Recensione

Drawn to Life

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a cura di momo

Drawn to Life è un titolo interessante di THQ che, complici le esclusive caratteristiche di Nintendo DS, vi permetterà di prendere il controllo di un eroe completamente creato da voi.

Voi siete il CreatoreTutto ebbe inizio quando, dallo stilo di Nintendo DS, il Creatore decise di dare origine al mondo dei Raposa, piccole e pacifiche creature che vivevano in serenità nel loro villaggio. Il Creatore disegnò per loro verdi foreste, montagne, laghi, raccogliendo tutta la sua opera all’interno del grande libro della vita custodito nel villaggio. Un giorno, tuttavia, un Raposa ribelle decise di opporsi al suo Dio e di sostituirsi ad esso (vi ricorda qualcosa?), rubando il libro della vita e gettando il mondo intero nelle tenebre.Questa, a grandi linee, è la storia di Drawn to Life e la vostra avventura inizia nel momento in cui i Raposa chiederanno disperati il vostro aiuto (voi sarete il Creatore stesso) per mandare in loro soccorso un eroe che li liberi dalle tenebre (ed impersonerete anche quest’ultimo). Come fa un Dio armato solamente di stilo e touch screen a creare un eroe dal nulla? La scontata risposta è che, ovviamente, andrà a disegnarlo.

Gli strumenti della creazioneIn fase di “creazione” Drawn to Life vi mette a disposizione una discreta gamma di strumenti da disegno: pennelli di varie dimensioni, diverse tavolozze di colori, una griglia per disegnare pixel per pixel, lo strumento per il riempimento delle superfici chiuse ed alcuni elementi già pronti da aggiungere a piacimento alla vostra creazione.Molti altri accessori potranno comunque essere implementati al vostro corredo da disegno scoprendo vari segreti nel corso del gioco.Bisogna puntualizzare che l’editor non vi consentirà una totale autonomia nel disegnare, ma dovrete mantenere le vostre creazioni necessariamente all’interno delle linee guida che vi saranno proposte. Le armi, i veicoli e le piattaforme, dunque, non potranno superare una certa dimensione e dovranno rientrare nei limiti della sagoma assegnata. Talvolta questa sarà così dettagliata che vi basterà semplicemente colorarne l’interno per avere il vostro elemento già bello e pronto. Anche se da una parte questa circostanza può venirvi in aiuto per dar vita ai disegni più complessi, dove l’uso del pennino risulta davvero proibitivo, sicuramente fa perdere in termini di libertà e personalizzazione. Il vostro stesso eroe dovrà essere inevitabilmente antropomorfo.Tutte le vostre opere andranno conservate all’interno dell’atrio della creazione e potrete decidere di cambiarle, innovarle oppure crearne di nuove in qualsiasi momento. Se, come la sottoscritta, non siete particolarmente predisposti verso la nobile arte del disegno, potrete sempre correggere le vostre creazioni dopo aver acquisito un po’ di pratica con il gioco, approfittando magari di un momento nel quale vi sentite particolarmente ispirati.

Il platformI presupposti così innovativi di Drawn to Life purtroppo sfumano in un platform eccessivamente elementare che non offre assolutamente nulla di interessante ai giocatori abituali. Livelli eccessivamente lunghi e troppo uguali fra loro andranno completati raccogliendo le pagine disperse del libro della vita e salvando i Raposa intrappolati dall’oscurità.La meccanica di gioco è la più classica del genere, le azioni saranno davvero limitate (corsa, salto, utilizzo dell’arma) rendendo il tutto nel complesso davvero ripetitivo. A ciò va ad aggiungersi l’impossibilità di modulare il salto o la corsa, di ottenere un qualche upgrade o di disporre di un arsenale più nutrito. Gli unici momenti di vero divertimento saranno quelli in cui andrete a disegnare gli elementi di gioco ma, una volta superata questa fase, la monotonia tornerà a regnare sovrana.Alcune piccole missioni da completare nel villaggio dei Raposa non aggiungono davvero nulla al valore complessivo del gioco ma costituiscono solo un piccolo apporto per la longevità.

Realizzazione tecnicaSicuramente l’elemento di maggior interesse sarà costituito dal vedere il vostro eroe prendere vita attraverso una gamma di animazioni studiate per incorporarsi al meglio con qualsiasi tipo di personaggio. L’aspetto complessivo del gioco non sarà influenzato in maniera determinante dagli elementi che andrete a disegnare e forse si avverte la mancanza di poter conferire un’impronta personale più incisiva. Il tutto è confezionato in un piacevole 2D dalle tinte decisamente infantili, in linea con il tenore generale del gioco. In alcuni casi ha ricordato titoli di vecchia data per la semplicità con cui sono confezionati i livelli. Il comparto sonoro è allegro e spensierato, si sposa bene con l’atmosfera generale del titolo ma presenta pochi motivi; nel susseguirsi dei vari livelli vi saranno davvero poche variazioni nel tema musicale.Per tirare le somme: la realizzazione generale del titolo soddisfa ma non stupisce.

– Potrete creare il vostro personaggio!

– Ottima integrazione dei disegni con il gioco

– Esperienza innovativa

– Meccanica di gioco fin troppo elementare

7.2

Nintendo DS rappresenta, senza ombra di dubbio, l’Eldorado degli sviluppatori intraprendenti, con idee prontamente orientate verso l’innovazione. Drawn to Life ne ha dato la prova lampante, rendendo concreto il desiderio di innumerevoli giocatori di poter creare il proprio eroe partendo da zero. Purtroppo, quello del titolo della THQ è un successo a metà, che si perde nell’eccessiva semplicità di un platform (paradossalmente) fin troppo scontato. Drawn to Life sorprende in fase iniziale ma risulta, a lungo andare, inadeguato per le esigenze dei giocatori più incalliti. Rimane, in ogni caso, un valido punto di partenza per lo sviluppo di idee future e, nell’evenienza, un perfetto regalo da destinare ai più piccini.

Voto Recensione di Drawn to Life - Recensione


7.2

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