La storia videoludica del Wii ormai la conosciamo tutti: un catalogo costituito in buona parte da porting dalla passata generazione (senza alcun miglioramento), o persino copia-incolla dalle concorrenti in HD, con conseguenze spesso disastrose. A volte sembra però che alcune software house si accorgano della situazione imabarazzante ed optino dunque per soluzioni alternative, sforzo che dimostra già in partenza l’intenzione di riservare alla console Nintendo un trattamento pari alle console della concorrenza.E’ questo il caso di Ubisoft e del suo nuovissimo Driver: San Francisco, diamogli un’occhiata da vicino.
Si deve pur cominciareUbisoft ha ben capito che la chiave per realizzare un (buon) gioco per Wii non è il downscaling selvaggio e spericolato dello stesso titolo in alta definizione, bensì tentare strade parallele. Differente sarà infatti la striscia d’asfalto che percorrerà John Tanner in Driver: San Francisco su Wii, gioco multipiattaforma di nome ma non di fatto. La trama ci mette infatti nei panni del giovane Tanner alla prese con la sua prima missione sotto copertura, durante cui farà già i conti con la triste realtà che prima o poi affronta quasi ogni agente di polizia: perdere il proprio partner a causa di uno scontro a fuoco. Questo evento è utile ad introdurre due personaggi chiave, il criminale di turno Solomon Caine (responsabile dell’accaduto) e il nuovo compagno Tobias Jones, il classico poliziotto professionalmente più anziano e più cauto. Durante gli undici capitoli fatti di inseguimenti e sparatorie ai limiti del possibile impersoneremo ognuno dei tre alternativamente.La struttura di gioco si basa su un ormai ben collaudato free roaming, durante il quale è possibile girare liberamente per la città, avendo la completa libertà di proseguire la storia principale piuttosto che cimentarsi nelle quest secondarie. Il gameplay, almeno inizialmente, si rivela molto familiare a chi conosce già il genere, ed a livello di meccaniche questa versione per Wii non invidia nulla alle controparti su PS3 ed Xbox 360. Il modello di guida è infatti identico, inizialmente semplice ed intuitivo ma non per questo poco efficace e divertente. Superati i primi scorci introduttivi piuttosto facili, è innegabile come la curva di difficoltà del gioco cominci a salire ripidamente, quasi a voler repentinamente gettare il giocatore nel vivo dell’azione. Sebbene possa stordire i meno navigati, l’effetto adrenalinico non manca, con conseguente maggior coinvolgimento nel gioco. Molto presto ci si troverà in frenetici inseguimenti conditi da spettacolari sparatorie tutt’altro che facilmente superabili, probabilmente al limite del frustrante per i giocatori con meno esperienza o semplicemente meno pazienti. Certo è che puntare alla medaglia d’oro (dopo ogni missione viene valutato il proprio comportamento tramite il classico ranking oro-argento-bronzo) richiederà perseveranza e abilità non indifferenti. Puntare al risultato massimo non sarà soltanto questione di manie di completezza e perfezione: più alto sarà il punteggio maggiori saranno i punti esperienza accumulati e di conseguenza migliori e più numerosi gli upgrade acquistabili.Spesso le abilità extra fungono da semplice contorno, trovandosi relegate a rango di mero orpello; in Driver: San Francisco saranno fondamentali. Riuscire a terminare le missioni più ostiche senza l’ausilio di capacità speciali risulta più o meno impossibile. A facilitare le cose intervengono infatti il sempre utile slow-motion, tramite cui rallentare l’azione circostante (o accelerare al massimo le proprie a seconda dei punti di vista) ed effettuare manovre al limite dell’immaginabile, e la modalità reckless, tramite cui sparare ai propri nemici puntando il Wii Remote verso lo schermo, cosa a cui siamo ormai abituati da tempo. I designer naturalmente non hanno voluto rendere il tutto troppo semplice, tanto che queste abilità sono collegate alla classica barra da riempire, ovviamente tramite acrobazie a volontà e guida pericolosa.Fortunatamente i ragazzi di Ubisoft Reflections hanno voluto far bene i compiti, riservando a questo episodio per Wii la dovuta cura. Lo testimonia la presenza di un buon comparto multiplayer cooperativo offline, durante cui un secondo giocatore può fornire il proprio aiuto. Precisamente, per poter sfruttare tale caratteristica a dovere è necessario possedere un Nintendo DS con relativa copia del gioco, sui cui schermi il nostro partner potrà individuare le posizioni di nemici, oggetti da collezionare o persino installare dei posti di blocco. In caso contrario, dovendosi accontentare del semplice Wii Remote più Nunchuck, il secondo giocatore potrà aiutarvi nel distruggere quanto visto sullo schermo della TV.
