Recensione

Driver Parallel Lines

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a cura di Iori Yagami

Negli ultimi anni la saga di Driver aveva perso gran parte della sua credibilità a causa del pessimo Driv3r, terzo e odiatissimo capitolo della serie ideata dal team Reflections che aveva scontentato sia il pubblico che la critica. Dopo un oblio durato quasi quattro anni, ecco ritornare il buon vecchio Driver in questo quarto e scoppietante sequel, Parallel Lines.Uscito già in versione PS2 e Xbox, ora è la volta del PC fare da banco di prova per il nuovo lavoro di Reflections. Tuffiamoci dunque nel trafficato mondo di Driver e vediamo se stavolta c’è davvero qualcosa di buono da tastare con mano.

Il crimine pagaDopo il bruttissimo Driv3r era quasi impossibile fare peggio e così, alla Reflections, si sono rimboccati le maniche e si sono messi a lavorare sodo all’attuale quarto capitolo della serie, Parallel Lines. Approdato prima sulla PS2, Driver Parallel Lines è ora disponibile su PC e Wii, pronto a raccogliere la sfida del ben più famoso rivale Grand Theft Auto: San Andreas.Il gioco è contenuto su DVD-Rom e una volta installato potremo iniziare la partita, già pregustando quello che ci aspetterà. Driver Parallel Lines segna il ritorno alle “simulazioni urbane” a base di free roaming e tanta violenza digitale.La storia del gioco è ambientata a New York e vede come protagonista il personaggio di TK in due epoche differenti, il 1978 e 2006. Nel 1978 TK è un simpatico diciottenne alla conquista della Grande Mela come pilota al servizio del crimine. Slink, Corrigan e Bishop sono i primi contatti tramite i quali rimediare incarichi da corriere a quattro ruote (un po’ come nel film “Trasporter”).Il giovane viene così coinvolto in un giro vorticoso di rapine, inseguimenti, sparatorie e contrabbando. In seguito il ragazzo viene tradito dai suoi boss e finisce in carcere, dove trascorrerà 28 anni della sua vita. Nel 2006 seguiremo le vicende di TK appena uscito di prigione, in cerca di vendetta nei confronti dei boss che lo hanno tradito. Naturalmente le due differenti epoche sono ben caratterizzate sotto tutti i punti di vista, al punto che TK uscendo di prigione quasi non riconosce più la New York in cui abitava tanti anni prima. Il passato che ben conosceva non ritornerà mai più e la modernità è come un fiume in piena che travolge il nostro eroe.Ora il suo obiettivo è la vendetta, ma prima di arrivare ai suoi vecchi compagni che lo hanno tradito occorrerà fare nuove conoscenze e stringere nuove amicizie e alleanze “importanti” nel giro della criminalità Newyorkese.In Parallel Lines dovremo quindi eliminare uno ad uno tutti i compagni traditori che hanno ingannato il “povero” TK. Il sistema di gioco si ispira al famosissimo GTA: San Andreas e al tanto amato genere dei cosiddetti free roaming. Il paragone tra i due titoli è più che doveroso viste le tante analogie che li caratterizzano, a cominciare dal gameplay e dalla violenza digitale più marcata.La New York descritta dai Reflections in Driver Parallel Lines appare abbastanza realistica e molto ampia da girare in lungo e in largo. La cura profusa dai programmatori è visibile fin dai più piccoli dettagli. Ad esempio, sia che ci troviamo negli anni ’70 o nei giorni nostri, gli arcinoti quartieri del Bronx, del Queen, di Harlem o di Brooklyn trasudano vita reale, sporcizia e traffico, così come i barboni per le strade secondarie o i pedoni nelle vie principali della città.I programmatori hanno inoltre voluto cancellare gli errori commessi con il precedente Driv3r e così hanno finalmente modificato ed eliminato tutte quelle sfumature che tanto ci avevano infastidito nel prequel. In Driver Parallel Lines potremo infatti giocare liberamente, così come accade in GTA, e TK potrà in tal modo decidere del suo destino racimolando informazioni utili, eludendo la sorveglianza, oppure compiere diversi crimini in giro per la città. Oltre alle quaranta missioni proposte dal gioco, si aggiunge anche una buona dose di minigiochi a base di tanta violenza e microcriminalità.L’attenzione del gioco è posta soprattutto alla guida delle auto e avremo una scelta di oltre ottanta veicoli disponibili, tra cui camion, moto e utilitarie. La passione di TK per i motori viene quindi messa in risalto dai programmatori di Reflections, eliminando la forte staticità che possiamo invece trovare in alcuni momenti di gioco in GTA. In Driver Parallel Lines la storia è essenziale poichè è incentrata esclusivamente sul mondo motoristico, eppure il gameplay in alcuni punti risulta anche più convincente e divertente dei vari GTA (senza nulla togliere al titolo della Rockstar).Nel garage/rifugio di TK potremo inoltre nascondere le auto rubate e successivamente modificarle a nostro piacimento, sia nel motore che nella carrozzeria. Il controllo dei veicoli è votato alla spettacolarità, pur mostrando dei piccoli accorgimenti in fatto di manovrabilità a seconda della vettura selezionata. I controlli delle auto rimangono comunque intuitivi e mai troppo frustranti.

