Recensione

Duke Nukem 3D - Megaton Edition

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a cura di Specialized

Parlare oggi di Duke Nukem 3D in occasione di un’ennesima uscita sul mercato può sembrare la cosa più anacronistica di questo mondo. Ben 19 gli anni trascorsi da quel gennaio del 1996, quando il Duca irrompeva nella scena degli FPS anticipando di qualche mese un certo Quake e ponendo le basi per una nuova maturazione del genere dopo gli exploit di Doom, Rise of the Triad e Wolfenstein 3D. Duke Nukem 3D portava infatti lo shooter in soggettiva a nuovi livelli di divertimento, varietà, interazione con l’ambiente e carisma, introducendo diversi gadget che arricchivano notevolmente la classica formula dello “spara a tutti i mostri” e optando per un level design allora all’avanguardia. Certo, poi c’erano anche le battute sessiste del Duca, le spogliarelliste, gli alieni dementi e quell’aria scanzonata che permeava il gioco dall’inizio alla fine, ma erano soprattutto il gameplay e la varietà dei livelli (uno diverso dall’altro) a fare la differenza, superando non di poco la le ambientazioni belle ma alla fine monotematiche di Doom, Wolfenstein e Rise of the Triad.
Il Duca con le pistole ad acqua
Oggi, dopo l’uscita su Steam nel 2013, Duke Nukem 3D può essere rigiocato anche su PlayStation 3 e PS Vita grazie alla Megaton Edition, versione praticamente “finale” di questo classico senza tempo disponibile a 9,99 euro con tanto di cross-buy e cross-play. Se però siete abbonati a PlayStation Plus, la Megaton Edition è gratuita ancora per qualche giorno e quindi vi invitiamo caldamente a scaricarla e a fare un gustoso tuffo nel passato. Ma esattamente cosa contiene questo ricco pacchetto. Nell’ordine abbiamo la Atomic Edition del gioco che aggiungeva nuovi livelli rispetto alla prima versione (41 contro 30), l’editor di livelli, le mappe realizzate dagli utenti e le tre espansioni uscite nel corso del 1997. Duke It Out In D.C., Duke Caribbean: Life’s a Beach e Duke: Nuclear Winter ci portano rispettivamente a Washington durante un attacco alieno alla Casa Bianca, su un’isola dei Caraibi con tanto di pistole e fucili ad acqua e in un mondo radioattivo a sfondo natalizio. Seppur inferiori al gioco principale, questi tre add-on sono assolutamente godibili e tutt’altro che semplici, soprattutto nel caso di Duke it Out In D.C.. A dire il vero la Megatorn Edition non raccoglie proprio tutto dell’universo di Duke Nukem 3D. Restano infatti fuori i due Duke!ZONE, Duke Xtreme, Duke Assault e Duke Nukem’s Penthouse Paradise, anche se nella maggior parte dei casi si trattava di raccolte di livelli realizzati dai giocatori stessi.
Il deserto online
Pur con queste assenze, il pacchetto celebrativo assemblato da 3D Realms e Devolver Digital è decisamente copioso, anche grazie alla presenza del multiplayer online che supera l’ovvio limite della sola rete locale presente nel gioco originale. Purtroppo, in quasi una settimana di gioco, siamo riusciti a trovare solo uno o due match in corso e il net-code ci è sembrato ancora piuttosto instabile (la versione provata è la 1.4.4, la più recente al momento). Un vero peccato, anche perché da quel poco che abbiamo visto i Deathmatch con otto giocatori sono sembrati molto divertenti e volendo c’è anche il co-op (sempre online). Multiplayer a parte, ci siamo buttati nel single player di Duke Nukem 3D ritrovandovi bene o male le stesse sensazioni di quasi vent’anni fa. La grafica è ancora quel mix di 3D e sprite 2D oggi inevitabilmente risibile e anche allora destinata presto a soccombere di fronte a Quake. Notevole fin da subito il livello di difficoltà, anche perché chi era abituato a mouse e tastiera su PC farà non poca fatica a controllare il Duca con il DualShock 3 e soprattutto con PS Vita, dove l’assenza dei due grilletti posteriori si fa inevitabilmente sentire. 
Il bello di ieri… e di oggi
I nemici alieni sono tanti e non sbagliano un colpo e ciò spinge a esplorare ogni anfratto dei livelli per cercare medikit, armature e munizioni, senza contare che Duke Nukem 3D contiene alcune delle aree segrete più toste e curiose mai viste in un FPS. Già il terzo livello di difficoltà sui quattro disponibili è un vero inferno e, abituati agli shooter odierni, vi troverete completamente spiazzati, soprattutto se non avete mai giocato in quegli anni a uno sparatutto senza mappe, indicatori direzionali, privo di continui eventi scriptati e della salute che si autorigenera. Anche per questo buttarsi oggi nei livelli di Duke Nukem 3D equivale a una gradita boccata d’aria fresca, grazie anche ai tanti gadget che è possibile raccogliere (jet-pack, stivali, il “rimpicciolitore”, il visore notturno) e alle armi bizzarre e per tutti i gusti. Insomma, un grandissimo gioco allora come oggi che vale tutti i 9,99 euro richiesti e che, con l’unica eccezione di un online praticamente spopolato, contiene quasi tutto quello che si potrebbe oggi desiderare da un gioco con ormai 20 anni alle spalle. 

– Gioco immortale

– Molti contenuti

– Ci si diverte come vent’anni fa

– Gratis per PS Plus

– Il Duca sbarca online…

– … sempre se riuscite a trovare giocatori

– Net-code da migliorare

– Su PS Vita i controlli non sono il massimo

– Mancano alcune espansioni

8.0

Duke Nukem 3D – Megaton Edition ci riporta indietro di vent’anni per riassaporare uno dei migliori sparatutto in prima persona di sempre. Divertentissimo, esagerato, difficile e pieno zeppo di trovate, il gioco del 1996 è invecchiato benissimo e, grafica a parte, vi sfidiamo a trovare uno FPS odierno che abbia così tanta carne al fuoco come la aveva il Duca vent’anni fa tra gadget, aree segrete, livelli non lineari, armi e un protagonista di simile carisma. Su PS Vita i controlli non sono il massimo e anche su PS3 si rimpiangono mouse e tastiera, ma per il resto, escludendo anche i piccoli problemi dell’online, si tratta di un acquisto (o di un regalo se avete PS Plus) praticamente obbligato.

Voto Recensione di Duke Nukem 3D - Megaton Edition - Recensione


8

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