Dust: An Elysian Tail
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a cura di jewel
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Pro
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Contro
Il Verdetto di SpazioGames
Per creare grandi capolavori non è necessario avere la disponibilità economica di Bruce Wayne. Non bisogna per forza cavalcare l’onda delle mode ma, cosa molto più stupefacente, non sempre serve più di un solo uomo per tirar fuori una perla di videogioco. Questo almeno, è il messaggio rivelatore che il buon Dean Dodrill trasmette al mondo grazie a Dust: An Elysian Tail, action bidimensionale che egli stesso ha sviluppato e disegnato a mano in quasi totale solitudine. Quello che un solo uomo può riuscire a realizzare con un po’ di idee originali dalla sua parte è assolutamente sorprendente. Una storia coinvolgente, un sistema di combattimento sopra le righe e l’immortale fascino di esplorare mondi assurdi e sconosciuti, sono solo alcuni degli ingredienti con cui il titolo ha chiuso in bellezza una Summer of Arcade altrimenti scialba. Ma procediamo con ordine.
Una volpe bidimensionale con un destino da compiereIl titolo mette il giocatore nei panni di un eroe chiamato Dust, una sorta di grigia volpe antropomorfa che, nelle battute iniziali, si risveglia privo di memoria tra i fiori di un coloratissimo bosco misterioso. Al suo cospetto si trova la leggendaria spada di Ahrah, arma che con voce profonda incita il nostro eroe a brandirla e iniziare a seguire il proprio destino. Dust non fa neanche in tempo a porre qualche domanda alla misteriosa arma, che improvvisamente appare una terza bizzarra figura, una nimbat di nome Fidget. Questa piccola creatura volante, a metà tra un pipistrello, una volpe e un felino, altri non è che una delle custodi della spada, costretta ora a seguire il nostro eroe a patto che, una volta che il suo destino sarà compiuto, Dust restituisca la lama di Arhah alla tribù che la ha protetta per secoli. I tre iniziano così una vera e propria odissea per scopire il motivo dell’esistenza stessa di Dust, un viaggio stracolmo di pericoli che li spingerà presto a opporsi al temibile e spietato Generale Gaius, antagonista che mira allo sterminio di una intera razza e a ottenere il controllo totale sulle terre circostanti. Inizialmente la trama potrebbe apparire banale e priva di originalità ma, facendo progressi e incontrando nuovi personaggi, si delineerà presto una fitta rete di personalità e sottotrame cui è difficile resistere. Gli stessi compagni di viaggio di Dust svilupperanno una sorta di rapporto amichevole con l’aumentare delle ore di gioco e, in particolare, la simpatica Fidget finirà per imporsi con i suoi modi capricciosi, strappando anche qualche risata con commenti ironici su tutti i personaggi e le situazioni che non le andranno a genio. Non mancheranno infine i colpi di scena e i momenti di grande tensione, insomma un bel po’ di carne al fuoco da gustarsi pian pianino nelle circa dieci ore di gioco assicurate.
Grindare in due dimensioniCome abbiamo già detto, Dust: An Elysian Tail si può catalogare come action bidimensionale a scorrimento, ma in realtà il titolo mette a disposizione molto di più, pescando elementi tipici dei giochi di ruolo e offrendo un’inaspettatamente gradita componente free-roaming. Nei panni di Dust, il giocatore si troverà a visitare numerose location rappresentate da punti rossi sulla mappa del mondo. Questi luoghi verranno sbloccati gradualmente facendo progressi nella storia del gioco e, in ognuno di essi, che si tratti di un’innevata catena montuosa o di un claustrofobico villaggio sotterraneo, non mancheranno mai orde su orde di nemici da abbattere. Aprendo le danze con lupi antropomorfi e golem giganti, il bestiario del titolo diventerà presto talmente ampio e vario da rendere presto difficile annoiarsi per dover sguainare la spada. Il sistema di combattimento costituisce un ottimo complice in questo senso, con la possibilità di inanellare colpi di spada, prese e mosse speciali creando combo che possono arrivare anche a mille colpi consecutivi. Particolarmente devastanti sono gli attacchi che Dust riesce a realizzare con l’ausilio di Fidget, l’inseparabile compagna di viaggio volante. Quest’ultima, infatti, può castare magie elementali apparentemente deboli, che diventano poi letali quando incrociano il roteare della spada di Arhah. Altrettanto vantaggiose sono poi le abilità di schivata e contrattacco, di cui non si potrà proprio far a meno al cospetto di alcuni nemici tanto rari quanto ostici. Il livello di difficoltà nelle sezioni di combattimento non è particolarmente alto, per cui, a meno di essere del tutto negati nell’uso del pad, consigliamo di inizare il titolo già a difficoltà elevate per apprezzarlo appieno. Le boss battle continueranno però a essere deludenti, in quanto molto meno pericolose dei banali incontri con i mob.Per quanto riguarda