La frenesia è nulla senza controlloSebbene sia ormai palese come non ci troviamo davanti un ennesimo titolo scadente, quasi sempre non è tutto oro ciò che luccica, e le note dolenti non tardano a mostrarsi. Un titolo dalla difficoltà piuttosto ripida come Driver: San Francisco necessita, come lecito aspettarsi, di un sistema di controllo intuitivo e ben configurato. Purtroppo i designer sembra si siano distratti riguardo questo punto, tanto da non inserire neppure la possibilità di personalizzare l’interfaccia dei comandi. Il risultato non è dunque dei migliori: per colpire le auto ai nostri lati dovremo scuotere il Wii Remote nella relativa direzione e, sebbene sia un’idea divertente in teoria, nella pratica non risulta molto comoda ed efficace, così come è scomodo accelerare utilizzando il pulsante Z piuttosto che il classico pulsante A. Complica ulteriormente le cose l’attivazione della nitro, che richiederà lo scuotimento energico del nunchuck. In generale ci si può fare l’abitudine ma si avrà sempre la sensazione di avere a che fare con comandi non proprio ergonomici.
Low-res San FranciscoInutile puntualizzare come tecnicamente la versione Wii non possa reggere il confronto con la controparte in HD. Tuttavia il lavoro svolto dai ragazzi di Ubisoft è discreto. Nulla che faccia gridare al miracolo, ma neppure allo scandalo. Il motore grafico realizzato fa il suo dovere, portando su schermo una buona quantità di elementi con fluidità (a meno di momenti molto concitati e affollati, in cui il frame-rate tende a fare i capricci), così come i veicoli sono modellati discretamente, sebbene non possa dirsi altrettanto delle texture spesso sgranate e povere di dettagli. Avrebbe forse giovato una palette di colori più varia ed accesa data la ripetitiva abbondanza di toni tendenti al grigio. Anche il comparto audio ha i suoi alti e bassi: il doppiaggio italiano è ben fatto e risulta, per una volta, stranamente superiore a quello in lingua inglese. La colonna sonora contribuisce ad alimentare l’atmosfera adrenalinica del titolo, tuttavia l’effettistica avrebbe potuto essere migliore risultando comunque sufficiente.
– Frenetico e divertente
– Discreto comparto tecnico
– Tante missioni e upgrade
– Curva di difficoltà ripida
– Controlli ostici e non configurabili
Quando un qualsiasi titolo multipiattaforma approda su Wii non si può negare un certo scetticismo generale, causato da anni di conversioni e porting ai limiti della decenza (e molto spesso anche peggiori). Fortunatamente non è il caso di Driver San Francisco, titolo a cui i ragazzi di Ubisoft Reflections hanno serbato quel pizzico di cura in più che lo rende discreto. Graficamente imparagonabile alle versioni HD per ovvi limiti tecnici della console su cui gira, si presenta comunque abbastanza godibile e divertente, a meno di una curva di difficoltà forse troppo ripida per i giocatori meno navigati e di un sistema di controllo tutt’altro che semplice da padroneggiare. Se il Wii è la vostra unica console casalinga ed avete voglia di scorazzare per le vie di San Francisco a suon di incidenti e violente sparatorie, fateci un pure un pensierino, a patto di tenere i nervi saldi.