Dynasty Tactics
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a cura di Fabfab
Alla Koei va riconosciuto un grande merito: quello di essere riuscita a creare un genere di giochi strategici per Playstation 2 che si differenzia da quelli per pc(le cui conversioni su console hanno sempre dato frutti piuttosto scadenti) ma che non per questo risulti essere meno valido.Con il celebre “Dynasty Warriors” la Koei è riuscita a creare un motore grafico in grado di gestire senza eccessivi problemi interi eserciti intenti a combattersi.Con il successivo “Kessen” ha riutilizzato lo stesso motore all’interno di una meccanica di gioco più complessa, nella quale il giocatore si trovava sia a dover decidere di tattiche e strategie, sia, successivamente, a prendere direttamente parte alla battaglia in tempo reale, guidando i suoi comandanti ed i suoi eserciti alla vittoria.Con questo “Dynasty Tactics”, infine, compie un ulteriore passo in avanti nello sviluppo di un titolo totalmente orientato verso il lato strategico, accantonando quella componente arcade che ancora sopravviveva nel sopra citato “Kessen”. Se questo sia stato un bene oppure un male cercheremo di stabilirlo in questa recensione.
La storiaTanto per cambiare, la Koei si è ispirata al celebre romanzo mitologico cinese “La storia dei tre regni” che narra le gesta di tre condottieri, Liu Bei, Cao Cao e Sun Ce, impegnati a combattersi per conquistare il controllo di una Cina medievaleggiante. Naturalmente ogni condottiero è caratterialmente molto diverso dai suoi avversari; c’è chi segue la via della rettitudine e dell’onestà, chi brama il potere e ricorre all’astuzia, chi fonda la propria esistenza sui valori dell’onestà e della fedeltà. All’inizio del gioco, dopo il breve tutorial, dovremo scegliere chi tra questi condottieri impersonare; da quel momento in poi vivremo la storia dal punto di vista del nostro alter-ego, con vicende che si differenzieranno notevolmente per ognuno dei tre condottieri, una indubbia spinta alla rigiocabilità del prodotto.
Il gameplayIl gioco viene introdotto da un breve ma essenziale tutorial, suddiviso in tre sezioni, che permette al giocatore di familiarizzare con i principali comandi con cui avremo a che fare durante le battaglie.Quindi non dovremo fare altro che scegliere il nostro condottiero tra i tre presenti e cominciare finalmente a giocare!Una grossa mappa della Cina antica ci terrà costantemente informati circa l’evolversi degli eventi, mentre noi avremo una certa libertà di manovra per quanto concerne determinati aspetti del gioco quali il reclutamento di soldati e comandanti per l’esercito, lo spostamento degli stessi, la conquista di città o roccaforti e la nomina degli inviati.Tuttavia la storia di ognuno dei tre condottieri risulta, inevitabilmente, rigidamente delineata, il che comporta un inevitabile restringimento della libertà d’azione del giocatore che viene circoscritta entro i limiti temporali dei vari obiettivi che ci vengono imposti durante il gioco: soltanto attraverso il raggiungimento di tali obiettivi (che generalmente consistono nel conquistare un dato territorio, nell’assassinare un generale nemico o semplicemente nell’annientare l’esercito avversario), infatti, potremo assistere all’evoluzione della trama e al dipanarsi degli eventi successivi.Se non portiamo a compimento gli obiettivi indicati, semplicemente non potremo procedere nel gioco e perderemo la partita! Ogni cosa va portata a compimento entro i limiti temporali imposti.Naturalmente l’unico modo per impadronirci dell’intera Cina rimane, inevitabilmente, quello di combattere, ed è nella gestione delle battaglie che si chiarisce la linea seguita da Koei per questo “Dynasty Tactics”.
Le battaglieE’ la prima volta dai tempi, mi pare, di “Final Fantasy Tactics” e “Tactics Ogre”, che su Playstation 2 abbiamo a che fare con un sistema di combattimento a turni, che si svolge su di un terreno opportunamente suddiviso da quadrati come una scacchiera. Non ve lo aspettavate, vero?Scordatevi le spettacolari battaglie in tempo reale di “Kessen II”, dove potevate passare da un comandante all’altro, nel corso di una strepitosa battaglia in tempo reale, per guidare i vostri uomini alla vittoria, magari con l’aiuto di devastanti attacchi magici: niente di tutto questo è sopravvissuto in “Dynasty Tactics”.Innanzitutto le battaglie non sono più in tempo reale ma a turni: ogni unità muoverà secondo un ordine stabilito in base a vari parametri tra cui il morale dell’unità stessa. Il numero di caselle attraverso le quali si possono muovere differisce da unità a unità ed è influenzato dal tipo di terreno che devono attraversare.Ogni contingente schierato sul campo ha un diverso comandante alla sua guida, ed ogni comandante dispone di una o più tattiche di combattimento che può proficuamente adoperare per infliggere danni maggiori ad un nemico: proprio le tattiche rappresentano forse la più importante novità del gioco!
