all’inverosimile

– I.A. dei nemici davvero scarsa

– Effetti sonori ridicoli

– Brutta grafica dei fondali

6.7

Non c’è che dire, il gioco Koei appaga quanto delude. Chi pensava ci fosse una svolta nella serie si dovrà ricredere perchè questo titolo non porta niente di veramente innovativo.

Diciamo che questo gioco, sotto ogni suo aspetto, se la cava egregiamente da un lato e dall’altro fa una caduta clamorosa: il discorso vale per il sonoro, per la grafica e per la giocabilità.

Certo inizialmente è molto divertente, però questo divertimento non dura a lungo e l’adrenalina che proverete nell’annientare le prime orde di nemici si esaurirà presto ed allora vi accorgerete dei difetti della giocabilità e della quasi totale stupidità dei soldati abbattuti. Alla fine mi sento di consigliare Dynasty Warriors 5 solo ai veri appassionati della serie, quelli che magari hanno la collezione completa, oppure anche a quelli che apprezzano il genere in stile “Kingdom under Fire” per XBox (anche se DW5 è sicuramente inferiore a quest’ultimo). Per tutti gli altri posso solo dire di provarlo profondamente prima di acquistarlo perché, se in un primo tempo può sembrare un capolavoro, è solo procedendo nel gioco che ci si accorge come non lo sia.

Voto Recensione di Dynasty Warriors 5 - Recensione


6.7

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