Dreamfall: The Longest Journey
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a cura di A bbbello
Circa sei anni fa, The Longest Journey colpì favorevolmente il pubblico, grazie a un’eroina “vecchio stampo” e a una storia a metà tra l’onirico e il reale. Una perfetta commistione di fantasy e tecnologia, un sapiente mix tra due temi di solito diametralmente opposti ma in quell’occasione estremamente affini: la perfetta alchimia di qualcosa di apparentemente inconciliabile. Finalmente è arrivato il sequel tanto atteso, chissà se questo Dreamfall: The Longest Journey sarà capace di calamitarci al monitor alla stregua del suo illustre predecessore…
Il più fantastico dei viaggiZoe Castillo è una ragazza che versa in una totale crisi d’identità. L’abulia si è impossessata di lei: ha da poco lasciato l’università, ha troncato quella che poteva essere la relazione più importante della sua vita e non ha un motivo valido, al mattino, per schiodarsi dal letto della sua stanza – un attico a Casablanca costellato di amenità avveniristiche. Niente studio, niente lavoro, le sue prospettive non sono di certo rosee. E, nel frattempo, una visione la perseguita: un edificio nel bel mezzo di una distesa di neve e una bambina che con la voce spezzata le dice “Trova April Ryan, salvala”… Ah già, April Ryan, ve la ricordate? La troveremo anche in questo sequel in una veste più “adulta”. I loro destini si incroceranno con quello di Kian, un apostolo… ma basta, vi ho già detto troppo, e sarebbe un delitto spoilerare anche solo parte di una storia decisamente intrigante, narrata attraverso personaggi profondi, ognuno con una sua personalità. I dialoghi, molto lunghi e che rivestono un ruolo cruciale, sono studiati per rendere quella sensazione di film interattivo che appassionerà tanti e annoierà altri: a tal proposito va detto che i detrattori non mancheranno proprio perchè talvolta sembra che il giocatore sia più un osservatore degli eventi che deve soltanto visitare luoghi o disquisire con l’interlocutore di turno, senza che le sue scelte nei dialoghi comportino evolversi differenti della trama: eh già, alla fine il risultato sarà sempre lo stesso. Un vero peccato, perché una storia tanto intensa andava sfruttata meglio sotto questo punto di vista. A lasciare l’amaro in bocca c’è anche qualcos’altro: il gioco è un’avventura punta e clicca… ma fino a un certo punto: i puzzle sono di una semplicità disarmante, raramente andrete a sbattere contro un muro di gomma perché “non sapete cosa fare”. Spesso si tratta di recarsi in un luogo per recuperare un oggetto o proseguire nel visitare location, senza la necessità di spremere le meningi per sbrogliare la matassa. L’interazione con gli scenari si limita a un’accurata descrizione da parte del personaggio dell’elemento in questione, niente di più, e gli enigmi (lo ripeto, estremamente semplici purtroppo) non sono altro che minigame o del tipo apri l’inventario-seleziona l’oggetto.
Fiumi di parole… e poi?Gli sviluppatori della Funcom hanno anche tentato di riscrivere i crismi dell’adventure game, inserendo delle novità al solito iter di gameplay fatto di enigmi e dialoghi. Durante le dieci ore di gioco (una dozzina se siete particolarmente zelanti nei dialoghi o nella “interazione” con gli scenari), vi troverete alle prese con uno dei sistemi di combattimento più poveri che la storia videoludica ricordi: un tasto per l’attacco leggero, uno per l’attacco pesante e uno per la parata. A fare da sfondo un’Intelligenza Artificiale nemica che rasenta il ridicolo: ammassi di poligoni che se ne stanno imperturbabili in posizione difensiva fin quando non li abbatterete dopo 5 o 6 colpi ben assestati. Il tutto senza dimenticare la telecamera che inquadra gli altri personaggi intenti anch’essi a picchiarsi dimenticandosi di noi. Le fasi stealth se possibile sono anche peggiori. Occorre solamente essere solerti nell’evitare qualche oggetto (pochi, per lo più vetri) e a nascondersi di tanto in tanto (ma quant’è divertente Metal Gear Solid?).
Un sonoro da OscarLa realizzazione tecnica di Dreamfall: The Longest Journey zoppica in alcuni punti: le ambientazioni sono davvero tantissime e godono anche di un buon livello di dettaglio, ma alcuni modelli 3D sono troppo squadrati e realizzati con pochi poligoni; inoltre alcune texture sono poco definite. Il quadro grafico generale, fin qui, non è certo esaltante considerate le produzione odierne, fortuna che il character design (almeno dei personaggi principali) è decisamente convincente grazie ad animazioni tutto sommato realistiche (anche se non eccezionali) e alle espressioni facciali giuste al momento giusto. Il comparto audio, invece, è fantastico: la colonna sonora in alcuni momenti mette i brividi, grazie a musiche quasi oniriche che vi rimarranno impresse. Il doppiaggio, in italiano, è molto ben recitato.Ultima nota dolente: i frequenti caricamenti, anche se brevi, finiranno con l’infastidirvi.
HARDWARE
Configurazione minima:Processore: Pentium IV 1.6 GHz o equivalenteRam: 256 MbScheda grafica: 64 Ram, compatibile DirectX 8, supporto del pixelshader 1.1.Scheda audio: compatible DirectX 8.Hard disk: 7 Gb spazio libero.Windows XP.MULTIPLAYER
Assente
– Dialoghi interessanti…
– Diversi tipi di gameplay…
– Storia molto appassionante
– Colonna sonora da brivido
– Tre personaggi giocabili
– Sequel di una delle avventure grafiche più belle della storia videoludica
-… Ma che portano allo stesso risultato
-… Ma il gameplay è il tallone d’Achille del gioco
– Caricamenti continui (anche se brevi)
7.5
Abbiamo atteso sei anni per un sequel che purtroppo non raggiunge i fasti del suo predecessore, specialmente per un gameplay che, a dispetto delle innovazioni, finisce col rovinare un’esperienza che si rivela più un film interattivo che un videogioco vero e proprio. Ma se, come me, volete farvi raccontare una storia indimenticabile, volete “conoscere” personaggi profondi e viaggiare a cavallo tra mondi opposti ma per certi versi vicini, fatevi un favore: comprate una copia di Dreamfall: The Longest Journey, un’avventura diversa che vi coinvolgerà come da tempo non accadeva.
Voto Recensione di Dreamfall: The Longest Journey - Recensione
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