Driver’s Revenge?Driver Parallel Lines ha mostrato buone cose sulla PS2, spremendo l’hardware sony fino all’osso. Ora, a distanza di un anno, il titolo di Reflections approda su PC e ci troviamo naturalmente di fronte ad una conversione diretta da PlayStation 2, il che non faceva ben sperare a livello tecnico. Il PC può infatti offrire prestazioni di gran lunga superiori ad un hardware ormai vetusto come quello della PS2, quindi la prospettiva di una conversione graficamente obsoleta era quanto mai reale. Fortunatamente i programmatori hanno restaurato a dovere l’impianto tecnico, raggiungendo la meritata sufficienza non tanto per la qualità delle texture o la quantità dei poligoni ma soprattutto per gli ottimi filmati di intermezzo, già belli nella versione PS2.Buono anche il livello di dettaglio di alcuni quartieri di New York e le animazioni dei personaggi, in modo particolare del protagonista, anche se sono chiaramente lontane da un grande realismo. Forse i requisiti hardware richiesti per giocare a Driver Parallel Lines su PC sembrano un pò troppo esosi, ma tutto sommato ci si può tranquillamente divertire se si è appassionati del genere.Gli oltre duecento chilometri della superficie di gioco accontenteranno di sicuro i fan abituati alle vaste aree di San Andreas, mentre l’ampia scelta dei mezzi di trasporto disponibili aggiunge quel pizzico di originalità in più che non guasta mai. Sebbene il modello di guida delle varie vetture sia abbastanza standardizzato, notiamo che il lavoro svolto dai programmatori risulta comunque accettabile.La colonna sonora è adeguata al tipo di gioco e ne rispecchia le giuste atmosfere. Nulla di eclatante, ma almeno siamo su un livello medio. Buone le voci e gli effetti sonori.

E’ tutta una questione di “feeling”…Driver Parallel Lines propone un gameplay molto simile a GTA, ma si differenzia dal titolo Rockstar sia per l’andamento delle missioni principali che pone l’accento maggiormente sugli autoveicoli. Rubare macchine e modificarle in appositi garage, gareggiare in corse clandestine, uccidere su commissione e altro ancora. Queste sono solo alcune delle azioni che potrete svolgere durante il gioco.Il titolo dei Reflections sembra infatti una buona simulazione criminale in pieno stile free roaming che tutti gli appassionati del genere dovrebbero provare. Non siamo al cospetto di un capolavoro, ma le idee ci sono e il divertimento pure. Peccato che l’IA dei nemici risulti poco sviluppata e talvolta il livello di qualità delle missioni sembra un pò discontinuo.Un problema non trascurabile riguarda il sistema di controllo a base di mouse e tastiera, che purtroppo, come capita spesso in questi casi, risulta non troppo comodo. Inutile dire che per avere un feeling “naturale” con questo tipo di giochi è quasi obbligatorio munirsi di un buon joypad, che di sicuro facilita il gioco rendendolo molto più piacevole.La longevità è assicurata dalla vastità dell’area di gioco e dalle tante missioni e minigiochi da portare a termine. Forse, una volta finito, difficilmente lo si giocherà di nuovo, ma vale la pena provarlo ugualmente, se non altro per dimenticare una volta per tutte il brutto ricordo che ci ha lasciato Driv3r.

HARDWARE

Requisiti minimi: Windows XP, Vista, processore Pentium 4 o Athlon 2.0 GHz (3.4 GHz raccomandato), 256 MB di RAM (512 raccomandato), DirectX 9.0c, scheda video 64 MB compatibile con DirectX 9.0c, con supporto Shader Model 1.1 (raccomandato 256 MB compatibile con DirectX 9.0c, con supporto a Shader Model 2.0), scheda audio compatibile con DirectX 9.0c, 4,8 GB di spazio su disco rigido.

Schede video supportate: Serie ATI 9500/9600/9700/9800/X – NVidia GeForce 3/4/FX/6/7/8 (GeForce 4 MX e GO non supportate).

MULTIPLAYER

Assente

– L’area di gioco è molto vasta

– Divertente da giocare

– Belli i filmati di intermezzo

– Graficamente appena sufficiente

– IA dei nemici poco curata

7.0

Reflections si getta alle spalle il passo falso di Driv3r e ci riprova con questo quarto episodio, intitolato Driver Parallel Lines. La struttura di gioco ricorda molto GTA, pur mostrando alcune differenze nel gameplay. I Reflections riescono a proporre una sfida divertente e appassionante, soprattutto grazie alla vastità dell’area di gioco.

In definitiva, Driver Parallel Lines è un titolo che convince e, nonostante qualche deja-vu di troppo, riesce a farci dimenticare il brutto ricordo del suo prequel. Siamo dunque al cospetto di un gioco da provare e che può essere agevolmente consigliato anche a tutti gli appassionati di free roaming che sono alla ricerca di una valida alternativa a GTA.

Voto Recensione di Driver Parallel Lines - Recensione


7

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