gli elementi da gioco di ruolo, a parte un gran numero di side quest, cominciamo col dire che il nostro protagonista acquisirà esperienza dopo ogni battaglia, in quantità differente a seconda dell’entità delle combo portate a termine e dei nemici sconfitti. A ogni level-up il giocatore sarà poi chiamato, in modo classico, a scegliere se assegnare il punto guadagnato all’attacco, alla difesa, alla salute o ai poteri di Fidget, la nostra simpatica compagna di viaggio volante. Qualora il sistema di esperienza non dovessere essere abbastanza, il gioco avrà un bel numero di equipaggiamenti e oggetti da accaparrarsi nel corso dell’avventura. Quel volpone di Dust potrà infatti essere equipaggiato con diverse maglie, anelli o potenziamenti per la spada di Ahrah, che risulteranno naturalmente in un incremento delle stats del protagonista. Gli oggetti più comuni verranno ritrovati con altrettanta facilità nei drop dei nemici o presso i mercanti che popolano il mondo di gioco. Per gli oggetti più rari occorrerà invece agire in altri modi: trovandoli già belli e pronti in forzieri nascosti in luoghi improbabili o, se si possiede il progetto specifico, facendoli assemblare dal fabbro consegnando tutti i materiali necessari alla realizzazione. I materiali vengono droppati quasi sempre dalle creature uccise e, visto che la fauna cambia di luogo in luogo, sarà necessario farsi un giro in zone specifiche se si è alla ricerca di un particolare materiale da recuperare. Il mondo creato da Dean Dodrill è disseminato di forzieri e segreti da scoprire. Non a caso uno degli aspetti più belli del gioco è senz’altro l’esplorazione dei numerosi livelli presenti, anche perché ogni piccolo particolare che si nota al passaggio può nascondere un segreto da svelare. Un sentiero inesplorato in una grotta buia potrebbe infatti portare a forzieri contenenti materiali o equipaggiamenti rari, ma anche a sorprese più gradite. Per non spoilerare nulla diciamo solo che i protagonisti di dodici tra i più famosi titoli indie presenti su Xbox Live potrebbero aver bisogno di una mano da parte vostra. C’è infine da dire che la presenza di altre abilità come il doppio salto o la scivolata, tutte acquisite dopo svariate ore di gioco, rappresenterà un’ottima trovata per spingere i giocatori a riesplorare le aree già visitate. Certo, chi vorrà andare dritto alla metà potrà farne completamente a meno, ma per quelli interessati a snocciolare ogni piccolo segreto che il gioco ha da offrire, tornare indietro sui propri passi a caccia di tesori potrà essere non solo divertente, ma anche piuttosto appagante.
L’impatto visivo che non t’aspettiIl titolo del signor Dodrill non poteva certo deludere dal punto di vista grafico. Tra le sue qualifiche troneggia infatti quella di professional animation artist e, in passato, si è occupato delle animazioni per titoli del calibro di Jazz Jackrabbit, celebre platform conigliesco di Epic MegaGames. Quello che ci troviamo davanti in Dust: An Elysian Tail è un vero e proprio disegno in movimento, una sorta di cartone animato anni novanta che scorre fluido e non si ferma mai, pieno zeppo di personaggi dal design unico e ricco d’originalità. Certo, alcuni giocatori potrebbero non apprezzare l’aspetto “puccioso” dei protagonisti delle vicende narrate ma, nonostante le apparenze, vi assicuriamo che il titolo resta estremamente maturo, sia nel gameplay che nei temi trattati. Il comparto sonoro fa il resto, con temi musicali sempre azzeccati e mai invadenti, anche qui con un vago sapore anni novanta insito in magici intrecci di chitarre elettriche, sintetizzatori e percussioni. Una piccola nota di demerito va invece ad alcune parti del doppiaggio, che alle volte rischiano di inficiare il ritmo della narrazione. Tuttavia è solo un altro piccolo neo su una produzione straordinaria in cui, per la maggior parte del tempo, i suoni e le immagini si incastrano come in un perfetto puzzle fatto di poesia orientale e volpi che si danno le botte.
– Glorioso mix di generi differenti
– Ottima longevità per un Arcade
– Rapporto qualità/prezzo divino
– Una delizia per gli occhi e per le orecchie
– Livello di sfida non sempre adeguato
– Qualche volta il doppiaggio cala di qualità
9.0
Abbiamo completato Dust: An Elysian Tail in tredici ore circa, portando a termine tutte le side-quest presenti e non annoiandoci nemmeno per un minuto. Il titolo, realizzato praticamente dal solo Dean Dodrill, mescola in modo sapiente le caratteristiche principali degli action a scorrimento laterale, dei platform e degli RPG, regalando un’esperienza unica che vale la pena di prendere come minimo in considerazione. La musica e la qualità dei disegni che si susseguono a schermo sono solo la ciliegina sulla torta, un ultimo tocco di classe per un’opera che si prende di prepotenza un posto tra i migliori titoli del digital delivery targato Microsoft.
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