Le TatticheCome detto, ogni squadra avrà a disposizione una o più tattiche di combattimento, a seconda del comandante; tali tattiche potrebbero essere tranquillamente assimilate a degli “attacchi speciali” che servono per infliggere un maggior numero di danni all’unità nemica o per ottenere un particolare risultato (tipo curare un’unità amica in difficoltà). Per attivarle occorre spostare l’unità sopra una determina casella, opportunamente bordata di rosso; quindi selezionare l’apposita opzione.Ma la vera complessità del gioco e l’unica chiave che può portarci alla vittoria finale risiede nella possibilità di concatenare più tattiche differenti per ottenere una serie di combo capaci di annientare l’unità nemica. Non starò qui a descrivere nel dettaglio tale sistema di combattimento, ma mi limiterò a fare un esempio: un’unità dotata della tattica “charge” può assalire e travolgere una milizia nemica spingendola nella casella adiacente dove un’altra nostra unità, una volta venuta a contatto con quella nemica, attiverà un’apposita “tattica di risposta” attaccando automaticamente l’avversario che subirà, inerme, un ulteriore danno. Tali combo potranno essere doppie, triple o anche di più: a seconda dell’abilità che saremo in grado di acquisire nel concatenare le varie tattiche, troveremo più o meno arduo vincere le battaglie.
Grafica e sonoro “Dynasty Tactics” è un tipo di gioco che, per sua natura, non richiede una grafica spettacolare o particolarmente dettagliata; i vari menù di gioco sono chiari e semplici da consultare e la mappa della Cina, sulla quale pianificheremo la maggior parte delle nostre azioni, sembra quella di un Risiko qualsiasi, con in rilievo le miniature di eserciti e città. Le battaglie si svolgono su di una sorta di squadrata scacchiera tridimensionale, con in rilievo i modellini 3D (ma statici) delle nostre truppe e di quelle del nemico, oltre che degli elementi naturali (alberi, fiumi, monti) che caratterizzano lo scenario. Ogni tanto, solitamente durante l’esecuzione delle tecniche di guerra, verremo deliziati da brevi intermezzi animati non interattivi, sullo stile di “Kessen”, che mostrano i nostri soldati impegnati nell’attacco.Il comparto audio si difende senza infamia e senza lode: musichette carine ed orecchiabili accompagnano le nostre peregrinazioni sulla mappa di gioco e nel campo di battaglia, spesso evocative al punto giusto, supportate anche dal buon doppiaggio inglese e dall’eccellente codifica in Dolby Digital 5.1 (presente esclusivamente nelle sequenze filmate).
– Buona profondità nelle battaglie
– Ottimo sistema di gestione
– Trama epica e coinvolgente
– Gioco molto “statico”
– Un gioco non adatto a tutti…
7.5
“Dynasty Tactics” rappresenta allo stesso tempo qualcosa di nuovo e qualcosa di vecchio. Di strategici a turni su scacchiera ne abbiamo visti fin dai tempi del SNes e forse anche prima, ma l’introduzione di tale modalità in un gioco moderno “alla Kessen” riesce a rendere il tutto sufficientemente originale ed accattivante. Tuttavia il punto di forza del gioco è anche il suo limite: non dovrete fare altro che guidare i vostri eserciti all’interno di un percorso già determinato, passando per battaglie sempre più cruente ed impegnative, per giungere all’inevitabile finale. Le battaglie, inizialmente coinvolgenti e ben strutturate, si ridurranno ben presto ad un continuo concatenarsi di devastanti combo: potreste trovare molto divertente studiare sempre nuovi modi per ottenere le combo più devastanti evitando, al contempo, quelle del nemico, ma c’è il rischio che chi tra voi si è abituato alla spettacolarità di un Kessen possa trovare molto noioso doversi limitare a spostare delle pedine su di una scacchiera. Forse l’introduzione di una sezione di combattimento in tempo reale avrebbe veramente reso questo prodotto il gioco strategico definitivo per PS2: ora come ora è un ibrido non adatto a tutti, impegnativo e coinvolgente al punto giusto, ma statico, senza quel pizzico di azione e spettacolarità cui la Koei ci aveva abituato negli ultimi anni.
Si ringrazia per il materiale: Goemon Videogames, via Ferro 1R, Sestri Ponente, Genova. Tel. 010-6514335
Voto Recensione di Dynasty Tactics - Recensione
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